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Silvio & Grillo

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C'e' una grossa area degli interessi personali nella quale Silvio Berlusconi e Beppe Grillo hanno interessi in comune, ed e' la sfera immobiliare. Sebbene Silvio Berlusconi sia noto principalmente per le televisioni, egli nasce e prospera moltissimo anche come imprenditore edile. E sebbene Grillo sia noto come comico, il suo campo di interesse appare essere quello dell'immobiliare.

Deve essere molto chiara una cosa. Che il mondo della rendita immobiliare , ovvero (costruisco una villetta, il panorama e' gratis, il posto e' gratis, mi prendo i soldi per tutta la vita) e' esattamente l'opposto del mondo della produzione industriale. Nel mondo della produzione industriale nulla e' gratis, tutto viene da investimenti, tutto richiede ammodernamenti continui, e la rendita esiste poco.

Va da se' che la civilta' industriale e quella immobiliare siano destinate a cozzare: il conflitto di civilta' tra un'italia che intende vivere di rendita immobiliare (di fatto, quello che l' Italiano mediocre ha in mente quando dice "turismo": il fatto che senza altro investimento che la casa, si usi il panorama per lucrare con gli affitti, preferibilmente in nero ) , ed un paese che cerca di mantenere un'identita' industriale era inevitabile.

Di per se', lo scontro tra chi vuole vivere al bar perche' suo padre ha costruito una casa in tufo abusiva (ma poi sanata) e chi intende fare industria e produzione e' inevitabile, e probabilmente non esiste alcun modo di evitarlo. Sono culture diverse.

E' assolutamente chiaro che lo scontro si giochi poi sulle fonti di spesa tipiche delle immobiliari, come per esempio i pannelli solari.

Quando inizialmente si iniziarono a dare incentivi europei alle fonti alternative, si scopri' che Siemens AG era all'avanguardia sulla generazione eolica, e immediatamente, siccome il Made in Italy e' l'unico "Made in"  da salvare, allora bisognava a tutti i costi osteggiarlo, col risultato che si scopri' che zone della costa italiana gia' orrendamente sfigurate dalle villette a schiera (pregiato disegno del Geometra, distrattamente firmato da qualche architetto compiacente) , venivano sfigurate dalle pale eoliche. Se gli olandesi avessero ragionato cosi' coi mulini a vento sarebbero ancora una palude, ma tant'e'.

Poi si scopri che era l'industria tedesca a vendere i pannelli solari, e tanto si fece sino a quando si installarono solo pannelli cinesi, perche' il Made in Cina e' malvagio solo quando disturba le aziende italiane. E a questa "apertura" verso il Made in Cina contribuirono le lobby dell'edile.

Il problema e' che mentre succedeva questa guerra tra poveri, in Germania l'industria si occupava di un problema logicamente fondato: poiche' le industrie pesanti necessitano di continuita', e' assolutamente chiaro che per garantire continuita' le aziende elettriche si baseranno sul fossile. Non c'e' altra scelta, visto che le fonti rinnovabili NON possono garantire continuita'.

Se ne deduce una cosa: che le attivita' industriali "as alta continuita'" non usano energia prodotta da rinnovabili.

Di conseguenza, visto che la ratio c'e', ed e' basata su fatti (ed e' un fatto che le industrie ad alta continuita' NON usino fonti rinnovabili che non sono continue) , hanno ottenuto dal governo tedesco di essere esentate: non ha senso pagare una tassa al KW per usare energia rinnovabile, dal momento che NON la si usa.

Questa ratio e' stata cosi' robusta che ha retto anche all'esame europeo. E' ovvio che le industrie ad alta continuita' NON DEBBANO pagare alcuna tassa per sostenere qualcosa che NON usano: significa penalizzare le industrie a favore del residenziale, come vorrebbero quelli che hanno investimenti immobiliari. (Berlusconi e Grillo).

La stupidita' e' stata quella di andare a sfidare i tedeschi proprio in un settore ove avevano una ratio fortissima, ovvero l'industria: siccome e' chiarissimo, e facilmente rappresentabile dalla politica, che le industrie ad alta continuita' energetica NON possano usare fonti rinnovabili, che sono discontinue e vanno bene per le utenze abitative , allora e' altrettanto semplice rappresentare questa ratio in parlamento. 

E' ovvio che i padroncini di villette non vogliano farsi carico dell'energia che usano e pretendano che siano gli industriali a pagare: la mentalita' della rendita e' sempre "pagano gli altri che sono fessi". E' assolutamente chiaro che per i signori della villetta al mare l'industria debba pagare le loro acque pulite: certo beneficiandone loro dovrebbero farsene carico, ma per i signori della rendita farsi carico del bene su cui vivono non e' dato. Il concetto di rendita, infatti, vieta gli investimenti: chi fa la villetta e poi ci vive di rendita per via del panorama, il bel panorama LO VUOLE GRATIS, ovvero pagato DA ALTRI.

