Quantcast
Channel: KEIN PFUSCH, BITTE!
Viewing all 561 articles
Browse latest View live

Ohh, Krugman e il provincialismo.

$
0
0
Ti giri un attimo e un Krugman qualsiasi se ne esce dicendo che l'"Italia sta diventando un paese del terzo mondo", col risultato che piano piano, un bip alla volta, il cellulare ti avvisa che tanti vogliono sapere che ne pensi. Che cosa io pensi dell'intellighenzia angloamericana e' noto, ma se Krugman prende una svista, bisogna chiedersi come mai tale svista sia cosi' comune. Ed il problema e' chiaro: "provincialismo".


Personalmente attribuisco il problema al cambio di sistema elettorale, con il conseguente cambio di equilibri mediatici. Quando il sistema era proporzionale, le citta' piu' popolose, e quindi piu' metropolitane, erano al centro della campagna elettorale.

Questo dipendeva dal fatto che radunare un numero N di elettori era molto piu' semplice. Da un lato, essendovi poca TV e molte piazze, le campagne elettorali richiedevano un impegno sul territorio, quindi tutta una serie di comizi. Ovviamente, un solo comizio a Roma o a Milano era piu' efficace di una serie di comizi in piccoli paesini di provincia.

Col sistema maggioritario, invece, il problema e' essere il primo, non quello di avere tanti voti, ed essere primi in provincia ed esserlo in citta' non cambia moltissimo. Quindi, tutti i mass media che si occupavano di politica si sono spostati e hanno dato spazio all'universo culturale della provincia, laddove prima davano spazio all'universo culturale della citta'.

La differenza tra l'universo culturale metropolitano e quello provinciale e' abbastanza marcata, sia in Italia che all'estero; se alcuni piccoli centri diventano improvvisamente dei luoghi di "fermento culturale", dando origine a nuove idee ed a nuove correnti artistiche o filosofiche, e' principalmente dovuto ad una loro "sprovincializzazione".

In questo senso, sono convinto che il cambiamento del sistema elettorale da proporzionale a maggioritario abbia di per se' cambiato il rapporto tra i media ed il paese, e che questo cambiamento abbia portato alla rivalta il lato provinciale dell' Italia, condannando a morte il lato metropolitano, che peraltro era ancora nascente.

Questa e' la principale ragione per cui , vista da fuori, l'italia sembra un paese che regredisce verso il terzo mondo. Considerato che una analoga regressione, se non peggiore, avviene negli USA e in UK non vedo perche' Krugman debba lanciare l'allarme proprio per l' Italia, ma tant'e': la provincia italiana, come ogni provincia, rappresenta istanze che vengono identificate come "terzo mondo".

Si tratta di un male che ha soluzioni, ma per trovarle occorre capire quali siano i paradigmi della provincia italiana, onde riconoscerli e quando necessario contestarli. Potremmo riassumerli in pochi punti, da estendere:

  • Adorazione della coerenza. Il provinciale si oppone alla novita' delle aree metropolitane con un mito della "coerenza". La coerenza , cosi' come la si esercita in provincia, non e' altro che un inno a cio' che e' retrogrado, ovvero si trasforma in un rifiuto della novita': non solo l'istaza rivoluzionaria, ma persino lo svolgimento della storia cadono sotto l'accusa   di "incoerenza".
  • Adorazione dei ruoli fissi. Il provinciale crede in una societa' ove i ruoli occupati dalle persone non cambiano mai.Ad ogni ruolo viene riconosciuto un ambito preciso, un universo di svantaggi e doveri, che rimangono immutabili.Tali ambiti sono chiusi e riservati agli addetti ai lavori, chiunque altro li invada viene detto presuntuoso od altro.
  • Adorazione della pace sociale. In provincia, ognuno ha una sua fissa, immutabile "fetta della torta". Sebbene cambino i processi in atto per conquistarsi la torta, a parte fatti eclatanti "er mejo" rimane "er mejo" e tutti gli altri devono tenersi cio' che hanno. 
  • Adorazione del gruppo di appartenenza. In provincia, i gruppi e gli strati sociali  sono formati sin dall'infanzia, e cambiare gruppo viene considerato inammissibile. Cosi', esistono diverse dialettiche per mettere in cattiva luce chi cambia gruppo di appartenenza.
  • Elezione a motivo di vita di piccole minchiate. Sia esso il cibo, il calcio, la nazionale, qualsiasi ridicola, irrilevante minchiata viene eletta a motivo di vita dal provinciale. Il provinciale si distingue dalla GIGANTESCA differenza tra l'importanza che lui assegna  ai suoi valori e la loro totale irrilevanza sulla scena storica e mondiale. 
  • Demonizzazione delle posizioni personali. In provincia sei identificato per la tua famiglia, per il tuo partito, per il particolare circolo che frequenti, per il partito che voti, e mai per quello che SEI TU. Le tue idee, quindi, non possono essere personali; nel parlare di cio' che pensi devi SEMPRE riferirti ad un gruppo o ad un maestro. Se provi a pensare a tutto quanto da solo, sei accusato immediatamente di presunzione e di tuttologia. Non e' chiaro come un prete, o un Bossi, possano darvi una visione del mondo migliore della vostra, ma sia chiaro che "essere leghisti" va bene anche se si riferisce al pensiero di Bossi, mentre quello che pensate DA SOLI non va bene, perche' non avete si tale maestro. 
  • Demonizzazione dell'emancipazione. Chiunque si sforzi o ambisca all'accrescimento del proprio ruolo sociale viene demonizzato: che si tratti di leggere libri, di cambiare casa o emigrare , il solo fatto di desiderare di piu' del poco che la provincia offre e' considerato un vero atto di blasfemia contro l'  "ineffabile abbondanza di bonta' della nostra amata terra, che tutti ci invidiano".
Il primo tratto e' quello piu' facilmente riconoscibile. Il provinciale e' assolutamente ossessionato dalla coerenza. Se lasciate un amico conosciuto in una realta' metropolitana , e tornate dopo cinque anni, troverete una persona completamente diversa. Scoprirete che non fa piu' questo e quello, che ha cambiato idea su questo o quello, eccetera. Se tornate dopo 20 anni nel vostro paesello di provincia, troverete tutti invecchiati. Identici, ma invecchiati: essi si VANTANO di questo immobilismo , dicendo di "essere coerenti".

Tale coerenza non deve, ovviamente, dipendere dalla storia. Questa idea e' del tutto sbagliata: prima del 1945, per gli USA era assolutamente giusto, vantaggioso e logico allearsi con l' URSS. Una vittoria tedesca in russia sarebbe stata catastrofica. 

Tuttavia, dopo il 1945, era assolutamente giusto e logico per gli USA essere contro l' URSS, dal momento che una sua espansione in europa sarebbe stata catastrofica.

Per fare un esempio piu' recente, sino a pochi anni fa era sensatissimo proporre che l' Italia uscisse dall' Euro e si concentrasse sul mediterraneo, eventualmente svalutando. La UE era un pozzo di burocrazia senza ambizioni e il mediterraneo cresceva del 6% annuo e l'unica moneta svalutata era quella cinese.

Oggi, la UE ha approvato una serie incredibile di misure in un solo anno, piu' o meno ogni paese svaluta la moneta, e il mediterraneo e' stato colpito da cosiddette "primavere arabe" che ne hanno compromesso la crescita e gli investimenti. 

Questo, che e' semplicemente il cambiare della visione al cambiamento degli assetti, e' vissuto dal provinciale come "incoerenza". In provincia, se sei rosso sei rosso, se sei bianco sei bianco. Che Peppone si faccia prete e Don Camillo si spreti e diventi gay non e' previsto: reato, bestemmia di "incoerenza". Al rogo!

Su questo blog c'e' un reparto "FAQ" quasi da sempre, che dice:

Questa semplice asserzione, tolto il fatto che se parli con qualcuno e ti risponde allora e' vivo, consiste nel trovare NATURALE cambiare posizione di conseguenza ai cambiamenti esterni. Il provinciale NON sopporta questo, dal momento che la sua vita si dirama tra narrabilita' e credibilita', ovvero da un lato deve potersi raccontare bene, dall'altro la sua parola deve essere "una sola", visto che da essa dipendono gli affari che fara' nella piazza del paese, o al bar, o qualsiasi altro ritrovo di provincia.

Il secondo punto dal quale distinguerete il provinciale e' il seguente: egli adora i ruoli fissi. Nel suo mondo, ognuno ha una sua narrabilita ed una sua credibilita', ed esse devono incastrarsi nell'equilibrio del paese. Questo corrisponde ad una paura incredibile di perdere la propria posizione, ovvero nella paura di essere superati.

Se provate in una provincia a cambiare lavoro, ad essere promossi, o a compiere qualsiasi progresso sociale, vi arrivera' addosso ogni possibile accusa, dal momento che in provincia ognuno rimane al proprio posto.

Fa il paio con questa cosa l'adorazione per la pace sociale. Ogni persona in provincia insegue due obiettivi, la narrabilita' e la credibilita'. La narrabilita' e' la possibilita' che di lui si dica bene , la credibilita' e' la forza che hanno le sue promesse. Qualsiasi azione che infici la narrabilita' o la credibilita' di una singola persona e' destabilizzante: se insinuate che un tizio avrebbe dovuto fare una cosa diversa e non quella, se fosse quello che "dice di essere", o meglio "fa dire di essere" automaticamente la sua narrabilita' viene meno, e con essa la sua credibilita'. 

In definitiva, cioe', riconoscerete il provinciale  anche per un attaccamento spasmodico a una situazione di stallo, ove nessuno dice male di nessuno, o il bilancio delle maldicenze sia compensato da un bilancio dei complimenti. 

Mettere in dubbio la narrabilita' e la credibilita' di qualcuno (un esempio, quello che faccio io su questo blog quando parlo di codardia) e' visto dal provinciale come un omicidio ante litteram. 

Segue a questo l'adorazione del gruppo di appartenenza, specialmente riferito al piccolo paesello di merda.

I paesani passano il tempo a parlare dell'  "ineffabile abbondanza di cose belle, che dall'estero tutti ci invidiano", e ovviamente sia la loro narrabilita' che la loro credibilita' deriva dal vivere in un luogo ove si cucina il tramistelco nel brodo di faminzo, nota pietanza che nel mondo tutti ci invidiano. 

Chiunque metta in dubbio che il tramistelco nel brodo di faminzo sia davvero la cosa piu' ambita del mondo e' visto come un nemico naturale. Il fatto che ci siano ristoranti italiani ovunque nel mondo viene visto dagli italiani come prova della superiorita' del cibo italiano, che tutto il mondo invidia, mentre un numero ancora maggiore di kebabbari e ristoranti cinesi e Mc Donald's "non prova nulla."

Dall'adorazione del gruppo-tutti deriva la venerazione del gruppo-molti, dal momento che in una certa zona del paese il tramistelco si tiene nel brodo di faminzo per due ore, nell'altro per un'ora e mezza. E siccome l'elezione a ragione di vita di piccole minchiate  e' un altro tratto caratteristico del provinciale, scopriremo che quella mezz'ora e' il discriminante tra la civilta' e la barbarie. 

Il provinciale, cioe', emette di continuo (credendoci), delle affermazioni come "la Roma e' una fede" oppure "l'aperitivo e' una questione antropologica", senza notare come si tratti di affermazioni del tutto prive di consistenza. Quando vedo un italiano dire che la differenza tra Italia e Germania si vede dal cappuccino, o dal caffe', o dalla pasta, mi viene da scoppiare a ridere: passi se qualcuno se ne esce con un discorso sul protestantesimo o su Federico il grande, che almeno richiede studio, ma c'e' gente che crede DAVVERO che QUELLE siano le VERE, GRANDI  differenze. Questo e' un tipico pensiero provinciale, ovvero l'elezione a motivo di vita di cazzatine irrilevanti.

Sul piano dei rapporti personali, il provinciale si distingue in due atteggiamenti demonizzatori. Essi colpiscono chiunque voglia uscire dal sistema di gruppi del luogo, sia col pensiero che nel modo di vivere.

Innanzitutto, in provincia esistono i luoghi del pensiero autorizzati. Prendiamo il prete. Puo' essere la carogna bigotta piu' ignorante del mondo, ma siccome lui e' Don Zibondio, allora lui sa dirvi tutto sul ruolo della donna nella societa'.

Ovviamente voi potete anche avere una VOSTRA opinione sulla donna nella societa', ma solo a patto che vi affidiate ad UN ALTRO prete, ovvero al pensiero del PCI. In quel caso, potete dissentire dal prete, ma non dal segretario.

Il problema nasce quando la VOSTRA opinione sulla donna e' proprio VOSTRA. Il provinciale NON accetta che una vostra opinione sia "VOSTRA", dal momento che questo significherebbe che la capacita' di avere vostre opinioni (giuste o sbagliate) vi rende pari al prete I o al Prete II.... Prete N: credete forse di essere infallibili?

Poco importa se il Prete I sia un bigotto rancido, il Prete II sia Stalin, il Prete III sia Umberto Bossi: sebbene questi siano tutt'altro che infallibili, la sola presunzione che VOI possiate avere una VOSTRA idea e' per il provinciale, una lesa maesta'. Come OSATE uscire da un recinto? Credete di essere infallibili, onniscenti, in linguaggio televisivo "tuttologi?": in altre parole, credete di essere Prete I, Prete II, Prete III, che pontificano di continuo su tutto, sembrano ancora meno infallibili di voi, ma almeno si chiamano come si chiamano?

Voglio dire: il provinciale accetta tranquillamente che Borghezio gli spieghi TUTTO su come va il mondo. Accetta tranquillamente che lo faccia un cretino incartapecorito con una tunica addosso. Accetta che lo faccia un burocretino di partito. Essi appaiono meno "infallibili" di chiunque altro, a dire il vero, ma siccome hanno narrabilita' (le promesse di costoro non sono mantenute, quindi non hanno credibilita'), allora VI E' VIETATO avere un'opinione vostra s tutto. Se avete le opinioni di Borghezio o di Don Zufolino su tutto va bene. Le vostre, proprio no.


Eppure il provinciale non si fa problemi. Si fa spiegare il mondo da politici ignoranti come capre, da comici, da sedicenti guru della pubblicita', dal vecchio sciamano di turno a Roma e dal suo amico immaginario, ma se voi OSATE costruire da voi le vostre opinioni, il provinciale vi dice "ma ti credi infallibile? Onniscente?": beh, a dire il vero, se paragonato alle fonti del sapere del provinciale, ONESTAMENTE, SI. Ma non e' che ci voglia molto ad essere piu' infallibile di Don Zarkazio, Bobbie Casalecchio, di Lullio Bordezio o di Papa Cisto 33 turbodiesel.

A questa tendenza ovviamente si aggiunge una demonizzazione dell'emancipazione. La vita di provincia e' fatta tra un equilibrio tra vessazioni: chiunque abbia un potere sugli altri lo esercita in modo sgradevole, in modo da aggiungere punti alla propria narrabilita' e di rendere credibili le proprie promesse, almeno quando si riferiscono a piccole vendette o vaghe minacce.

E' chiaro a questo punto che chiunque tenti di emanciparsi , svincolandosi da questo sistema di cose, e da questo equilibrio, sfuggendo ai poteri locali, diventa del tutto satanico.

Se te ne vai a vivere nel paese vicino il Geometra Rossi non potra' piu' romperti i coglioni dal suo ufficio comunale, ma potra' almeno chiedere al Geometra Bianchi di fargli un favore e romperti i coglioni, ma se vai in un paese LONTANO , il Geometra Rossi non e' piu' in grado di raggiungerti.

Sinora questo non e' stato un problema perche' quando andavate lontano scomparivate dalla narrabilita' locale, quindi eravate via, ed essendo via non potevate vessare, quindi era in equilibrio con il fatto di non poter essere vessati. Ci pensera' qualche altro Geometra Rossi a vessare.

Ma che succede se la persona che va lontano riesce, (magari vi aFAcebook) ad incrinare la narrabilita' o la credibilita' del Geometra Rossi , senza che il Geometra Rossi possa fargli vedere i sorci verdi con la sua veranda?

L'emancipazione, ovvero il poter ancora impattare sulla narrabilita' e sulla credibilita' delle persone nel paesello, senza venir toccati, ovvero l'emancipazione, e' vista come una maledizione biblica. Il provinciale lo riconoscerete nell'odio che prova verso chi e' fuori portata di tiro (1), pur potendo ancora impattare sulla sua narrabilita'.

Questi tratti distintivi si sono ingigantiti, e oggi quasi tutti gli italiani vanno in giro atteggiandosi alle persone piu' credibili del mondo quando fanno una promessa, o portando sulle spalle una narrabilita' che sembra inusitata , dal momento che spesso parlando con loro scoprite che il computo delle loro "avventure" e' una vita quasi identica a quella di chiunque altro.

Questi atteggiamenti sono visti come terzomondismo da chiunque: se una nazione ha un sistema scolastico di avanguardia, un esercito potentissimo, una influenza culturale enorme, non potete ribattere "ma noi abbiamo i vini DOP", perche' sono il classico, provincialissimo esempio di stronzatina elevata a motivo di vita. Sentirsi superiori ad una superpotenza perche' li' si cucina male la pasta non ha alcun senso. 

Cosi' come lo straniero vi identifica come provinciali nel momento in cui ve ne uscite dicendo che una persona non possa avere le proprie opinioni su ogni cosa senza prenderle da un prete locale. Allo stesso modo, lo straniero vi riconosce come provinciali quando, in seguito ad eventi storici clamorosi che inducono cambiamenti di posizione, lo accusate di "incoerenza".

Negli ambienti piu' metropolitani, specialmente quando vi e' fermento di idee, cambiare posizione e' cosa normale (2) , tantopiu' dopo che il contesto e' cambiatissimo. Allo stesso modo, nei contesti che sono fermento di idee, i preti e con loro le consuetudini e le tradizioni se ne vanno a puttane ogni cinque minuti, perche' a tutti e' richiesta una opinione PERSONALE.

In questo, credo che l' Italia stia peggiorando: sebbene anche USA e UK stiano facendo lo stesso, i peccati altrui non assolvono voi dai vostri. 

Se continuerete sulla via del provincialismo, continuerete ad avere gente (magari interessata, come Krugman) che trova spazio per chiamarvi terzo mondo.

Ed e' veramente difficile difendervi.




Uriel


 (1) Circa 20 anni fa la mia condotta sessuale diede scandalo in tre paeselli. Il fatto e' che per fare sesso occorre essere almeno in due. Se pubblicassi nomi e cognomi di persone allora adulte - oggi vecchie - che se la facevano con un tredicenne, probabilmente rovinerei la narrabilita' di tre paesini del ferrarese : Migliarino, Migliaro e Ostellato. E che cosa possono farmi loro? Niente: tra l'altro, se con una buona memoria ricordassi abbastanza particolari anatomici, dalle cicatrici in poi, in poche settimane di processo tedesco ne uscirei vincente. Vi ho mai raccontato di quella signora che si faceva rifare il tinello da un architetto  di Ferrara  - pagato in natura - la quale ci teneva tanto a mostrare che aveva ancora delle belle gambe? O della parrucchiera dai capelli rossi molto entusiasta? No? Magari un giorno.

(2) Un americano un giorno mi disse che aveva DIRITTO di cambiare idea.

Narrabilita' e credibilita' nella provincia italiana.

$
0
0
Dopo lo scorso post, mi sono arrivate richieste riguardo ad un chiarimento. Ho menzionato "narrabilita' e credibilita' " , come paradigmi di base nella vita di provincia, e diverse persone mi hanno chiesto di definirli con piu' chiarezza. Capisco la richiesta, perche' non ho usato - di proposito - i due concetti mediatici di "immagine e reputazione" , sostituendoli con i due termini che descrivono meglio il fenomeno di cui parlo, che viene affrontato in maniera inadeguata se lo si riduce al problema della reputazione e dell'immagine.



Partiamo dalla credibilita'. La credibilita' viene scambiata con la reputazione, ma le cose non stanno esattamente cosi'. Immaginate di essere in una provincia, qualche secolo fa. Poiche'  esiste ancora la mezzadria, pochi possiedono davvero le terre, pochissimi hanno proprieta' accatastate per iscritto, e quasi tutti i contratti privati sono stipulati verbalmente.

Ora, il problema e' che per contratti stipulati verbalmente, garantire la loro applicazione diventa un problema non da poco. Innanzitutto tali contratti sono stipulati in dialetto, spesso senza testimoni che non siano di parte, e come se non bastasse i testimoni sono in pari numero per le due parti, ottenendo l'impossibilita' di decidere quali due testimoni abbiano ragione.

Inoltre, lo stato e' visto come una presenza invadente , un processo e' visto come una seccatura ed una vera e propria offesa all'onore, e quindi la societa' di provincia si attrezza per generare una serie di vincoli e sanzioni, che non possono essere davvero fisiche (ma nel caso del delitto d'onore lo sono) perche' questo escluderebbe gli elementi non combattenti dall'economia.

Per garantire i contratti civili nascono cosi' diverse strategie, che coesistono in equilibrio abbastanza bene.

La prima e' una struttura a clan. In questo modo il vecchio, il condadino ignorante e lo stupido possono comunque fare contratti, dal momento che casomai qualcuno facesse il furbo e non li onorasse, nel clan si troverebbe la forza per reagire. Magari non militarmente ma solo con un ostracismo, del tipo "Adesso tutti i Balboni non fanno piu' affari con nessun Finessi" , il che puo' compromettere radicalmente l'economia di un singolo paese, ma il clan familiare (e l'eventuale aggregazione ad un forte clan) sono la prima strategia seguita.

Rimane il fatto che se tutto si riduce alla forza militare o economica del clan, il rischio e' che un clan piccolo non fara' mai affari con un clan grande, temendo di non poter ricevere alcuna giustizia se il clan grosso non onora la sua parte del contratto.

Cosi' il clan diventa insufficiente,e  nascono categorie di pseudonotai: i sensali. I sensali sono persone che si mettono di mezzo, teoricamente come parti terze, in ogni affare, in cambio di un regalo. Passano tutto il tempo in piazza, e agiscono sia come strumento di esplorazione che come strumento di garanzia.

Al sensale si dice "ho bisogno della tal cosa", e lui tirera' fuori un certo numero di candidati all'affare. Scelti questi candidati, alcuni caldeggiati dal sensale stesso, si fara' l'affare in presenza del sensale. Il sensale, possono essere piu' di uno in un grosso paese, ma si conoscono bene, si passano voce e lavorano di concerto con un netto "spirito di categoria", e' il passaggio obbligato per avere un contratto onorato : in quanto facilitatore, il sensale puo' minacciare il nonadempiente di "metterlo in lista nera", e di spargere la voce, cosicche' in quel paese l'inadempiente non potra' piu' fare alcun affare. Inoltre, a volte ne va di mezzo l'onore del sensale stesso, col risultato che - se non ha potere militare - il nostro sensale puo (grazie ad innumerevoli conoscenze) applicare delle durissime rappresaglie.

Ma come fa il sensale a giudicare la stessa solvibilita' delle controparti? Egli ha accesso immediato ad una grande massa di notizie, che coagula in una specie di "rating", sulla credibilita' di ogni individuo.  Se per motivi indipendenti dalla volonta' (una sciagura , come malattia, disastro metereologico od altro) uno dei due non riesce a pagare, il sensale potrebbe prestarsi ad un lavoro di compromesso sulla contesa, ovvero da "liquidatore cortese".

Da questi fenomeni, pur diluiti nel tempo, si e' costruita la "credibilita' " del provinciale. Se osservate entrambe le infrastrutture sociali, in ogni caso il problema si riduce a due fattori:

  • Quanto e' credibile una promessa , o una minaccia , da parte di qualcuno, o della sua famiglia se non personalmente.
  • Quanto e' credibile una promessa,  o una minaccia , di un sensale, direttamente o per via di conoscenze.
La reputazione, quindi, non e' solo "l'insieme di memorie associate ad una persona". Questa e' semplice informazione. La "credibilita' " in un paese di provincia va MOLTO oltre: e' un concetto prima di tutto economico, poi sociale. Anche una promessa di fidanzamento non viene presa in considerazione da una persona poco credibile, o appartenente ad una famiglia poco credibile.

Quando dico che il provinciale si basa sulla credibilita' non intendo dire che ci tiene alla sua reputazione: intendo dire che LA SUA VITA ECONOMICA ( E SOCIALE) DIPENDE dalla sua reputazione! Una cattiva reputazione gli chiude le porte verso gli affari migliori, verso rapporti con altre famiglie, verso qualsiasi avanzamento sociale.


La credibilita' del provinciale si distingue dalla semplice "reputazione" della persona moderna perche' la credibilita' investe materialmente la vita quotidiana. Avere una buona reputazione non basta al provinciale: occorre che la sua reputazione abbia VALORE DI GARANZIA. Cioe' la credibilita' del provinciale e' una reputazione SPENDIBILE nel senso economico e politico.

Il provinciale, quindi , non puo' assolutamente e per definizione infischiarsene della propria credibilita': egli ne sara' ossessionato, dal momento che qualsiasi dubbio, qualsiasi chiacchiera,  inficera' terribilmente sulla sua vita quotidiana. Sebbene nelle provincie italiane il pettegolezzo sia esteso a livelli degni di un servizio segreto, occorre che esso sia limitato a dicerie indimostrabili e a sciocchezzuole di poco conto , e specialmente DI BREVE DURATA. Una diceria che possa mettere in atto l' ATTITUDINE del nostro eroe a saldare i debiti o ad applicare qualche velata minaccia ne distrugge la vita economica e sociale.

Una cosa come un giornale di gossip puo' nascere in una societa' metropolitana, ma se immaginate in un paese di 3000 anime che i pettegolezzi e le chiacchiere vengano messi nero su bianco ed esposti in piazza sul giornale, tutti voi sobbalzano sulla sedia: sarebbe una serie interminabile di faide e risse furibonde.

Il pettegolezzo di paese quindi non inficia piu' di tanto la credibilita', sinche' le notizie che vengono trattate si perdono nel chiacchiericcio, e riguardano circoli abbastanza chiusi, ed in quanto chiacchiere sono "vere al 50%". Una certificazione come "e' scritto sul giornale" sarebbe devastante. In provincia le chiacchiere si svolgono dentro la famosa scatola di Schrödinger, e rimangono disattivate perche' vere al 50%. Solo quando aggiungiamo peso, e virano verso il "vero", diventano pericolosissime. Si puo' dire che una donna sposata abbia un vistoso pulsante "share" per 30 anni di fila senza inficiarne troppo la reputazione, se non nel preciso momento dello "scandalo", quella volta in cui fa qualcosa che conferma le voci, dal vestire troppo osee' al farsi vedere a chiacchierare con l'amante di cui parlano le dicerie.

Cosi' potete dare del codardo a chiunque nelle dicerie, senza che la sua credibilita' ne infici, sino a quando non trovate "quella volta che". Una volta che avete una sola "prova" a favore della vostra tesi, dimostrato che si tratti di un codardo, nessuno credera' piu' alle sue velate minacce, e otterrete la distruzione del suo potere di trattativa. Qualsiasi prepotenza subisca, o per cui protesti, ci sara' sempre un "altrimenti cosa?" che lo lascia senza parole. (a meno che non si passi ai fatti: nessuno e' piu' pericoloso, in provincia, di colui che ha una credibilita' da riscattare ).

Insomma, se in una realta' metropolitana della reputazione potete infischiarvene (perche' a difendere i contratti ci pensa lo stato e perche' la realta' e', appunto, metropolitana) il provinciale lo riconoscerete per una vera e propria OSSESSIONE, una vera e propria PARANOIA, che lo porta a chiedersi di continuo se l'ultima frase che avete detto non possa in qualche modo inficiare la sua credibilita', se interpretata o reinterpretata con malizia.

In una realta' metropolitana puo' succedere che una cattiva reputazione sia addirittura DI AIUTO, come capitava ai poeti maledetti, alle star "controverse", eccetera. In una realta' di provincia, NESSUNO puo' perdere credibilita'. Proprio mentre i Kiss erano all'apice del successo, nel mio piccolo paesino capelli lunghi e orecchino portavano a due voci : finocchio o drogato. O entrambe le cose.

Il secondo paradigma, ancora piu' complesso, e' la "narrabilita'". Qualcuno la confonde con il concetto moderno di "immagine", ma non e' esattamente la stessa cosa. Quando si parla di immagine si parla di una serie di pregiudizi che vengono evocati in automatico ed associati ad una data persona. Ma la narrabilita' e' diversa. Posso fare un esempio, e poi definirla.

La persona che "va in chiesa" ha una immagine quando va in chiesa ad un orario ove la piazza e' piena, e tutti la vedono andare in chiesa.

La persona che "va in chiesa" ha una narrabilita' quando mentre va in chiesa si ferma e si rivolge ad una persona che passa, dicendo "puoi dire a Pinco Pallino che oggi non posso portargli la tal cosa alle undici perche' sono, come ogni giorno, in chiesa?"

La differenza tra immagine e narrabilita' e' che mentre l'immagine e' l'opinione che gli altri hanno (o si vorrebbe che gli altri  avessero), la narrabilita' e' l'opinione che gli altri PROPAGANO.

La vita in provincia e' essenzialmente una gigantesca recita, nella quale ognuno sceglie un personaggio, e agisce come "il suo personaggio" dovrebbe fare. In provincia non esistono persone, ma solo personaggi. Questo succede anche nelle realta' piu' metropolitane , ma la differenza e' che nella realta' metropolitana il problema e' "cosa PENSA la gente di me", mentre nella realta' provinciale il problema e' "cosa DICE la gente di me".

Questo ha una spiegazione numerica semplice. In un paesino di 3000 abitanti, diciamo, le persone si dividono tra "quelli che salutate", ovvero coloro con cui abitualmente parlate , e il resto con cui non parlate, ma genericamente le loro facce non vi sono nuove. Se osservate pero' che tra i due gruppi corre UN livello di separazione, e proiettiamo il codominio di "cosa pensa la gente di me", otteniamo coloro che per strada vi salutano, ed entrando a contatto con voi assistono alla recita del vostro personaggio.

Se invece proiettiamo il codominio di "cosa DICE la gente di me", siccome l'atto di dire passa ALMENO un grado di separazione, avete coperto TUTTO il vostro paesello e probabilmente dei pezzi di paesi vicini. Il problema dell'immagine e' un problema relegato all'interazione tra un attore (colui che recita) e il pubblico (in genere conoscenti ed amici). Il problema della narrabilita' invece riguarda l'attore , e le persone con cui il pubblico PARLA. Va molto oltre.

Per questo, in una realta' metropolitana sentirete gente che si preoccupa della propria "immagine", e la domanda sara' "che cosa PENSA la gente di me?". Ma per il provinciale il problema e' "che cosa DICE"  la gente di me. Perche' l'atto di pensare e' relativo ad una ristretta cerchia di persone con la quale potrai sempre "raddrizzare" qualche caduta. Ma quando una cattiva parola "rimbalza", non sei piu' del tutto certo di poter colpire gli stessi bersagli quando vai a riscattarti con qualche atto eclatante.

In definitiva, quindi, il provinciale vive il problema dell'immagine e quello della reputazione come problemi di credibilita' e di narrabilita':

  • La credibilita' e' una reputazione dalla quale dipende la vita MATERIALE del provinciale. Il provinciale si riconosce facilmente perche' CREDE davvero che la sua vita MATERIALE dipenda dalla sua reputazione. E ci crede perche' E' PROPRIO COSI' CHE VANNO LE COSE IN PROVINCIA. Quando qualcuno afferma o mostra di pensare che dalla tua reputazione dipenda la tua vita materiale, siete praticamente certi di avere di fronte un provinciale.
  • La narrabilita' e' il corrispondente dell'immagine, con la differenza che mentre sostenere un'immagine consiste nel recitare una parte consistente di fronte a chi si conosce, la dimensione ristretta del paesino costringe il provinciale a interrogarsi sulla PROPAGAZIONE dell'immagine. Quando qualcuno pensa che quanto la gente DICE di te a sconosciuti sia PIU' importante di quello che credono le persone frequentate, e' un provinciale, perche' solo in provincia e' possibile coprire l'intera societa' con UN grado di separazione.
Allo stesso modo, riconoscete subito le persone meno provinciali, semplicemente osservando che:

  • La persona metropolitana bada alla propria reputazione, ma non ritiene che da essa dipenda la sua esistenza materiale.Alla persona metropolitana dispiace perdere la reputazione, ma poiche' la sua vita materiale non dipende da essa, non sviluppa mai la paranoica preoccupazione, simile ad una nevrosi, che il provinciale ha. Ok, quel giorno ero ridicolo. Non casca il mondo. Invece per il provinciale, se quel giorno eri ridicolo, tantovale cambiare paese.
  • La persona metropolitana ci tiene a pensare che i suoi conoscenti abbiano una buona immagine di lui, ma non ritiene possibile che si copra tutta la societa' possibile con UN grado di separazione, per cui e' convinto che in fondo le chiacchiere si disperdano in una diafana nebbiolina , e bada SOLO all'opinione delle persone che conosce. Che cosa poi DICANO di lui a sconosciuti non e' un vero problema. In questo senso, la narrabilita' cessa di essere un problema, e si rimane alla mera immagine.