In un mondo normale, chi ha la villetta nel posto bello paga di tasca propria, ovvero investe, per mantenere bello il posto. Vuoi il bel panorama perche' la tua villetta poi la affitti a costo maggiore? Bene, paga (ovvero investi) perche'  il panorama continui ad essere bello. Vuoi che tutte le villette abbiano il boiler solare per risparmiare e guadagnare di piu'? Bene: investi e ti paghi i pannelli solari.

Ma chi vive di rendita non ha il concetto di "investire", che ovviamente e' tipico della mentalita' industriale: essi vogliono che gli investimenti ce li mettano gli altri. la rendita indica l'atto di ricevere soldi per il semplice e solo fatto di aver conquistato una posizione (per se' o per la villetta) in passato. Non comprende l'investimento, ne' per migliorare ne' per preservare l'esistente.

Esiste una vulgata che vorrebbe che le imprese siano quelle che pagano "perche' inquinano". Altra idiozia, perche' quella sull'inquinamento e' una tassa che gli industriali tedeschi gia' pagano, ed e' una tassa diversa rispetto a quella sulle rinnovabili.  Quella tassa esiste gia', ed e' tutt'ora in vigore. 

Tutta questa merda che Grillo sta facendo e' quella che Gramsci chiamava "egemonia culturale", ovvero creare e sostenere la cultura che serve per mantenere la propria posizione di potere. Convincendo tutti che adesso grazie all'europarlamento le aziende inizieranno ad usare fonti fossili anziche' fonti rinnovabili e' semplicemente ridicolo, per la ragione che le aziende ad alta continuita' NON STANNO usando rinnovabili gia' da ora: quello che sta cambiando e' che non andranno a pagare per i pannelli delle villette che qualcuno poi affitta. E che da domani, sia genovese o meno, dovra' pagarsi di tasca propria.

Qualcuno dice che ci sia uno scontro tra paesi del nord e paesi del sud dell'europa: la verita' e' che lo scontro esiste, ma avviene tra paesi ove l'egemonia culturale e' delle classi che vivono di rendita, contro i paesi ove l'egemonia culturale ce l'hanno i paesi che vivono di produzione.

In questo senso, sono perfettamente d'accordo con chi dice che l' Euro andrebbe diviso in due zone, una per le zone che vogliono vivere di rendita (ovvero alle spalle altrui, specialmente dei giovani) e quelle che vogliono vivere di produzione.

Personalmente, noto che ultimanente sui giornali tedeschi, dopo mesi di silenzio stanno iniziando a comparire i primi segni di insofferenza tra i politici tedeschi. Ovviamente hanno aspettato che deficienti come Berlusconi dessero loro una buona ragione, ma siccome in Germania l'egemonia culturale ce l'hanno le classi di industriali, ovvero di produttori, credo che dopo il meraviglioso esito del voto (1), arriveranno le risposte dall'altro lato.

E credo che qualcuno dovra' realizzare finalmente che senza un robusto strato di industrie, le rendite servano a poco, se non a pochissimo.

IL problema vero dello scontro tra paesi come l' Italia e paesi come la Germania non consiste in questioni finanziarie o questioni economiche: consiste nel fatto che nei due paesi l'egemonia culturale e' gestita da classi dirigenti troppo diverse.

In Italia e' gestita da una classe di vecchi che predica l'unica economia che conosce: la casetta che affitti ai turisti , che ha costruito tuo padre e che poi tu usi per vivere di rendita in eterno, e quindi tutto quello che ti serve e' un appartamenTINO da affittare, dentro un borghettINO , con il bel ristorantINO davanti, e nessuno scontrINO.

Altrove l'egemonia culturale ce l'ha una classe che predica di investire e costruire per poi raccogliere, che chiede di fare grosse case, grosse strade, grosse industrie, e questo perche' se non lo fa, non ci sara' nessuno che d'estate andra' ad affittare l'appartamentINO.

La differenza non puo' che causare conflitti. 

Penso personalmente che l' Italia, il portogallo e la Grecia DEBBANO uscire dall' Euro.  Ma non tanto perche' ci siano problemi di squilibrio economico; e' semplicemente che nazioni che vogliono vivere di rendita immobiliare non possono convivere con nazioni che vogliono vivere di produzione.

Non posso che concordare con Schäuble, riguardo l'errore fatto , e dando il voto alla Merkel (del cui governo Schäuble e' ministro da anni) con le prossime europee, sperare che il piano di euro a due velocita' sia attuato. 

E chi vuole vivere di rendita , si diverta pure coi suoi pari.

Poi, che vi piaccia vivere in un paese che vive di rendita immobiliare, altro nome del latifondo, sono tutti cavoli vostri.



(1) Si, votero', e votero' in Germania, per partiti tedeschi. Per quanto riguarda europee e locali ho gia' diritto di voto. E questa volta voto, in una direzione precisa: spingere la Germania su posizioni euroscettiche, per una serie di ragioni che mi portano a pensare che in questo modo qui si stara' meglio . Se altrove si stara' peggio, poi ve la prenderete con gli euroscettici.

L'avversione dell' Italia per l'innovazione.

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Ha creato diversa perplessita' la mia scelta di usare "egemonia culturale", termine che viene da Gramsci, per indicare la situazione per la quale in Italia ogni innovazione e' bloccata. Questo e' dovuto al fatto che Gramsci aveva si percepito questo fenomeno, ma nella sua trattazione lo ha snaturato, predentendo che le classi sociali fossero quelle identificate dalla teoria socialista. Se aggiungiamo un pochino di logica al concetto, tuttavia, ci aiuta a capire l'avversione delle masse italiane all'innovazione tecnologica.


Per prima cosa, nella logica di Gramsci manca completamente il concetto di insieme. Per lui le classi sociali sono quelle identificate da Marx, e questo ha reso Gramsci del tutto incapace di percepire insiemi diversi di persone.

Cosi', quando dice che la classe dominante produce una egemonia culturale capace di mantenere stabile il proprio potere, si riferisce a classi inesistenti come "borghesi" , non capendo che se l'egemonia culturale e', appunto, un fenomeno culturale, allora sara' culturale anche l'identita' delle classi stesse: e' sbagliato cercare una spiegazione economica ad un fenomeno culturale; se l'egemonia di alcune classi e' culturale, l'identita' delle classi va cercata nella cultura.

Gramsci, nonostante la carenza di mezzi logici - e la falsa confidenza di possederne, tipica dei marxisti - riusci' addirittura ad arrivare ad una intuizione culturale, dicendo che l' ideologia sia la distanza tra la teoria e la prassi. Se avesse avuto dei mezzi logici, avrebbe definito "politica" o "trattativa" la differenza tra teoria e prassi.

Ma se fosse stato anche preciso, l'avrebbe chiamata "mediazione".

Ma specialmente, questo errore non ha permesso a Gramsci di capire il dato fondamentale dell' Italia, ovvero che:


In Italia l'egemonia culturale e' in mano a un insieme di persone, distribuite in ogni ceto, la quale sostiene che tra teorie, leggi, regole, pensiero e prassi, applicazione, azione ci sia una grande distanza, e anzi, che le due categorie (teoria e prassi) siano NECESSARIAMENTE conflittuali, necessitando quindi di una classe di mediatori.

I mediatori sono quelle persone che di fronte a regole, leggi, pensiero, logica, teoria, si propongono di fare in modo che NON avvenga alcuna applicazione reale nella prassi, creando una distanza siderale tra ogni pensiero, ideologia, teoria, e come essa viene applicata. I mediatori sono sparsi in ogni ceto economico, e la loro egemonia consiste nel convincere tutti che teoria e prassi siano inconciliabili, cosa che necessita di una classe di mediatori.

Esiste in italia una classe dominante, di mediatori (o moderati) la cui egemonia culturale consiste nel convincere le masse che teoria e prassi siano completamente inconciliabili, che nessuna legge, regola, pensiero, teoria puo' essere davvero applicata , che le idee e le leggi dicano come le cose dovrebbero essere, ma non come possano essere,  e che quindi sia necessaria una classe di mediatori (pagati, ovviamente) che si occupi di gestire il conflitto.
Una volta definito questo, adesso guardiamo qual'e' il terrore di questa classe, e scopriamo immediatamente che c'e' un GRANDE nemico, un concetto che mette in dubbio la loro punto forte: le macchine programmabili.

Se esaminiamo le macchine programmabili, di qualsiasi tipo siano, osserviamo subito una cosa: che la teoria (ovvero il programma in esecuzione) coincide ESATTAMENTE con la prassi. La macchina, se non e' guasta, esegue il programma alla lettera, e non c'e' posto per alcun mediatore: il programma viene eseguito, qualsiasi sia il risultato.

La civilta' dell' Information Tecnology,   cioe', e' esattamente il Satana, la Nemesi, il nemico numero uno della classe che detiene l'egemonia culturale in Italia. Essi trovano il proprio valore mettendosi tra l'idea e l'azione, tra la teoria e la prassi, tra la legge e l'applicazione, e non possono tollerare che esista un ambito, capace di funzionare e creare ricchezza, nel quale la teoria (il software) descrive con esattezza la prassi, e non ci sono spazi per i  mediatori.