Per questa ragione nelle zone metropolitane un artista puo' costruirsi E GODERE di una cattiva immagine di se': dal momento che chi conosce personalmente Marilyn Manson sa benissimo che dentro si sente molto Bieber, quel che succede fuori e' narrabilita', dalla quale Manson non solo non trae svantaggio, ma trae vantaggi. Inoltre, Manson ha abbastanza soldi da usare agenzie e contratti per il proprio quotidiano, col che non deve preoccuparsi della propria reputazione per ottenere i contratti di cui ha bisogno.


Ed e' per questo che dico : "il provinciale basa TUTTA la propria esistenza su due concetti, ovvero la credibilita' e la narrabilita"', ma non li confondo con immagine e reputazione.

Si potrebbe dire che l'immagine sia il riflesso della reputazione, cosi' come la narrabilita'  e' un riflesso della credibilita'. La differenza sta nelle dimensioni della realta' provinciale: la narrabilita' di un individuo che vive a Londra e' assai risibile, mentre probabilmente ci terra' molto alla sua immagine, ma mentre nella provincia la narrazione copre in UN SOLO grado di separazione TUTTO il mondo del provinciale, a Londra col primo grado di separazione ci copri un decimo di millesimo della popolazione.

Allo stesso modo per la credibilita' e la reputazione: a New York potete avere una cattiva reputazione, ma se cambiate quartiere probabilmente comprerete lo stesso quel che volete alle condizioni di qualsiasi altro sconosciuto cliente. In provincia, invece, la reputazione vi segue diventando credibilita', e anche nel paesello vicino rischiate di trovare diffidenza, anzi: se comprate in un altro paese, si dedurra' automaticamente che non siate credibili nel vostro. Altrimenti perche' non comprate li'?

Il problema del provinciale, cioe', e' un problema di DIMENSIONE del contesto sociale, perche' quando riducete la dimensione della societa', ingigantite i suoi membri, i loro bisogni, e per questo ogni piccolo dettaglio della loro vita diventa esagerato sino al grottesco, da cui deriva la massa enorme di cazzatine elevate a motivo di vita.

Di cui magari parlero' nel prossimo post.


Uriel


Il tavernello in cartone come metafora della presenza divina.

$
0
0
Finisco il discorso sui provinciali per esplorare l'ultima delle loro caratteristiche salienti, ovvero il fatto di elevare minchiatine irrilevanti a ragione di vita, dando (che so io) ad una questione irrilevante tipo "io vivo per il Napoli" (calcio). Non riesco a capire come si possa "vivere per il Napoli" o sostenere che "la Roma e' una fede". Quando ero adolescente ci fu la prima grande rimonta del Napoli, e i ragazzi di origine meridionale a Ferrara si sentivano "in dovere di tifare Napoli perche' secondo loro "rappresentava una metafora storica del riscatto del Sud" (1)



Ora, in che modo un drogato paramalavitoso argentino possa "rappresentare il riscatto del sud" mi sfuggiva, ma il peggio era che si pretendeva che rappresentasse una metafora STORICA . Ammesso di sapere con esattezza cosa sia una "metafora storica", che diavolo significava? Significava che auspicavano che un drogato argentino diventasse una cosa come il Principe di Machiavelli e si mettesse a lottare per l'indipendenza? Che cosa diavolo significa "il Napoli di Maradona come metafora storica del riscatto del sud?".

In realta', col senno di poi, il concetto era abbastanza chiaro: siccome gli altri compagni diciamo "del nord" non avrebbero tifato napoli, il risultato era che il tifo per il Napoli era una specie di cosa "che era soltanto loro": insomma, serviva come identita' tribale a buon mercato. E ripeto: a buon mercato, perche' dopo spieghero' di che cosa parlo.

Ed e' proprio questo che genera la personalita' del provinciale, ovvero la costruzione dell' Io che avviene basandosi su cazzatine irrilevanti di nessun peso , dovuta principalmente alla mancanza di istanze reali nella societa' di provincia.

Partiamo dalla costruzione dell'identita'. Siamo in un paesino, e voi siete adolescenti. Per prima cosa dovete stabilire che voi siete voi, e come se non bastasse la mammina italiana vi ha spiegato che siete importanti, speciali, dei pezzi unici e rari, dei capolavori inimitabili, dei fiori che sbocciano ogni cento anni. La prima domanda che vi porrete sara' questa:

Ma perche' cazzo nessuno si accorge di tutto questo ben di Dio che sono?

La conclusione e' , ovviamente, che dovete in qualche modo "farvi notare", ovvero dovete fare qualcosa di continuamente visibile che  vi distingua dagli altri. Perche' se siete speciali, come la mamma vi dice, sicuramente prima ancora di essere uguali a voi stessi dovrete essere DIVERSI DAGLI ALTRI. Tuttavia dovete essere dentro il gruppo abbastanza da avere una reputazione, da godere dei risultati di tanta stupendita' che elargite gratis (e nessuno che vi dica grazie!) , e quindi dovete essere diversi ma dovete anche essere accettati.

Inizia quindi una spasmodica  ricerca dell'interpretazione della moda. La moda in provincia non puo' essere "cool". Non puo' perche' TUTTO , ogni dettaglio, dovra' essere evidente, AMPLIFICATO, elevato a motivo di vita. Non basta avere un pizzetto. CHiunque in paese ha un pizzetto, se e' di moda il pizzetto. Ma IL VOSTRO pizzetto deve vedersi. Cosi' inizierete ad intagliare una specie di tribale usando la barba, sino ad ottenere un pizzetto che sia unico.

Ora, su scala piu' grande il fatto che Domenico Scattacippa abbia un ricciolo sul pizzetto e' un evento assolutamente irrilevante. Ma nella realta' provinciale, e' un evento: se entra in gioco la narrabilita', voi dovrete sperare che si racconti di voi che "siete stati i primi a Sorpona sul Merocchio ad avere un pizzetto cosi' ". Siete avanti, capito come?

Ora, immaginate che nel periodo in cui andavo alle superiori ci fosse un tizio che faceva politica giovanile. Anzi, ce n'erano diversi gruppi, di cui due nell' FdG, che (come insegnato da Gianfranco Fini) sostenevano che non fosse mai avvenuto l'olocausto e che le SS erano meglio di Pele'. E gli altri che erano dentro FCGI, e quindi sapevano che cazzo fosse successo in Nicaragua, avevano delle idee sul mondo, sulla liberta', sulla giustizia, sulla vita e tutto quanto.

Adesso mettetevi nei panni di tutti gli altri. Loro erano speciali. Importanti. Dei pezzi unici e rari, dei capolavori inimitabili. Ma perche' non facevano mai una raccolta di firme contro la fame nel mondo? La risposta e' che erano ragazzi "di citta'", e quindi esisteva l' FGCI. Ma in provincia tutta la politica giovanile del PCI era un angolo nel circolo ARCI SPIM, quello con il videogioco (Zaxxon per Z80, btw). Fine. Niente petizioni contro la fame, discorsi universali, niente impegno materialmente visibile. Neanche un semplice stare insieme.  Un cazzo di niente.

Cosi' capite che era necessario fare qualcosa. Cioe', questi ragazzi politicizzati "erano qualcosa", capito come? Avevano qualcosa, queste parole, queste riunioni , questi banchetti che facevano, queste raccolte di firme. Stavano insieme e facevano cose. Vedevano persone. E loro, i panozzi, invece cosa facevano? Ciondolavano in piazza a guardare gli stessi culi delle stesse ragazze ogni maledetta sera, di fronte ad una sala giochi ove uno giocava e una fila di persone dietro di lui guardava la sua partita. Wow.

Capite che sostenere di essere speciali, importanti, pezzi unici e rari in queste condizioni e' difficilotto. Quando fai le stesse stronzate ogni giorno di ogni maledetta settimana di ogni maledetto mese, diventa un problema.Se hai di fronte qualcuno che ha un singolo modo di spendere tempo con qualcun altro facendo qualcosa che abbia senso,  sembrare speciali e' impossibile. persino i boyscout dell' AGESCI li facevano sentire inferiori. A ragione.

In provincia, cioe', e' difficile riempire la propria vita abbastanza da poter PROVARE di esistere.Se una persona che vive in provincia volesse provare di aver vissuto una vita propria, non avrebbe da mostrare niente piu' dei propri rifiuti.

Ovviamente esistevano gli escape. Le scuole di calcio, per dire. Un gruppetto andava "a scuola di calcio". Io stavo in quello che faceva Rugby col pazzo professore catanese. Poi c'erano gli hobbies: c'erano quelli il cui principale obiettivo era di far arrivare un motorino Ciao sino a velocita' prossime a quelle della luce, e passavano il tempo a parlare di marmitte, spruzzatori del carburatore, pulegge , alesature, rettifiche, elaborazioni. Io ero tra quelli "dei computer e dei videogiochi" , e parte di un "club".

Ma ancora si tratta di cose che possono impegnare poche persone in una classe, diciamo di 24. Sommando i fanatici del motorino, quelli del computer, quelli del calcio e quelli del rugby e quelli della politica, considerando che c'erano intersezioni tra gli insiemi, si coprivano si e no 8 persone su 24. Che diavolo facevano gli altri 16, i due terzi di noi?

Essi avevano eletto a motivo di vita le uniche cose che vedevano. Passeggiando per una piazza tutto quel che vedi sono negozi di vestiti di provincia, da "Atelier Paola" a "Olimpo della Moda Confezioni SrL", il culo delle ragazze e i sedili di un bar. Allora, si prendono queste tre irrilevanti minchiate e le si trasforma in uno stile di vita. Arrivo' cosi' la moda dei "Paninari". Per essere umani , tutto quello che serviva era indossare vestiti caratterizzati da un costo enorme, una precisa etichetta di stoffa (detta firma) sopra, e avere una fidanzata, e passare la giornata a mangiare panini. Come vesti, con chi scopi, cosa mangi. I tre paradigmi della provincia italiana.

Si potra' dire che come requisiti identitari siano abbastanza piccoli, ma se osservate il mondo degli adulti di oggi, tutto sta ancora nell'avere il vestito giusto, una bella fica a fianco, e riempire i ristoranti. (2)

Il meccanismo si evolve in se' stesso, con persone che nella vita non fanno NULLA se non mangiare, lavorare, avere amici che nel 70% dei casi sono colleghi, sposare una donna con un bel culo, andare al ristorante. In queste condizioni, l'essere umano viene ridotto ad un "tubo digerente che lavora quando e' vestito e scopa quando non lo e' ",  quindi la costruzione dell' identita' e specialmente della differenza rispetto agli altri e' DIFFICILISSIMA.

A meno che non si elevino le minchiatine a stile di vita. Quando un italiano di provincia arriva qui, per prima cosa invita fuori una bionda. Ovviamente per prima cosa spara troppo in alto, pensando che col suo vestito, la sua auto, il suo lavoro ed il suo pizzetto non possa che mirare in alto. Ma "mirando in alto", si trova in media con una persona che ha una vita piuttosto piena. E quando dico piena intendo che sta gente, a quanto vedo, se non ha un'attivita' extralavoro non sta bene.(Ho conosciuto proprio lo scorso WE alla Jugendfest  una che fa il fabbro per hobby. Non mi chiedete nulla.)

Ora , immaginate il solito tizio che spende in bagno piu' tempo di Lady Gaga per uscire, si presenta tirato a lucido come non so cosa, e per tutta la sera non sa che cazzo dire. Non sa che cazzo dire perche' dopo aver parlato di quel che mangia, di come si veste, e della sua auto, che diavolo gli resta? Parliamo di un tubo digerente coperto di vestiti costosi: che altro ha da dire?

Dal punto di vista della bionda modello "ho mirato alto", che se appartiene ad una classe alta alle superiori era dentro le attivita' di volontariato della Johanniter e adesso e' iscritta ad un gruppo di lettura, il tubo digerente benvestito (che non ha idee sociali dal pleistocene e ha letto le prime tre pagine di un libro solo perche' non esisteva ancora un Ipad con cui darsi delle arie in treno) si trova un pelo a disagio. E dira' che lei e' razzista, of course.

Cosi' la seconda invitata e' magari sempre bionda, ma viene da una classe sociale piu' bassa. Che non esime dai rischi: tra gruppi di expat, club di ogni maledetta cosa, circoli, attivita' di ogni genere, i nostri provinciali rischiano ancora di trovarsi di fronte ad una tizia che annoieranno tutta la sera parlando di vestiti e cibo.

Ora, qui siamo al punto: se sai parlare SOLO di vestiti e cibo, l'unico modo che hai di vivere e' di ELEVARLI a MOTIVO DI VITA.

Persone che hanno mangiato pasta con la salsa e "fettina" per tutta la gioventu' scoprono improvvisamente di non poter vivere senza cucina italiana, e specialmente, senza caffe'. Gente che in Italia non aveva mai bevuto caffe' se non nel caffelatte scopre improvvisamente quanto sia importante che l' espresso si chiami caffe' e non espresso, in modo da entrare in un pub tedesco, chiedere un caffe' , vedersi dare un caffe', e lamentarsi perche' non e' un espresso. Mentre a un metro c'e' un tizio che ha chiesto un espresso e quindi ha un espresso.

Ma capite bene la differenza: qualcuno ha come "riempitivo" per la vita un club di lettura, la letteratura. Qualcun altro fa il volontario alla Johanniter. Qualcun altro aiuta in uno Jugendzentrum o fa parte di un club di appassionati di viaggi.

E voi avete la purezza del caffe'  espresso come motivo di vita.


LA differenza tra le dimensioni esistenziali e' ovvia: posso accettare l'idea che una persona trovi se' stessa nel dibattito di un circolo culturale, posso capire l'idea di trovare un punto fisso nell'aiutare gli anziani al Johanniter o nel fare i volontari per aiutare l' Ordnungamt a tirare su da terra gli ubriachi il venerdi' sera. Posso capire un sogno rivoluzionario di tipo politico, con valori come solidarieta', o come legalita', o altri valori della politica, compresa la liberta' . Posso capire il cittadino del mondo che va in ferie e gira il Danubio in bicicletta per sentirsi parte del mondo. Ok, ci sta. Sono visioni cosmologiche che possono fungere da "chiave"  per capire il mondo.

MA che cazzo di identita' vi costruite passando il tempo a fare i sommelier di pizza (senza peraltro sapere nulla sugli amidi)? Potete capire cosa succede in Siria se siete dei fanatici della liberta', potete farvi un'opinione della politica USA se andate predicando la meritocrazia o il welfare, ma che diavolo di idea del mondo vi potete fare avendo come paradigma "nella pizza non ci va il gouda ma la mozzarella?".

La risposta e' ovvia: avrete la visione del provinciale.


Voglio dire, se chiediamo ad una persona formata in questo modo che cosa sia l' occidente, che cosa vi rispondera'? In che modo identifichera' 2000 anni di storia? Vi dira' che in Occidente le donne possono vestire come vogliono, e mostrare il corpo che vogliono, che non ci sono tutti questi problemi col maiale e la dieta, che puoi trasgredire quanto ti pare, e vi nomineranno tutta una serie di canoni estetici. Ma se esaminate bene questi canoni estetici, scoprirete che corrispondono ancora con quello che il provinciale ha di fronte agli occhi: va in piazza a guardare le donne partendo dai dettagli anatomici (cosa che non potrebbe fare se non fosse in occidente perche' li' si coprono), vanno a mangiare in qualche posto del luogo, senza limiti di scelta, e poi ci si veste da occidentali, e tutto quanto. In parole povere, l'occidente , tremina anni di storia e pensiero, viene ridotto a come ti vesti, come parli, come ti piacciono le donne, cosa mangi, ovvero alle attivita' formative del provinciale.

Il problema e' che il quotidiano miserabile e vuoto della provincia diventa FORMATIVO.

Se vestirsi, avere una compagna con un bel culo, uscire a mangiare nel posto fico e tutti gli status symbol sono cosi' fondamentali,  e sono TUTTO, TUTTO il mondo verra' spiegato in questo modo, e tutto questo NULLA molto dettagliato diventa ragione di vita.

Se parliamo di valori come liberta', solidarieta', meritocrazia, giustizia, come sistemi di idee che possono produrre l'identita' e riempire la visione del mondo, quando parliamo di persone cresciute senza poter esercitare nulla di tutto questo (come attivita' politiche, sociali, di volontariato, religiose) , andremo a trovare persone che VIVONO per "vestirsi firmato, mangiare, scopare, divertirsi".

In questo senso, nel vuoto della provincia l'essere umano si amplifica deformandosi fino al grottesco. Ogni singolo dettaglio, da come si pettina a come allaccia le scarpe, diventa fondamentale per ribadire la propria identita' . Se in citta' il problema e' "perche' mi guardi", in provincia semmai il problema e' "perche' mi IGNORI". (3)

Nel momento in cui minchiatine insignificanti sono il motivo di vita, il provinciale tenta dapprima di riempirsi la vita con poche e piccole minchiatine. Poi, quando si accorge che non bastano (e si sente ancora inferiore a chi ha qualcosa per riempirsi la vita,) allora non abbandona le minchiatine per qualcosa di piu' importante, MA AUMENTA IL NUMERO DI MINCHIATINE.

Se osservate il provinciale vestito, sicuramente e' vestito alla moda. Ogni singolo dettaglio e' alla moda. E potete giurare che ogni singolo dettaglio , e mi riferisco a gente che passa di fronte allo specchio piu'  tempo di Lady Gaga, e' stato costruito per ESSERE NOTATO.

Ma quando il nostro eroe si accorge che nessuno e' disposto a metterlo sul piedistallo perche' tifa Napoli o perche' ha il pizzetto con la treccina, egli non si pone nell'ordine di idee che "tifare Napoli o farsi una treccia nel pizzetto non siano sufficienti di per se' a stare su un piedistallo": semplicemente tifera' ancora di piu' Napoli, girando con un tatuaggio sulla fronte, e mettera' DUE treccine.

Il provinciale, cioe', non si accorge che il vuoto non consiste nel numero di dettagli con cui pretende di riempirsi la vita, ma nel fatto che sono, appunto, dettagli: se tutta la tua vita sono ventidue minorati di mente semianalfabeti che inseguono un pallone e una firma su un vestito, il problema non lo risolverai con ventiTRE minorati mentali e DUE firme.

La persona che ha la possibilita' di riempire la sua vita (con qualcosa  fatto insieme agli altri) trova inoltre un'altra dimensione che il provinciale non trova, che e' la parte "insieme agli altri". Il provinciale e' stato convinto dalla mammina italiana che e' speciale, importante, un pezzo unico e raro, un capolavoro della creazione, un fiore che sboccia ogni secolo. Tanta stupendita' non puo' essere condivisa con gli altri: il provinciale e' stupendo, LUI. Al limite ha una compagnia, ma sia chiaro che si tratta di un gruppo di lupi solitari, e non di un vero e prioprio luogo di unione o comunita'.

Il provinciale indossa il vestito, e OGNI COSA che produce la sua identita' e' INDIVIDUALE. In alternativa, quando si unisce alla compagnia, diventa gregario e scompare completamente (visto che tutti fanno le stesse minchiatine, seguono le stesse mode, hanno lo stesso pizzetto e hanno fidanzate identiche (4) ) nel gruppo. Non e' MAI parte di una comunita'.

Cosi', se anche il nostro eroe ha l'hobby dei computer, non fa parte di un computer club. Ce l'ha LUI. Se fa sport, egli non e' iscritto ad un club, che magari una volta partecipa che so io ad una iniziativa di beneficenza, o fa qualcosa di riconoscibile socialmente. No, LUI va a giocare CON amici, e finita li'. Consumatore di campi di calcetto in affitto, nulla piu'. Se anche e' religioso, lo fa scassando la minchia di continuo coi valori cristiani, ma tranquilli che non lo vedrete mai a fare il volontario in un gruppo.

Se adesso prendiamo tutta la sua esistenza e ne riconosciamo i paradigmi panozzi (come ti vesti, cosa/dove mangi, quanto e' figa la tua morosa, che gadget possiedi) e pensiamo che egli e' CRESCIUTO senza mai fare altro

Possiamo riassumere che il provinciale cresce in un ambiente sterile ove non ha a disposizione, per formare se' stesso, niente se non se' stesso ed amici identici a lui.  Di conseguenza, il suo modello di sviluppo interiore consiste nello sviluppare solipsisticamente OGNI dettaglio della propria esteriorita', per soddisfare narrabilita' e credibilita', ma nel suo processo di crescita non c'e' MAI il momento in cui fa qualcosa INSIEME ad altri senza essere al centro dell'attenzione, bensi' parte di un'azione collettiva.

Quando il provinciale si trova di fronte qualcuno che FA altre cose, il suo senso di inferiorita' realizza immediatamente che (per quanti monili pederastici indossi) un tizio che ogni settimana passa un pomeriggio  in un club di recitazione  ad imparare il teatro cinese ha qualcosa in piu' di lui.

Tempo fa, in Italia, avevo una collega che scoprii essere "abilitata al defibrillatore". Forse oggi i defibrillatori sono diversi, perche' all'epoca bisognava avere fatto una serie di corsi. Poi andava alle riunioni della protezione civile, ogni tot tempo, riunioni che dopo aver parlato di cose serie finivano in baldoria, e si era fatta delle amiche dentro lo stesso circolo. Niente di che, ma questo basto' a mandare su tutte le furie i benvestiti provinciali della squadra: nessuno dei loro vestiti e dei loro atteggiamenti era all'altezza di riempire loro la vita in questo modo. La ragazza subi' per tutto il tempo assalti verbali di gente che la accusava di "avere la scusa per non fare straordinari", dicendo che quella "era una scelta sua che non poteva cadere sulla squadra", che "a quelle cose ci dovrebbe pensare lo stato", e tutte altre cazzate, al preciso scopo di falciarla.

Ho conosciuto qui una simpatica consulente  che pur essendo italiana ha lavorato in Grecia e ha come hobby la danza tradizionale greca. Qualsiasi cosa sia la danza tradizionale greca , ovviamente questo le offre molti amici greci. Gli italiani che le stanno attorno reagiscono pero' in maniera diversa rispetto agli altri di 27 nazioni: mentre per gli stranieri lei diventa interessante, per gli italiani... e' come se commettesse il reato di essere piu' interessante di loro. Devi proprio farlo? Ma perche', poi, danza tradizionale greca? Se volevi farti notare ci sei riuscita. In realta', come spende le serate sono tutti cazzi suoi ma dal punto di vista di un tubo digerente sessuato e coperto di monili pederastici, persino questa e' una cima inarrivabile.

Ho visto , anni ed anni fa, lo stesso meccanismo su un newsgroup religioso. I cattolici integralisti di provincia erano tutti pieni di parole che ogni due per tre testimoniavano e ribadivano la loro appartenenza alla chiesa cattolica. Ogni tre parole essi ribadivano di essere cristiani, parlavano di politica solo premettendo di essere cattolici, citavano il vangelo ogni due per tre, ed insomma erano stracolmi di dettagli cattolici quanto un provinciale passa il tempo a scolpirsi le basette.

Peccato che nel forum ci fosse una persona che aveva fatto volontariato coi drogati in una associazione cattolica. Penserete che , essendo cosi' squisitamente attivita' cattolica, ella fosse la benvenuta se non la beniamina, quando non l'esempio da seguire. Sbagliate. Era la piu' odiata: era la piu' odiata perche' essenzialmente il fatto di andare oltre al dettaglio e all'esibizione del dettaglio rendeva chiara la consistenza degli altri cattolici: "oltre il dettaglio, niente".

Analogamente vedo il provinciale italiano come vedo il bistro' italiano all'estero. Se entrate  , trovate tovaglie a quadri rosse e bianche (mai usate in Italia, almeno non ne ho mai viste), sculture e quadri italianeggianti, cibi col nome "Il bistecco arrostata di Mamma Tinna" , vi dicono che per avere il tavolo dovete "avere un termino"(5). Se siete italiani, pero', entrano nel panico: sanno che voi andate OLTRE tutte le minchiatine di dettaglio che vi possono gettare come fumo negli occhi, e vi aspettate di mangiare italiano. E magari di parlare italiano e non tedescalabro.

Questo ristorante di Colonia ha preso D'Annunzio troppo sul serio, non trovate?



C'e' una signora italo tedesca, qui, che sta portando a Düsseldorf la cucina italiana. Ma "la cucina italiana" significa che questa persona gira  ogni mese una regione italiana col suo furgone, compra specialita' regionali, torna in Germania e  fa iniziative come accordarsi con una libreria e fare un'asta di salumi, formaggi e LIBRI (normalmente successi italiani tradotti in tedesco), asta della durata di un sabato sera. Ovviamente i libri devono parlare (o essere ambientati, o avere un autore originario del luogo)  della stessa zona da cui ha comprato il cibo.

Penserete che questa sia la beniamina degli expat italiani in NRW, e invece no. E' odiata, la accusano di essere "mezza tedesca", e ovviamente, non sia mai che i "Ciambudelli" (la scorsa volta era la cucina marchigiana) siano cucina italiana. Chi li ha mai sentiti?  (intendo, il calabria?).La cucina italiana e' pasta&pizza!




Quando avete vissuto per 30 anni facendo credere che  ragu' alla bolognese sia macinato che affoga nella passata di pomodoro, che la pasta al forno meridionale sia "una lasagna", che quella roba uscita dal forno sia pizza, e che gli italiani mangino solo e sempre quello, perche' e' l'unica cosa che sapete cucinare, di fronte ad un semplice brasato al barolo vi troverete spiazzati. I vostri dettagli non possono reggere alla sostanza.

Cosi', finisco dicendo questo: il provinciale NON VIVE in Italia, non vive in nessuna nazione. Vive in un luogo vuoto ove non fara' niente che non sia nutrirsi, scopare e vestirsi, cose che "riempiranno" la sua vita, e che saranno TUTTO quel che pensa o sa. Quando si accorge che queste tre cose non bastano a spiegare il mondo che lo circonda, aumenta il dettaglio con cui esprime il mangiare, lo scopare, il vestirsi. Poi si accorge che ancora non basta, e aggiunge (o amplifica) ancora tutti i dettagli fino a rendersi grottesco.

Egli si trova a vivere un gigantesco complesso di inferiorita' nel realizzare di continuo che i suoi insignificanti dettagli, dalla tifoseria per la Roma al vestito firmato, non competono con chi ha avuto una formazione piena - e sociale - della personalita'. Applaude sempre nel sapere che il tale appassionato di viaggi e' morto , perche' "se restava a casa (come lui) adesso era vivo", e ovviamente "vogliono farsi vedere (e ci riescono ) facendo ste cose pericolose, ben gli sta". Egli  vorrebbe che chiunque si metta a leggere tanti libri muoia per non trovarsi a parlare di libri che NON legge, (ma purtroppo la lettura non e' un'attivita' pericolosa), e in generale odia e disprezza chiunque abbia una formazione personale che NON sia fatta di minime minchiate amplificate.


Ho fatto l'esempio di emigrati italiani che ci tengono all'identita' (ma appaiono ridicoli) non per caso: il provinciale italiano e' distante dall' Italia quanto e piu' degli immigrati, parliamo di uno che vi dice che l'italia deve vivere di turismo ma in ferie va SOLO al mare; di certo se e' stato a Firenze e' stata la scuola. Le citta' d'arte italiani gli italiani le citano quando parlano di politica e "si potrebbe vivere di arte", ma poi le visitano solo gli stranieri. Di tutta la cultura italiana e occidentale (che il provinciale pensa di rappresentare e difendere dai malvagi immigrati) , lui ne conosce spesso meno degli immigrati stessi.

Lui vi dira' che e' e' scandaloso che nel mondo islamico le donne siano trattate male, perche' lui difende la cultura occidentale e le donne devono avere la parita', ma chiedetegli qualcosa dell'illuminismo e vi casca dalle nuvole. Cosa difende lui? Il diritto delle donne del suo paese di sculettare contro il malvagyo burka che copre tutto. Nient'altro.

In questo senso, cioe', il provinciale e' uno straniero ANCHE  in casa propria, perche' vive in quell'angolo di vuoto che si chiama provincia, dal quale non ha neanche la possibilita' di accedere alla sostanza, e tenta di rimediare amplificando i dettagli.

Per questo, elegge ogni minchiatina a motivo di vita.

Uriel


(1) Uno di loro lo scrisse davvero in un tema da compito in classe.

(2) In un certo senso, Berlusconi e' il Sommo Profeta dei Paninari Adulti.

(3) Si, la descrizione della provincia italiana coincide con quella del jet set inglese. Questo e' il motivo per cui tutti i provinciali italiani amano Londra. (non tutti gli italiani che la amano sono provinciali, ma ci mettete un secondo a distinguere chi la ama perche' e' uguale all' Italia e chi la ama perche' e' diversa).

(4) In provincia le donne hanno un nome solo per evitare di sbagliare fidanzata alla fine di una cena tra amici , ormai. Se per caso vi scordate come sia vestita oggi la vostra morosa, davvero rischiate di tornare a casa con quella di un altro, tanto la donna e' ormai omologata fisicamente.

(5) Non si tratta di un piccolo termosifone. "Termin" (con l'accento sulla i ) e' la parola tedesca per appuntamento. Da cui, Einen termin haben diventa "avere un termino".

"Ha agito da solo", ovvero lo swarm attack.

$
0
0
Mentre tutti guardavano il recupero della Costa Concordia , come se fosse il riscatto di una nazione (sia chiaro: capisco la voglia di riscatto. E' solo che dopo 42 anni sono stufo di sperare che succeda domani!) da parte di un team americano , mi stavo interessando alla sparatoria avvenuta presso gli uffici della marina americana. Forse sono troppo paranoico, e mi sono chiesto come mai NSA e la sua onniscenza non hanno fermato quell'individuo. E la risposta e' chiara in termini logici, ma mostra chiaramente come attaccare gli USA senza che PRISM possa saperlo.



Innanzitutto, il motivo per cui NSA non ha intercettato quel criminale e' che "ha agito da solo".

Si arriva molto facilmente a questa conclusione, semplicemente chiedendosi che cosa intercetti NSA: le comunicazioni. Allora la domanda sara': e con chi comunica una persona sola? Risposta: con nessuno, per definizione. Risultato: NSA non ha saputo fermare l'attacco perche' l'attaccante ha agito da solo. Non comunicando con nessuno non c'era niente da intercettare, e quindi niente da analizzare.

Ma questa e' una soluzione banale al problema. Intendo dire che sebbene il risultato sia doloroso, e' una cosa che NSA probabilmente gia' conosce. Chi non comunica e' fuori dalla loro portata. Come mai ignorano questo pericolo? Lo ignorano perche', sebbene il singolo possa fare danni notevoli (sia Lincoln che Reagan furono presi a pistolettate da singoli, e non e' un caso) , si crede che il singolo possa fare comunque danni circoscritti: sebbene un danno "circoscritto al presidente" sia un danno notevole, la macchina amministrativa di una nazione complessa puo' comunque rimpiazzare il presidente e garantire la sicurezza. Il danno e' mediaticamente enorme, ma strutturalmente piccolo.

Dov'e' l'errore di NSA? NSA non ha mai osservato uno sciame di api all'attacco. Voi direte che "uno sciame non e' un singolo", ma la verita' non e' esattamente questa. Le api non comunicano (o meglio, comunicano ma hanno una banda a disposizione troppo piccola per fare strategia in tre dimensioni) alcuna strategia di attacco tra i singoli individui: semplicemente , per genetica o per altro, ogni individuo sa cosa fare in determinate condizioni. Ma ogni elemento di un attacco di api "agisce da solo".

Mi farete notare pero' che le tattiche di assalto delle api sono primitive, quindi un avversario organizzato puo' venirne a capo facilmente. Poiche' , dite, la tattica e' semplicemente "piomba sul nemico e infilza il pungiglione su una parte molle", e la politica di attivazione e' "a meno di una certa distanza dall'alveare, se un tuo commilitone assale un nemico, fai lo stesso", si tratta di cose per le quali prendere contromisure non e' cosi' difficile.

Tutto questo pero' dipende dal fatto che le api siano animali relativamente semplici, e non e' una stretta limitazione dello swarm attack.

Che cosa serve quindi, per violare l'ottimistica presunzione di NSA?

  • Come per le api, l'addestramento del soldato va fatto molto prima , alla radice. Questo addestramento deve avvenire laddove NSA non puo' intervenire. Esso deve avere la caratteristica di essere standardizzato, niente di piu'.
  • Occorre un albero di scelta che consenta di dedurre la decisione del soldato N partendo dal comportamento del soldato N-1. Tale albero deve avere uno svolgimento non polinomiale, e specialmente deve presentare delle diramazioni.
Immaginiamo di scrivere un sistema di descritto come una formula di Lindenmayer. Esso lavora su un dizionario piuttosto esteso, e d e' costruito per iterare un grafo di svolgimento non polinomiale e cammini non unici (potete passare due volte sullo stesso tratto). Si tratta di un sistema che da tre parole del dizionario genera altre tre parole del dizionario. (diciamo un sottoinsieme del dizionario).