I mediatori sono tali anche quando sembrano molto estremi: prendiamo per esempio Equitalia. Equitalia e' un mediatore che si e' messo tra la teoria (le tasse si devono pagare) e la pratica (ricorsi, evasioni, frodi). Ma esso , come mediatore, non e' qualcosa che la classe dominante rigetta: semmai ne rigetta i metodi, troppo meccanici, ma non l'esistenza. Che esista una pletora di persone che riscuotono le tasse e' una cosa bella per i mediatori, perche' tale classe fara' da mediatore tra la volonta' di riscuotere e l'atto di farlo.

Adesso supponiamo di costruire una superequitalia. Un mainframe che, una volta calcolato che voi avete evaso il fisco o non avete pagato, individua il vostro conto corrente e ci carica la multa, mandandovi se necessario in negativo, in debito con la banca.

Questo e' un incubo VERO per i mediatori, perche' non c'e' mediazione: con equitalia si puo' trattare, ci sono i ricorsi, ci sono i metodi corruttivi, eccetera. Se invece fosse un metodo automatico, nemmeno questa classe di mediatori corruttibili o politicamente influenzabili sarebbe necessaria: i calcolatori , quello di superequitalia e quello della vostra banca, farebbero tutto. End of story.

Quello che ho rappresentato e' un incubo, ovvero l'incubo della classe dei mediatori: un mondo nel quale prassi e teoria coincidono, e quindi non esiste il bisogno di una classe di mediatori di cui avete bisogno se volete capire in che modo la teoria diventi prassi.

Il problema della macchina e' che non potete trattare: se per avere il certificato X dovete dare le informazioni Z e Y, dovete proprio inserire quella nella form. In comune, potete discuterne con l'impiegato, se e' vostro amico puo' farvi un favore, potete cercare di fare i furbi.

Non vi illudete, anche la Guardia di Finanza e' un mediatore. Se prendiamo la retata che hanno fatto a Cortina anni fa, a caccia di evasori, scopriamo rapidamente che avrebbero potuto sapere chi fosse a Cortina semplicemente chiedendo alle telco tutti i numeri registrati in quelle celle.

Ma chiedere tutti i numeri ad una telco avrebbe tolto di mezzo una classe di mediatori, ovvero gli agenti della finanza, pagati per mettersi tra l' idea (vediamo chi si trova a Cortina) e la pratica (possediamone fisicamente i nomi): questo da' un vantaggio enorme ai mediatori, ovvero LO STIPENDIO degli agenti della GdF.

La stragrande maggioranza degli italiani lavora come mediatore. Come mediatore tra le decisioni, le leggi, la teoria, le idee, il pensiero, e la pratica, le azioni, l'applicazione, le invenzioni.

Ogni volta che avete un'idea, immediatamente i mediatori identificano nella vostra volonta' di attuarla una possibile fonte di reddito. Se non accettate di essere una fonte di reddito, incaricando loro di mediare tra teoria e prassi,  allora li avete contro e vi ostacoleranno in ogni modo.

Se provate a combattere davvero il crimine con mezzi moderni, avrete contro la polizia. Se provate a combattere l'evasione con mezzi automatici avrete contro la GdF. Se provate a migliorare la produttivita' avrete contro il middle management e i sindacati. Se provate a brevettare una nuova tecnologia avrete contro gli ecologisti. Se provate a costruire un'azienda moderna avrete contro i burocrati.

Ogni volta che un'idea, una legge, si prefigge di diventare prassi cosi' com'e', succede che i mediatori PRETENDONO di porsi tra teoria e prassi, ovviamente in cambio di un certo reddito.

Questo fa capire quale sia l'egemonia culturale di questi mediatori:

  1. Per prima cosa, occorre convincere chiunque che pensare, ideare, teorizzare, sia attivita' sterile e priva di effetti, sconnessa dalla realta'. Il pensiero non si divide tra forte e debole, ma semplicemente tra attuabile ed inattuabile, e i mediatori cercheranno di convincersi che OGNI pensiero sia PER FORZA inattuabile cosi' com'e' scritto.
  2. In secondo luogo, per evitare che quanti possiedono le idee e le teorie siano benvisti al punto da venire aiutati a rimuovere i mediatori, i mediatori insegneranno alle masse che chi ha le idee, chi fa le leggi, chi scrive le regole, sia per forza di cose malvagio e corrotto, da non ascoltare.
  3. Occorre convincere chiunque che le idee, gli ideali, persino le religioni che richiedono l'applicazione delle regole che enunciano, cosi' come sono, siano automaticamente un male, un pericolo, una minaccia per la popolazione. 
  4. Occorre ridicolizzare chiunque si mostri convinto sostenitore della forza delle idee, chiunque predichi la logica al posto della dialettica, chiunque sia ostile all'idea di usare la parola contro la logica, chiunque parli un linguaggio preciso e strutturato.
  5. E' sempre necessaria la trattativa, la moderazione, la diluizione dei concetti, delle idee, delle regole, delle leggi, dal momento che cosi' come sono, esse produrrebbero un disastro. (ovviamente, quello di rendere inutili i mediatori, ma questo non ve lo dicono).
  6. Nessun dibattito deve mai terminare, nessuno deve dire l'ultima parola. Per la semplice ragione che questo eliminerebbe la necessita' di un ceto preposto al dibattito infinito.