Allora, supponiamo che un contractor assalga un edificio della marina con un Bushmaster. Metteremo nel nostro algoritmo (non necessariamente al computer, puo' essere una regoletta semantica da eseguire su un libro qualsiasi) {Contractor, Marina, Bushmaster, 19 settembre}, e il nostro grafo restituira'  che so io {Medico, Cinema, Benzina, 12 febbraio}. Se si addestra un numero sufficientemente altro di dormienti in questo modo, questo attentato (commesso da qualcuno che NON e' parte della nostra rete terroristica) produce come risultato che tutti coloro che stanno nella nostra rete e sono medici aspetteranno il 12 febbraio per incendiare un cinema, il piu' vicino a loro.

Possiamo anche espandere il vettore, complicando il nostro grafo, e dire che {Washington, Contractor, Marina, Fucile, 19 settembre} produca {Seattle , Medico, Cinema, Benzina, 12 febbraio} . In questo caso abbiamo circoscritto il nostro bersaglio, perche' i nostri medici andranno a colpire Seattle. Possiamo continuare in questo modo, aggiungendo dettagli al nostro vettore, e riuscire a fare in modo che , disponendo di questo algoritmo, e magari eseguendolo su un comune dizionario, centinaia di persone "agiscano da sole" pur attaccando tutte insieme.



SENZA MAI COMUNICARE TRA LORO.

Ovviamente ci saranno obiezioni, del tipo "ma come sai quali keyword inserire?". Diciamo che anziche' {Washington, Contractor, Marina, Fucile, 19 settembre} qualcuno metta {Washington, Negro, Marina, Fucile, 19 settembre}. A quel punto, otterra' un vettore del tipo {Los Angeles , Casalinga , Scuola , Coltello, 4 aprile}, e se il 50% dei nostri soldati medici dormienti ritengono che il tizio sia piu' negro che contractor, avremo generato DUE attacchi, ognuno col 50% dei soldati a disposizione. Questo produce una ulteriore variabile: non sappiamo quale keyword verra' usata dai soldati: anche possedendo l'algoritmo, non possediamo l'input.

Ma voi direte: beh, ma prima o poi noteranno che ad un attentato ne seguono altri. Aha. Ma chi dice che i nostri soldati reagiscano all'attentato? Supponiamo di farli reagire, che so io, alla seconda notizia piu' importante delle notizie musicali metal del venerdi' ultimo del mese,  su MTV. Ovviamente ognuno di questi soldati prendera' una serie di keyword diversa - dividendosi in sottogruppi caratterizzati dalla stessa scelta - e in poche settimane avremo ORGANIZZATO una serie di gruppi ad attaccare precisi bersagli in un preciso modo, senza che questi individui abbiano la minima necessita' di comunicare tra loro.

In questo caso, a dirigere lo sciame sara' un generatore casuale di notizie, che anche se osservato non produrra' un input univoco perche' la stessa notizia verra' letta in modi diversi, e anche "seconda notizia piu' importante" dividera' il nostro sciame in gruppi. Per esempio, molte api decidono sul da farsi e comunicano usando precise traiettorie di volo, ma il guaio e' che in un mondo 3D queste possono venire lette o meno, notate o meno, a seconda dell'angolo tridimensionale di osservazione. Questo divide gli sciami in sottosciami, dal momento che ci sara' chi non comprende il messaggio perche' dalla sua angolazione non vede alcuno schema, e quindi ronza attorno al bersaglio senza decidere nulla. Poi c'e' chi vede l'ordine di attacco dall' arco sferico che lo vede in un certo modo, e forma un sottosciame che attacca da destra. Poi c'e' chi lo vede da un altro arco e lo prende in un altro modo, e forma un altro sottosciame.

In definitiva, sfruttare una debolezza come quella di NSA non e' cosi' difficile ed e' provato funzionare. Poiche' la nostra funzione rappresenta un simplesso, per il teorema del punto fisso di Kakutani anche funzioni a piu' valori si comportano cosi', e il risultato e' che nel lungo termine tutti attaccheranno lo stesso obiettivo se si decide di usare , dopo qualche numero di assalti, l' assalto N-esimo come seme per l' N+1 esimo. E questo non  necessita di NESSUNA comunicazione.

Esiste quindi un pericolo, insito nel basare la propria sicurezza sulle intercettazioni, ovvero la possibilita' di creare alberi decisionali non polinomiali nello svolgimento, capaci (con un numero sufficientemente alto di soldati) di portare attacchi concentrici, consistenti ma non organizzati, senza alcun bisogno di comunicare.

A questo punto il problema vero e' che NSA , una volta eventualmente in possesso del cifrario, potrebbe stampare ogni possibile bersaglio, infilando come input ogni possibile chiave. Il guaio e' che dopo la prima serie di attacchi impredicibili, NSA sarebbe politicamente fuori gioco.

Se un singolo terrorista attacca la Marina, NSA potra' dire all'opinione pubblica "si, controlliamo tutte le comunicazioni, ma lui essendo solo non comunicava". Se pero' domani un gruppo di 11 persone attaccano la Marina, NSA dovra' dire "usavano un albero decisionale semantico non polinomiale , con una componente statistica , ma non comunicavano tra loro" (ammesso che vengano a conoscenza del cifrario).

Ma questa scusa e' incomprensibile politicamente, e assomiglia maledettamente ad un fallimento. E' assai probabile che alla quarta ondata di attacchi terroristici, i quali colpiranno che so io il cinema di un paesino sperduto dell'alabama, una chiesa battista di campagna, una polleria di una cittadina mai sentita , e altri bersagli generati casualmente da normali trasmissioni televisive, con attacchi condotti da gruppi, NSA sia politicamente finita: spiegare in che modo squadre di persone abbiano attaccato tutte insieme ed allo stesso modo senza MAI parlarsi e' fattibile a persone che possono capire il discorso, ma per l'americano medio sara' una grossa prova di incapacita'.

La mia personale opinione e' che gli USA stiano venendo intossicati, dalla stessa (falsa) impressione di potenza che le intercettazioni danno loro. Mano a mano che il tempo passa, tutta la sicurezza USA si basa sempre di piu' sulla capacita' di intercettare, dando per scontato che quelli che fanno qualcosa insieme debbano comunicare tra loro.

Ma , come ho detto, avendo un algoritmo che decide , un numero sufficientemente alto di adepti puo' colpire in sottogruppi, e senza che nessuno tra i membri del gruppo si sia mai parlato. I soldati possono arrivare in USA uno alla volta, senza conoscersi tra loro, senza nessun bisogno di comunicare MAI, solo avendo un cifrario comune in tasca. Bastano carta, penna ed un dizionario.

NSA sta sbagliando , oggi, nel sopravvalutare PRISM, e nel fare in modo che la sua visibilita' politica sia legata al controterrorismo. Quando dici che conosci tutto per fermare i terroristi, poi le persone si aspettano che tu fermi tutti i terroristi. E se per 3-4 volte non ce la fai, sei finito.

Specialmente se costi 52 miliardi di dollari ogni anno.

Uriel

La nuova tecnologia che cambiera' le nostre vite.

$
0
0
Stavo leggendo della nuova tecnologia di storage "che cambiera' le nostre vite", (locuzione sicuramente abusata) e mi stavo semplicemente chiedendo "di chi sono le vite che verranno cambiate?". Cioe', e' vero che se questa tecnologia di storage permettesse di salvare tutta questa roba meglio di SSD allora la vita di qualcuno cambierebbe. Ma il vero problema e': la vita di chi?



Non e' la prima volta che una tecnologia cambia la vita delle persone. Prendiamo per esempio questo talk del TED:





L'artista racconta - in maniera piuttosto aulica, ma non dovrei essere io a lamentarmene, credo - che alla fine le persone cui vende la musica in totale sono ~25.000. Questo e' lo stesso numero che la casa discografica lamentava come "clamoroso fallimento". Insomma, dal punto di vista della casa discografica, questo disco non forniva abbastanza reddito da consentire la vita musicale del gruppo.

Cosi' Amanda Palmer ha usato un sito di Crowdfunding, e ha detto "se volete il prossimo disco, che potrete scaricare GRATIS dalla rete, dovete aiutarmi a vivere sino ad allora". A quel punto, circa 25.000 fan hanno donato, in totale, 1.200.000$. Il che, anche contando un gruppo musicale di cinque persone, fa sempre 240.000$ a testa. Che, come reddito per il tempo necessario a fare un disco, e' piu' che sufficiente.

Insomma, il modello di musica che Amanda Palmer propone e' quello del busker: io suono per tutti, voi decidete se darmi i soldi. Allora io metto online il disco gratis, se vi piace venite a darmi qualcosa. A quanto pare, con Amanda Palmer questo ha funzionato egregiamente.

Prima che vi mettiate a discutere dell'esempio in se', parlando di case discografiche e distribuzione , concentriamoci sul discorso del crowdfunding. Esso, come tecnologia, poteva "cambiare le nostre vite". Teoricamente potete chiedere fondi per avviare un ristorante, la vostra piadineria in India, qualsiasi cosa. Quando l'idea ando' online, sino a trovare una regolamentazione chiara nel diritto italiano - cosa che ha avuto un certo risalto nel mondo(1) - era una di quelle cose che "cambieranno le nostre vite".

Ora, qualcuno di voi ha visto la propria vita cambiare per via del crowdfunding? La risposta e' , quasi sempre, di no. Perche' la vita di una persona cambi, infatti, occorre che prenda la decisione chiara di cambiarla. La Palmer, che non aveva piu' opprtunita' nell'industria musicale, ha deciso di passare al crowdfunding, ovvero di usare "l'arte di chiedere", di cui era gia' esperta avendo gia' lavorato come busker.

Ma per tutti coloro che non hanno alcuna idea da farsi finanziare, cioe', il crowdfunding non ha cambiato proprio nulla.

Qui c'e' il punto chiave della singolare affermazione "questo cambiera' le nostre vite". No: cambiera' quelle vite che sono abbastanza evolute da poter sfruttare una nuova tecnologia , e colpira' in questo insieme solo le persone che hanno DECISO di farsi "cambiare la vita".

Prendiamo una tecnologia come quella dello storage. Se esamino la situazione a casa mia, la situazione "storage" e' la seguente:

una "vecchia" macchina con FreeBSD 9.1 usa ZFS per gestire alcuni "pool raidZ".

Un pool e' fatto di tutti dischi da 1 TB (tre, piu' uno in arrivo) . Un altro pool e' fatto da dischi da 2TB (tre, sinora mi bastano).

Questi pool sono importati e condivisi ai 3 portatili (che usano Linux) usando sshfs+fuse , in modo da criptare il traffico.

Ora, siccome su quei dischi ci metto tutto (dai conti con http://www.gnucash.org/  ai fax che arrivano dall' Italia - ancora ricevo posta e qualcuno me la gira per fax) sino alla musica  e ai film (quelli in italiano) , il risultato e' che ZFS "mi ha cambiato la vita" , perche' posso semplicemente prendere un nuovo disco esterno , appiccicarlo alla macchina ed aggiungerlo ad un pool raidZ, con un solo comando, senza nessun'altra seccatura.

Chiaramente, le performance di ZFS , specialmente su una macchina non tanto carrozzata , sono quel che sono. Se voglio raidZ con checksum e crittazione del disco, insomma, succede quel che succede. Visto l'overhead di sshfs non si nota, ma sarebbe fichissimo se una tecnologia come quella appena uscita mi permettesse di avere grandi storage con le performance di SSD e la durata di un disco metallico.

Mi cambierebbe la vita? Probabilmente me la migliorerebbe: giusto ieri ho fatto il backup di 500GB di film, e devo dire che le prestazioni di ZFS sono un pelo "snervanti". Cosi', adesso posso fare la domanda: ma a voi, ZFS ha cambiato o migliorato la vita?

Se prendiamo un utente apple, notiamo che il suo sistema operativo ha (o dice di avere, la cosa e' controversa) un supporto ZFS stabile, e molti dei loro computer usano SSD, lamentando il difetto di SSD, ovvero la degradazione. Solo di recente Apple ha introdotto il TRIM come feature standard del suo sistema operativo. E prima? Prima avevano un supporto ZFS.

Il supporto a ZFS , contrariamente alle discussioni, per apple esiste ed e' abbastanza stabile: http://code.google.com/p/maczfs/ e se proprio non vogliono quella, possono usare ZEVO. Allora perche'?

In realta' se usate SSD potete settare ZFS per tenere DUE (anche tre) copie dello stesso blocco di ogni file. Quando zfs scrive, cioe', vi mostra sempre un solo file, ma esso e' stato scritto in due copie in settori diversi del fisco. Questo, nel caso della degradazione tipica degli SSD, unito al checksumming, vi puo' salvare la buccia.(ZFS ha anche una funzione di trimming, btw, ma su FreeBSD arrivera' con la versione 10: http://www.bsdforen.de/showthread.php?t=28288 ).

Non ho voglia di spiegarlo agli utenti apple, che continuano a vantare il loro supporto a ZFS, usano dischi SSD ma continuano a formattarli in HFS, cosi' mi chiedo:ma perche' diavolo gente che ha sia il problema (dischi SSD ) che la soluzione (un pool con copies=2 abilitato) non ne beneficia, e si tiene dei filesystem insicuri?



La risposta e': normalmente l'utente Apple non ha nemmeno idea di come si faccia ad aprire un terminale e dire , che so io, "zfs set copies=2 homepippo/data", il che abilita la duplicazione dei settori proteggendo quella che sembra una cartella "data" dalla degradazione del disco SSD. Anzi, per la precisione, sebbene si vantino di "avere zfs", non hanno la piu' pallida idea di come esso potrebbe aiutarli a gestire i loro dischi SSD rendendoli piu' sicuri. Vi dicono che loro sono fichi perche' hanno ZFS, e finita li'.

Lo stesso capita in altri ambiti, come il mondo "Social". Prendiamo le famose startup.



Perr dire, oggi in Italia c'e' la migliore (a dire il vero l'unica) legislazione riguardante il crowdfunding , quando esso riguarda le startup. Si tratta di una cosa epocale e avanzatissima, di cui alcuni geek potranno parlarvi. Ma la domanda e': a quanti di voi cambiera' la vita?

Sia chiaro, non mi sto riferendo al famoso pensionato che non sa nemmeno cosa sia internet. Nell'esempio che ho fatto per Apple e ZFS, ho preso gente che HA un problema, (dischi SSD che degradano) e la soluzione (ZFS, un filesystem che ha sia la copia dei settori che il dedup tra le possibilita') ma , sebbene abbiano SIA il problema che la soluzione(2), NON-LA-USANO.



Perche' avviene questo? Avviene questo perche' l' Utente Apple vive l' informatica solo in superficie. Egli ha sentito dire che Apple supporta il fichissimo ZFS, e magari se ne vanta anche. E sa dirvi che il suo SSD degradera', quindi vi dira' pure che deve fare sempre il backup dei dati. LA sfiga viene quando , essendo incompetente, non sa che ZFS potrebbe mitigare moltissimo il problema che ha col disco, ovvero non sa di avere sia il problema che la soluzione, o almeno la mitigazione.


Cosi', sicuramente ci saranno moltissimi imprenditori, magari anche sofisticati abbastanza da aver letto che l' Italia ha la piu' avanzata legislazione per il crowdfunding di startup. Ma se sa di avere il problema (il credito per innovare) e sa di avere la soluzione (il crowdfunding) tuttavia non sa che la soluzione si applica al suo problema.

Ma c'e' di peggio. Provate ad andare da un utente Apple, che pure ha problemi con la degradazione del disco SSD, e proponete ZFS. Spiegate pure che si tratta di una notevole mitigazione del problema. Spiegategli che deve imparare qualcosa di nuovo. Spiegategli che puo' andare oltre ad "abilitare il TRIM". (anche su questo , c'e' una certa saga a riguardo). Vi rispondera' che non sara' disposto a fare qualcosa di sconosciuto o a cambiare il suo modo di lavorare se non e' esattamente necessario.



Lo stesso accade nel momento in cui proponete agli imprenditori di aggirare il problema del credito usando il crowdfunding, o ai musicisti di usare il crowdfunding per i loro album, o agli scrittori di fare lo stesso per i loro libri.(3) Sebbene abbiano il problema (tutti i loro guadagni vanno ad altri) e hanno la soluzione (crowdfunding) , diranno che "cambiare e' troppo problematico".


No, non esiste la "tecnologia che vi cambia la vita". Esiste innanzitutto la decisione di cambiare la vita. Poi esiste al massimo la propensione per la tecnologia che vi spinge a cercare la soluzione nel mondo delle tecnologie.

Ma se davvero credete che arrivera' dal cielo la tecnologia che vi cambia la vita, e che il cambiamento avverra' nella direzione giusta senza che voi facciate nulla, allora non avete capito nulla. In questo caso, tutto quello che saprete e' che ESISTE una tecnologia che ALTRI hanno usato per cambiarsi la vita.

Da qui a cambiarvela, ce ne passa, e la differenza la fate solo voi.
Nessuna tecnologia "cambiera' le vostre vite".

Uriel



(1) L' Italiano dimentica con strabiliante facilita' quello che il governo di Roma fa di buono. Curioso che sia io a ricordarlo, quando ormai non se ne parla piu' quasi da nessuna parte, almeno in Italia.

(2) Ok, anziche' soluzione diciamo mitigazione. Non e' che non serva piu' il backup, eh.

(3) Si, sto pensando di usarlo per Pietre. Cosi' lo metto online for free, e la gente contribuisce. E' quasi finito, btw.

Un bel vestito da progressista.

$
0
0
Sono "reduce" da una discussione avuta su Facebook, e nel frattempo sto ricevendo piu' o meno da "ovunque" una richiesta di commentare un articolo della patetica Concita De Gregorio, icona della sinistra, e ovviamente, della modernita' scambiata per ultima moda.

Supponiamo che voi siate , diciamo, rimasti al medioevo. Vi chiedono , che so io 
  • Sai che ore sono in Italia quando a New York sono le 10?
  • Certo: e' il 1300 Dopo Cristo.
 allora avrete qualche difficolta' ad inserirvi nella societa' moderna. Ce l'avrete perche' essenzialmente appena enuncerete le vostre idee su alcuni temi (condizione della donna, politica, ed altro) verrete prima riconosciuti come "Simpatici frequentatori di Feudalesimo e Liberta'" . 


Dopo qualche minuto, iniziera' ad apparire chiaro che pensate DAVVERO quelle cose che dite di pensare, e che siete una persona che appartiene  ad uno spazio culturale che vi rende desiderabili quanto una piattola del pube. Obesa.

Ma qualcuno ha trovato una pseudosoluzione, giu' a sinistra: indossare le sembianze di una persona civile, usando la modernita' come ultima moda, ovvero come vestito.

Quando incontrate una persona di sinistra che vi sfinisce la vita di principi, sacri valori , maipiu'senza, senonoraquando, yeswecan, analgangbang , uguaglianza, legalita', e tutto quanto, in genere sapete di avere di fronte un falso.

Un particolare tipo di falso, dal momento che non e' un falso biglietto da 10 euro. Un falso biglietto da dieci euro mira a nascondersi tra gli altri, a sembrare uguale a qualsiasi altro biglietto dello stesso valore. Ma quando invece vi trovate di fronte certi elementi "di sinistra", non avete di fronte a voi un falso biglietto da 10 euro. Avete di fronte a voi un falso biglietto da 13,5 Euro. Qualcosa, cioe', che non solo mira a mascherarsi da normalita', da uso comune, ma mira ad affermare di VALERE PIU' DEGLI ALTRI.

Tempo fa scrissi di quei maschi che erano "indignati" di come Berlusconi trattava le donne. Sono gli stessi che parlano cosi':

  • Ehi, stiamo andando allo Sbranz, in via del Procione Impagliato. C'e' una festa! Ti unisci a noi?
  • Non saprei... c'e' gnocca?
  • Beh, e' una festa di compleanno, quindi cisara' un poco di tutto. Ma e' fatto per farci due risate e due birre, dai.
  • Beh, no. Se non c'e' gnocca non mi muovo.
Che cosa e' successo? E' successo che quel particolare vestito che questa persona indossa, cioe' l'indignato che non sopporta "come Berlusconi tratta le donne" ha svelato, per un attimo, di indossare un travestimento.


L'Italia di oggi e' stracolma di persone che, dentro la propria mente, hanno un vero e proprio universo di riferimento che si e' fermato al medioevo. Se essi mostrassero chiaramente le proprie idee, verrebbero evitati da chiunque altro non le condivida.

Siete liberi di pensare che una donna che si veste scollata stia istigando allo stupro. Potete raccontare questa balla della mascolinita' prorompente che, di fronte ad una provocazione , vi esplode come un bisonte furioso, esce dal vostro petto gridando come un T-Rex e vi obbliga a stuprare una donna. (1)

Questo fa di voi delle miserabili bestie medioevali. Che ovviamente, si troveranno bene nel mondo delle bestie medioevali, ma si tratta di un mondo che e' fatto di disoccupazione, emarginazione, alienazione, poverta'. Deve essere chiaro che, essenzialmente, per persone simili nel 2013 non c'e' piu' posto, e deve essere chiaro anche a loro, che decidono di travestirsi.

Cosi', indossano un bel vestito da persone civili del 2013. E cosi' facendo, arrivano alla posizione sociale ed economica che desiderano.

Ma. 

Ma c'e' quel momento in cui vi scoprono. C'e' quel momento in cui abassate la guardia, in cui qualcuno vi nota, in cui qualcuno vede attraverso il colletto della camicia. Esistera' SEMPRE il momento in cui il vestito NON BASTA.

Un esempio e' Concita De Gregorio. La quale e' riuscita sin troppo bene a spacciarsi per una persona progressista, di sinistra, femminista , e tutto quanto. Ma ad un certo punto , e' saltato fuori un tema che l'ha tradita. Insomma, una gallina puo' anche mascherarsi da falco, ma ad un certo punto gli altri falchi le chiederanno di volare alta alta alta, e le galline non volano.

Ma ad un certo punto a Concita viene chiesto di scrivere un articolo. Un pochino come chiedere ad una gallina di volare. E lei, convinta che il suo travestimento da persona di sinistra sia funzionante in ogni caso, scrive porcherie come questa: http://www.repubblica.it/la-repubblica-delle-idee/societa/2013/10/21/news/la_sedicenne_di_modena_stuprata_dagli_amici_qualcuno_dica_che_quel_gioco_non_un_gioco-69074945/

Certo, Concita ce l'ha messa tutta, per travestirsi:

Io non lo so com'è andata, quella sera, in una casa della più rassicurante delle città emiliane, la Modena delle scuole modello degli imprenditori che non si arrendono al terremoto, delle donne imprenditrici che vendono figurine nel mondo, dei ristoranti celebrati oltreoceano.

insomma, sembra proprio una di sinistra, eh?

Cinque o sei bestie stuprano una ragazza, insomma, Ma quando sei un'oca tra i pinguini, prima o poi qualcosa si nota:


Lei cosa pensava, come stava, cosa voleva, cosa diceva? Non si sa, nessuna relazione può raccontarlo.
Ah, no? Quindi, una viene stuprata, ma non si sa cosa pensava? E' possibile che io, come maschio, non sappia di preciso cosa pensa una che viene stuprata. Nel senso, di preciso. Ma piu' o meno, posso immaginare che sia ferita, arrabbiata, umiliata, che provi dolore, e tante cose. Probabilmente non sara' scritto nella relazione dei carabinieri, che non sono famosi per capacita' letterarie. Ma liquidare UNO STUPRO con "non si sa", non fa molto sinistra. Uno stupro e' uno stupro. End of story.

Ma Concita non ci sta:

Emilia culla di bandiera di democratica civiltà e di sapere. Certo questa ragazzina non è morta, per sua fortuna. Forse non ha nemmeno lottato per evitare quel barbaro rituale che chissà, magari era proprio quello che l'avrebbe fatta diventare grande, finalmente. Forse per qualche tempo ha pensato: è stato quello che doveva essere.

Eh, insomma, non siamo mica a Niscemi. A Modena uno STUPRO e' un rito di iniziazione , perche' modena e'"la culla di bandiera" ( qualsiasi cazzo di cosa voglia dire. Si vede che la Di Gregorio culla la bandiera. Fa molto patriottico, devo dire) di "democratica civilta' e di sapere", espressione che oltre ad essere una catastrofe linguistica indica il partito che vince le elezioni in quella zona.

Insomma, se sei in una zona rossa, lo STUPRO e' un "rituale di iniziazione". Se sei a Niscemi no. E' uno stupro. Se sei a Modena e' un rito di iniziazione. Io ero rimasto al ballo delle debuttanti con gli ufficiali dell' accademia cittadina, ma saro' all'antica io. Si vede che le cose sono cambiate.

E gli stupratori non sono stupratori. Non sono miserabili avanzi di galera che devono vedere il sole a quadretti, feccia dell'umanita'. Nono: se un ubriaco ti stupra in una zona qualsiasi di Niscemi, e' un ubriaco che ti stupra. Se un branco di delinquenti ti stupra a Modena, "culla di bandiera" , allora non si sa bene di chi sia la colpa:

Pone il problema della responsabilità. È loro, che geneticamente, naturalmente non sanno distinguere o è della generazione che li ha cresciuti, e non gli ha fornito i ferri essenziali per l'opera di elementare distinzione? È dei figli o dei padri, la colpa?
E se invece fosse proprio colpa degli stupratori? E se invece, come suggeriscono i fatti, si tratta di un branco di bestie che stuprano a turno una sedicenne e meritano tutto il carcere che gli arrivera'? E' troppo azzardato dire che a Modena, "culla di bandiera", anche tra le femiglie bene, ci siano gruppi di bestie che meritano di marcire in un carcere?

Essenzialmente no: basta solo osservare i fatti, questi hanno preso una ragazza e l'hanno stuprata. Suggerisce nulla?

Ma la mentalita' di una volta, di fronte allo stupro, parla d'altro. Diluisce la responsabilita', sempre e comunque, tirando in ballo la societa', le donne e il loro comportamento, l'educazione, il bene, il male, e tutto quanto, al preciso scopo di NON DIRE la pura e semplice verita' 


"lo stupratore e' una bestia che deve marcire in un carcere. End of story".

Questo e' il punto nel quale cade la maschera , il momento in cui il travestimento si mostra per tale:


il bigotto provinciale travestito da progressista cade sempre e invariabilmente in UN punto, quello dello stupro. E cade quando gli viene chiesto di dire la pura e semplice verita', ovvero che lo stupratore e' un essere ignobile che NON HA attenuanti, e che sbattuto in un carcere per molto tempo, e che il discorso, TUTTO il discorso, inizia e finisce cosi'.
Qui in Germania c'e' una vasta tradizione di saune. Ce ne sono anche di condominiali.(2) Voi una sera vi prendete un asciugamano ed un accappatoio, scendete in cantina , e c'e' la sauna del condominio. Una sera alla settimana e' riservata a sole donne. Una a soli uomini. Il resto e' misto.

Misto significa che vi beccate Frau Bonkardt nuda. Come mamma l'ha fatta. Und? 

Secondo una teoria molto diffusa nel medioevo, e tra le persone medioevali di oggi, la donna e' un infido demone tentatore, e quindi ti fa "fascinatione diabolica", e tu sei costretto a stuprarla. Insomma, la tua prorompente mascolinita', incontenibbbbile quam bufalo al vento, vi sgorga dal petto italianissimo e romanissimo e virilissimo, e lo fa gridando come un T-Rex in calore(3) ogni qualvolta vedete due centimetri di pelo in piu'. Siete TROOOOOOPPO maschi, voi.

Cosi', forti di questa spiegazione genetica, riesco a leggere puttanate del tipo:

Forse non ha nemmeno lottato per evitare quel barbaro rituale che chissà, magari era proprio quello che l'avrebbe fatta diventare grande, finalmente. Forse per qualche tempo ha pensato: è stato quello che doveva essere.

Questo e' il modo di dire, a sinistra, "che la troia ci stava".  Sia chiaro, che se in qualsiasi altra zona del paese, che non sia "culla di bandiera", una ragazza non denuncia lo stupro, si dice che e' vergogna, che si sentiva umiliata e sporca, che AVEVA PAURA dei suoi stupratori. Si dice SEMPRE, quando non siamo nella "culla di bandiera". 

Ma qui siamo nella "culla di bandiera", e i cinque ragazzini (che non si sa di chi sia la colpa se non distinguono il bene dal male!) non possono far paura. E la ragazza non puo' temerli se denuncia la cosa. E non puo' tenersi lo stupro per se' come fanno tantissime vittime. No: lei ci stava.

E sapete come si risolve il problema? Non si risolve mettendo in galera i colpevoli, e lasciandoli a ivi a marcire "in nomine dello imperatore", ma sapete cosa si deve fare: "bisogna insegnare alle proprie figlie a dire di no, e non dire di si' per sentirsi accettate". A che cosa? Ad uno stupro? 

  • Mi scusi, signorina, io ed i miei amici vorremmo stuprarla a turno.  Grazie a questo la accetteremo tra noi.
  • No, non se ne parla.La mamma mi ha detto di no.
  • Ah, mi scusi. Come non detto. I miei omaggi.

Questa e' la soluzione di Concita. Che e' come dire: la ragazzina aveva scelta, e ha scelto male.

Secondo la De Gregorio, cioe', quello che e' successo e' colpa DI COME LA RAGAZZA HA AGITO, che e' il vecchio mantra democristian-fascista, o nazional-popolare, o terrone-bigotto, o provinciale, chiamatelo come volete, che dice "la colpa e' della donna".

Secondo la De Gregorio, 


Verrà il giorno in cui questo tempo avariato scadrà e sarà buttato come uno yogurt andato a male e ricominceremo tutti, dalle case, dalle televisioni, dai giornali, dalle scuole elementari a dire alle bambine: quando ti chiedono di stare al loro gioco, digli di no

Insomma, lo stupro e' avvenuto perche' LA RAGAZZA NON HA DETTO DI NO QUANDO LE HANNO CHIESTO DI STARE AL GIOCO. (4)

E' colpa, insomma , della ragazza: poi, sicuramente e' colpa anche della malvagya societa' che non insegna alle "bambine" a dire di no. Ma sia chiaro, che "se una non dice di no" , beh: lo stupro arriva. Insomma, e' inevitabilmente colpa della ragazza, che non ha detto abbastanza no.

Vedete: Concita de Gregorio e' stata brava. E' riuscita a spacciarsi come una persona di sinistra, quindi progressista, quindi para-proto-ur-femminista, o qualsiasi cosa. Sicuramente avra' aderito a qualche campagna tipo "senonoraquando", o "maipiu'senza", e questo sicuramente le ha portato dei vantaggi. Se non sei una persona "di sinistra" non arrivi dove e' arrivata lei.

Ma vedete, la dura prova e' la madre di ogni sgamo.Un travestimento, per definizione e' una strategia di BREVE TERMINE. Puoi fregare tutti qualche volta, puoi fregare qualcuno tutte le volte, ma non puoi fregare tutti ogni volta.

In questo caso, Concita de Gregorio e' stata sgamata: ha reagito nel modo previsto dalla cartina tornasole: 


di fronte allo stupro, il cattoprovinciale dimostra SEMPRE  che la vittima "non ha detto di NO abbastanza volte, abbastanza forte, abbastanza chiaramente".

Puo' farlo con un linguaggio da trivio, dicendo "lei ci stava", o con un linguaggio forbito, come la De GRegorio, rinfacciando alla societa' di non insegnare alle bambine a dire di no. Ma il problema e' sempre quello: per il cattobigotto il punto e' che la vittima non diceva di no, non bbastanza volte, non abbastanza forte, non abbastanza chiaramente.

E con questo potete SEMPRE SGAMARLI.

Sempre. Cosi' come una gallina che si infiltra tra i falchi non riuscira' MAI a volare con loro, il cattobigotto che si traveste da progressista non superera' MAI la prova "commenta uno stupro". Se anche recita bene le prime due o tre frasi, basta andare un poco piu' a fondo, e si tradisce SEMPRE.


Oh, non vi preoccupate, e' in comoda compagnia. Nessuno andra' dalla De GRegorio a dirle che siccome esprime opinioni tipiche della destra piu' becera, magari condite con un bello scrivere , allora e' stata smascherata, e allora perdera' tutte le posizioni guadagnate col suo "essere di sinistra".

Non lo faranno, perche' i suoi "compagni" sono tutti nelle sue stesse condizioni: sono TUTTI dei travestiti. Travestiti da "persone di sinistra".

Dicono di pensare cose che non pensano, 
perche' dire cosi' e'socialmente conveniente.

Il medioevo non e' finito. Ha solo cambiato vestito.

Fortunatamente, i vestiti di oggi sono tutti molto trasparenti.Anche quelli di Concita.