Detto questo, e' ovvio per quale motivo l'egemonia culturale dei mediatori sia contro l'information technology.

  1. Pensare, teorizzare, ideare e' un'attivita' che, quando prende il nome di "programmare", genera ipso facto una prassi, che la macchina eseguira' in maniera esatta.Per questo, l'attivita' di ideare, teorizzare, pensare e' centrale e fondamentale per il programmatore.
  2. Nel mondo dell' IT, coloro che hanno idee nuove , nuove teorie e innovazione sono benvisti. E questo significa che, avendo la stima di tutti, possono chiedere che le idee siano applicate cosi' come sono.
  3. Nel mondo dell' IT, i software ed i processi sono automatici, e questo produce benefici apprezzabili, che non si possono descrivere come un male in se'.
  4. Nel mondo dell' IT, ridicolizzare i portatori di idee e' impossibile, dal momento che vengono letteralmente adorati, coccolati, cercati e pagati PIU' dei mediatori. E' impossibile portare l'idea di ridicolizzare i portatori di innovazione, dal momento che tutta la dialettica dell' IT li copre di onori.
  5. Le macchine non trattano, non accettano diluizione del concetto, eseguono nella prassi quanto descritto nella teoria, ovvero il software descrive esattamente le azioni della macchina.
  6. Nel mondo dell' IT, esiste il concetto di Killer App, ed esiste il concetto di obsolescenza, il quale termina qualsiasi processo, prodotto, una volta che abbia raggiunto una certa maturita'.

 questo vi mostra come mai in Italia ci sara' sempre una grossa opposizione a qualsiasi cultura che voglia l'applicazione delle regole come sono, all'applicazione delle idee come sono, all'esecuzione precisa delle procedure, alle idee trasformate in prassi.

L'arrivo dell' IT sta erodendo la categoria dei mediatori. Sta togliendo loro reddito, e questa e' la loro paura. 

La loro egemonia culturale ha convinto tutti ad avere PAURA di qualsiasi mondo o concetto nel quale la teoria diventa prassi, come succede sulle macchine , perche' se tutti si convincessero che usando le macchine ci sono dei vantaggi, allora i mediatori perderebbero il reddito.

Come sta succedendo.

Quello che vedete quando vedete che le masse italiane sono ostili all'informatica e' semplicemente, nei termini usati da Gramsci,  il frutto dell'egemonia culturale di una precisa classe dominante, i mediatori, che ha convinto le masse che qualsiasi entita' si proponga di applicare una procedura direttamente nella prassi sia automaticamente "disumana" e quindi malvagia.

Basta rimuovere dal pensiero di Gramsci l'errore di assumere che le classi egemoni siano classi economiche, per arrivare facilmente ad un uso utile del concetto: e' sufficiente definire un insieme di "mediatori", come coloro che ottengono qualsiasi tipo di reddito dal semplice fatto di porsi tra teoria e prassi, e abbiamo un modello estremamente chiaro.

Go consumers

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C'e' una grossa idiosincrasia che nasce ogni volta che una classe di mediatori viene scavalcata, ed e' la stessa mobilitazione generale che porta le varie lobbies a rivolgersi al legislatore per bloccare qualcosa. Si tratta di strategie di breve termine "buying time", che servono soltanto a limitare i danni per il (breve) tempo nel quale il management e' in carica. Questo atteggiamento e' alla base di quella "sharing economy" che sta nascendo.

Innanzitutto, bisogna chiarire una cosa: la "sharing economy" sta nascendo nel momento in cui milioni di persone, anche in occidente, sono ridotte alla poverta'. Raccontare che la causa della "sharing economy" sia la consapevolezza che le risorse non possono sempre aumentare, o che sia dovuta a qualche maggiore attenzione verso l'ambiente, e' semplicemente fuffa pura.

Le persone che usano il car sharing sono semplicemente persone che non hanno soldi, e vogliono spenderne meno possibile: avessero i soldi, avrebbero tutti un SUV da 108 tonnellate, con torretta e cannone da 150 mm.

Detto questo, e' ovvio che non sia una colpa il fatto di appartenere ad una classe sociale che non ha speranze (per quanto c'e' sempre una qualche responsabilita' condivisa di tipo politico) , tuttavia il "go consumer", come la "sharing economy" sono i fattori di splitting che mirano a compensare la globalizzazione. 

Ho parlato spesso di come la rete sia in fase di splitting, ma forse si e' perso il dibattito che e' in corso alla Duma Russa: nel discorso http://en.ria.ru/russia/20140428/189429763/Russian-Lawmaker-Proposes-Domestic-Internet.html con cui si propone lo splitting della rete russa, si dice una cosa molto semplice: che lo si fa per evitare di dividere la societa', tra alcuni che hanno accesso e vivono culturalmente in USA pur vivendo materialmente in Russia, e qualcuno che invece non ha accesso e vive in Russia sia fisicamente che culturalmente.

Non ho voglia di entrare nei dettagli sull'idea del panslavismo russo  e della sua storia, ma il concetto di splitting della societa'e' interessante.

Sinora il discorso dei finanzieri e' stato che loro si prendono i profitti, la globalizzazione (eludendo il fisco) vanifica i tentativi di redistribuzione sociale , e siccome il cittadino ha bisogno di consumare (materie prime , utilities, eccetera) allora il coltello dalla parte del manico ce l'hanno le grosse entita', gli OTT delle esigenze materiali. Trader di materie prime, ultilities e multiutilities, insomma, tutti procedono col privatizzare, fare cartello e ricattare. 

Questo produce una massa di ricchissimi ed un lento impoverimento delle classi medie, che scivolano verso la poverta', mentre la distribuzione della ricchezza mondiale cambia radicalmente ed esclude le masse.

Il motivo per cui la sharing economy incontra la domanda e' proprio questo: sono le masse che si impoveriscono che decidono di cooperare, e anziche' possedere un oggetto a testa (i.e: un robot tagliaerba) decidono di condividerlo. Anziche' andare da soli decidono di condividere l'auto, o di farsi aiutare per le feste di compleanno, insomma, quella che si chiama sharing economy.

Ovviamente arriva la lobby dei mediatori e dice "ehi, ma se questi mediano, io perdo profitto": e' il caso di un recente divieto di condividere utenze elettriche , telefoniche, wifi, tra molti appartamenti, approvato come regolamento "di sicurezza" quando si e' scoperto che alcuni negozi del primo piano, a Varsavia, alimentavano l'intero condominio a prezzi stracciati durante la notte.

In pratica il supermarket durante la notte abilitava un circuito capace di alimentare gli appartamenti sopra, e il risultato era che di fatto vendeva corrente a prezzi stracciati a chi stava sopra: qui si sta diffondendo molto l'abitudine della Wifi condominiale, o del collegamento ad internet condominiale, dal momento che esistono i http://de.wikipedia.org/wiki/Lebenshaltungskosten , ovvero l'idea che l'infrastruttura sia comunque , anche senza il condominio, un costo da pagare a parte dall'affitto. 

In questa situazione, la reazione delle aziende colpite dalle azioni di lobby del legislatore e' proprio questa: dato che ci sono intere classi sociali che non vivono piu', se il legislatore vieta agli autisti di Uber di fare il proprio lavoro, ne risultera' che Uber abilitera' a fare da tassisti delle persone che NON sono proprio nulla. 


scoprite che Milano-Malpensa lo fate con 10-20 euro. Capite bene che cosa sia successo: il legislatore puo' facilmente bloccare Uber, agendo sui noleggi con conducente, ma non puo' fermare una cosa simile, per diverse ragioni. Anche andando a chiudere il sito blablacar, si creerebbe automaticamente un hashtag #passaggioperMXP su twitter, e via. 

Il problema e' che le classi impoverite hanno una DOMANDA incredibile di sharing economy. Qualsiasi cosa faccia il legislatore, nel momento in cui qualcuno ha un terminale per le mani, la DOMANDA finira' per produrre offerta.

il fenomeno del "go consumers", inteso come trasformazione economica che si occupa di abilitare un utente qualsiasi a vendere e comprare servizi, e' un inizio di quella filosofia del "earn by living" di cui parlavo tempo fa, con una sola, piccola differenza: che esiste un BISOGNO di questi servizi, ed un bisogno costituisce una domanda NON elastica , che come tutte le domande NON elastiche non si fermera' di certo di fronte al legislatore.