Vi si sgama troppo facilmente.


Uriel


(1) In realta' l'essere umano si distingue dall'animale perche' sa inserire momenti di raziocinio tra lo stimolo a fare e l'atto di fare. Se non riuscite, non siete esseri umani. Lo sembrate, la legge vi considera tali, ma in senso ontologico siete delle bestie.

(2) Succede piu' nelle cittadine piccole.

(3) In realta' i T-Rex in calore non  facevano grida terrificanti, ma cantavano le canzoni di Apicella.   Sono le parti meno note della scienza.

(4) Come e' noto, gli stupratori chiedono il consenso alle vittime.

Il gratis che uccide.

Raffiniamo la strategia.

$
0
0
Ho deciso, sotto suggerimento di alcuni di voi, di attenuare la mia strategia di movimento sulla darknet. Ovvero, di muovere sulla darknet solo i post piu' visionari, quelli che mi espongono al rischio di essere giudicato un razzista, nazista, comunista, cattolico, satanista, e tutto quello che dicono di me.




Avrete notato che alcuni dei miei post sono piu'"visionari" di altri, ed in alcuni avrete notato che mi limito. In altri il numero di lettori e' tale da risultarmi insopportabile. Ecco, questa e' la liberta' che cerco, ma posso averla anche usando kein pfusch, a patto di usare una strategia ibrida.


Ringrazio il genio del male - che rispettando l'iconografia cristiana e' una donna - che me lo ha suggerito. Allora, la nuova strategia per muovere kein pfusch su una darknet e' la seguente:
  1. Tutti gli articoli piu'"visionari", quelli che vengono puntualmente attaccati come "traveggole", ma voglio avere la liberta' di scrivere come mi pare, si sposteranno sulla darknet.
  2. Quando un articolo supera per popolarita' un certo limite, diciamo che entra nella top 10 dei piu' letti troppo in fretta, finisce spostato sulla darknet.
Sulla darknet dove?


Ho pensato a qualcosa. Insomma, un nome da dare ad un sito. Dicevo, ho pensato a qualcosa, sino a quando non mi e' venuto in mente qualcosa. Il sito, quindi, si chiama:

e potete usarlo anche per contattarmi su i2p, precisamente qui:


il sito ha bisogno di qualche giorno ancora per propagarsi, poi chiunque acceda ad i2p potra' leggerlo.


da ora in avanti li leggerete (e commenterete) solo sulla darknet.

Il blog rimane qui. Rimane su internet. Ma quando ho da scrivere cose "pesanti", visionarie,   o vedo che qualcosa che ho scritto diventa troppo popolare, la sposto via.

Che senso ha pubblicare qui il mio indirizzo su i2p, quando dovrebbe essere anonimo?

Ve lo spiego di la'. :)

Uriel


La ragione per cui.

$
0
0
Questo e' un post che ho scritto oggi sulla darknet, ma visto che riguarda anche voi che girate per internet, lo giro qui. Non succedera' spesso, sia chiaro.

Il motivo per cui.

Per quale ragione chi legge e' piu' importante di chi scrive.

Come ho promesso, devo spiegare qui per quale ragione trovo lavorare su una darknet una miglioramento in considerazione della questione di PRISM. Il punto e', molto semplicemente, che nonostante l'epica di Hollywood, il governo non ha mai paura di chi scrive. Ha paura di chi legge.

Si, certo. Nei film di hollywood l'eroe e' il coraggioso giornalista, e il cattivo viene sconfitto proprio quando legge la verita' nei titoli di prima pagina di ogni giornale. A quel punto partono i titoli di coda, e il messaggio rimane incompleto, facendo credere alle persone che il problema, la cosa di cui il malvagio potente ha paura, sia il giornalista, che sia chi scrive.

No. Se il film fosse onesto, dovrebbe mostrare la notizia che arriva all'opinione pubblica, e l'opinione pubblica che si solleva. Ma non basta. Quando questo fenomeno viene mostrato, l'opinione pubblica viene sempre mostrata come una folla vociante di fronte alla Casa Bianca, coi cartelli e tutto quanto. Non viene mai mostrata una folla ORGANIZZATA, con dei capi, con un consenso che crea dei leader.

In tutti i film che parlano della potenza del quarto potere, della stampa, si omette SEMPRE di mostrare una reazione POLITICA e PERMANENTE, tantomeno ORGANIZZATA , della protesta di coloro che portano l'opinione pubblica a conoscenza di qualcosa.


L'opinione pubblica e' una massa informe di fessi, che eventualmente manifestano coi cartelli davanti alla Casa Bianca o al Congresso, senza nessun leader, solo perche' lo vedono sul giornale. Non c'e' mai il Beppe Grillo, il tizio che li organizza. Il capo. E sono li' per vincere ed andarsene. MAI per rimanere.

Cio' che un apparato di propaganda NON dice  , in cio' che non MOSTRA MAI, c'e' la paura del regime.  

Esiste anche il problema contrario.


Prendiamo le Brigate Rosse. Quando si parla di quegli anni, si parla delle Brigate Rosse, e si pensa che tutto il terrorismo rosso fosse una cosa organizzata , comunicante, coordinata. Ma se approfondite un attimo, trovare un coacervo di sigle, di bande, di gruppi che avevano qualche contatto ma non si coordinavano affatto, accomunati da una cosa: l'ideologia.

Della loro genesi lo stato conosceva solo l'ideologia. Sapeva che questi personaggi, avendo letto delle cose da qualche parte, avevano deciso di fare qualcosa. Sapevano che avevano letto qualcosa da qualche parte, sapevano bene o male cosa, ma quelle cose erano dette e scritte in tanti posti: che cosa faceva la differenza tra un tizio che leggeva un proclama delle BR e rimaneva a casa, ed uno che leggeva il proclama delle BR e andava a combattere?

Lo stato intui' la cosa, e parlo' di "Cattivi Maestri", ma sapeva bene che colpire il maestro serviva a poco. Il emssaggio passava: in alcuni casi attecchiva, in altri addirittura costruiva gruppi, e nessuno sapeva come prevedere questo fenomeno.


Certo, se magari avessero pututo CONTARE le volte in cui una persona andava a leggere un documento del Partito Proletario di Liberazione della Puglia Sovietica avrebbe notato che uno leggeva una volta e basta. Se ne andava scuotendo la testa. Un altro tornava la seconda. E la terza. A rileggere. E poi prendeva il ciclostile e lo portava a casa. E lo rileggeva, ancora ed ancora. Per questo divenne prova il ritrovamento di "materiale di propaganda" nelle case.


Il problema non era quello che aveva scritto il ciclostile iniziale. tanti potevano farlo. Il problema era chi lo leggeva: sarebbe andato a casa pensando a cose strane, o si sarebbe arruolato, o peggio avrebbe costruito una cellula attorno a se'? Lo potevate sapere SOLO osservando il materiale che aveva IN CASA, perche' quello era cio' che aveva letto, riletto, ruminato, assimilato.


Qualche anno dopo, arrivano le BBS. Ovunque, era pieno. Ricordo le pagine di un giornale di informatica, che alla fine metteva una lista di BBS. DUE PAGINE piene di BBS, coi numeri e i nomi. Erano CENTINAIA in Italia.


Lo stato reagi', tutti voi conoscono il Fidonet Breakdown. Ma quando misero le mani sulle stesse BBS, scoprirono una cosa: non sapevano CHI avesse letto COSA.


Si, esisteva la lista delle telefonate. Ma che cosa avevano fatto queste persone? Che cosa avevano letto? Con quale pseudonimo erano registrati, tra quelli rinvenuti? Con chi avevano chiacchierato sull'interfaccia talk? Nessuno , ANCHE SEQUESTRANDO la BBS, lo sapeva.


Chi teneva la BBS del resto era spesso un negozio di informatica, un professionista che lo faceva per hobby, gente che il telefono lo usava PER LAVORO. Anche osservando i tabulati, non era possibile capire se avessero chiamato la BBS  o meno. Orrore degli orrori, attaccato al modem c'era il telefono, e solo dopo l'ottavo squillo a vuoto rispondeva la BBS. Morale: le telefonate erano telefonate OPPURE accessi alla BBS. Chi lo sapeva?



Qui c'e' il punto. Anche se nelle BBS il sistema era MOLTO piu' legacy, perche' non esistevano i cellulari e quindi esisteva evidenza delle chiamate, il protocollo in se' non imponeva di loggare l'origine delle azioni che sulla BBS avvenivano.


Anche se era possibile vedere che avevate telefonato da 051 1234567 , non potevano sapere con quale nickname vi eravate loggati. E che cosa avevate letto. Peraltro, Fidonet aveva una gerarchia complessa per cui scaricavate un pacchetto QWK con tutti gli update e ve lo leggevate con comodo a casa. 


E nel LEGGERE, non lasciavate ALCUNA TRACCIA!


La storia del Fidonet Crackdown, cosi' come tutte le persecuzioni contro reti libere di BBS, mostro' a tutti i governi una cosa: che potevano si' colpire chi aveva scritto, ma non controllavano IL LETTORE.


Erano abituati ad entrare nelle case degli estremisti, e dei loro capi, e rovistando ovunque a trovare l'agendina, il quaderno, con i numeri e gli indirizzi di tutti. Per la prima volta nella loro storia, entrarono nelle case, sequestrarono i computer, e NON RIUSCIRONO A TROVARCI UN CAZZO DI NULLA.


Perche' le BBS avevano un IMPORTANTISSIMO concetto:
  • il trasporto era slegato dall'identita'.
  • Il punto di accesso lo sceglievate VOI.
Il primo e' semplice: mentre su internet , quando leggete la pagina X, qualcuno registra che il vostro IP ha letto la pagina X, sulle BBS, anche quando si registrasse la lettura (1), si registrava che il tale UTENTE aveva letto, e non che il tale NUMERO DI TELEFONO aveva letto.


Mentre con Internet avete un indirizzo IP che e' unico e vostro, e ogni operazione viene loggata direttamente a voi, sulle BBS contava solo l'utente. In piu', gli orologi delle BBS non erano sempre "precisissimi", per cui il confronto con il tabulato telefonico falliva, e come se non bastasse, chi scaricava il batch QWK intero la roba se la leggeva sul PROPRIO computer, senza lasciare tracce sulla BBS.


Secondo punto: anche se esistevano reti fidonet, voi entravate dal punto che vi pareva. Vi collegavate dalla BBS che volevate. Magari se eravate di Bologna collegarvi con Milano costava di piu', certo, ma mentre con internet si sa SEMPRE da quale provider trovare i logs, su Fidonet niente impediva ad un italiano di loggarsi si una BBS FRANCESE, o TEDESCA.


Insomma, non eravate legati ad un ISP.


Morale: con la BBS, non mancava il controllo su chi scrive. I padroni delle BBS era noti, anche perche' apparivano sui giornali con tanto di numero telefonico. Chi non si controllava non era quello che scriveva qualcosa, ma quello che LEGGEVA la tal cosa.


Prendete l'attentato di Boston, alla maratona. Quel signore ceceno ha letto un sacco di cose sull'islam radicale. Cosi' come FBI va nelle biblioteche a chiedere chi prenda in prestito alcuni libri. Ma sia i libri che il materiale islamico sono disponibili a MILIONI di persone. Ma solo alcuni ne fanno ragione di sovversione.


Bisogna liberarsi dell'idea che sia il giornalista-eroe, o lo scrittore, o il "cattivo maestro" il problema degli stati. Sofri aveva scritto qualcosa per migliaia, milioni di persone, ma solo cinque lo "presero in parola" a modo loro.


Il problema non e' trovare Sofri. Il problema e' trovare quei cinque. E la schedatura di massa NON aiuta. Certo, possono schedare tutti quelli che entrano in I2P, ma non sanno, e non possono sapere, chi abbia letto questo blog.


Schedare chiunque avesse letto Sofri, o chiunque legga materiale islamico in generale, non serve a nulla. Occorre trovare chi ne fa una ragione di vita, occorre cercare chi lo legge, chi ritaglia quel pezzo di giornale, chi ritorna sul sito, chi linka quel sito, perche'solo chi torna a leggere ha un interesse anormale.


Quindi si, non mi illudo che qualcosa.i2p mi dia anonimato. Sanno bene chi sono, e ci sono fior di software di analisi semantica capaci di prendere un testo e ricondurlo a me.


Ma quello che non sanno e' chi siate VOI. Il problema non e' chi scrive, il problema loro e' classificare, investigare CHI LEGGE: quante volte legge, se e ' impressionato, se linka il sito, se ritorna a leggerlo, se lo mette nei preferiti.


Cosi', essere su I2P  non protegge ME.


Protegge VOI.


Qui su I2P avviene lo stesso che sulle BBS:
  • Esistono diversi punti di ingresso, cui non siete vincolati come coi provider.
  • Non esiste l'associazione tra indirizzo sorgente e identita'.
qualcuno ha ricostruito la vecchia liberta'. E non e' la liberta' di SCRIVERE quel che volete, ma la liberta' di LEGGERE quel che volete.


Perche' il problema del dittatore, di PRISM,  non e' MAI chi scrive. 

E' SEMPRE chi LEGGE.

Quello per cui lottate non e' il diritto di espressione, o di scrivere, o di stampa. E' un diritto piu' sottile e mai sancito. State lottando per  il diritto di LEGGERE LIBERAMENTE, senza essere considerati piu' criminali di altri perche' avete letto due volte lo stesso libro, la stessa pagina internet, qualsiasi cosa.

Uriel

(1) Non conosco BBS che registrassero la lettura di qualcosa nei log

Ancora sullo spionaggio e sugli spiati.

$
0
0
Lo spostamento di articoli su I2P ha causato tutta la serie di atteggiamenti intimidatori da parte del solito sbirrame (lo sbirro italiano sembra avere la stessa psicologia dello stalker, a riguardo) e quindi mi considero soddisfatto: il loro fastidio testimonia l'efficacia della strategia. E specialmente il modo in cui hanno cercato di attaccare, testimonia il fastidio che provano. Il guaio e' che hanno sbagliato radicalmente il bersaglio.



Il punto e' semplice: come ho gia' scritto, tutta l'azione (diciamo pure "di obsoleta concezione") delle polizie italiane consiste nel trovare chi parla. Essi vanno ad usare il metodo fascista della pressione continua su chi manda un messaggio alle masse: per fare un esempio, se un anarchico diffonde un messaggio (tutto sommato legale) come "non andare a votare", probabilmente intervengono e lo mettono a tacere con qualche vessazione.

Quello che non tengono mai in considerazione e' il modo di lavorare della propaganda, che invece e' il modo di lavorare di chi fa schedature di massa.

Per schedare tutti gli anarchici d'Italia non serve schedare tutti gli italiani. Probabilmente con qualche migliaio di record, si finisce il lavoro. E chiaramente, e' assai facile per chi ha 50.000 uomini a disposizione il vessare queste persone personalmente e continuamente.

Dove sta la differenza con un sistema come PRISM? Sta nel fatto che gli USA hanno capito una cosa fondamentale che la polizia italiana non ha capito: il terrorismo NON si organizza. Si limita a germogliare.

Prendiamo per esempio un forum di estremisti islamici, tanto temuto dagli americani. Probabilmente l'approccio della polizia italiana sarebbe quello di inviare un infiltrato. Il quale si fingerebbe islamico piu' o meno bene, entrerebbe nel gruppo, e non concluderebbe niente. Perche' quel forum magari si limita a propagare l'odio.

Quello che OGNI religioso sa, e' che se io dico che tizio sta con satana, e lo dico ogni giorno, e lo dico a milioni se non a miliardi di persone, NON HO bisogno di dare alcun ordine esplicito attraverso un canale criptato. E' il principio della FATWA: qualcuno scomunica Salman Rushdie, ma non da' fisicamente l'ordine di uccidere lo scrittore. Non ne organizza la morte e non si occupa della sua materiale esecuzione.

Semplicemente, una volta dato l'ordine ed emessa la fatwa, QUALCUNO , statisticamente presente su una popolazione molto grande, eseguira' l'ordine stesso.

Chiarito questo, il nostro infiltrato che andasse sul forum degli islamisti leggerebbe solo una fatwa. Il suo infiltrarsi non serve a scoprire o sgamare alcunche' perche' in quel forum NON si e' MAI organizzato NULLA. Si e' solo detto ad altri di farlo. Ma a quali altri?

Questo e' il punto vero: nel caso di movimenti che si rifanno a figure carismatiche, non c'e' alcun bisogno di organizzare nulla. Ci sara' SEMPRE qualche servo zelante che va ad agire, anche ad eccedere a volte, semplicemente ascoltando le parole del leader.

Si racconta che un giorno Adolf Hitler vide una grossa montagna di detriti , venuti da alcuni lavori ad un edificio vicino, a fianco di una bellissima chiesa medioevale, in un piccolo paese. Gli scappo' un'imprecazione per come il posto fosse completamente inguardabile, e sarebbe stato meglio che in quel punto fosse tutta campagna. Ma l'imprecazione era legata alla montagna di detriti.

Il guaio e' che uno zelante idiota lo prese in parola, e fece abbattere ogni cosa, chiesa compresa, e costruire un parco.

Che cosa significa? Significa che se un imam ordina "attaccate", qualcuno attacca anche se l'imam non sa nemmeno chi sia. Non troverete MAI la comunicazione, visto che non avviene.

Questo fenomeno e' noto, ovviamente. Un tempo si osservava che le figure carismatiche propagavano messaggi che poi altri prendevano in parola, spesso anche troppo. Ma tutto quello che si faceva - e che la polizia italiana pensa di fare ancora - era di zittire le figure carismatiche.

Questo e' stato l'approccio classico, dal momento che tutte le polizie del mondo agivano piu' o meno cosi'.

Ma oggi c'e' Internet, e come se non bastasse in certi paesi zittire un imam non e' pensabile.

Cosi', l'attenzione si e' spostata - per forza di cose - dallo scrittore al lettore.

Questa e' la genesi dei programmi di spionaggio di massa: non potendo piu' colpire chi parla, tentano di colpire chi ascolta.

Se non possiamo piu' vessare l'anarchico che dice alla gente di non votare, possiamo pero' trovare la gente che ha letto quel messaggio. Possiamo vedere se e' tornato a leggerlo, il che ci potrebbe dire che il messaggio lo ha colpito. Stabilito chi sia, la volta che andra' su Facebook potrebbe trovarsi "casualmente" una pubblicita' elettorale nella home page, di senso contrario. Se sappiamo che MOLTI hanno letto quel messaggio, possiamo chiedere ai politici di litigare piu' forte per appassionare la gente.

Insomma, i programmi di spionaggio di massa non servono a trovare il blogger. Servono a trovare tutti i lettori.

E non solo: servono a trovare i lettori che ritornano a leggere, quelli che linkano il sito , quelli che ripostano le stesse idee. Servono anche a farli raggiungere poi da messaggi di valore opposto.

Ma questo l'ho gia' detto. Adesso andiamo ad un esempio: il mio post sul "gratis che uccide". Ho usato un tono visionario per scriverlo, anche perche' ho estrapolato discussioni private e le ho proiettate per x che va ad infinito. E , ad infinito, con queste tecniche gli USA possono distruggere tutta l'industria europea. Ma parliamo di infinito.  Qualcosa che non verra' mai.

Nel finito, e' sicuramente possibile usare questo effetto per distruggere uno o due settori strategici.

Prendiamo un caso: twitter.

Per tutti gli anni '90 e per i primi anni 2000 , l' Europa e' immensamente piu' avanzata degli USA  sul piano delle tecnologie mobili , e per i relativi servizi VAS. LA patria dei servizi VAS per eccellenza era Londra, e poi l'Italia che aveva piu' cellulari che abitanti, etc etc.

Ma a quel punto, iniziano ad arrivare le prime stranezze. Un caso prima di tutti: twitter.

twitter manda su IP messaggi da 140 caratteri. Gia' questo limite suona sospetto. 140 caratteri e' il limite di solito usato per la frammentazione delle PDU degli SMS, almeno a fini di fatturazione. 140 BYTES, in GSM7-packed,  fanno 160 simboli. Gia' non si capisce perche' 140 e non 150: si direbbe che il servizio nasca come "ammazza-sms": non per niente, se lo sottoscrivete, twitter vi manda (con alcuni operatori e solo in alcune nazioni) gli update via SMS, coi quali  potete anche postare.

twitter costruisce un data center, ricevendo soldi in prestito. E i data center, credetemi, costano MOLTO. Poi, chiude in perdita. MA qualcuno gli presta soldi. Poi, chiude in perdita. MA qualcuno gli presta soldi. Poi, chiude in perdita. MA qualcuno gli presta soldi.Poi, chiude in perdita. MA qualcuno gli presta soldi. Poi, chiude in perdita. MA qualcuno gli presta soldi.

Questo e' il punto: una societa' che ha sempre e solo chiuso in perdita, viene finanziata. Non sarebbe la prima volta, se qualcuno avesse proposto agli azionisti un business plan, o mostrato almeno il business model, che sia convincente. Twitter parte con un finanziamento da 57 milioni di dollari , venture capital. Poi altri 22 milioni di dollari. Poi altri 35 milioni. Poi nel 201o altri 200 milioni, poi Digital Sky gli regala 800 milioni di dollari.Piu' di UN MILIARDO ad un'azienda che non ha mai mostrato nei fatti un modello di business.

E ancora non si e' visto il profitto operativo, ne' e' chiaro con quale modello dovrebbe arrivare.

Credete che questo sia "mercato"? Credete che sia una cosa normale? Provate a farvi dare DIECI euro da una banca senza un business model, se riuscite. In un mercato del credito NORMALE, senza distorsioni, il CEO di Twitter non avrebbe avuto nemmeno la carta di credito.

Ma l'arrivo di Twitter, con il suo allusivo "140 caratteri", non fanno altro che convincere le telco europee ad andarsene dal settore. Non per twitter da sola, ma perche' si aggiunge gente come viber, google talk, facebook chat,  e compagnia bella.

Ma l'inseguimento non finisce li'. Le telco europee sono ancora forti in diversi settori. Hanno iniziato ad offrire agli utenti push mail, spazio cloud (ma allora non si diceva cosi') per salvare la rubrica e i dati, spazio per le foto. I produttori hanno iniziato ad offrire mappe (come Nokia con OVI) , ad offrire cellulari smart, e cosi' via.

Ma su tutti questi servizi si e' abbattuto, ancora una volta, il gratis. Google offre google maps gratis, costringendo alla resa Nokia con le sue mappe, e mettendo in difficolta' le case di navigatori. Poi e' il turno della rubrica salvata online da android e apple. Poi il turno dello spazio per i documenti gratis. Gratis, gratis, tutto sempre e solo gratis. Email gratis. Un'intera galassia di servizi, tutti offerti gratis.

Che cosa ottiene indietro Google? Pubblicita'. Ma gli introiti pubblicitari sono assai difficili da tracciare, e nessun operatore che non sia americano, con l'eccezione di cinesi o russi, come Yandex , riesce a reggere il passo.

La verita' e' che il settore della telefonia europeo e' stato schiacciato da una parola: "gratis". Qualcuno fece i conti con i costi da sostenere per offrire gli stessi prodotti gratis ai propri utenti: impossibile. Anche riempiendoli di pubblicita'.

Idem per Facebook. Tutto, sempre, rigorosamente gratis. E che dire di Tumblr? Ancora, rigorosamente gratis. Nessuno ha mai capito con quali soldi si finanzi. E ancora, Dropbox, e tutti gli altri servizi gratuiti. Sempre, rigorosamente, gratis, nessuna societa' europea potra' mai competere: in europa vale ancora una vecchia regola di mercato: per vivere occorre guadagnare, e per guadagnare serve farsi pagare.

Se pensate che questo significhi qualche specialita' negli affari, possiamo vedere quali siano i "competitor" degli Over The Top americani. Per quanto riguarda google, il competitor e' il russo Yandex, insieme al cinese Baido. In entrambi i paesi, pero', la penetrazione di google e' frenata dal governo e i due motori ricevono ugualmente soldi per la pubblicita' ; ma senza aiuti dal governo non vivrebbero.

Sul piano dei social network, il corrispondente russo di Facebook e' Vkontakte (http://vk.com/ ) che oltre ad essere visibilmente aiutato dallo stato, importa i dati da facebook. Sembra che in Russia Vkontakte vada piu' veloce di facebook. Chissa' come mai.
In Cina, Qzone e RenRen sono dominanti, perche' sembra che ci siano problemi ad accedere a Facebook. Weibo e' il sostituto locale di twitter, perche' sembra che anche su questo esistano dei problemi di utilizzo. Sul piano di contrasto di apple IOS o Android, sempre in Asia nasce Bada. Ancora una volta, finanziato da un'azienda che lavora in una situazione di protezione da parte dello stato, Samsung,

Ora, la domanda e': come mai non esistono cose del genere in Europa? Beh, qualcuno ci ha provato. Prendiamo what's app. Costruita da europei, e' un'applicazione leader. Ma c'e' un problema: non appena cerca di districarsi dal "gratis", facendo pagare qualcosa (e non parliamo di milioni!) , la dittatura del "tutto gratis" la colpisce, e si scopre immediatamente che esistono altre aziende che fanno lo stesso. Gratis.


Altro? Solo in Francia, ove Copais d'Avant e Skyrock fanno a pugni con Facebook e Blogger. Ma attenzione, perche' anche qui c'e' la lunga mano dello stato ad aiutare, nonche' l'ostacolo della lingua, e una furiosa campagna propagandistica nazionalista.

Insomma, in Europa per tenere in piedi una roba come Facebook o Twitter o Google vi serve lo stato. In Asia, vi serve ancora lo stato. Solo negli USA, a quanto pare, non serve lo stato. Ma siamo sicuri?

In realta' le cose non stanno cosi': tra Venture Capital e IPO, tutte le societa' statunitensi hanno ricevuto corpose iniezioni di denaro  , che poi si e' trasformato in derivati emessi sul prestito, che poi sono finiti nella pancia della FED sotto forma di QE. La catena puo' essere piu' o meno lunga, ma dietro a tutto c'e' la macchina stampasoldi.

Qualcuno pensera' che no, dietro al successo c'e' il "mercato puro". La voglia di scommettere. Aha. Strano, perche' allora dovrei vedere la stessa cosa in inghilterra. Londra per gli informatici e' una spece di "qui piovono soldi". La City e' stracolma di capitali in cerca di autore, e le leggi sul lavoro sono del tipo "hai mezz'ora per lasciare la scrivania". Nominatemi UNA SOLA caratteristica "anglosassone" vincente che attribuite agli USA, e vi mostrero' che ce l'hanno anche in inghilterra. Con UNA SOLA eccezione: la Banca di Inghilterra non e' una stamperia come quella americana.

Se pensate che l'amore per la tecnologia e la ricerca spinta in elettronica e informatica siano un'arma vincente, allora mi chiedo come mai non vedo nulla dal giappone. A giudicare da WII e Sony, non sembrano gli ultimi cretini del mondo.

Se pensate che il segreto sia la finanza e le venture capital e il coraggio di rischiare,  allora Londra dovrebbe avere il doppio  delle aziende IT di successo.

La verita', e' semplicemente che questi servizi gratuiti riescono a prosperare davvero come gratuiti, "vendendo pubblicita" , solo quando dietro HANNO UN GOVERNO.

Dietro al "gratis" c'e' il contribuente, la FED, e il dollaro. Non hanno distrutto tutta l'industria europea, hanno distrutto solo quella dell' IT. Come mai non hanno distrutto il resto? Beh, semplice: la dogana. I servizi IT sono quelli che viaggiano su internet, ove non c'e' dazio doganale. Per questo, hanno potuto colpire SOLO , o quasi, il mondo dei servizi su internet ed il mondo del software.

Qui e' il punto: non c'e' bisogno che distruggano OGNI COSA. Agli USA interessa essere i primi in tre settori: aerospaziale, elettronica ed informatica, entertainment.(1) Non vi illudete di poter far partire grandi progetti usando soltanto attori e metodi del mercato: negli USA avranno la stamperia di soldi che permettera' loro di darvi le stesse cose gratis, o almeno sottocosto.

Una quantita' enorme di venture capital saranno a finanziare continuamente ogni progetto aerospaziale, ogni nuovo film dal budget miliardario, ogni nuova tecnologia elettronica. Tutti questi soldi verranno trasformati in titoli derivati, che diventano junk, e vengono poi comprati come operazione di QE. Iniezioni enormi di soldi di stato nelle pance di quelle aziende che , vendendo sottocosto od offrendo tutto gratis, schiacciano ogni concorrenza, tranne in quei paesi (Russia e Cina) dove si e' capito il gioco e si tengono fuori gli americani.

Sinche' non ci sara' coscienza del fatto che, con catene piu' o meno lunghe, e concentrandosi su settori piu' o meno cruciali, l' Europa deve iniziare a proteggere il proprio mercato dalle conseguenze (mirate?) delle pratiche di QE, specialmente se, con catene piu' o meno lunghe, finiscono col creare una competizione drogata e (volutamente?) distruttiva.

Ora, se torniamo a bomba, ovvero allo spionaggio, cosa ci dice questo? Prendiamo per esempio qualcuno su 200.000 che legga quello che scrivo. Magari ha perso il posto da traduttore per colpa di google translate (mi dicono che faccia sfaceli in alcuni settori) , o qualcosa del genere.

Diciamo che una volta capito che si tratta di una strategia americana, questa persona decida di ammazzare l'ambiasciatore USA. Allora, in che modo un infiltrato in questo blog dovrebbe trovarlo? In che modo sapere chi sono IO vi aiuta a fermarlo?

Non li aiuta affatto. Potenzialmente, ogni post di Grillo contro la Germania puo' produrre tentativi di violenza contro obiettivi tedeschi, ma far tacere il blog di Grillo non e' nemmeno pensabile. E allora?

Allora, i nostri eroi hanno una sola chance: osservare chi legge. Osservarli e temerli, osservarli perche' li si teme.

E se un sistema impedisce non tanto l'individuazione di chi scrive, ma l'analisi di chi legge, e' gia' un brutto colpo.

Uriel





(1) Mi riferisco a Hollywood, la macchina di propaganda del governo USA, foraggiata a furia di esenzioni fiscali.



Il mondo degli altri.

$
0
0
Stamattina mi collego, e sul mio lettore di feed campeggia una notizia di prima pagina: Putin spiava gli europei regalando loro chiavette USB contraffatte. Beh, certo: se avete un segreto di stato da salvare in un posto sicuro, dove lo mettete? Sulla chiavetta che vi ha regalato Putin in persona: come sospettarla? C'e' forse qualche collegamento tra Putin e i servizi segreti russi?

Quando il giornalista pompinaro vuole fare un pompino, c'e' poco da fare: un bidone aspiratutto in confonto e' una verginella inesperta. Dico, di tutte le cazzo di notizie che potevate inventare, ma proprio Putin che regala chiavette USB sperando che ci mettiate sopra i segreti di stato, dovete scegliere? Potevate inventare aerei spia, agenti del FSB infiltrati, virus russi, mafia russa infiltrata da servizi segreti russi , metrioske dentro i mafiosi con dentro i servizi segreti con dentro i virus russi,  ma porca zozza, secondo voi uno che ha un segreto di stato da salvare lo mette su una INSOSPETTABILE chiavetta regalata da un INSOSPETTABILE Putin in persona?  Davvero, chi potrebbe mai sospettare che Putin abbia qualcosa a che fare con lo spionaggio? E' un test di intelligenza per la mascotte-scimmia dei carabinieri?Allora dovevate titolare in maniera diversa, tipo "sgomento nel mondo della scienza, van Rompuy passa il test per mascotte-scimmia dei carabinieri".

L'unica cosa peggiore di un avversario inetto e' un avversario PATETICO.Il pompino all'alleato americano , con la scusa delle chiavette USB, vi fa passare di diritto da avversari inetti ad avversari patetici.


Detto questo, ho ricevuto diverse email incuriosite circa sui servizi stranieri che ho citato nello scorso post. In effetti lo capisco: il mondo occidentale passa il tempo a leggere servizi su internet , ove "internet "e' piu' o meno "occidentenet". Sembra non esista nient'altro che non sia Facebook, Twitter, Gmail, Google.

Beh, le cose non stanno cosi': per quanto amiate fissarvi l'ombelico, nel resto del mondo (ove il gratis americano viene fermato dal governo) esistono servizi usatissimi, al posto di google, facebook, etc etc.

Tralascio i servizi cinesi: non perche' io sia razzista, ma solo perche' oltre ad essere vietato l'uso ad occidentali , non capisco una virgola di cinese (ammesso che i cinesi usino la virgola), per cui c'e' una barriera forte tra me e quei servizi. Del resto, non sono servizi che prevedano di essere usati da occidentali, per cui mancano quasi sempre di traduzioni in altre lingue.

Iniziamo con Yandex.ru. Se lo volete in inglese potete chiamarlo Yandex.com, ed e' un motore di ricerca. E' un motore che usa un metodo di ricerca "classico", ovvero non si mette tra voi e il dato cercando di fare della "semantica". Insomma, non sceglie lui cosa mostrarvi sulla base di quel che crede di aver capito di voi: si limita a cercare per chiavi.