Per fare un altro esempio, l'altro settore e' la casa. Sappiamo bene che i costi di una casa stanno crescendo, e che i padroni di  singole case sono in difficolta'. Per un singolo che possiede la casa dove vive, condividere la casa o affittarne una parte potrebbe essere indispensabile. D'altro canto, c'e' una nuova classe di senzatetto forzati, specialmente pensionati, che sono disposti a fare, che so io, da badanti e giardinieri in cambio di una stanza.

Era ovvio che, come e' successo, accadesse gia' che una persona single affitti una stanza in cambio di una specie di badante perpetua che fa la spesa, la babysitter,  ed eventualmente un leggero affitto, diverso dai prezzi impossibili del mercato. Esiste, cioe', una forte DOMANDA. Non parliamo piu' di una domanda elastica come quella del bed & breakfast, parlo di una domanda poco elastica, che e'"un tetto sopra la testa".

Anche in questo caso, la sharing economy entra nel mondo dei bisogni, ovvero in un mondo assai poco elastico. Quando faccio questi discorsi, pero', la domanda e' sempre quella: ma quanto ci vuole ancora?

Il problema e' puramente generazionale. Un'intera generazione sta crescendo senza speranza, e riesce effettivamente a vivere condividendo. Una volta avuto l'accesso ad internet, trovano sempre (e ci saranno sempre) i modi per condividere quello che si ha: chi possiede ma non riesce a sostenere le proprieta' le offre per non perderle. Chi non ne possiede e non puo' ne' comprarle ne' mantenerle, al contrario ha interesse ad affittarle.

Il punto e' che SIA la domanda che l' OFFERTA, insomma, si muovono spinte da un bisogno:

  • L' OFFERTA di auto, stanze in appartamento, acquisti a prezzi agevolati, e' basata sul BISOGNO di una classe di persone prima benestanti che sta decadendo verso la poverta'. Trattandosi di un bisogno, si tratta di un'offerta che non e' molto elastica.
  • La DOMANDA e' dovuta al fatto che queste persone devono vivere in un dato mondo , spostarsi, abitare da qualche parte, ma non hanno reddito sufficiente. Nessuna elasticita'.
  • La BASE DI UTENTI invece e' elastica: nel momento in cui possedere uno smartphone e' un investimento che si paga in pochi mesi, perche' permette di mangiare con meno, di comprare con meno, di muoversi con meno, di abitare con meno, di farsi tagliare i capelli con meno, l'unico sbocco di una domanda rigida e un'offerta rigida e' l'elasticita' della base di utenti.
osservate bene, su blablacar.it , il costo di un viaggio tra Malpensa e Milano. Oscilla tra i 5  e i 30 euro. Quello di un taxi sta sugli 80. Ora, essendoci margine, perche' tanta differenza? Perche' non 50 o 60, che sarebbero sempre meno?

Perche' ne' domanda ne' offerta sono elastiche: chi porta le persone e' disposto a farlo anche per quel prezzo, purche' riesca a pagare una benzina carissima e i costo di gestione di un'auto. Chi vuole il passaggio e' a sua volta impossibilitato a pagare di piu', perche' non ha il reddito. In questo senso, dal momento che il costo del taxi e' 2/4 volte piu' alto, lo sbocco di un mercato a domanda e offerta NON elastiche e' quello dell'allargamento della base di utenti.

Il legislatore NON puo' farci nulla. Se non lo faranno con blablachat creeranno un hashtag su twitter, una pagina su facebook, un qualsiasi gruppo su qualsiasi social network, e continueranno comunque: si tratta di bisogni, quindi NIENTE fermera' quelle persone.

Torniamo quindi alla domanda: quanto occorrera'? Negli USA il fenomeno e' gia' cronico, se pensate che airbnb e' stimata per un valore di miliardi, perche' internet e' piu' diffusa. In Italia una generazione di vecchi non vuole imparare ad usare Internet, perche' e' avversa, ma il bisogno e' una spinta forte. Prima o poi l'anziano piu' furbo degli altri suggerira' a parenti ed amici di usare il cellulare per risparmiare.

C'e' quindi un punto limite anche in Italia:

  • Una generazione di giovani sta imparando a vivere low cost, mediante la sharing economy. Una volta ricevuto il concetto, non lo abbandoneranno mai. Anche se facessero i soldi, non smetteranno di fare sharing, condivideranno cose sempre piu' costose.
  • Una generazione di mezzo, che sa usare internet per lavoro, e si trovera' con pensioni da fame. Questi inizieranno ad imparare il trucco molto rapidamente, mano a mano che vanno in pensione.
  • Una generazione di anziani che va a morire, oppure se rimane sveglia e' costretta ad arrangiarsi per via del continuo crescere delle tasse su carburanti, IVA e medicine.
  • Un numero sempre crescente di immigrati, che arrivano in Italia, vivono attorno ai call center ove possono comprare smartphones a costi bassi, e hanno solo lo smartphone come strumento per fare soldi.

ad una stima veloce, il punto di rottura arriva entro 10/15 anni al massimo. Entro quella data ci saranno applicazioni "share everything", e la stragrande maggioranza della popolazione le usera' , scavalcando i mediatori del caso.