Per chi vuole una pura ricerca per chiavi, il risultato e' impressionante: cercando sui motori occidentali (bing, google, duckduck) si trovano quasi sempre gli stessi risultati, provate con yandex, o con yandex.ru, e potreste avere alcune sorprese. Non so se migliori o peggiori: del resto, per giudicare l'efficacia di un motore di ricerca occorrerebbe conoscere l'intera base dati ove cerca. Poiche' nessuno puo conoscerla, diciamo solo che spesso i risultati sono diversi.

Yandex arriva con un servizio di email, simile a Gmail, e con un servizio di spazio disco in cloud, che si chiama Yandex.Disk.

Su Yandex Mail c'e' poco da dire, nel senso che e' molto simile a Google Mail. Yandex Disk invece ha una cosa che pochi altri di questi sistemi hanno: usa un protocollo standard, ovvero WebDav su Https.

Questo vi da' il vantaggio di poterlo montare su ogni maledetto computer, senza dover scaricare un cavolo di niente, installare niente di niente: se volete installare Yandex Disk su linux, dovete solo montare una cartella WebDAV su HTTPS, usando Thunar, Fuse, Nautilus, quel che vi pare. Quindi, il vantaggio e' che per usare Yandex.Disk usate il VOSTRO sotfware, e non un pezzo di codice fornito da altri, che puo' contenere buchi o altro.E' semplicemente WebDAV su https.

Un altro servizio, che ha il vantaggio di essere sul territorio russo, e' Mail.ru. Esso ha un solo vantaggio rispetto a chiunque altro: non esistendo trattati a riguardo, la magistratura russa respingera' qualsiasi scusa lo sbirrame inventi per accedervi. Se il magistrato italiano, che inventa un romanzetto per fare i porci comodi suoi, si inventa anche che satanisti pedofili lesbocomunisti pianificano attentati islamici termonucleari con armi batteriologiche pornografiche la magistratura russa respinge la richiesta di rogatoria, tipo "puppa qui". (1)

Andiamo a vkontakte. Vkontakte e' il corrispondente di facebook sul territorio russo e sta prendendo piede anche nei paesi dell'est europeo, in turchia e in Iran. E' abbastanza simile a Facebook, ma ha alcuni plus:

  • VKontakte non cambia policy per la privacy ogni sei mesi, sostituendola con il delta del comma 15 del paragrafo 28 di quel foglio che e' nella cantina di alpha centauri , vicino alla gabbia del ghepardo.
  • Nella sezione musica potete ascoltare musica gratuitamente, e legalmente.
  • C'e' molta meno pubblicita'.
  • Le persone e cose che non conoscete sono MOLTO meno invasive. L'esposizione a cazzate e' molto piu' ridotta. E', diciamo, un Facebook come sarebbe se fosse rimasto fedele alla sua mission, di tenere in contatto le persone.
  • Consente attachment di piu' tipi, che vengono poi salvati in una cartella "documenti".
 La versione internazionale la trovate su www.vk.com

Esiste anche la versione russa di twitter, che e' http://rutwit.ru/ , ma e' solo in russo, quindi non so quanto abbia senso per voi usarla. A meno che non cerchiate amici in Russia.

Lo stesso per il blogging: la piatta forma Mail.ru, che e' la piu' grossa realta' IT in Russia, offre anche microblogging (agent.mail.ru) e blogging.Ma la sorpresa e' la piattaforma di blogging per eccellenza in Russia e' ancora... Live Journal.

I russi lo abbreviano LJ , che scrivono ЖЖ  (e pronunciano tipo shje'-shie' ) ed e' ad oggi la piattaforma piu' diffusa, al punto che si sta lentamente spostando proprio in territorio russo. Siccome lo conoscete gia', probabilmente non ha senso che ve lo descriva.

Insomma, anche se all'occidente e ai suoi media piace guardarsi sempre e solo l'ombelico, Internet non e' uguale in tutto il mondo: differenze di lingua, cultura e concetto di usabilita' formano dei veri e propri solchi, col risultato di produrre servizi che non conosciamo e non usiamo anche se - a dire il vero - qualcuno di loro a volte ha delle caratteristiche superiori.

 Con questo vi saluto, e mi raccomando: non mettete i vostri segreti di stato sulle chiavette che vi regala Putin in persona.

Uriel 

 (1) Dopo magari vanno a darci un'occhiata loro, ma se non siete terroristi ceceni, di solito se ne fottono.

La secessione personale.

$
0
0
Credo di avere due o tre persone che continuano  a sbattersi dicendo che io non ho parlato dei morti di Lampedusa abbastanza. Si tratta sia di persone di sinistra che di leghisti o cattofascisti. Mi dicono che dovrei sentirmi coinvolto, ma le cose non stanno esattamente cosi'. No, ci sono delle differenze.

Vedete, se caricate i due stracci che avete e vi affidate ad un criminale per andare, con un viaggio lungo e rischioso, in un paese dove non conoscete nessuno, siete sicuramente dei migranti.

Posso definire chiaramente le condizioni del migrante. Se rischi la vita, vendi ogni cosa che hai, vai in un posto del quale non parli la lingua, senza avere contatti, completamente alla cieca, la forza che ti spinge e' chiara, ma e' anche chiara la debolezza che ti spinge.

Ed e' la stessa debolezza che sconti quando uno scafista ti getta in mare con moglie e bambini. La stessa che sconti quando ti sbattono in un CPE. Quando ti trovi per le strade e non sai che diavolo fare, a chi chiedere, con chi parlare. Non sai nemmeno parlare,a  dire il vero, perche' nessuno ti capisce.

Adesso facciamo un confronto. Come saprete, la svizzera e' interessata da un fenomeno che e' quello delle aziende italiane che si muovono oltreconfine. Si tratta , secondo voi, di immigrati.

Ma generalmente arrivano in Svizzera su un'auto. Entrano in un ufficio e chiedono cosa fare per spostare l'azienda. E si vedono offrire un "Welcome Package" di servizi, che lo invitano a restare. Queste persone condividono coi migranti la forza che li spinge ad andare via: anche loro non potevano piu' sostentarsi in patria.

Ma non condividono con il migrante la debolezza che lo spinge: essi hanno, ECCOME, un potere di trattativa. Lo stato svizzero, come quelli francese ed austriaco o croato o sloveno, li VOGLIONO. Nessuno manca loro di rispetto. Nessuno li rinchiude in un CPE.

La cosa che non si vuole capire e' che la definizione di migrante e' definita da due condizioni:

  • Una FORZA enorme che toglie loro la possibilita' di vivere in loco.
  • Una DEBOLEZZA enorme che li rende impotenti, nulli, soli, isolati,  nel luogo di destinazione.
Se togliamo la seconda caratteristica al movimento, non otteniamo niente di simile alla vostra "migrazione". Ne ho visti tanti quando viaggiavo avanti e indietro dall' Italia. Erano persone che avevano in tasca un bel foglietto con un contatto in un edificio cittadino, il Burgerbüro. Andavano a discutere le agevolazioni fiscali se avessero spostato li' la loro azienda. Li sentivo parlare, in quella mancanza di privacy che e' l'aereo.

Queste persone non erano in balia di uno scafista. Non temevano di essere gettati giu' a colpi di remo. Scendevano dal loro aereo Lufthansa, prendevano un taxi, e andavano in un ufficio col quale avevano appuntamento, ove una persona li aspettava, e se non gia' italiano, quella persona parlava almeno inglese.

Certo, una forza enorme (la crisi e la pressione fiscale) li spingevano. Ma quello che mancava era la DEBOLEZZA del migrante.

Ora, se non possiamo chiamare "migranti" le migliaia di aziende, professionisti e tecnici specializzati che se ne vanno, come dovremmo chiamarli? Che cosa fanno queste persone, se non e' emigrazione?

La parola la conoscete:

SECESSIONE.


Si, i leghisti ve ne hanno parlato tanto. Non l'hanno mai fatta, vero. Ma il loro intento iniziale, almeno quello dichiarato, era di NON PAGARE PIU' UNA LIRA A ROMA, non contribuire piu' ad un sistema che sprecava i soldi, ad un sistema che disprezzavano, che ritenevano alimentare parassitismo e fancazzismo.

Adesso chiediamoci: che cosa hanno ottenuto le MIGLIAIA di aziende italiane che si sono spostate oltreconfine? Hanno ottenuto di... di NON PAGARE PIU' UNA LIRA A ROMA, non contribuire piu' ad un sistema che sprecava i soldi, ad un sistema che disprezzavano, che ritenevano alimentare parassitismo e fancazzismo.

Che strana coincidenza, eh?

Voi non lo avete capito, ma la secessione e' in corso.

solo a Chiasso si muovono dalle 10 alle 15 aziende italiane al giorno. Fanno da 3650 aziende a 5475 aziende/anno. Ma non c'e' solo Chiasso. Di tutte le migliaia di aziende che hanno chiuso quest'anno, e che voi credete abbiano chiuso, una cospicua percentuale si e' semplicemente spostata. Per le statistiche sono chiuse, ma in realta' hanno riaperto altrove.

Dalle zone del nord , ove spostarsi verso "un poco piu' a nord" e' piu' facile, e' in gioco una vera e propria secessione.

Stanno facendo quello che predicava la Lega: "mai piu' una lira a Roma". 

Lo stesso dicasi di chi emigra oggi, del professionista o della persona che ha degli skill ricercati. Mandi un CV via internet. Hai un primo colloquio telefonico. Anche un secondo. Prendi un aereo e vai a fare il colloquio personale. Arrivi, prendi un taxi e vai al colloquio. Ti aspettano. 

Niente a che vedere con la debolezza del migrante.

Sei debole, si, ma non sei cosi' debole. Hai scelto la nazione, hai gia' parlato con qualcuno, se stai piu' di un giorno andrai in albergo. Insomma, non e' la stessa cosa. Manca ancora la situazione di totale debolezza, di nullita', di totale scomparsa di qualsiasi importanza.

No, non siete come quelli di lampedusa. Anche perche' questi vi CERCANO, come dipendenti. Paesi come la Germania ci stanno svecchiando la classe lavoratrice, coi nuovi arrivati. 

E lo vedete quando li osservate.Se andate via dall' Italia, conoscerete due tipi di italiano all'estero. Quelli che hanno fatto l'immigrazione, e quelli che hanno fatto la secessione.

Li riconoscete subito.

In quelli che sono immigrati via con la valigia di cartone e sole speranze, notate la nostalgia. La preghiera. Un parrucchiere siciliano mi ha chiesto "ma anche voi dal nord non vedete speranza?". Era venuto via in tempi diversi.  E lui come tanti hanno la speranza di tornare, che il paese si rialzi, che torni ad essere rispettato. Questi italiani li riconoscete anche sugli autobus, sui treni: appena si sentono parlare a vicenda, si alzano, "sei italiano anche tu?". Reduci di una condizione per cui conoscere qualcuno in piu' significava avere una porta cui bussare in caso di necessita'.  Si vedono regolarmente, formano club, bar, associazioni. Io lo chiamo ghetto, ma ne percepisco benissimo l'antica finalita' difensiva.


Poi ci sono quelli che hanno fatto la secessione personale. Quelli cui non dispiace se arriva il conto da pagare. Anzi, sono quelli che pensano che e' giusto cosi', che le nazioni ove si e' tollerato troppo devono pagare. Quelli che non vedono speranza, ma nel vedere affondare i peggiori leggono le regole di una meritocrazia, che come tale premiera' i migliori. In Italia e' mancata per tanti anni la punizione , pensano, e adesso e' arrivata. Li vedete nei tram e sugli autobus, che si ALLONTANANO quando sentono parlare italiano.  Fuggono dagli altri italiani. Non vogliono avere nostalgia, anzi, vorrebbero dimenticare. Se esistesse un paesino locale senza italiani ci andrebbero a vivere. Gente che non sopportava piu'un modo di fare, un modo di essere.

Il mio parrucchiere italiano e' qui da 35 anni. Non ha mai fatto l'esame di integrazione per avere il passaporto, anche se ha moglie e figli tedeschi. Lui e' immigrato. Chi ha fatto la sua secessione personale, nelle stesse condizioni dopo 3 anni e mezzo e' a fare l'esame. 

vedete la distinzione tra i due gruppi quando si parla di politica. Se parlate con chi ha fatto secessione, trovate sempre uno che dice "ehi, non voglio che neanche una lira delle mie tasse vada a quei ciarlatani". Quelli che sono immigrati, e hanno passato la vita a spedire i soldi a casa, non vi capiscono. Come non capiscono come mai io me ne sia andato pur avendo un lavoro ed una casa in Italia.  Cosi' come non capiscono come mai se ne siano andati quelli che avevano un'azienda e sono venuti qui. C'e' stata una cena di imprenditori italiani che hanno mosso le aziende a Düsseldorf, e c'era una hall piena. Migliaia. Gli immigrati non li capiscono: come, avevate un'azienda e siete venuti qui? 

Perche' non costa poco spostare un'azienda, e peraltro occorre chiudere i debiti, seno' a spostarsi le banche ti saltano addosso come giaguari. 

Quelli che hanno fatto la loro secessione personale, che hanno divorziato da un modo di fare, da un modo di essere, a queste riunioni di expat NON-CI-VANNO.  Parlano poco con altri italiani. E non vogliono che una sola lira delle loro tasse vada a Roma: potessero, voterebbero la Merkel non una, ma dieci volte.

Questo e' il punto: quando si parla di expat si parla sempre e solo degli immigrati. Del resto, difficilmente chi ha fatto secessione si lasciera' intervistare dalla tv, o rilasciera' qualche dichiarazione ad un giornale.

Allora, forse dovreste iniziare a fare una distinzione: forse chi e' immigrato via si sentira' immedesimato nei disperati di Lampedusa. Forse si riconoscera'. Chi ha lasciato l' Italia ed e' arrivato con due stracci ed una valigia di cartone magari si sentira' simile a loro nell'iniziale debolezza, e nell'assoluta mancanza di un punto di appoggio. 

Potete aspettarvi che coloro che sono emigrati via si immedesimino nell'immigrato di Lampedusa. 

Non potete aspettarvelo da chi ha fatto la sua secessione personale.


Uriel

Stalkers in divisa e non.

$
0
0
Sono passati diversi anni da quando ho avuto a che fare con le prime forme di "controllo poliziesco" che in Italia vengono attuate contro il mondo dei bloggers. Poiche' hanno i mezzi per offuscare la propria provenienza in rete, e poiche' si accaniscono con diverse tecniche su blog come il mio, sin da 
 molto tempo fa ho dovuto chiedermi in che modo levarmeli di torno.Ma come riconoscerli?


Essenzialmente, il riconoscimento della persona si puo' riassumere in tre grandi famiglie :

  • Something you know. (password, informazioni sulla persona, eccetera).
  • Something you have. (chiavi di casa, pinpad , il vostro viso, un badge, etc).
  • Something you ARE: (biometria, esami del DNA, esami della semantica degli scritti, psicotracciatura)

 Ora, se partiamo dall'ipotesi che le prime due strategia siano impossibili da attuarsi con lo sbirrame, rimane l'ultima strategia. Un tempo, gestivo un sito web chiuso ove, per entrare, occorreva scrivere un breve testo di presentazione. Bastava passarlo ad un esame semantico, e si capiva abbastanza facilmente chi fosse il brigadiere.

Il guaio era che le forze "dell' ordine" (1) hanno sui libri paga tanti, tanti , tanti paradelinquenti, coi quali hanno l'accordi di non belligeranza. Accordo del tipo "si, avere un blog antisemita che sta con Irving SAREBBE vietato, ma se ci passi i nomi di chi legge, te lo lasciamo fare". 

Il guaio e' che questi collaboratori sono persone che vengono dalle esperienze piu' diverse, quindi scrivono in un modo molto diversificato. 

Cosi' il problema si sposta  sul lato della psicologia. Esiste una traccia, una forma psichica, una firma indelebile che rappresenti, senza alcuna differenza, sia la polizia che si dedica alla anticostituzionale attivita' di vessare (e silenziosamente perseguitare)  la libera opinione, che la persona che deliberatamente collabora tra loro?

Ho dovuto applicare una certa analisi logica alle cose che hanno in comune, sino a quando ho capito - leggendo dell'allarme stalkers - una cosa fondamentale:

Il tipo di sbirro che si dedica alla repressione e alla persecuzione "off the record" della libera espressione sul web, e' accomunato alla persona che collabora con questo sbirrame da una precisa psicologia: quella dello "stalker".

Se esaminate le due figure, trovate che hanno MOLTISSIME cose in comune:

  • Sia lo stalker che lo sbirro provano un piacere di tipo narcisistico nel dimostrare che non potete liberarvi di loro.
  • Sia lo stalker che lo sbirro provano un piacere di tipo narcisistico nel dimostrare che possono sapere tutto di voi.
  • Sia lo stalker che lo sbirro provano un piacere di tipo narcisistico nel dimostrare che possono applicare una pressione costante su di voi, sino a sfinirvi. 
  • Sia lo stalker che lo sbirro provano un piacere di tipo narcisistico nel dimostrare che le leggi che garantiscono i vostri diritti non vi proteggono da loro.
 E' assolutamente chiaro che una persona con la personalita' dello stalker, in un paese ove lo stato e' un ente vessatorio ed onnipresente, sara' attratta dall'idea di arruolarsi. E se non riesce per motivi legati al destino ad arruolarsi per ottenere il suo grado di potere vessatorio, allora riuscira' in qualche modo ad ottenere questo potere in qualche altra gerarchia, o in qualche altro modo: per esempio, accettera' di collaborare alla schedatura di migliaia di persone.

 Apparve abbastanza chiaro, all'epoca, che la ricerca di un certo tipo di persecutore protofascista, altrimenti detto sbirro, altrimenti detto infiltrato, si riconduceva alla ricerca di persone con la psicologia dello stalker.

Il guaio era che, quando mi resi conto della cosa, non solo non esisteva letteratura sugli stalkers, ma non esisteva nemmeno il termine. Tutte le mie ricerche a riguardo andarono a vuoto.

Dopo qualche anno, pero', la cosa cambio' : il fenomeno dello stalking e' oggi cosi' comune che si sono scritti libri, analisi,  si sono fatti film, e questo mi ha permesso di documentarmi.

A questo punto, la domanda e': qual'e' la FIRMA dello stalker? 

Da quello che ho letto, egli ha DUE grosse caratteristiche:

  • Ha una compulsione nel dimostrare che non potete sfuggirgli. Prova un vero e proprio piacere quando voi vi impegnate a sfuggirgli, e lui dimostra di sapervi rintracciare di nuovo.
  • Prova una vera e propria necessia' di dimostrare che lui riesce a violare i vostri legittimi diritti, se necessario la legge, pur rimanendo impunito.
A questo punto, avete capito bene come si stana lo stalker, e come quindi si stanano sia sbirri che i loro infiltrati: dicendo "adesso vado su I2P, non mi troverete MAI". Erano troppo eccitati , i maniaci, per notare che stavo mettendo qui l'indirizzo che ho su I2P. Sono malati di mente, non si fanno domande.

Improvvisamente una marea di stalker si e' fiondata su I2P, settacciando gli addressbook della rete in cerca di nuovi record, setacciando i forum di I2P, cercando di trovarmi. Alcuni lo hanno fatto, anche perche' l'ho reso MOLTO facile.

Nei primi due giorni in cui ero li', ho schedato circa 100 persone, tra bimbi in divisa e informatori vari. Di una facilita' disarmante. Grazie alla quantita' enorme di letteratura scientifica scritta sugli stalker, riconoscere il poliziotto italiano e' di una facilita' disarmante: non avete piu' speranza di essere invisibili, e' come se avessero un alone viola.

Ogni malato di mente cerca di trovare uno stile di vita che gli permetta di sfogare la propria malattia mentale rimanendo nella sfera della legge, almeno in apparenza. Lo stalker si arruola nelle forze dell'ordine, o in magistratura. Banale, eh?

E questo vi spiega anche come mai la polizia non peseguiti tanto gli stalker , come mai vengano lasciati liberi sino al giorno in cui uccidono qualcuno/a: il poliziotto riconosce nello stalker un suo simile, si vede riflesso nello specchio della sua stessa malattia mentale.


Il poliziotto che anziche' reprimere il crimine si occupa di "prevenirlo", ovvero di colpire senza prove e senza processo, per la precisione senza crimine, non e' un fascistoide che per ragioni ideologiche gode a perseguitare o vessare. Semmai usera' il fascismo come scusa, come coperta per la propria patologia. Ma l'ideologia non c'entra con gli abusi condotti da questo tipo di agente: e' una semplice patologia mentale. I cui sintomi sono riconoscibili con precisione scientifica.

Non per nulla questi agenti fanno sempre cose vietate dalla costituzione, o forzano la legge sino ad abusare del proprio potere: la loro malattia mentale li obbliga a farlo. Perseguitare un vero delinquente non li soddisfa quanto vessare qualcuno  che si limita ad esercitare un diritto come quello di espressione. In questo, la malattia mentale produce la libidine: violare le leggi vessando, e nel farlo, rimanere impunito. Questo e' il sintomo della loro patologia mentale.

Detto questo, che cosa rimaneva da fare? Rimaneva da dividere lo sbirrame fascistoide dalla massa di collaboratori sul loro libro paga. Usiamo la logica. Chiediamoci quali siano i loro BISOGNI. Di che cosa ha BISOGNO il collaboratore, per continuare a lavorare?

DEVE DIMOSTRARE DI ESSERE UTILE.

Cosi', ho scritto un post ove dicevo: signori, vado su I2P perche' cosi' non possono piu' schedare il lettore. Ho scritto la verita': importa piu' il lettore che lo scrittore. Nessun governo ha paura di chi scrive, ma di chi legge. La rivolta la fanno le masse, che leggono. 

Allora scrissi: ehi, sono su I2P perche' cosi' non mi schedano i lettori. Che e' vero.

A quel punto, l'infiltrato deve dimostrare che questa mossa NON PUO' inficiare la sua utilita': tutti questi blog di "controinformazione" stanno in piedi perche' la polizia italiana li paga per questo. E li pagano per schedare chi li legge. 

 Se arrivo io e dico "fatevi un blog su I2P, e nessuno controlla piu' chi legge" , la loro utilita' e' messa in dubbio. Perche' loro sono pagati per far schedare chi legge.

Allora, ecco cosa fanno: copiano l'articolo CHE HO MOSSO SU I2P , sul LORO blog. In modo da poter ANCORA schedare chi legge, e dimostrare la loro utilita' come trappole. Ho messo UN articolo su I2P, apposta perche' quello fosse l'oggetto della fuga dal loro "potere", in modo che proprio li' si concentrasse la loro smania di dimostrare che non posso sfuggire, e proprio quello hanno ricopiato (come prevedibile):

Tutti quei blog che hanno ripostato l'articolo "Il Gratis che UCCIDE" sono , invariabilmente, sul libro paga della vecchia "polizia politica" di creazione fascista, oggi nota sotto altro nome. 
Scacco matto in due mosse.

Il messaggio e' diretto a queste persone, in un modo molto chiaro: avete la psiche dello stalker. Anziche' curarvi, avete trovato un modo paralegale per godere di questa tendenza senza finire nei guai. 

Ma adesso esiste TROPPA letteratura scientifica sugli stalker, e identificare la vostra forma mentis e' TROPPO facile. Siete nudi. Siete impotenti. Non potete piu' infiltrarvi da nessuna parte, perche' una volta capito che la psicologia da cercare e' quella dello stalker, vi si becca in pochissimo tempo.

Non potete cambiare psicologia.

End of story.

Chiunque voglia liberarsi di questi personaggi, deve semplicemente:

  • Leggere qualsiasi pubblicazione sulla psicologia degli stalkers.(2)
  • Individuare  la loro fonte di piacere narcisistico, tipo "sapere chi sei", "sapere dove sei", "trovarti ovunque", "inutile che chiedi aiuto", "me ne frego delle leggi", etc.
  • E seguire una manovra elusiva, che miri a portarsi fuori dal raggio di queste azioni.
  • I primi dieci che , impegnandosi con incredibile determinazione, riescono ad aggirare la manovra elusiva, sono i vostri stalkers. I vostri infiltrati.
  • Non vi preoccupate, ci penseranno loro a farvi sapere chi sono. Lo stalker ha bisogno di essere riconosciuto come vessatore dalla vittima.
Non e' difficilissimo.

E loro possono migliorare le proprie tecnologie, ma non la propria mente. 

Dovrebbero curarsi, per farlo.



Uriel


(1) Se vivete con sbarre alle finestre, porte blindate, portate i bambini a scuola in auto, siete in ansia se vostra moglie torna a casa coi mezzi, avete  allarmi in casa , tutto questo ordine non ce lo vedo.

(2) Ne esiste a tonnellate: http://en.wikipedia.org/wiki/Stalking#References

Le comiche criptate.

$
0
0
Non saprei come esprimere la figura di merda del giornalismo italiano dopo che si e' chiarita una cosa, attraverso la smentita dei diretti interessati: non e' mai successa la storia delle chiavette USB infettate da Putin col virus dello spionaggio capaci di spiare le comunicazioni. Trovate la smentita qui (1)



Trattandosi di giornali gestiti da Marchionne/Elkann,  gli stessi che da anni fanno campagna antitedesca perche' le auto di Marchionne vengono mazzolate in qualita' e quantita' (2) , non mi stupisce che il padrone abbia ordinato di fare qualcosa contro l'iniziativa del tedeschi contro lo spionaggio americano: sebbene Marchionne venga dipinto come "italiano", non e' certo uno di Casalecchio di Reno.(3)

Il giornalista pompinomane aveva evidentemente bisogno di fare quel pompino, e lo ha fatto. Coi tempi che corrono avere qualcosa di caldo da buttare in pancia , per un giornalista,  e' gia' qualcosa. Detto questo, Putin ha pronunciato una frase che ha attizzato la vostra curiosita', e per questo mi arriva una domanda interessante.

Putin ha dichiarato che il "suo sistema di crittazione" e' semplicemente impenetrabile. Cosi' mi viene chiesto "Putin sta facendo lo sborone, o esistono davvero sistemi impenetrabili?".

La cosa richiede una certa spiegazione, ma la risposta e' che se l'attacco di limita all'intercettazione, il sistema di crittazione perfetto esiste , ed e' dimostrato matematicamente essere impossibile da decrittare. Il problema e' che, essenzialmente, e' impossibile da implementare per uso privato.

Si tratta di sistemi che discendono dalla crittografia classica, per la precisione dalla crittografia di Vigenere. Vigenere elaboro' un sistema crittografico che di per se' non era fortissimo, utilizzando una matrice bidimensionale come chiave, cosa che riduceva il problema (almeno in termini matematici) ad un normale cifrario di Cesare ripetuto N volte.

Il problema di Vigenere pero' era il fatto che sanci' per la prima volta un principio, ovvero che la chiave di crittazione dovesse essere UNICA e lunga quanto il messaggio da cifrare. Questo di per se' non vi offre garanzia di decrittabilita', nella misura in cui usando una normale matrice (come faceva Vigenere) tornate sempre al caso di un cifrario di Cesare ripetuto N volte. Anche se N puo' crescere, l'arrivo dei calcolatori rende molto semplice attaccare un cifrario di Vigenere.

Il guaio viene con  i cifrari di Vernam.

Attaccare un cifrario di Vigenere, cioe', e' semplice sino a quando la matrice con cui Vigenere usava cifrare il traffico e' congruente, ovvero inizia a ripetersi dopo N volte che la usate. Se invece usiamo un generatore casuale come chiave, e la chiave e' COMPLETAMENTE sconosciuta in anticipo, che cosa succedera?

Qui viene il bello, ovvero viene dimostrato, nel 1949, che nel caso in cui:

  1. La chiave usata sia completamente casuale.
  2. La chiave usata sia unica, ovvero mai usata due volte.
  3. La lunghezza della chiave sia identica alla quantita' di simboli da crittare.
allora si tratta di una crittazione PERFETTA, ovvero impossibile da rompere.

Voi direte: perche' allora non la usano tutti?

Risposta: perche' occorre innanzitutto usare dei numeri casuali, ma davvero casuali. Anche solo piazzando un microfono e registrando il traffico in strada, l'analisi statistica delle frequenze nel lungo termine vi metterebbe in crisi. Occorre cioe' generare dei numeri casuali da usare come chiave, e questi numeri devono ANCHE avere la caratteristica di non ripetersi.(4)

E la cosa tremenda e' che se voi che crittate avete a disposizione un cifrario, anche chi legge deve avere a disposizione LO STESSO cifrario. Se il cifrario cade nelle mani di chi ascolta, non serve piu' a nulla.

A questa famiglia, i cifrari di vernam, appartiene ANCHE (ma non solo) il cosiddetto "xor con pad". Ma il problema non e' il metodo con cui fate la permutazione: se dentro un insieme finito di simboli il simbolo A diventa H, si tratta sempre di una permutazione semplice: che la facciate con Xor o con altro, cambia poco.

Allora, torna la domanda: in che modo si implementano e chi li usa?

Prendiamo per esempio una nave della Marina che salpa. Il comandante in persona si rechera' presso l'ufficio comando del comando navale , dentro l'arsenale della marina nel quale la nave e' salpata. A seconda della durata del viaggio, prendera' con se un supporto informatico (un tempo era un taccuino) con una interminabile lista di numeri casuali. Diciamo 500KB. Sembrano pochi, ma se considerate che le comunicazioni importanti viaggiano come testo, e come testo in 500KB ci stanno diversi libri, capite bene che sia sufficiente per una missione diciamo di sei mesi.

Il comandante esce , accompagnato da un maresciallo di scorta armato, dall'ufficio comando, si reca a bordo , e deposita il floppy al caposervizio della GE, il reparto guerra elettronica. Il floppy viene copiato nel sistema della nave, e distrutto. Ovviamente oggi non siamo nel 1995, quindi magari si usano chiavette o altri supporti, ma il succo e' quello.

Da quel momento, la nostra nave ha lo stesso cifrario del comando navale. Che a sua volta lo ha ricevuto dallo stato maggiore, che lo ha avuto dai servizi stessi.  Ogni nave ha la propria chiave.

Esiste anche una versione che credo sia stata abbandonata : ogni nave ha la propria chiave, che viene generata a bordo della nave stessa, ed il comandante anziche' prelevare la chiave al comando la consegna al comando stesso. In tal caso, per beccare il generatore di numeri occorre catturare la nave, il che espone al rischio che il generatore sia studiato.

Sino a quando e' possibile garantire che il cifrario NON cada in mani nemiche, e sino a quando si dispone di numeri casuali mai ripetuti , la comunicazione non e' decrittabile. Questo pone dei limiti:

  • Potete comunicare solo con persone che hanno ricevuto la stessa chiave.
  • Se qualcuno viene a conoscenza della chiave, allora la comunicazione e' compromessa.
  • Potete comunicare quanto e' lunga la chiave: se anche aveste un disco rigido con una sequenza lunga 1TB, allora potete comunicare solo 1TB di dati. Dopodiche' vi ripeterete, e qualcuno potrebbe beccarvi con analisi statistica.

ovviamente questo ha dei limiti evidenti. Se e' facile per la marina (e per certi versi per l'aviazione)  garantire l'integrita' di una nave e delle sue chiavi, nel senso che in caso di affondamento vengono distrutte e in caso di cattura vengono distrutte, in prima linea durante un combattimento distribuire chiavi ai singoli plotoni e' difficile se non impossibile, e dare ai plotoni un generatore espone al rischio di cattura e utilizzo malizioso.

Inoltre non puo' diventare un sistema di comunicazione diffuso, nella misura in cui normalmente viene a mancare il canale sicuro per consegnare le chiavi. Certo, la vostra banca potrebbe consegnarvi una chiavetta con dentro 20MB di numeri casuali mai ripetuti, per usarla onde crittare le vostre password (e in 20MB di password ne crittate!) ma se qualcuno vi ruba la chiavetta, ha preso chiavi per crittare la password.

EÄ vero che i russi usano queste tecniche? Beh, probabile che TUTTI le usino, nel momento in cui si trattasse di comunicare SOLO tra un gruppo di ministri. Certo, e' possibile estendere questo metodo a un certo numero di funzionari importanti. Considerato che in un telefonino moderno trova posto una SDcard da diversi GB, e che con un codec adeguato il suono va a pochi Kb al secondo,  una tecnica xor con pad, avendo 32 GB di pad, vi permette di telefonare per un discreto tempo senza essere intercettati.

Occorre "solo" che un solerte funzionario si prenda cura di sostituire la chiave di tanto in tanto, o quando la esaurite.

Come si rompe questo metodo? In termini informatici, non si rompe affatto: vi occorre procurarvi il pad. Durante la guerra fredda gli agenti russi usavano un taccuino con sopra i numeri allo scopo di cifrare. Poi bruciavano il taccuino. Avevano sviluppato la loro crittazione con pad, che non era uno xor puro, e fu impossibile decrittare tutte quelle volte in cui non fu possibile rubare il taccuino.

Allora, i limiti di sicurezza di un metodo simile sono:

  • Se il vostro nemico non ha uomini sul territorio ma usa esclusivamente sistemi di intercettazione, avete la completa sicurezza del pad a patto di consegnarlo a mano. In quel caso, il vostro nemico NON HA SPERANZE.
  • Se il vostro nemico invece ha uomini sul territorio, e puo' rubare il pad (la chiave) invece e' ESTREMAMENTE facile rompere il codice.
Voi direte: ma un sistema di crittazione basato sul pad e' perfetto: perche' non inventiamo un generatore di numeri casuali e mai ripetuti che non necessiti di scambiarsi fisicamente le chiavi? BAsterebbe avere due generatori identici ai due lati, che producano la stessa sequenza. La risposta e' abbastanza articolata, ma chiara:


  • Se sapete come generare dei VERI numeri casuali in maniera che siano CASUALI ma riproducibili senza comunicare, e mai ripetuti, scrivete come si fa, fatevi avanti e andate a prendere il vostro Nobel.
  • Se il generatore della vostra controparte cade in mano al nemico, siete punto a capo e dovete cambiare generatore. Era meglio cambiare il pad, economicamente parlando.

In realta' qualcosa di simile fu fatto durante la guerra fredda. Esisteva una "linea rossa" tra Washington e Mosca, che veniva criptata usando un cifrario condiviso , generato registrando la radiazione cosmica. Sebbene la mossa sembrasse sensata, occorreva pero', come al solito:

  • Che il cifrario fosse condiviso.
  • CHe entrambi volessero usarlo.
e non era nemmeno chiaro chi diavolo dovesse spiare questa comunicazione, visto che essendo USA e URSS le due superpotenze, e tutti gli altri (o quasi) allineati, avere questa conoscenza era di limitatissima utilita'.

Cosi', in realta' per piccoli gruppi di persone, le comunicazioni sono semplicemente impossibili da decifrare, qualora usino dei meccanismi di cifratura di Vernam.

Quando il gruppo si allarga MOLTO, il cifrario di Vernam diventa insicuro perche' troppe persone hanno i pad. Anche generando un pad per ogni controparte, chi deve chiamare molte persone deve avere un archivio immenso di pad. Inoltre, va comunque garantita la sicurezza FISICA di ogni pad , contro il furto o la copia da parte di un agente nemico infiltrato.

Questo punto risponde chiaramente alla domanda "Ma Putin dispone davvero di un sistema di comunicazioni impenetrabile?". La risposta e':

  • Ne dispone come tutti i governi occidentali e del patto di Varsavia, sin dalla guerra fredda.
Quanto e' sicuro questo metodo?

  • E' sicuro nella misura in cui si puo' garantire la sicurezza fisica delle chiavi condivise.
Quanto e' forte PRISM in questo senso?
  • Nel caso di algoritmi simili, la mera intercettazione e' inutile. Sono avvantaggiati i servizi segreti che hanno molte spie sul posto, perche' potrebbero intercettare fisicamente le chiavi. Chi si limiti ad intercettare e' impotente. PRISM e' molto sopravvalutato.
Sono metodi difficili da implementare informaticamente?

  • L'operazione di XOR e' banale, la generazione del pad che sia casuale e mai ripetuto invece richiede apparecchi costosi.

Sono metodi difficili da implementare end-to-end?
  • Si tratta di tenere segreto il pad, ovvero di impedire che caschi in mano al nemico. E' difficile quanto limitare l'accesso fisico a qualsiasi altra cosa, ed e' costoso quanto consegnare un supporto fisico su un canale sicuro.

Fa bene quindi Putin ad essere sicuro dei suoi metodi di crittazione?

  • Sinche' si trova in Russia, ove i canali di distribuzione dei pad sono sicuri, o si muove su una nave della marina, da dove comunica con altri e ove non puo' salire nessuno che non sia un militare russo, fa bene ad essere certo dei suoi segreti.
Spero di aver risposto alle vostre domande.

Uriel
(2) Mi chiedo perche' non se la prenda con le auto giapponesi o francesi, che sono piu' vecine al suo segmento di vendita.

(3) Sull'abitudine italiana di chiamare italiano qualsiasi cosa abbia un collegamento con l'italia scrivero' un articolo piu' avanti.

(4) La pura randomicita' non impedisce ad un numero (o ad una seguenza) di ripetersi, in se e per se'.

I demotivatori.

$
0
0
Immaginate per un momento che il mondo sia diviso, sul serio, in buoni e cattivi. E che sia diviso in forze del male e forze del bene. Adesso.... uhm. Un momento: ma perche' usiamo un modello cosi' puerile e semplicistico per rappresentare ogni dinamica? Direi di partire da qui, e poi andare al discorso.



In quasi tutta la storia, ogni politico ha sempre cercato di rappresentare il mondo come diviso tra buoni e cattivi, tra forze del bene e forze del male. Sebbene questo modello sia semplicistico e piuttosto primitivo, esso ha permesso notevoli progressi all'umanita',  ed e' sempre stato presente nei momenti di difficolta'.

Come mai?

In realta' questo modello sopravvive perche', sebbene esistano modelli piu' sofisticati, esso ha notevoli vantaggi.

  • Spesso le decisioni si racchiudono in un solo bit: fare, o non fare. In questo senso, una rappresentazione dello scenario che divida tutto in due sole categorie e' la rappresentazione piu' UTILE in assoluto. 
  • Nel caso in cui si debbano schematizzare le cose, il confronto sara' fatto sempre tra "pro" e "contro", e questo e' ancora un modello a due soli valori. 
  • Nel caso in cui si tratti di calcolare bilanci economici, ricadiamo ancora nel caso di entrate ed uscite, perdite e ricavi, e siamo ancora in un mondo a due sole direzioni.
Il punto, cioe', e' che la divisione del mondo in forze del bene e forze del male NON ha la pretesa di rappresentare il mondo con precisione. Ha pero' il vantaggio ENORME di rappresentare OGNI processo decisionale.

Potrei elencarvi una dozzina di motivi per i quali Tito doveva spopolare l'allora palestina. Ma la verita' e' che tutta la sua decisione consisteva nel decidere di farlo o meno, nel decidere che i pro fossero piu' dei contro, che i ricavi fossero piu' delle perdite. 

In questa rappresentazione, il metodo piu' efficace era quello di dire "Roma= forze del bene", "Ebrei= forze del male". Sebbene la situazione militare e politica nella zona fosse MOLTO piu' complicata, una volta rappresentato il problema in questo modo, la decisione da prendere era ovvia. 

E per una persona che impiegava dai 4 giorni alle due settimane per avere notizie da un posto, prendere decisioni rapide e sommariamente utili era molto piu' importante che non prendere decisioni complesse.

Insomma, il modello "bene vs male" , "buoni vs cattivi" non vi permette analisi approfondite e NON E' una rappresentazione accurata della realta'.

E' tuttavia il modello della realta' piu' UTILE   e PAGANTE della storia, e non e' un caso se sia sopravvissuto sino ad oggi, se sia ancora tra i piu' usati. Questo non significa che dobbiate limitarvi ad esso oppure che sia male usare anche altri modelli. 

Ma PRIVARSI di questo modello vi espone al rischio che qualcun altro, in competizione con voi per qualche risorsa, lo usi: e siccome e' il modello piu' utile e pagante in assoluto, non averlo preso in considerazione potrebbe costarvi caro.

Certo, non tutti quelli che intralciano la vostra strada sono d'accordo o appartengono alla stessa fazione o sono alleati: ma questo dal vostro punto di vista non cambia nulla. Se anche fossero fazioni sinergiche , ma non alleate, che si adoperano contro il fatto che voi raggiungiate i vostri obiettivi, potete sempre approssimarli come un unico nemico con problemi di coordinazione.

Se anche fossero individui sparsi e nemmeno fazioni organizzate, cambia ancora poco: potrete sempre rappresentarli come una fazione unica dotata di una gerarchia malfunzionante e di un pessimo sistema di comunicazione.

L'approssimazione funzionera'.

Ancora, qualcuno di voi menzionera' quelle persone e gruppi che non stanno ne' con voi ne' contro di voi, e che non costituiscono un vantaggio, ma neanche un ostacolo, ai vostri piani.

In questo caso, potete fare una distinzione semplice:

  1. Se lottate contro un avversario piu' forte di voi, i neutrali sono nemici. Lo sono perche' se anziche' rimanere ove sono si unissero al vostro avversario, esso sarebbe sempre piu' forte di voi. Ma se schierandosi con voi potrebbero capovolgere l'esito dello scontro, allora la loro scelta di non schierarsi ha un segno meno.
  2. Se lottate contro un avversario piu' debole di voi, i neutrali sono amici. Se si schierassero con voi non cambierebbe nulla, visto che vincereste ugualmente. Ma se si schierassero, esiste il rischio che si schierino col nemico, e quindi la loro neutralita' e' un vantaggio.
 Insomma, in definitiva chi e'"neutro" va considerato come parte delle forze del bene se state vincendo, come parte delle forze del male se state perdendo.

Ottenuta la consistenza che volevamo, andiamo adesso al punto. Immaginiamo che. Dico "immaginiamo" perche' come ho gia' detto la rappresentazione male/bene NON e' una rappresentazione fedele, dunque non descrive bene il mondo: la scegliamo perche' UTILE, non perche' accurata. E allora, noi immaginiamo che.

Immaginiamo un mondo diviso in "forze del male" e in "forze del bene": poiche' chi immagina si colloca automaticamente tra le forze del bene, andiamo a vedere quale sia , diciamo per un singolo individuo "del bene" (in questo caso, io) l'obiettivo da raggiungere.

Possiamo pensare ad un mondo in cui ogni persona e' libera di esprimersi , di realizzarsi facendo quello che vuole , dal tenere un blog a coltivare rose antiche, al fare free climbing. Ovviamente la persona deve essere nelle condizioni di farlo, ovvero di reddito e tutto quanto.

A quel punto, dobbiamo immaginare la sconfinata distesa delle armate del male. Dico sconfinata distesa perche' in Italia e' in atto una vera e propria guerra alla felicita', per cui si tratta di armate molto numerose. Qui, per dire, puoi fare un pochino quel che ti pare, e quindi si tratta di un piccolo gruppetto di guastatori.

Ora, in tutta quella distesa di persone, immagino bene un preciso battaglione. E' di quelli con pessime comunicazioni e una classe di ufficiali quasi inesistente, quindi nella realta' e' fatta da singoli che agiscono personalmente e da piccoli sbirroidi di provincia. 

Ma , ripeto, stiamo usando un modello "forze del male/forze del bene", quindi appare come un battaglione. Diciamo il primo battaglione "demotivatori".


Allora, voi fate qualcosa perche' vi piace. Diciamo tenete un blog, oppure fate teatro e andate in giro con la vostra compagnia, oppure suonate la tromba jazz  e ogni tanto andate in giro a suonare.

Ecco, arrivano i demotivatori. Prima di tutto, devono distruggere la vostra felicita', per cui vi derideranno, vi insulteranno, in modo che perdiate autostima. Diranno a tutti che la vostra compagnia teatrale fa le orge, in modo che le donne siano spinte ad andarsene dai mariti stessi, diranno che il vostro gruppo di jazz porta in giro la bamba in modo che piano piano per salvare la reputazione ve ne dobbiate andare. Insomma, sono i demotivatori.

I demotivatori sono in guerra con chiunque sia felice facendo qualcosa che loro non fanno o non sanno fare, ma specialmente sono in guerra con chiunque abbia a che fare con la felicita' o sia felice. Sono quelli che si oppongono al rave party che avviene in un posto di cui non conoscevano l'esistenza, sono quelli che si oppongono al festival perche' e' un festival di successo, si oppongono a qualsiasi cosa renda felici le persone. specialmente le donne: se odiano la felicita' in generale, la felicita' delle donne li manda in bestia.

Il demotivatore ha due/tre messaggi, che sono gli stessi messaggi che il tipico marito violento grida alla moglie picchiata: "tu non vali niente", e "tu devi stare a testa bassa", e "tu devi vivere nella paura di venire assalito senza motivo". 

Il demotivatore , quando non si sfoga su una poveretta in sua merce', come potrebbe essere una moglie, ha un solo obiettivo: ridurre tutti nello stesso stato di infelice vuoto nel quale vive lui stesso. Se lui non fa nulla che non sia mangiare, bere e dormire, e questo lo rende a-felice, (1) lo stesso deve accadere ad altri.

Il demotivatore , infatti, non ha motivi di essere felice perche' non fa niente per realizzarsi. Ma non ha neanche motivi per essere infelice, dal momento che non ha nemmeno motivi per vivere un'esperienza di infelicita': non desiderando nulla di particolare, nulla gli puo' venire davvero impedito. Egli non vive alcuna esperienza che si trovi sulla scala della felicita', positivo o negativo che sia il valore. 

Il demotivatore, quindi, attacca SIA il felici , SIA gli infelici. E' quello che va a mettere in dubbio che la vittima sia davvero una vittima: sicuro che piangere non ti convenga? Sicuri che non se la sia cercata? Sicuri che non ci siano problemi piu' importanti? Sicuri che non ci sia una lobby dietro? 

Qualsiasi "motivo", qualsiasi spinta ci sia in un gruppo, lui e' quello che arriva coi distinguo. E' quello che odia le affermazioni chiare, perche' possono spingere un gruppo a quell'esperienza di unita' che lui, essendo in uno stato di a-felicita', non puo' condividere.

Insieme a quelli che definisco i "kommando stalker", il battaglione dei demotivatori e' uno dei gruppi piu' fastidiosi.  Non tanto perche' siano efficaci: essi sono piuttosto disorganizzati, e peraltro sono troppo semplici da riconoscere e distrarre. Il problema loro e' che vogliono indurre uno stato di stanchezza. Vogliono prosciugare la motivazione che vi spinge a fare qualcosa, sino a quando farete quello che il vecchio bigotto suggerisce quando alla TV sente di qualcuno morto in un incidente stradale "se stava a casa sua era ancora vivo".

Il loro sogno e' un mondo dove per le strade non c'e' nessuno, tutti stanno a casa a farsi i fatti loro, ovvero nulla, o magari picchiare la moglie. Dove nessuno ha internet, dove nessuno dice qualcosa per il piacere di dirlo, o fa qualcosa per il piacere di farlo, dove nessuno trova l'infelicita'. E' un mondo di persone che stannoa  casa propria per essere ancora vivi, e sono ancora vivi per stare chiusi a casa propria.

Essi si riconoscono in un mondo ove nessuno ha nulla di importante da dire , dove nessuno ha motivo di essere felice, e neanche motivo per essere infelici. Il loro sogno e' un monotono, omogeneo sopravvivere in attesa della morte, senza nulla da raccontare. Essi arriveranno alla morte avendo da raccontare poco piu' di una cena al ristorante o quella volta che sono andati in ferie in sardegna una volta. 

Essi si rivolgono tutti insieme, senza neanche parlarsi, contro chi fa qualcosa perche' lo rende felice, e contro le vittime , che sono infelici. 

Essi non sono come gli stalker, la loro malattia ha un nome diversi: "noia cronica", che oggi rientra dentro la categoria dell'apatia. (http://en.wikipedia.org/wiki/Apathy ). Si tratta di una condizione per la quale il sistema nervoso non riesce a percepire la complessita' dell'ambiente circostante, al punto da non coglierne che i due o tre aspetti piu' importanti (lavorare, mangiare, dormire) , e cadendo in uno stato di mancanza di stimoli (2), finisce col vivere nel vuoto.

A quel punto, non appena qualcuno si mostra felice per fare quelle cose che esistono ma il demotivatore non coglie, il demotivatore per qualche motivo cerca di dimostrare che quelle cose non esistono, distruggendole.

Immaginate pure di un tizio che passa di fronte ad un lungo muro tappezzato di manifesti. I manifesti sono pieni di concerti, serate a teatro, aperture di musei, pubblicita' di circoli sportivi con ogni sport. Ma lui tira dritto, senza vederli. Arriva a casa, e dice "in questa citta' non succede mai un cazzo!".

A quel punto, per caso, la sua vicina di casa gli dice che suonera' il piano ad uno di questi concerti - che lui non ha visto - e magari gli offre dei biglietti omaggio. Il nostro demotivatore a quel punto si trova due strade di fronte: ammettere che aveva visto quei manifesti ma non era abbastanza curioso, cioe' vivo, per leggerli davvero ed essere tentato di andarci. Oppure, iniziare a lamentarsi per il rumore del piano della vicina, perseguitarla di proteste , petizioni contro un rumore che non sente nemmeno, nella speranza di cancellarlo, e tornare nel suo vuoto, ove non deve spiegarsi come mai lui non faccia mai niente: "in questa citta' non fanno mai un cazzo!" ricordate? Quando la vicina se ne andra' a vivere altrove, lui non sentira' mai piu' niente che gli ricordi che se lui non fa mai nulla non e' perche' in citta' non succede nulla.

Ed e' questo il suo punto debole: se volete allontanare il demotivatore, dovete dirgli di continuo quanto vi piace fare qualcosa che lui NON FA, e magari discutere con altri quanto sia bello questo e quello, che si fanno proprio vicino a lui, MA LUI NON LI FA.

Egli si trovera' senza la scusa "ma il mondo e' vuoto", senza la scusa "in questa citta' non c'e' un cazzo!" , e dovra' cimentarsi col fatto che lui fa meno degli altri. 


E a quel punto, fuggira'.

Sebbene i demotivatori siano migliaia o milioni, essendo disorganizzati e privi ci gerarchia, una sola persona con una passione puo' metterne in fuga a milioni. Vi basta solo gridare che quando fate delle cose siete felici.


Ed e' per questo che nessun demotivatore riesce a convincermi a chiudere questo blog: tenerlo aperto, scriverci, riflettere e scrivere delle cose che penso, mi rende felice. E loro non lo fanno.

Non fanno mai niente. Eppure, in questa citta' che e' Internet, c'e' TUTTO, ma proprio TUTTO. Ma loro, di fronte a questo, non fanno NIENTE, ma proprio NIENTE. E non hanno scuse.

Sono malati di mente, del resto.




Uriel



(1) La stessa infelicita' e' uno stato forte. La guerra alla felicita' in Italia non consiste nello spostare le persone da uno stato di felicita' ad uno di infelicita', che e' pure uno stato esistenziale forte. Consiste nel portare la persona nello stato in cui sia la quantita' di felicita' che di infelicita' sono prive di motivazioni.

(2)Gli stimoli ci sono, ma la persona non e' capace di decifrarli. Il nostro demotivatore, l'apatico, puo' passare a fianco di una fila di manifesti di attivita' culturali, musicali, spettacolie  concerti, arrivare a casa e dire "in questa citta' non c'e' un cazzo!".

I demotivatori II, la sindrome della DDR.

$
0
0
Ti capita di parlare con amici tedeschi di quel che scrivi. Un paio di persone che conosco studiano italiano, e leggono questo blog per imparare. Ora, il problema vero e' che quando in Germania un blog ha 200.000 lettori a settimana viene considerato un giornale, e finisci con l'essere invitato come giornalista freelance ovunque. Quindi mi guardano con curiosita', l'italiano che ha un blog cosi' e non fa nulla. MA di che parla, allora? Ho cercato di spiegare la storia dei demotivatori, e un paio dei miei colleghi mi hanno parlato di una specie di "sindrome della DDR", che per loro e' identica.



Successe questo. Alla fine del comunismo, c'era un popolo che pensava che l'occidente sarebbe passato da li' e avrebbe semplicemente arricchito tutti. Come? Come aveva sempre fatto il sistema comunista: ti diceva cosa fare, ti dava una casa, ti comunicava che avevi ricevuto un'auto (che avevi chiesto 10 anni prima), ti organizzava il barbecue condominiale della settimana, ti organizzava le ferie al mare a turno (tutti dovevano fare le ferie al mare nella vita, a turni, tutti lunghi uguali) , eccetera.

Effettivamente , con un investimento enorme, la germania ovest lancio' un terribile progetto di rinnovamento. Sventrarono ogni strada per cambiare ogni tubo dell'acqua, ogni cavo elettrico, misero fibre ottiche ovunque, piantarono intere fabbriche nel mezzo del nulla, come Infineon, poi visto che non partirono ci piantarono l'indotto, e ancora qualcosa non andava.

Succedeva che le persone si presentavano ai colloqui solo quando qualcuno li chiamava. Non andavano neanche ad iscriversi all'apposito ufficio. Perche'? Beh, nessuno gli aveva detto di farlo.

No, capiamoci: non e' che non sapessero dell'esistenza di un dato ufficio. Sapevano benissimo come funzionava la nuova realta'. Ma nessuno diceva loro cosa fare.

Cioe', Hans sapeva bene che esistesse un cazzo di ufficio dove registravano la gente che cercava un lavoro. E Hans sapeva benissimo che il compito di quell'ufficio era di trovare il lavoro ad Hans. Il problema e' che nessuno mandava ad Hans una lettera con sopra scritto "Ehi Hans, devi presentarti al dato ufficio il giorno tale, e registrarti. Questo serve per trovare lavoro".

Insomma, Hans era cosi' abituato a fare cio' che gli veniva detto di fare, che faceva SOLO quello che gli veniva detto di fare. Il loro modo di gestire le cose in DDR era che lo stato pianificava quanto voleva produrre e cosa. Dopodiche', calcolava quanta gente ci volesse. A quel punto, apriva nelle scuole tecniche N posizioni per questo ed M per quello. Quando la gente si iscriveva, sapeva gia' che ad un certo punto gli avrebbero detto "ehi, finita la scuola tu vai a lavorare li'".

La cosa si protrasse per generazioni, col risultato che tutti facevano solo quello che veniva loro detto di fare. Ci furono anche scene comiche, del tipo che dopo aver capito che non si iscrivevano alle liste di collocamento, pur sapendo della loro esistenza, perche' nessuno diceva loro di farlo, ad un certo punto scrissero delle lettere ordinando di andare ad iscriversi. Poiche' non avevano ancora registri (li stavano appunto costruendo, visto che la Stasi aveva distrutto i propri) , mandavano lettere con scritto che "se non hai ancora lavoro , e se abiti ancora in questa citta', recati al tale posto al tale giorno alla tale ora".

Il guaio e' che molti non capivano una frase che iniziasse con "Wenn". Wenn, piu' che "se" significa "qualora", ovvero indica una situazione reale. Il guaio e' che loro non erano stati abituati a conoscere la loro situazione reale. Il nemico ti ascolta, ricordi? Cioe', "nella DDR tu HAI un lavoro, nel senso che lo stato te ne trovera' uno. Che senso ha che lo stato mi chieda se ho un lavoro? Sono LORO che devono saperlo!"

La comica ando' avanti per mesi, sino a quando non inviarono a tutti una lettera dove ordinarono loro di presentarsi al tale ufficio. Davanti all'ufficio c'era un tizio che chiedeva "tu hai un lavoro?" . E il tizio "si'. "Allora adesso torna in ufficio". "va bene".  Se invece il tizio rispondeva no, che non aveva un lavoro, doveva andare ad iscriversi. Insomma, dovettero chiamare tutti, occupati o meno (e non e' che tutto si fosse fermato, quindi di gente che lavorava ce n'era) perche'  una lettera che chiedesse ad un tizio quale fosse la sua posizione nell'economia reale era troppo complessa per venire letta. Non per tutti, ovvio, ma per coloro che non erano dirigenti nella DDR, lo era. (1)

Spiegato il tremendo danno culturale di tot decenni di comunismo, andiamo al dunque: nella ex DDR non erano di certo tutti dei morti viventi. Ci fu anche chi decise di approfittarne, quelli che definiremmo "dotati di spirito".  MA qui c'era il problema: un intero paese era cresciuto attribuendo il bilancio del proprio destino allo stato. Vivi in una baracca? Sei povero? Cosi' ha voluto lo stato. Tua moglie non ti puo' dare del fallito:cosi' ha voluto lo stato. E' il nostro sistema. Non hai mai fatto niente se non quello che ti veniva ordinato? Ma questo e' il cittadino perfetto dello stato.

Ad un certo punto cade il muro, e quello stato non c'e' piu'. Mancando il capro espiatorio, adesso il punto e' che se Frank e' entrato subito nel giro delle aziende e fa l'idraulico e ha dei soldi, e Hans invece e' rimasto a marcire dentro una baracca, Hans deve trovare il modo di spiegare alla moglie perche' il muro e' crollato ma a casa si mangia ancora rapa macerata. E adesso non c'e' piu'"perche' lo stato cosi' ha voluto".

Come giustifichi adesso il tuo bilancio personale? Gli ex DDR reagirono in diversi modi:

  • Razzismo: i partiti nazionalsocialisti. Siccome le aziende che arrivavano a rifare la ex DDR venivano da fuori, e spesso impiegavano personale non tedesco, questi signori - pur senza nemmeno aver provato ad iscriversi ad un ufficio di collocamento - accusavano gli stranieri di rubare loro il lavoro. Che non facevano nulla per cercare.
  • Ridateci lo stato buono. I partiti veterocomunisti. Se fosse tornato il comunismo, la summa dei fallimenti e dei successi personali non sarebbe piu' stata da attribuire alla persona, ma allo stato cinico e baro. 
  • Odia il ricco. I demotivatori in salsa locale, che fecero di fatto scappare dalla ex DDR quelle persone che non ebbero abbastanza successo da andare a vivere in un quartiere "nuovo", blindato,  ma si mossero abbastanza da ottenere un ragionevole stile di vita occidentale.
Insomma, nel vostro condominio ristrutturato avevano dato la fibra ottica a tutti. Ma voi avevate comprato un vecchio PC, avevate inviato CV, e avevate trovato un lavoro. Gli altri avevano il cavo che penzolava in salotto. Adesso voi tornavate a casa con una VW Polo nuova di zecca, o con - ovvove! - una golf. Sarebbe a dire, scusa?

Vuoi forse dire di essere migliore di noi? Vuoi forse dire che tu vali e noi no? Vuoi forse far vedere a tutti che tu sei in gamba e noi no? Prima vi avrebbero accusati di aver collaborato con la Stasi. (Semplice, visto che TUTTI avevano collaborato con la Stasi.) Poi ti accusavano di rubare e rivendere le cose rubate, comprese visite della polizia. Infine si passava al vandalismo e agli sputi. Si, voi stavate uscendo di casa per andare al lavoro, e un vicino sul pianerottolo passava e vi sputava in faccia.

Qual'era la spinta? Qual'era la forza? Questa:


Vuoi forse dire di essere migliore di noi? Vuoi forse dire che tu vali e noi no? Vuoi forse far vedere a tutti che tu sei in gamba e noi no? Vuoi attirare l'attenzione su di te, e far passare noi per dei mister nessuno?

Questo e' l'odio che aiuta a far capire il problema. Questo e' il motivo per cui moltissime famiglie fuggirono: non tanto perche' mancasse il lavoro (si stava ricostruendo una nazione, bastava iscriversi) , ma perche' chi avesse fatto un passo avanti, sarebbe finito nel mirino di un odio di classe che era stato letteralmente una materia di insegnamento delle scuole.

Questo e' lo spirito del demotivatore comunista. Ormai le generazioni che avevano avuto quell'educazione sono fatte da vecchi, c'e' una generazione uscita da scuole nuove, e nella fascia della mezza eta' i giochi sono fatti. Ma i primi anni furono cosi'.

Ovviamente non c'e' stata una dittatura comunista in Italia, ma c'e' una parte di questo racconto che mi ha colpito:


Vuoi forse dire di essere migliore di noi? Vuoi forse dire che tu vali e noi no? Vuoi forse far vedere a tutti che tu sei in gamba e noi no? Vuoi attirare l'attenzione su di te, e far passare noi per dei mister nessuno?

Questo e' il problema del demotivatore. QUALSIASI cosa voi facciate che lui non fa, si apre la voragine del complesso di inferiorita': vuoi dire se se tu suoni il basso e io no allora tu sei migliore di me? Vuoi dire che se tu leggi libri e io no allora sei migliore di me? Vuoi dire che se tu fai qualcosa che NOI TUTTI non facciamo, allora TU sei migliore DI NOI?


Lo dico perche' il demotivatore attacca sempre con le stesse frasi, tipo "vuoi farti vedere",  e "lo fai per attirare l'attenzione".  Il demotivatore si vede giudicato per il proprio fallimento personale, ogni volta che vede qualcuno un gradino piu' in alto. Se chiedete ad un demotivatore il titolo dell' ultimo libro letto, il demotivatore vi dira' che escono solo libri di merda.Magari vi fa una tirata sull'editoria italiana. E tutto per dire "non ho letto niente, mai, da quando ho finito la scuola".

Ma non puo' giustificarsi se vede altri , troppi, leggere libri. Questo lo fa sentire inferiore.

Il demotivatore e' spinto principalmente da un maestoso complesso di inferiorita', unito ad un ego spaventoso. Da un lato coltiva una immagine di se' enorme, dall'altro si trova ogni giorno nella difficolta' estrema di giustificare tale visione, ogni volta che qualcuno sale un gradino.

Anni fa , per lavoro, fui in un luogo che si chiama Gela. In ogni parte di quella "citta'" , che fosse la "moderna" (2) Macchitella o il vetusto "il corso" o "la piazza", sino al posto dei fighetti (Capoqualcosa, non ricordo piu') , lo svago locale era camminare avanti e indietro indossando abiti vistosi , a braccetto con un amico. Stessa cosa facevano le donne. Poi si riunivano in branchi chiamati "comitive" (il che mi fece pensare che intendessero viaggiare , come in Emilia si va in riviera), ma non facevano altro che rimanere li' a parlare, in piedi.

Una persona che conobbi aveva una passione, la radio. Siccome in passato il mondo delle piccole radio mi aveva sfiorato, legammo. Ma questa persona era odiatissima. Come mai? Perche' lui aveva una passione. Allora, la risposta era "voleva farsi vedere". Nessuno sospettava che a lui piacesse davvero la radio: lui "lo faceva per farsi notare". Le frasi piu' diffuse erano "ma che vuoi dire, che quel coglione allora e' meglio di me?".

Alcuni la chiamano invidia, ma non e' esattamente cosi'. Nessuno voleva davvero fare qualcosa. Nessuno sognava lo stesso, e nessuno si impegnava per fare lo stesso: l'unica cosa importante era sfoggiare un vestito di moda la sera, nel mezzo di una strada chiusa al traffico. Ma non e' che fuori dalle radio ci fosse la fila di persone che volevano provare, eh.

In quel periodo donavo sangue. Cosi' mi assentati per andare all' AVIS, che non esisteva e si chiamava AIAS , o roba del genere, e si occupava di spastici. Ovviamente, il commento che ritrovai al lavoro fu "eh, lui deve far vedere che e' del nord, e lui dona sangue. Per far capire che non e' come noi".

OGNI COSA, ogni fottuta cosa, era dipinta come un meschino tentativo di superare gli altri, di esibirsi, di farsi vedere, un trucco sleale per apparire PIU' INTERESSANTI di coloro che al massimo avevano un vestito nuovo nel passeggiare a braccetto con un amico fingendo di ridere per qualcosa di interessante.

Qui credo siamo al centro della psicologia del demotivatore:

Il demotivatore sa di NON essere una persona interessante. Tutti i motivi di interesse che puo' vantare, sono quelli che indossa. Egli si scaglia contro CHIUNQUE , nel fare qualcosa che lui non fa, rischi di apparire INESORABILMENTE piu' INTERESSANTE DI LUI. Leggere un libro, appartenere ad un club, avere un interesse, avere un hobby,  sono visti dal demotivatore come espedienti SLEALI e SCORRETTI per avere un interesse che loro sentono di non poter attirare.

Non e' invidia. Se fosse invidia, il demotivatore sarebbe uno che ci ha provato ed ha fallito. Sarebbe uno che se potesse ci proverebbe. Se il demotivatore INVIDIASSE chi si iscrive ad un club di lettura, i club di lettura avrebbero la fila di demotivatori che vogliono entrarci per invidia.

Ma il demotivatore non e' spinto da INVIDIA. E' spinto dal narcisismo.

Egli si veste con roba vistosa, pretende di essere interessante per questo, cammina come se sfilasse, e si sente GETTATO FUORI DAL PALCOSCENICO se qualcuno fa qualcosa di ancora piu' interessante. Il gruppo di maiale da sbarco che odiano la ragazza che gira con la custodia di uno strumento musicale, per esempio. Il gruppo di tamarri che sembrano un luna park tatuato e odiano il ragazzo che sale sulla metro coi rollerblade. Persone che , per una semplice differenza con gli altri, appaiono subito piu' INTERESSANTI di gente che in fondo ha speso un'ora allo specchio per mettersi il gel e tagliarsi le basette, o piu' INTERESSANTI di una che ha semplicemente passato ore a decidere quale parte di pelle mostrare , e quanta.

Se al momento T0 , quando esce di casa, il puttanone malvestito ed il tamarro pittato hanno l' autostima a 100, pensano che tutti gli occhi saranno per loro, e che saranno le star della serata, le loro speranze si infrangono di fronte al tizio che se ne va ai giardini coi rollerblade, alla ragazza con la custodia del saxofono. Ehi, guarda, c'e' uno che ha spostato la sua borsa per fare posto al saxofono di quella troia! L' HA NOTATA! Puttana! Come osa suonare il saxofono?

E lo stesso per il ragazzo che sale a bordo per andare ai giardini coi roller. Eh, hai visto? Quelle ragazze lo hanno guardato! Lo notano tutti! Non siamo noi le star della seconda carrozza dell' autobus 322. Cazzo, si sta facendo NOTARE? E noi cosa siamo, coglioni, che ci siamo comprati quintali di monili pederastici e abbiamo perso ore ed ore a scolpirci il pizzo?

Questo e' il punto del demotivatore: qualcuno appare piu' INTERESSANTE di lui. Ma loro non lo invidiano: lo vedono semplicemente come uno/a da eliminare, per rimanere i soli sulla piazza. E quando nessuna ragazza studiera' il sax e nessun ragazzo andra' piu' sui rolleblade, tutto il palcoscenico sara' dedicato alle nuove basette di Trunzonio e alle nuove leggins di Scosciandrah. (con la H).

E quindi, vogliono un mondo in cui NON esista nient'altro.Ma proprio niente.

Perche', come dicono gli arabi, ci vuole un deserto per fare della merda di cammello un evento di cui parlare.(3)

Uriel





(1) Ho conosciuto un paio di dirigenti che vengono dalla DDR. Quelli piccoli tendono ad analizzare la situazione SENZA arrivare al dunque, quelli di alto livello sono dirigenti cazzutissimi ed estremamente decisionisti. Ma non ditegli di no.

(2) Se gli edifici hanno l'intonaco, i giardini hanno le piante , e i marciapiedi non sono occupati da auto, allora e' moderno.

(3) No, non lo dicono gli arabi. Ma ai demotivatori era venuto un accidente nuovo. Se io parlassi arabo e loro no, sarebbero ancora meno interessanti.

Le finte lacrime.

$
0
0
Ieri ho avuto una conversazione al telefono con un amico italiano (Obama mi e' testimone) e ad un certo punto mi ha parlato di un articolo uscito sulla Repubblica , riguardante la "fuga di cervelli", parola con cui ormai si indica il fatto che i tecnici italiani stanno fuggendo all'estero, che siano ricercatori o qualsiasi altro tipo di specialisti. Ho dato un occhio all'articolo, e visto che mi si chiede di commentarlo, la mia risposta e' semplice: non vi dispiace affatto.



E' ora di dirlo: la persona competente vi infastidisce.

Quando iniziai a lavorare, dopo i corsi tecnici di prammatica, facevo consulenza pre-sales. Siccome si vendevano cose non proprio semplici da usare o installare, il mio compito era affiancare il venditore, allo scopo di non vendere roba che poi dal cliente desse delle performance penose per qualche motivo.

Il mio compito quindi era capire che diavolo intendessero fare i ricercatori che facevano alcune cose, ma specialmente COME. Se un professore di un dipartimento di chimici-fisici mi diceva "calcolo delle traiettorie", poteva voler dire due cose molto diverse. Se usava librerie ove abbondavano hamiltoniane, aveva decisamente bisogno di storage.Avrebbe scritto matrici a iosa. Se invece usava librerie ove abbondavano hermitiane, allora avrebbe scritto davvero poco, ma la spesa andava verso ram e cpu.

In questa situazione iniziai a notare, insieme agli altri pre-sales, che i commerciali ci consideravano dei seccatori. Come tutti i commerciali, avevano una "mission", che era il raggiungimento di una certa mole di vendite. Ma sono solo: se veniva lanciato, diciamo un nuovo storage in fibra, loro dovevano vendere storage in fibra, perche' un grande manager aveva a sua volta degli obiettivi.

Il guaio di voler piazzare storage in fibra a tutti e' che , se sei con un tecnico , succede questo:

  • Cliente: sulla macchina dovremmo fare calcolo di traiettorie, stiamo cercando di andare verso molecole piu' grandi e ci servono macchine piu' potenti.
  • Uriel: Interessante. E che librerie usate?
  • Cliente: usiamo le sbraus libraries , che se non sbaglio il vostro compilatore supporta.
  • Uriel: si, e' vero. Quindi le serve una macchina XY, con almeno 8 cpu e molta ram, e i compilatori versione tot, che hanno le librerie sbraus. Non vi serve storage perche' non usate hamiltoniane.
  • Cliente: si, da quel poco che ho letto, e da quanto mi hanno detto i colleghi del <istituto straniero a piacere> una configurazione simile puo' dare buoni risultati in pochi giorni di calcolo.
  • Venditore: ehi, un attimo. <sorriso da 17.85 carati> Uriel, non stiamo dimenticando lo storage?
  • Uriel: col metodo che usano, scriveranno molti piccoli file, ma non hanno bisogno di tanto storage.
  • Venditore: ma lo storage fa sempre comodo. Il terabyte e' il nuovo nero. Piu' spendi, meno spendi. <altre motivazioni tra i proverbi della nonna e Totti che discute di tecnologia> 
  • Uriel: si, ma a loro basta qualche decina di GB, per quello che fanno.
Cosi' , dopo un pochino succedeva che il venditore ti lasciava a casa e andava a discutere col cliente. Lo convinceva che doveva comprare lo storage perche' rosso di sera bel tempo si spera, e poi il Gb fa molto anni '80, e alla fine il cliente si ritrovava con uno scatolozzo pieno di dischi di cui non scriveva mai piu' dell' 1-2%. E finiva i calcoli due giorni dopo il collega svizzero, visto che aveva comprato meno cpu e meno ram per buttare soldi in un inutile storage in fibra.

Eravamo in tre a fare pre-sales, e tutti e tre eravamo odiatissimi dai venditori. Perche'? Perche' il tecnico, specie quando sa quel che dice, e' un rompipalle infinito. E' un rompipalle perche' il venditore tipo nel mondo IT e' uno che si e' laureato in ingegneria al politennnnnnnnnnnnnnnnnico , ma non vedeva l'ora di finirla con tutti quei libri, e non ha mai capito cosa fosse - in sostanza - quel che studiava, e appena uscito si e' messo due scarpe nere da becchino, un vestito con cravatta , e si e' messo a fare il venditore per fare tutti gli aperitivi e gli afterhours di Milano.



Essenzialmente ciarlatano ed incompetente, il venditore non sa e non vuole sapere quale sia il punto, ovvero che per lavorare ancora occorre lavorare bene. Un giorno mi trovo nell'alto veneto, da un signore che ha speso 400 milioni di lire per una macchina con cui avrebbe dovuto fare videogiochi usando un modellatore 3D all'avanguardia. Ha chiamato perche' dopo aver ricevuto la macchina, non riesce a farci nulla. Dice che non funziona. Allora vado a vedere, perche' sono l'ultimo arrivato e le grane me le smazzo io. E poi perche' il mio manager sa che niente come un tecnico 100% onesto raddrizza la reputazione di un'azienda colpita da un truffatore 100% venditore. Scena:

  • Uriel: la macchina mi sembra a posto. Tutti i diagnostici dicono che l'hardware e' ok. Che problema ha?
  • Cliente: come che problema ho! <il cliente e' imbufalito , quindi attacca> Sta dicendo che non c'e' problema?
  • Uriel: no, sto cercando di capire il problema che ha. Serve per risolverlo.
  • Cliente: non lo vede? Non posso fare niente? Se voglio fare uno scenario come faccio!
  • Uriel: beh, dovrebbe aprire <noto sw di modellazione, una licenza completa 90 milioni di lire> e ...
  • Cliente: mi fa vedere?
  • Uriel: beh, va nel toolchest e.... uh, ah! Ho capito! NOn le hanno installato <modellazione bling bling!> Ecco perche'!
  • Cliente: e chi e' stato?
  • Uriel: beh, dovrebbe farlo il distributore , un'azienda olandese. Secondo me si sono fumati qualcosa. Vabe', comunque e' facile: adesso prendo il cd, la licenza flexlm, e glielo installo.
  • Cliente: ah, sti Olandesi. Che casini.
  • Uriel: eh, sapesse. Comunque: mi mostra gentilmente la scatola con i cd che le hanno inviato? Dovrebbe avere anche un foglio con la licenza flexlm.
  • Cliente: <tornando con una scatola di CD> ecco tutto.
  • Uriel: uhm. Questi sono i dischi del sistema operativo. Dovrebbe avere anche un'altra scatola con <software 3D bling bling>
  • Cliente: <rivolto alla segretaria> Scosciandraaaah! Xe hai miga visto una scatolota con i dischi te?
  • Scosciandra: no, xe lo dao tutoooo!
  • Uriel: uhm. Allora e' ancora piu' grave , o si sono dimenticati, oppure arriva in un secondo tempo o in una seconda spedizione. Non le hanno detto nulla?
  • Cliente: no, mi hanno detto che era tutto.
  • Uriel: no, non puo' essere tutto. Se lei aveva comprato un ambiente di sviluppo, aveva comprato anche <3D bling bling> .
  • Cliente: si, io avevo detto a <venditore famoso per i disastri che ha combinato> che volevo una macchina per fare i videogiochi.
  • Uriel: uhm... quindi e' stato <simmetria craniosacrale> . Mi fa vedere l'ordine? Magari capisco il malinteso.
  • Cliente: ecco qui.
  • Uriel: uhm. A quanto vedo, lei non ha comprato <modellazione bling bling>
  • Cliente: come noooooO! COME NOOOOOOOHHHHHH! Io ho speso quattrocento milioni! <palindromia dell'apparato digerente> mi aveva detto che potevo fare tutttooooOOOOOOOHHHHH!
  • Uriel: uhm. Meglio che chiami in sede. <Uriel estrae un poderoso Motorola 9700 con batteria nucleare da 7 kg> (1)
Uriel a quel punto esce in giardino - perche' prende meglio(2) -  e parla col suo capo.
  • Uriel:Senti, questo oltre a fare videogiochi e' pure presidente degli industriali veneti. E <tonsille anali> gli ha fatto spendere tutto il budget in hardware. Adesso ha una <scatolablu> con quattro <superlativ infinit inesorabil reality> ma non ha una cippa di software.
  • Managerz: eh, l'azienda che fa <modellazione bling bling> e' dei nostri, ma <emorroidi facciali> non aveva nessuna revenue su quel software. Gli conveniva vendere tutto hardware.
  • Uriel: capisco. Ma qui c'e' un tizio che respira alcool  e usa la bestemmia come interpunzione, che e' incazzato come una biscia ed e' il presidente degli industriali veneti. Io non so come gestirla. Se gli dico che deve spendere altri 120 milioni di licenze l'onda d'urto fara' cascare la maddonina dal duomo, dopo averla ubriacata per accoppiamento induttivo.
  • Managerz: ok, dammi il numero che lo chiamo mentre sei fuori. E' dentro in ufficio?
  • Uriel: si, e' li'. Il numero e' uno - diocan- uno - diocan - due - diocan - tre - diocan - cinque - diocan - otto - diocan - tredici - diocan - ventitre - diocan.
  • Managerz: ok, lo chiamo e ti richiamo.
Uriel rientra in azienda, sente poderose fiammate di alcool e residui di frittola provenire dall'ufficio, ma alla fine il mio managerz si spende il bonus per il software in visione (3), e il cliente esce soddisfatto. Il mio manager lo ha convinto che <il toso> (che sarei io) non ha alcuna colpa, e che e' stato un errore nel fare l'ordine e che adesso gli arrivano i dischi col software e la licenza. Col che, ci scrocco pure un pranzo.


Morale: il tecnico e' un rompipalle IN QUALSIASI POSTO ove il venditore abbia fretta di vendere. E scappare. Il nostro eroe aveva finito il quarter, aveva intascato il premio facendo disastri, si era comprato un'auto nuova e aveva cambiato azienda. Cazzi del "toso"  andare in giro a gestire i suoi problemi.


Ma torniamo al punto di partenza: per i 20-30 venditori di quell'azienda, noi tre "pre-sales" non eravamo "valore aggiunto". Dal momento che questi signori mentivano anche quando dicevano il vero, il tecnico era per loro un inutile puntualizzatore, per non parlare di quando li contraddiceva palesemente (mostrando la loro incompetenza) o quando informava il cliente che sarebbe stato meglio comprare qualcosa d'altro.

In sintesi,

in Italia la parola "affari", "commercio" o "vendita" indicano una varieta' della truffa. Non e' possibile comprare nulla senza subire qualche grado di truffa. In questo contesto, il tecnico e' solo un rompipalle, che si lascia in ufficio con ogni scusa, che si rinchiude laddove non possa parlare, e al limite va a rimettere a posto i guai dei truffatori.


Se andiamo dentro le gerarchie aziendali, sembra di essere dentro delle classi delle scuole medie. Ci sono quelli bravi, e quelli che vivacchiano di espedienti, e gli ultimi. Solo che a differenza delle scuole, li' si parla di soldi, di stipendi e carriere.
Cosi', se proseguiamo nel paragone:

  • Un certo numero di persone in ogni grande azienda e' li' per raccomandazione. Non sanno, fingono di sapere, e ovviamente hanno paura dei tecnici e dei competenti, che potrebbero mettere in evidenza la cosa. Essi sanno di avere usurpato una poltrona ed uno stipendio, e specialmente quando si parla di tagli, si tengono accuratamente alla larga, per evitare che si noti la loro incompetenza.
  • Un certo numero di persone vivacchiano di lavoro altrui. Il tecnico <brutal>, che tende a fare le cose con le proprie mani, col tempo impara a lasciare che queste persone finiscano nella merda, onde essere chiamati a risolvere il problema. Ho fatto il <salvatore di progetti-porcoadicembre> . Il guaio e' che quando arrivo il Pm-cialtrone tenta di "gestirti", per evitare che non si sappia che casino ha fatto. Ma il tecnico e'<brutal> per definizione, e quindi ha cura che <the shit hits the fan>. Questo fa fare una figura di merda a chi ha lavorato male.
Ovviamente, il gioco di tutti questi ciarlatani e' di far allontanare i tecnici, chiuderli uno stanzino e "offrire il loro skill per la comunicazione" , offrendosi come "interfaccia" verso il cliente.

  • PM: Uriel, ti spiace scrivere a me i problemi? Poi ci penso io a fare la gestione politica.
  • Uriel: non c'e' politica qui. E' un'azienda, non un governo.
  • PM: si, ma ti serve un'interfaccia col cliente.
  • Uriel: il cliente non ha porte USB, SCSI o di altro tipo. Posso usare l'email.
  • PM: si, ma ti mancano skill di comunicazione.
  • Uriel: non si dice "skill" ma capacita', in italiano. Ho scritto una tesi da 500 pagine, e per hobby scrivo libri. So scrivere una email. E conosco abbastanza parole in italiano da non aver bisogno di prestiti dall'inglese, per dire.
  • PM: si, ma certe volte non ti si capisce, parli troppo tecnico.
  • Uriel: stiamo facendo informatica. E' un lavoro tecnico. Sei tu che parli troppo umanista, semmai. Senza una terminologia adeguata, non otterrai mai quel che ti serve come ti serve.
  • PM: si, ma gli accordi col cliente.....
  • Uriel: <grande manager> che mi ha mandato qui ha detto che riferisco direttamente al cliente. Che e' incazzato per un progetto fermo. Forse dovresti parlarne con lui.
  • PM: ma non va mai bene scavalcare il PM.
  • Uriel: non ti scavalco affatto. Seguo una semplice matrice RACI.
  • PM: non conosco questa cosa, ho un'altra metodologia.
ovviamente, l' Uriel della situazione e' scomodo. In un'azienda con pochi cialtroni e molti tecnici, gli affari vanno bene e gli incompetenti si riuniscono in uffici inutili creati ad hoc. Tipo l'hotline telefonica per clienti morti, o il servizio gestione delle facilities, o le RSU sindacali. Ma quando entra in campo un tecnico (non solo Uriel) che ama fare le cose bene, i ciarlatani tremano. E non vedono l'ora che gli Uriel se ne vadano.



Alle superiori gli Uriel li facevano copiare, almeno. Ma nella vita, dopo un pochino che lavori per altri, ti stufi, e non li fai piu' copiare. Insomma, non lavori per loro. Sei un rompicoglioni, uno che mette in evidenza l'impreparazione altrui. Diciamolo pure:

Il ciarlatano vive MOLTO MEGLIO quando non ci sono persone competenti nelle vicinanze.

Cosi' come un medium stara' sempre alla larga dagli illusionisti di professione, che possono sgamarli, e i "metodi stamina" si guardano bene dal farsi misurare per efficacia, la cosa che occorre chiedersi e'"che cosa succede quando la maggioranza delle persone e' fatta da ciarlatani, e una minoranza da tecnici?". Semplice: la maggioranza si organizza per rendergli la vita impossibile, per isolarli, sino a costringerli ad andarsene.
Cosi' , quando leggo articoli come quello apparso su Repubblica ,[ http://www.repubblica.it/politica/2013/11/04/news/il_paese_che_perde_i_suoi_giovani-70173597/] mi viene sempre da obiettare una cosa:

non vi dispiace per un cazzo. E' solo una finzione.

In realta', quando un "cervello" se ne va, tirate un sospiro di sollievo. Vi siete liberati di un rompipalle. Vi siete liberati di uno che pretendeva le cose "come dovrebbero essere in teoria", ovvero "nel modo che io non ho mai studiato quando avrei dovuto farlo". La fuga dei cervelli non dispiace a nessuno.


Quando una persona competente se ne va da un'azienda, i ciarlatani festeggiano. Pochi sono preoccupati di come faranno a fare il suo lavoro, e temono che adesso il suo lavoro caschi sulle loro teste - e siccome non lo sanno fare, anche se sul CV dicono di saperlo fare - questo li preoccupa. Una volta stabilito che uno dei restanti fessi fara' il vostro lavoro, i ciarlatani sono contenti, e allora esplode la loro felicita': un rompipalle in meno.

E' inutile che scriviate articoli ove vi stracciate le vesti per la "fuga dei cervelli". Quando una persona di talento se ne va a fare il giornalista negli USA, sapete bene che c'e' un temibile concorrente in meno nella vostra redazione. Quando un tecnico se ne va a lavorare all'estero, sapete bene che adesso c'e' un rompipalle in meno in azienda. Quando uno bravo se ne va, sapete bene che vi fa piacere perche' sara' piu' facile per voi nascondere la vostra incompetenza.


La verita' e' che la "fuga dei cervelli" e' una cosa per la quale dite di essere dispiaciuti, ma se non fate nulla per fermarla e' proprio perche', in realta', VI FA PIACERE.

Se (e quando) diventera' un problema, ovvero quando le aziende inizieranno a chiudere perche' non trovano piu' personale di livello adeguato e devono spostarsi, allora inizierete a capire il problema (forse) e allora magari farete qualcosa. Perche' quando rischierete la VOSTRA pagnotta, allora vi muoverete.

Ma non raccontate palle. Non ci crede nessuno. Sapere che 80.000 persone ogni anno si iscrivono all'aire, e solo il 50% di chi se ne va si iscrive - il che fa 160.000 tecnici/anno che se ne vanno via - in fondo vi conforta. Sino a quando se ne vanno quelli bravi, i mediocri possono dire di essere dirigenti, manager, programmatori, sistemisti, qualsiasi cosa: nessuno li puo' sputtanare. Nessuno puo' smascherare coloro che usurpano un posto.

Non vi dispiace affatto. E lo sappiamo, non vi illudete. Nessuno tra quelli che se ne sono andati pensa davvero che in Italia si senta la nostra mancanza. Anzi! Sappiamo benissimo che avete tirato un sospiro di sollievo. Sappiamo benissimo che vi faccia piacere.

NON-VI-SI-CREDE

 Forse chi resta in Italia si preoccupa un pochino, perche' gli si dice che cosi' rischia anche la SUA pagnotta. Certamente, quando e' chiaro che ogni azienda medio-grande si divide in equipaggio e passeggeri, a vedere l'equipaggio che se ne va, piano piano i passeggeri iniziano a chiedersi chi mandera' avanti la nave.

Allora si illuderanno che basti mezzo equipaggio.
Poi si illuderanno di poter usare un equipaggio straniero che costa meno e non scoccia.

Infine, quando apriranno gli occhi, saranno a mollo nell'acqua.

Ma al passeggero non dispiace mai quando uno dell'equipaggio lascia la nave. Loro vogliono solo vedere bella gente, belle donne, questi che lavorano e non cantano e non ballano e sono vestiti cosi' male non gli piacciono. E poi, con tutta questa disciplina, e divieti... suvvia!

Bene: allora, faccio un appello ai giornalisti italiani. Se volete fare i lacrimoni di coccodrillo per chi rimane in italia, illudendolo che vi sta a cuore il problema, e illudendo le famiglie italiani che i loro figli sono lontani all'estero - ma voi state lavorando per riportarli a casa - , e che - le lacrime di ogni mamma sono le nostre lacrime - , fate pure. Non so quale cazzo di beneficio vi porti questa TRUFFA, ma immagino che la truffa sia ormai nel vostro DNA, per cui truffate anche senza pensarci.

Ma non aspettatevi che qualcuno di quelli c he se ne vanno ci creda. Noi sappiamo benissimo, tutti noi sappiamo benissimo, che eravamo scomodi, e che NON siamo mai stati i benvenuti tra voi.

Chiunque se ne sia andato sa benissimo , e ha sempre saputo perche' non vi siete mai fatti problemi a dircelo, che eravamo benvenuti quanto un gattino appeso ai coglioni. Nessuno di noi si e' MAI illuso che qualcuno senta la nostra mancanza.




Quindi, scrivere cose tipo "e' normale che le persone si muovano, il problema e' che non ritornano", e' ipocrita e sa di presa per il culo. Sapete benissimo che NESSUNO tra i tecnici e gli specialisti che se ne sono andati tornera' MAI, e lo sapete perche' per tutto il tempo voi , tutti, avete SEMPRE fatto del vostro meglio per farci sentire fuori posto, stranieri in patria, poco benvenuti a casa nostra.

Posso dirlo? La Germania mi ha accolto MOLTO meglio di quanto non abbia fatto l' Italia. E sto parlando di un paese straniero. Ma non parlo di stipendio o di efficienza dei servizi. Parlo delle resistenze che devo vincere per fare il mio lavoro. parlo del numero di colleghi che mi considerano una risorsa e non un rompipalle. Parlo del messaggio continuo "non sei il benvenuto perche' non ci fai copiare il tuo compito in classe", o se preferite "non sei il benvenuto perche' non fai anche il nostro lavoro".


Quindi no, non vi credo. Non credo vi dispiaccia, non credo siate preoccupati, non credo sia un problema per voi. Iniziera' a diventare un problema quando le aziende italiane andranno altrove per inseguire la manodopera esperta.


Per il resto, risparmiatevi la presa in giro, non ci crede nessuno, e dentro dentro non ci credete neanche voi.

Non eravamo benvenuti, e non lo siamo mai stati, per cui smettetela di fingere che vi dispiaccia.

Tra  quelli che sono andati via, non vi crede nessuno. Se tornassimo saremmo benvenuti esattamente quanto lo eravamo ai tempi in cui eravamo li': come un gattino appeso ai coglioni.


Uriel

(1) All'epoca un comodino portatile con una batteria che esplodeva col fungo atomico era la figata massima.

(2) Scusa di default. Quel mostro prendeva male in qualsiasi punto.

(3) In azienda avevamo copie di software a scopo dimostrativo, che potevamo vendere a prezzo stracciato ( o regalare) in caso di emergenza o di clienti enormi. O di clienti la cui bestemmia fosse menzionata nel trattato di non proliferazione nucleare.

Intervista al Borgomastro di Neanderthal.

$
0
0
Come sapete, vivo a pochi KM da Neanderthal, una ridente cittadina (1) che oggi e' in festa per via dell'elezione del sindaco di New York, che come sapete discende da un guaglione che lascio' il paese qualche anno fa. Insomma, c'e' un poco di Neanderthal nel sindaco di New York. Ne approfitto quindi per un pezzo di alto giornalismo, e vado ad intervistare il strabluglumz(2) della tribu' locale.




Il Sindaco , tale Urgh-namazot, e' un distinto Homo Neanderthalensis di una venerabile eta', tipo 15 anni, e mi accoglie in una moderna caverna arredata nel tipico stile del luogo. Cerco di evitare il fumo  prodotto dalla segretaria in perizoma di bisonte  che vuole mandare un messaggio di posta elettronica (molto fumo, qui i segnali di fumo hanno la banda larga) , e mi siedo si una comoda poltrona di basalto firmato.

Nell'attesa, mi offrono un succo di Amanita Falloide macerata nel piscio di capra, annata 22.417 AC. Grande annata il 22.417AC,  per il piscio di capra, ma non posso bere in servizio. Almeno, questa e' la scusa con cui rifiuto.

  • Uriel: Signor Urgh-namazot, innanzizutto grazie di aver accettato l'intervista. So che lei e' molto occupato, e....
  • Urgh: ... no, attualmente non faccio quasi nulla. Questo e' un villaggio di Neanderthal, gente pratica , attaccata alle cose concrete e ai testicoli di bisonte. In ogni caso, potrebbe portare lo spirito degli antenati malvagi fuori da qui?
  • Uriel: spirito di...?
  • Quel legno magico che ha , che fa lucine e canta.
  • Uriel: ah, il cellulare. Ma non fa male, non e' magia.
  • Urgh: strano, a me sembrava lo spirito degli antenati. Se sono i nonni puo' tenerlo, comunque. Ma niente pestilenze.
  • Uriel: grazie. Comunque, dicevamo, oggi il suo villaggio e' in festa, per via dell'elezione del sindaco di New York.
  • Urgh: esatto. C'e' un pezzo di neanderthal, nel sindaco di New York.
  • Uriel: in che senso? In una certa nazione dicono lo stesso, per via del cognome.
  • Urgh: aaah, il cognome. A chi serve un cognome? Noi andiamo per il sangue, capisce? Il sindaco di New York discende da uno di noi. COnoscevo il nonno, una brava persona.
  • Uriel: discendeva?
  • Urgh: beh, certo. Nel 22.413 AC, lo ricordo come se fosse ieri, Armuzk-Uharatan lascio' il paese in cerca di fortuna con tutta la famiglia. Erano tempi difficili per tutti, ma io ricordo particolarmente QUELLA famiglia. Se ne andarono, pieni di speranze e pecore di cartone.
  • Uriel: e cosa ricorda di loro?
  • Urgh: prima di partire, il mio grande amico Armzuk mi disse "mi ricordero' di voi quando i miei discendenti diventeranno sindaci di una grande citta' di un continente che non so che cazzo sia. Qualsiasi cosa sia una citta'". Proprio cosi', mi disse cosi'. Lo ricordo come se fosse oggi.
  • Uriel: e cosa andarono a fare in America?
  • Urgh: a dire il vero non andarono in america. Potrei confermarglielo se sapessi che diavolo sia l'america, almeno. Andarono verso "fiume fangoso dove Tranzik perse la sua testa di capra arrosto".
  • Uriel: e che posto e', scusi?
  • Urgh: e' una direzione, non un posto specifico.
  • Uriel: e che direzione e'?
  • Urgh: come? Non sa in che direzione sia "fiume fangoso dove Tranzik perse la sua testa di capra arrosto". ? E come ha fatto ad arrivare qui?
  • Uriel: ho usato un navig... ho chiesto allo spirito degli antenati. la mia bisnonna sa un sacco di cose.
  • Urgh: lo so, li conoscevo. Fu un dispiacere quando lasciarono le loro caverne. Ma era un periodo duro per tutti. Ricordo quando partirono, nel 22.391 AC. Come fosse ieri.
  • Uriel: uhm. Maaaaa.... torniamo al discorso di prima. Dunque, la famiglia di Bill De Blasio era originaria di Neanderthal?
  • Urgh: certo. Basta un semplice esame del DNA per trovare il DNA dell' Homo Neandertalhensis in lui. E' uno di qui, le dico.
  • Uriel: certo, maaaaa.... insomma, e' passato un pochino di tempo, non credo che lui ricordi di queste caverne.
  • Urgh: aaaah, dai. Se sei uno di Neanderthal, lo sei per sempre. Non puoi rinnegare il sangue! E la mamma! La mamma a Neaderthal e' sempre la mamma! E poi, ci ricordiamo benissimo di tutti i nostri figli che sono emigrati via.
  • Uriel: uhm , ma forse il sindaco non parla piu' la vostra lingua, ed ha studiato altrove, non credo si possa ancora dire che "e' di neanderthal".
  • Urgh; si , molti sono invidiosi della maestosa eredita' che Neandertal ha dato al mondo. Pensi alla milza di antilope col muschio marcio, per esempio. O a tutte le opere d'arte, che sono nate qui. Lo sa che la pittura e' nata a neanderthal? Abbiamo le piu' antiche pitture rupestri del mondo qui! Tutti i pittori del mondo ci devono qualcosa.
  • Uriel: beh, si. ma si tratta di idee di base, tipo che so io "metto la mano nella merda di toro e poi la premo nel muro e rimane il segno della mano". Non e' che sia una cosa di cui si possa pretendere un riconoscimento eterno.
  • Urgh: questo lo dicono tutti gli altri paesi perche' non hanno nulla del genere. Posti pieni di nebbia, e di grigiore. Non hanno le nostre belle caverne che tutto il mondo ci invidia. Lo sa che noi a Neanderthal abbiamo il 70% del patrimonio culturale dell'ultima glaciazione? Potremmo vivere di turismo e bellezze naturali.
  • Uriel: capisco. Mi sembra di averla gia' sentita, questa cosa.
  • Urgh: certo che l'ha sentita. Ci copiano tutti. L'altro giorno passavo per una strada e c'era stato un incidente. Un tizio decapitato. Ma lo sa chi ha inventato la decapitazione traumatica? Indovini un po?
  • Uriel... un uomo di Neanderthal.
  • Urgh: esatto! Lo ricordo come fosse ieri. Era il 22.512 AC e zabruk prese una clava di pietra e la sbatte' sul cranio della moglie. E zac, spappolato. La prima decapitazione traumatica della storia. Ad una ragazza del paese: del NOSTRO paese. Ah! Lo ricordo come se fosse ieri. Purtroppo, i tempi erano quelli che erano, e...
  • Uriel... la loro famiglia ha dovuto lasciare il paese. Indovino?
  • Urgh: esatto. Me li ricordo, quando partirono, con i loro bisonti di cartone. Un momento triste, per tutti. Lo ricordo come se fosse ieri.
  • Uriel: quindi, il sindaco di New York e' uno di Neanderthal. Gli ha gia' fatto le congratulazioni?
  • Urgh: si, gli abbiamo mandato un regalo per ricordargli che per noi e' sempre uno del posto. Lo aspettiamo in visita, cosi' potremo celebrare i vecchi tempi, quando col nonno squartavamo conigli selvatici e ne bevevamo il sangue. Ho gia' dei conigli pronti. Sono certo che gli piacera'!.
  • Uriel: beh, magari si. Ma parlava di un regalo.
  • Urgh: si, una bellissima  collana di prostate di muflone , tutto artigianato locale. I prodotti che tutto il mondo ci invidia. Sa quanti hanno cercato di imitare le nostre collane di prostata di muflone? Ma non ce la fanno, no. Perche' quando hai una VERA collana di prostata di muflone di Neanderthal, la qualita' la vedi!
  • Uriel: ne sono certo. Ma ho una domanda... mi sembra di capire che da neanderthal sia andata via un sacco di gente, e...
  • Urgh: verissimo. Ormai , me lo lasci dire, non c'e' posto al mondo dove non ci sia un pochino di neanderthal. Pensi che ricevo sassi scheggiati da tutto il mondo. Gente che ricorda i bei tempi del paese e ci fa sapere che non ha perso la speranza di tornare.
  • Uriel: a neanderthal?
  • Urgh: certo. Fare una vita sana, modesta, una vita di una volta, la tradizione unita alla modernita', andare con gli amici alla caccia alla puzzola bisbetica, e poi tornare a casa dove una laboriosa donna di neanderthal ti aspetta con un bel piatto di formiche arrostite. Il sapore della tradizione. CHi se n'e' andato ricorda sempre queste cose. Ti restano nel cuore.
  • Uriel: ha qualcosa da dire al sindaco di New York? Un consiglio, non so....
  • Urgh: e' uno di neanderthal, quindi sa benissimo come gestire New York, qualsiasi cosa sia. Ma ho lo stesso un consiglio da dargli , da collega.
  • Uriel: e qual'e'?
  • Urgh: gli orsi. Attento agli orsi. Sono terribili: reazionari, specialmente.
  • Uriel: orsi? A new York? .... reazionari?
  • Urgh: mi creda. Tutti i sindaci sottovalutano gli orsi. Molti cascano cosi'. Anche Vladimir Putin, uno di noi - ricordo quando la sua famiglia lascio' questa valle , come fosse successo ieri - per un pochino ha rischiato. Pensava che fosse un problema di tigri da anestetizzare. Ma io glielo dicevo, a suo nonno "non credere, Zipuk, che tutto il problema sia anestetizzate tigri, gli dicevo. Gli orsi! Guardati dagli orsi! Sono il vero problema di ogni sindaco!" Lo ricordo come se fosse ieri, guardi. Se ne andarono via, con le loro clave di cartone, in cerca di fortuna.
  • Uriel: e quindi, il sindaco di New York, dovrebbe... guardarsi bene dagli orsi. Quelli reazionari e populisti, dice.
  • Urgh: esatto. Ma sono certo che ce la fara', e nessun orso gli dara' fastidio, a New York.
  • Uriel: anch'io. Qualcosa mi dice che gli orsi di destra non saranno un problema per Di Blasio.
  • Urgh: ovvio. E' di neanderthal. E come anche lei sa bene - visto che anche la sua famiglia e' di qui - noi sappiamo come trattare gli orsi.
  • Uriel: ok, mi scusi, faccio una domanda un po' forte: ma non trova patetico, un pochino , come dire, da pezzenti, attribuire a Neanderthal qualsiasi cosa abbia fatto chiunque abbia avuto un antenato qui? 
  • Urgh: ma certo! Ma chi crede che abbia inventato il patetico? Noi, a Neanderthal: il patetico che tutto il mondo ci invidia. Vengono da tutto il mondo, a visitare il patetico di neanderthal. Noi abbiamo dato il patetico al mondo, ricordi: un popolo di santi, navigatori, patetici. E' il nostro modo di essere. Il nostro stile di vita, che tutto il mondo ci invidia.
  • Uriel: ma qualcuno potrebbe dire che vi attribuite le cose di altri perche' in fondo, piu' di qualche caverna con un muro colorato non vi rimane.
  • Urgh: non gli creda. Sono invidiosi: guardi, il 70% del patrimonio artistico dell'era Glaciale e' qui a Neanderthal. E' cultura. Noi siamo gli albori della civilta', in fondo abbiamo civilizzato l'europa. La civilta' di Neanderthal e' finita ovunque. Neanderthal e' la culla della civilta' europea. Sarebbe ora che qualcuno ce lo riconoscesse, e iniziasse a riempirci di doni per questo. 
  • Uriel: e perche'?
  • Urgh: lei non capisce: noi abbiamo dato alla specie umana il "made in Neanderthal". Un marchio di qualita' che tutto il mondo ci invidia. La modernita' che sposa la tradizione. Una clava di selce sul cranio, made in Neanderthal, non la fa uguale nessuno.  E' una cosa che si tramanda di bottega in bottega, di padre in figlio, chi e' di neanderthal lo sa bene. Anche dopo generazioni: la storia e' iniziata a Neanderthal. Capisce?
  • Uriel: si, mi sembra che mio padre mi abbia detto qualcosa, una volta.
  • Urgh: certo che si. Mi sono raccomandato tanto con il suo avo, sa? Quando la sua famiglia lascio' neanderthal, lo dissi alla sua bisavola: "Signora skrunz-uriel, ricordi sempre gli orsi. Lo dica ai suoi figli, di dirlo ai loro figli. Gli orsi. Di destra. Terribili!" .
  • Uriel: e scommetto che se lo ricorda come...
  • Urgh: .....se fosse ieri. Si. Era la fine dell'era glaciale, verso le dieci e mezza. E loro se ne andarono via, con le poche masserizie che avevano, una testa di gazzella imbevuta di piscio di leone, in cerca di fortuna all'estero. Un momento triste. Ma erano periodi duri. E la nostalgia, la capisco. Infatti, quando vedo uno di voi tornare, come ha fatto lei, mi si apre il cuore.
  • Uriel: ... tornare?
  • Urgh: beh, dopo 22.600 anni all'estero, lei e' tornato qui. E' la nostalgia: una battuta di caccia alla pecora grigia, come ai bei tempi, non si dimentica. La capisco, perche' e' tornato qui. Non poteva stare tanto all'estero, uno di neanderthal si deprime. Quel clima orribile, e poi la gente triste, e mancano tutte quelle belle cose che tutto il mondo ci invidia. Quando vedo un giovane di 1322ma generazione , come lei, che torna qui, mi vengono i lacrimoni.
  • Uriel: beh, non sono proprio-proprio tornato. Insomma, vivo ad Erkrath, non proprio a Neanderthal.
  • Urgh: lo so, e' il territorio di caccia di Truk, ma gli ho gia' parlato. Quando un giuovine che ha lasciato neanderthal torna  sopraffatto dalla nostalgia, come ha fatto lei, noi dobbiamo farci in quattro per aiutarlo. A costo di finire gli utensili di selce.
  • Uriel: utensili?
  • Urgh: beh, per fare in quattro Truk ci ho messo un pochino, con la selce. MA come ho detto, quando uno dei nostri torna, noi ci...
  • Uriel: ... facciamo in quattro. Capisco. Pensavo fosse un modo di dire.
  • Urgh: no, no! Qui a neanderthal l'ospitalita' e' sacra. Anche nei periodi brutti, un posto si trova sempre. E' una cosa che tutto il mondo ci riconosce.
  • Uriel: uhm. Allora... ok. Torno alla mia cas... al territorio di caccia che fu di Truk.  La ringrazio dell'intervista, e.. grazie del tempo che mi ha dedicato.
  • Urgh: a lei. E ricordi: stia attento agli orsi. Di destra. Conservatori. Una roba
  • Uriel... terribile. Lo so. Me lo disse anche mia nonna.
  • Urgh: eh, la conoscevo. Brava donna, una di noi. Un simbolo per Neanderthal. Ricordo ancora il giorno che....
Ecco, un pezzo di autentico giornalismo di strada, dal vostro blog preferito. E ricordate: qualsiasi cosa succeda, anche se volete negarlo, c'e' un poco di neanderthal anche li'. Del resto, se a Neanderthal c'e' il 70% del patrimonio artistico dell'ultima glaciazione, che tutto il mondo gli invidia, una ragione ci sara'.

Uriel

(1) Beh, dopo un certo numero di birre ridono tutti un sacco.

(2) Nelle tribu' di Homo Nehanderthalnensis, era il titolo onorifico , equivalente al  "sindaco". C'era anche il "vorglambust", che equivaleva allo sceriffo, ma come sapete bene, in ogni villaggio lo sceriffo e' rigorosamente il piu' scemo, ottuso, incompetente morituro dell'intero western.

M5S, un silenzio sospetto.

$
0
0
Torno dalla mia intervista a Neanderthal, e inizia a tornarmi in mente una domanda che ormai mi segue da un annetto buono. In Germania, il Partito Pirata sta parlando MOLTO della storia delle intercettazioni, di Prism e di Snowden. Questo e' diventato un tema di lavori parlamentari, al punto che i verdi hanno proposto l'asilo politico a Snowden, che poi e' stato rifiutato.



Il guaio e' che in Italia c'e' un celebre politico che dice "la rete, la rete, la rete", che ha pure intervistato un leader del Partito Pirata svedese (quello tedesco lo ha sfanculato da tempo, M5S e' piu' bello se lo guardi da lontano) , ma ancora ha scritto poco, davvero poco, circa la storia di Prism e Snowden.

Eppure, tempo fa il partito di Grillo fu soggetto di un grosso attacco alle caselle dei suoi parlamentari, che risultarono compromesse, spostate su gmx, ed esposte al pubblico.

Lo stesso M5S ha appena annunciato il "sistema operativo" del movimento, che e' basato su un <orribile> sistema di voto , la cui fiducia e' fondata sull'invio di un documento cartaceo a Grillo stesso, per avere un account. (1) Il problema vero pero' e' che mettere in mano ad internet la democrazia e' saggio solo se internet non e' in mano a qualcun altro.



Spostare ALCUNI post di questo blog su I2P e' stato un test interessante. Sebbene la parola "darknet" metta terrore, e sebbene i piu' CREDANO di essere incapaci di installare I2P, tutti quelli che ci hanno provato  - a parte gente che ha seri problemi con firewall aziendali - ci sono riusciti.

E' importante, dal momento che ho scoperto una cosa: l' italiano PARTE DALL' IDEA di non saper usare il computer. TUTTI o quasi hanno detto "ehi, mi dici come si fa? E' una cosa difficile, non ci posso riuscire!". La mia risposta di default e' stata presa per stronzaggine, ed e' stata "provaci". Curiosamente, appena ci hanno provato, nella gran parte dei casi ci sono riusciti.


Quando si dice che "i miei lettori" non parlo di quelli piu' avanzati. Quelli parlano di installare I2P su raspberry, o di come usarlo da proxy per l'intera rete. Di certo non mi hanno chiesto nulla. Ma di quelli che mi hanno chiesto terrorizzati "mi spieghi passo passo", nessuno aveva provato. Di tutti quelli cui ho risposto "prima provaci, poi fammi sapere che problemi hai", praticamente tutti sono riusciti ad arrivare.

Quindi, non accetto la storia che se Grillo si mette ad usare certificati client-side, allora la gente non sa fare ad usarli. E' probabile che non sappia fare Grillo, e' probabile che non sappia fare Casaleggio, ma a quanto vedo, Grillo potrebbe anche costruire la sua rete su una SUA darknet (2) e gran parte degli utenti potrebbero seguirlo.

In realta', pero', dal sito di Grillo e da M5S , di interesse verso la vicenda di Snowden e di PRISM ne vedo pochissimo. Mentre TUTTI i movimenti di attivisti digitali - spesso intervistati dal sito di Grillo stesso - dalla EFF al partito Pirata sono partiti con vistose campagne a riguardo, il partito che vuole muovere in rete ogni cosa NON SEMBRA interessato al destino della rete, della sua neutralita', o dell'integrita' della comunicazione.

Insomma, Grillo vuole che tutto sia trasparente in rete. Casaleggio dice che tutta la politica si fara' in rete e che i partiti scompariranno.


NESSUNO pero' nota che se tutta la politica si fa in rete, e  la rete e' sotto controllo, allora tutta la politica e' sotto controllo.


Ho gia' scritto della presenza invasiva e pericolosa di CDN nel sito di Grillo: http://www.keinpfusch.net/2013/08/il-ruolo-di-pubblicitari-e-cdn-nello.html , e qualcuno mi ha risposto che le CDN servono a lavorare meglio e non a spiare. Dal momento che le CDN velocizzano effettivamente, la scusa sembrava stare in piedi, ma adesso, a distanza di un anno da quando si inizia a parlare di PRISM e di spionaggio, il silenzio di M5S, cosi' diverso da TUTTI i movimenti di attivisti della rete, inizia a diventare perlomeno sospetto.

Grillo ha intervistato piu' volte attivisti come Stallman, o gente del Piraten Partei svedese, per tirarsi addosso l'aura del partito dei diritti digitali e del partito della rete: non ha ancora spiegato come diavolo stia, nella sua "visione" (se ne ha una) in che modo una rete spiata e controllata possa essere alla base di una democrazia libera.


Grillo dice che il paese non sara' mai libero se i giornali ed i media non saranno liberi. E propone come soluzione "La Rete". Se "la rete" e' quella che puo' dare la liberta' ai cittadini bloccati dall'occupazione dei media, CHE COSA HA DA DIRE GRILLO SULL' OCCUPAZIONE DELLA RETE? Nulla.

Sinora, nulla.

Coloro che vendono "la rete" come strumento di liberta', non stanno muovendo un dito, nemmeno un dito, contro un sistema che puo' cancellare ogni liberta' in rete.  Perlomeno sospetto.

M5S e' stato tenuto ben lontano, quasi con sdegno, dal COPASIR. Lo stesso copasir che di fronte a 46 milioni di cittadini spiati illegalmente , dice "non ci risulta". Come dire "ehi, ti hanno rubato il portafogli", e sentirsi rispondere "impossibile, non me ne sono accorto". Ah, beh, allora.

Nessuna critica?

Grillo non vede nessun pericolo nell'essere intercettato, neanche dopo che le email private dei SUOI parlamentari sono finite online?  Dobbiamo pensare che sia d'accordo con queste pratiche?

La vera domanda e': supponiamo che nel "sistema operativo del M5S" si discuta di una cosa, diciamo di una legge che puo' dispiacere ai "padroni di internet". A grillo va bene che la votazione, e la relativa decisione, siano inquinate dal "padrone della rete"?

Mettiamoci dal punto di vista dell' elettore che vota "via rete" nella situazione di sicurezza proposta da Grillo. E mettiamo che si stia votando su "ma le aziende americane (google, twitter, facebook , amazon)  che lavorano in Italia, devono pagare le tasse in Italia anche se hanno sede legale in Elbonia?" Questa cosa dispiace MOLTO ai "padroni della rete", che aiutano fornendo loro dati sugli utenti, ed in cambio potrebbero chiedere un piccolo aiutino: truccare la votazione.

Essendo il tutto coperto dalla IMMENSA sicurezza di un certificato crittografico, ed essendo Verisign legata a Netsol, che e' legata a doppia mandata al governo USA, il governo USA ci mette dieci secondi a procurarsi un certificato per QUALSIASI dominio, che il browser considera valido. A quel punto possono sniffare la vostra connessione, intromettersi, con un trucco come questo, http://www.devttys0.com/2013/10/reverse-engineering-a-d-link-backdoor/ nel vostro router di casa, e mettersi in mezzo. E cambiare il vostro voto.

Come elettori, vedrete che la vostra posizione e' perdente, diciamo 30% contro 60%, e penserete che il vostro voto sia tra il 30% perdente: che modo avete di sapere in che modo avete votato? Ricevete forse una conferma?(3) Puo' l'utente verificare in che modo ha votato, o meglio, in che modo il sistema CREDE lui abbia votato?

Cosi', il punto e' assolutamente semplice:


nella loro foga di portare la politica in rete, sia Grillo che Casaleggio hanno sicuramente notato dei fenomeni di attacco al dibattito, quando non di attacco ai parlamentari. Mi riferisco ai trolls - spesso visibilmente membri di qualche gruppo noto - che inquinano il suo blog. E mi riferisco anche al fatto che OGNI VOLTA che si e' votato per qualcosa, c'e' stato un non meglio chiarito "attacco di hacker". Grillo ha sofferto insomma di diversi fenomeni inquietanti:

  • Le email dei suoi parlamentari spiate e gettate in pasto ai media.
  • Il dibattito sul sito reso impossibile da guastatori di professione.
  • Le parlamentarie inquinate da "attacchi hacker" di non chiara natura.
Signori, capiamoci, e' questa la robustezza della "democrazia della Rete?" Di fronte a questo, sapendo bene quello che Snowden ci ha fatto sapere, pensate DAVVERO che la Rete possa dare piu' liberta', piu' democrazia, piu' partecipazione?

Vista la "robustezza" dei sistemi di Casaleggio, e' probabile che una piccola frazione della potenza di NSA potrebbe cancellare ogni manifestazione, anche individuale, di M5S dalla rete. Al Pentagono premono un pulsante, e zac: Beppe Grillo e i suoi spariscono dalla rete. Questa e' democrazia? E' la democrazia "della rete" che intende Grillo?

Oh, certo. NSA lavora "un pochino fuori dalla legge" ma in fondo e'"una squadra di protezione". Aha. Potete sempre venire in Germania e spiegare , in tedesco, che agite un pochino fuori dalla legge ma siete "una squadra di protezione".  Posso aiutarvi con le parole, se volete.

Appena pronuncerete "squadra di protezione" in tedesco, tutti capiranno cosa siete. Protezione si scrive Schutz, e squadra si scrive Staffel, e SchutzStaffel lo capiranno tutti. Abbreviato, SS. Comodo anche per il cellulare: tipo "tvtb SS", o "luv4SS".



In definitiva, Grillo propone "la rete" come strumento di sicurezza democratica, viene a sapere che una squadra di americani "protegge" la rete dai terroristi (ehi! che novita'! Mai letta una cosa simile su un libro di storia!) , e non ci trova nulla di strano. Come se Hitler avesse detto "ehi, i vostri diritti sono in buone mani, ci pensano le SS a vegliare su di voi".(4)



A me spiace per Grillo, ma credere nella democrazia digitale dopo Snowden e' semplicemente RIDICOLO. Non esiste processo politico su internet che non possa venire intercettato illegalmente, manipolato, inquinato e/o artefatto , anche solo con una PICCOLA frazione della potenza di NSA: il sogno della "rete" che libera tutti e' semplicemente MORTO.


Forse potete fare un blog come questo, ma non cambia nulla. Forse potete fare un blog come quello di Grillo, che a sua volta non ha cambiato NULLA. (qualcuno ha visto la propria vita cambiare materialmente, li' da voi, per merito di M5S?)  Ma OGNI volta che M5S ha cercato di organizzare un evento DI SCELTA, come le parlamentarie, come OGNI VOLTA che si e'"votato online", non meglio specificati "troll", quando non "hacker", hanno rovinato la festa.

No, quel sogno e' MORTO con Snowden. Forse per questo Grillo non ne parla? Forse perche' la sua "medicina nuova che cura ogni male" , sotto il controllo delle SchutzStaffeln dell' NSA , appare molto come una vecchiamerdafascista 2.0?


Certo, esiste anche questa possibilita'. E cioe', che Grillo tema a portare questo problema sotto gli occhi dei SUOI elettori, perche' proponendo la Rete come unico mezzo di nformazione NON CONTROLLATO, debba poi spiegare come mai invece "la Rete" e' invece CONTROLLATISSIMA.

Hai una "nuova medicina miracolosa" che doveva curare tutto, e invece contiene i germi di una nota epidemia. Posso capirlo: semplicemente in M5S non sanno come gestire un dibattito che sembra dimostrare un fallimento ontologico, quello di essere "il partito della rete", quando "rete" si scrive con due S.
Mi verrebbe da chiedere al suo "guru", Casaleggio, cosa pensa delle sue "previsioni", di "prometeus", e di tutta quella merda che ha previsto nel futuro, quando "la rete" e' un'infrastruttura praticamente sotto il controllo di un governo che , nel gestire affari mondiali, sembra una scimmia che gioca con una granata.


Vorrei sapere se Casaleggio non pensa che questa infrastruttura, che lui vede come la Nemesi dei governi, sia davvero la loro nemesi, quando a dire il vero , sembra piu' un loro strumento di controllo. Sicuro che la diffusione di Internet eliminera' gli intermediari, o forse ne aggiungera' uno nuovo, ovvero il sistema che spia chi partecipa al dibattito politico?

A tutto questo , M5S non ha mai risposto. Ha scritto pochissimo, e il silenzio di questo "partito della Rete", che a parole dice di essere vicino ad EFF, a Occupy Wall Street, al Piraten Partei, sta diventando sempre piu' assordante.

Delle due, una:

  1. Grillo e Casaleggio preferiscono non discutere questo problema perche' sono d'accordo con il controllo della "squadra che difende" , o ne sono addirittura parte. (ipotesi di cattiva fede)
  2. Grillo e Casaleggio preferiscono non discutere di questo problema perche' temono che il dibattito pubblico a riguardo dimostri l'immaturita' della Rete come strumento politico democratico. (ipotesi buona fede).

tertium non datur.

Uriel






(1) La rete non usa la raccomandata AR , in rete si usano i certificati. Avrebbe potuto semplicemente usare un certificato SSL client-side. Esistono diverse aziende che, pagando con carta di credito, ti danno un certificato client-side (verificando cosi' l'identita' attraverso la carta di credito) Peccato che nel "partito della rete" mancherebbero le competenze per usare un sistema simile. Qualcuno spieghi a Grillo che se, domani, in Italia si facesse davvero TUTTO con la rete, i suoi stessi elettori diventerebbero dei barboni perche' non sanno usarla abbastanza bene.

(2) Si tratta di prendere una distribuzione di I2P e di cambiare gli host dai quali parte il seeding, e poi far scaricare quella dal proprio sito. Niente di speciale.

(3) La maniera migliore di ridurre il fenomeno dei brogli sarebbe di permettere alle persone di ritirare la propria scheda elettorale , usando come riferimento un numero anonimo, entro un mese dalle elezioni. Ti presenti in comune col numero, e ritiri la tua scheda, verificando che sia proprio quella che hai segnato tu, col voto che ci hai scritto tu,e che ci sia un timbro che testimonia il conteggio.

(4) Uhm. Hitler disse proprio questo. Togliete pure il condizionale.

Perche' twitter in borsa NON e' un bene.

$
0
0
In questi giorni leggo di tutta una marea di spompinamenti su come Twitter sia entrato in borsa , su quanto valga, su quanto sia meritocratica l' America, e come li' le idee vengano premiate, e sul modo in cui dovremmo fare lo stesso. Onestamente, quanto sta succedendo a Twitter non solo non e' un bene in generale, ma non e' un bene per l' IT.

 

Twitter non e' google. Google guadagna, ha guadagnato quasi da subito, e ha chiarito subito quale fosse il suo modello di business: produrre dei servizi accattivanti, attirare grandi masse di persone, ed avere cura che siano esposti alla pubblicita', con la quale Google recupera l'investimento. 

A questo in seguito si sono aggiunte altre attivita', dalla produzione di software specifici per la gestione dei documenti, sino alla produzione di cellulari, wearable computing, e tutto quanto fa (e fara' ) google. Ovviamente anche Google corre i rischi di impresa, non e' invincibile, e quindi non necessariamente sara' eterno. Tuttavia, se si presenta di fronte agli investitori, e' un'azienda che sa dirvi come fa soldi. E puo' presentare "discreti" bilanci. 

Lo stesso si potrebbe dire per Facebook, o per altri. Ma Twitter non e' un'azienda che va bene. Possiamo discutere la filosofia personale di Bezos, perche' lui ama piu' gli investimenti a medio e lungo termine che quelli a breve, in un mercato veloce come quello IT. Sinora i risultati gli hanno dato ragione, e siccome spende soldi propri, in fondo ha diritto alla sua visione.

Ma twitter no. 

I bilanci di twitter sono tali che solo la deregulation americana permette ad una catastrofe finanziaria del genere di quotarsi in borsa. Il modello di business e' sconosciuto, sia nell'immediato che nel futuro. Negli ultimi anni ha accumulato prestiti - ovvero DEBITI - per piu' di un miliardo di dollari. 

Mi spiace, ma se i ommentatori italiani sono cosi' eccitati da questa quotazione in borsa, non e' per via della "cultura americana del business". E' per via della cultura ITALIANA del business.

Quello che si sta facendo e' premiare qualcuno che non andava premiato. Si sta realizzando quel sogno, sempre piu' ricorrente anche nella dialettica dei politici, dei soldi gratis. I soldi senza risultati, i soldi senza merito. Il sogno del reddito di cittadinanza esteso alla rete, il sogno del prestito a fondo perduto senza dover mostrare altro che la propria reputazione.

Perche' si sono pagati 13 miliardi di dollari per una REPUTAZIONE. Quello che stiamo vedendo non e'"money talks" degli americani, quello che stiamo vedendo e'"fatti il nome e vai a dormire" , il proverbio siciliano. 

La verita' e' che il valore di quotazione di twitter NON e' basato su alcun fatto economico, e non si capisce in che modo l'azienda andra' alla profitability. Ma , attenzione, twitter ha una REPUTAZIONE: "fatt'a nnomina e vva curcati", dicono in Sicilia. Questo e' quello che e' successo, ed e' per questo che tutti i farlocchi italiani sono cosi' eccitati: twitter rappresenta per loro un sogno, IL sogno, il sogno di ricevere soldi a palate solo perche' sono sulla bocca di tutti, il sogno di essere ricoperti di sesterzi solo per il nome che si porta. Molto, molto, molto italiano.

Certo, per gli investitori USA basta poco. Hanno comprato quelle azioni, che sono aumentate, e le metteranno a valore cartolare in qualche finanziaria costruita ad hoc. Questafinanziaria comprera' un valore di 99.9% di azioni twitter e 0.1% di azioni, che so io, di GE. Emettera' poi qualche derivato su questo valore, e siccome nelle operazioni di QE la FED accetta anche merda di qualita' infima come contropartita, li cambieranno con altri soldi. Nessun problema.

Ma non fa bene per l' IT del mondo intero.

Innanzitutto, 13 miliardi senza una stamperia di dollari non li trovate. In nessun altro posto del mondo si tollera una cosa simile in borsa, o nella finanza. Ma come se non bastasse, se avete un'azienda seria, a voi non li danno. Ed e' questo il disastro.

Supponiamo che in un posto qualsiasi, diciamo a Casalecchio di Reno (centro) ci sia un'azienda che fa microblogging, e che ci cava i soldi per vivere. Insomma, ha meno utenti di twitter, ma ha trovato il modo di guadagnarci. (twitter ancora no).

Dal momento che la nostra Balboni SrL ha i bilanci in ordine, guadagna e ha un business model, tendenzialmente dovrebbe andare MEGLIO di twitter, ovvero dovrebbe essere finanziata di piu'. Ma in Italia non avete la stamperia, neanche in UE ne esiste una, e a dire il vero esiste solo negli USA, visto che anche in Giappone i soldi vengono stampati comprando debito, non facendo QE.

Allora il nostro Balboni non puo' certo andare alla CarisBo a chiedere 13 miliardi. Allora direte: ma puo' quotarsi in borsa in USA? No. Perche' se andasse li', succederebbe una cosa come:

- Ehi, io sono come twitter, ma ho i conti a posto, zero debiti, guadagno e ho un modello di business.
- Si, ma c'e' gia' twitter. Tu cos'hai di piu'?
- L'ho detto. Io guadagno, ho un modello di business e sono sempre stato in attivo.
- Chi se ne frega? Twitter lo conoscono tutti. Ha la reputazione.
- Si, ma la reputazione non paga. Ho detto, ripeto, che io guadagno e so come guadagnare ancora.
- Si, ma c'e' gia' twitter.

Semplice il punto: questa NON-meritocrazia , che ha dato 13 miliardi di dollari ad una azienda che ha come merito quello di conquistare i clienti con un prodotto GRATUITO  e lavorando in perdita (1), uccide le aziende che magari volevano fare business, che magari SANNO come fare un business col microblogging gratuito, ma NON possono farlo, perche' viene mantenuto un grosso incumbent sul mercato, e viene mantenuto  a fior di soldi REGALATI.

Questa quotazione di Twitter non e' la quotazione in borsa si un'azienda. Quella va male, i suoi bilanci sono pessimi, e non meritava neanche un decimo di quei soldi. Ma non si e' quotato in borsa un apparato produttivo, si e' quotata in borsa UNA REPUTAZIONE. Tutti hanno twitter sul cellulare, no? E allora li si copra di sesterzi!

Merito? Avere una reputazione. Fatti il nome e vai a dormire: stupisce che il meglio del PARASSITISMO giornalistico, accademico e finanziario italiano ADORI questa operazione? Ovvio che la adorano, essi VIVONO nel mito dei soldi gratis!

Le aziende italiane sono piccole aziende. VOGLIONO restare piccole. Se rimangono piccoli, di investimenti non gliene servono molti. Quindi, non gli serve nemmeno molto credito. Ma vanno cosi' male che hanno bisogno di credito per gestire il normale cash flow della BOM. In pratica, sono falliti. E' OVVIO che sognino un fiume di soldi gratis, come quello di twitter! Loro stessi sono incapaci e hanno aziende che necessitano di credito per le spese correnti, come twitter, figuriamoci se non gli piacerebbe venire coperti di soldi solo perche'"in paese mi conoscono tutti!". 

twitter rappresenta il sogno di ogni fancazzista ciarlatano italiano. E' il sogno di tutti quelli che vorrebbero i soldi dalle banche per il bel nome che hanno in paese. E' il sogno di quelli che vorrebbero dire al mercato "mi conoscono tutti, a Casalecchio!" e avere soldi a palate. E' il sogno di ogni azienda che ha bisogno di credito per le spese correnti (come Twitter) ma non viene - per fortuna - ricoperta di denaro.

Non mi stupisce che in Italia sia cosi' ammirato.

Ma questo e' anche il mondo dove si mantiene in vita artificialmente un'azienda che dovrebbe cedere il passo ai concorrenti. Certo, coi soldi che ha preso quotandosi, considerando il ritmo precedente delle perdite (e qualche aiutino da parte dello stato USA in cambio dei dati degli utenti) , adesso twitter puo' sopravvivere qualcosa come 30 anni in perdita. 

Adesso, se sul mercato arrivasse qualcuno che ha un modello di business vincente MA non si chiama "twitter", non ha alcuna speranza: mantenere in vita una gigantesca balena che vive di RENDITA, altro nome della REPUTAZIONE, non fa altro che uccidere il merito. Ma diciamolo: sostituire la reputazione ai fatti economici non e' forse "la via italiana al merito?".

Stupisce se tutti siano cosi' entusiasti? Non e' forse la stessa cosa, ma in scala piu' grande, del credito "dato sempre ai soliti ricchi&efamosi" che tanto dite di odiare quando avviene in Italia? Beh, se anche avete idea di creare un servizio di microblogging che funziona e fa soldi, lasciate perdere: tanto, twitter ha 13 miliardi in cassa. Resistere e' inutile.

Questo e' un danno enorme. Finanziare aziende decotte perche' hanno una reputazione e' un danno al resto del mercato. Non ha niente a che fare con la meritocrazia - se non con quella tipicamente italiana - e non aiuta il mercato IT , perche' mantenere aziende in perdita non aiuta l'innovazione.

Ma allora perche' non dare 13 miliardi ad Alitalia? Non ha forse reputazione, in Italia? E allora perche' non tenerla in piedi con un bell'aumento di capitale in borsa? Se si fossero usati i normali criteri di mercato per valutare twitter, e si fosse omessa la sua REPUTAZIONE, non solo non sarebbe stato pagato , ma non sarebbe nemmeno stato possibile quotarlo in borsa. Un sistema "Bernie  Madoff" , legalizzato.

Alcuni mi chiedono quanto ancora possa durare questa giostra. Economicamente, ancora moltissimo. Difficile che gli USA possano crollare economicamente, almeno a breve, anche se stampassero dieci volte tanti soldi al mese.

Volete sapere cosa puo' fermare questa corsa folle? Ve lo dice la sua stessa modalita' di funzionamento: la REPUTAZIONE.

La forza del mondo anglosassone si basa sulla reputazione. Perche' le agenzie di rating erano potenti? Perche' avevano una reputazione. Perche' oggi declassano il debito e non le caga nessuno? Perche' hanno PERSO la reputazione.

Come mai il business del cloud in USA ha perso 35 miliardi dopo Snowden? Perche' ha perso reputazione: la domanda non e' calata e l'offerta non e' aumentata: semplicemente, il valore si e' perso insieme alla reputazione.

Ecco, volete sapere in che modo scoppiano queste bolle? Scoppiano appena qualcuno PERDE la reputazione.


E' impossibile per chiunque far perdere uno scontro militare agli USA.E' impossibile per chiunque contrastarli economicamente o finanziariamente. Ma una reputazione e' facilissima da perdere: basta uno snowden, un'inchiesta giornalistica.

Ecco, se volete aspettare che questa giostra assurda si fermi non dovete aspettare la volta in cui gli USA perderanno una guerra, o la volta in cui perderanno un attore economico, o la volta in cui perderanno le industrie: dovete aspettare la volta in cui perderanno LA REPUTAZIONE.

Questo e' il punto debole di tutto il sistema: chi si basa su fatti materiali non andra' mai a meno di quelli. Chi si basa sulla reputazione puo' costruire cose come quella di Madoff, o come quella di Twitter, ma in ultima analisi, distruggere la reputazione degli USA e' piu' semplice che distruggere gli USA.

Prima o poi gli avversari degli USA si accorgeranno che conviene attaccare la reputazione di quella nazione piuttosto che attaccarne l'esercito o l'economia, e siccome distruggere una reputazione e' semplice , anche se la calunnia e' uno strumento ma non un potere, il momento in cui tutto questo si fermera' sara' semplicemente il momento in cui qualcuno concentrera' le proprie forze anziche' contro gli USA, contro la loro reputazione.

E scoprira' che , con una frazione dei soldi che servono ad una guerra contro gli USA, si puo' distruggere la loro reputazione. 


ma prima di quel momento, questa fiera devastante del demerito e dei soldi regalati non si fermera'. E molti, sempre di piu', sogneranno il fiume di soldi gratuito, che ti arriva addosso SOLO perche' tutti conoscono il tuo nome. 

Il sogno antimeritocratico per eccellenza.

Nel frattempo, mentre ammirerete un fiume di soldi immeritato ad un'azienda tutt'altro che solida, lamenterete la mancanza di credito per le aziende VERE, quelle solide, e non capirete - perche' non volete farlo - la profonda relazione che intercorre tra le due cose.



Uriel



(1) Una puttana che fa pompini gratis non deve essere per forza bellissima, sapete?
Viewing all 561 articles
Browse latest View live