Questo ovviamente non tiene conto di acceleratori come il Jobs Act, che sta per trasformare in precari anche quelli che hanno delle sicurezze, e specialmente che sta per creare una nuova fascia di disoccupati dai 40/45 sino ai 60/65. Questi si infileranno IMMEDIATAMENTE nella zona della sharing economy. Hanno avuto uno stile di vita decente, hanno magari famiglia e devono tenere un certo livello di consumi per fotza (insomma, se siete in tre a casa, dovete mangiare e vestirvi in tre) , e sono quelli che finiranno immediatamente dentro il vortice.

La parola d'ordine delle aziende come Uber e Airbnb, quindi, e' semplicemente "go consumers":  anziche' avvicinare i noleggiatori di vetture con conducente agli utenti, andranno a scoprire un secondo bacino di utenza non professionale o semiprofessionale, che semplicemente non ha alcuna posizione fiscale, e vista la natura occasionale  del "servizio" (non e' possibile contare quante corse faccia una persona che "ti da' uno strappo" se il server si trova in qualche posto all'estero)  non e' nemmeno soggetto ad imposte o leggi di categoria.

In definitiva, cioe', spostarsi e' un bisogno poco elastico. Dall'altro lato, compensare i costi di gestione dell'auto sta diventando un bisogno assai poco elastico. E' ovvio cosa succedera': la domanda incontrera' l'offerta usando un bus che NON ha mediatori.

No revolutions.

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La dialettica politica degli anni passati ha abituato tutti a riconoscere il cambiamento solo come rivoluzione, ponendo in essere una dialettica della modernita' che e' necessariamente distruttiva. In questo senso, per dire, ogni novita' viene sempre vissuta come una rottura, mentre le novita' sono rotture solo quando chi viene investito dalla novita' rifiuta di cambiare.
Se prendiamo come esempio la storia di airbnb, che vi trova persone che vi fanno da bed and breakfast , gli albergatori e i normali bed & breakfast possono lamentarsi quanto vogliono, ma rimane il fatto che loro un airbnb non lo hanno fatto.

A prescindere cioe' dal fatto che il fornitore finale sia o meno un professonista del settore, il punto rimane quello: airbnb e' comunque migliore come interfaccia e come usabilita' di qualsiasi cosa i normali Bed & Breakfast offrano al suo posto.

Anche nella vicenda tra Amazon e le librerie tradizionali, quello che mi chiedo e': ma perche' non si dotano di qualcosa di simile (come per esempio hanno fatto in Francia) , ad Amazon? 

Potrei continuare coi tassisti e con tutto l'e-commerce, ma il punto e' questo: la tecnologia arriva al punto di rottura , alla tensione che poi sfocia in un ricambio distruttivo, quando trova un rifiuto iniziale.

se mi chiedessero di ideare un'infrastruttura M2M per gestire taxi, mi guarderei bene dal creare un radiotaxi con la voce che vi parla , chiama tutti i tassisti in broadcast, e se qualcuno risponde allora vi dice chi arrivera'. Non la baserei certo su un'infrastruttura radio dedicata, quando ne esiste una come quella della telefonia mobile.

In caso di richiesta immediata mi limiterei a passare al cliente il tassista libero piu' vicino: basta dotarlo di un tablet e una SIM , e con un software con cui puo' dichiararsi libero il tassista verra' messo in contatto col cliente non appena cerca il taxi piu' vicino. E' sufficiente chiudere in un CUG i numeri dei tassisti, e usare un softswitchboard.  Niente di che.

Anche in caso di prenotazione, basta una app che mandi la richiesta ad un server, e il tassista che la vuole prendere non fa altro che prenotarla. Fine.

Questo e' il design di un'infrastruttura meno costosa per i taxi, ed e' circa quello che fanno applicazioni come "MyTaxi". E' chiaro che se il tassista non vuole che MyTaxi prenda il posto del suo radiotaxi, tutto quello che deve fare e' dotarsi di un'infrastruttura analoga. E anche la risposta ad Uber e' molto piu' semplice di quello che pensano: si facciano una app del genere, che fa le stesse cose, e usino quella invece di un radiotaxi che parla si e no 1-2 lingue: in una citta' metropolitana, con un grosso aereoporto, un servizio taxi che parla una-due, massimo tre lingue e' oggi inadeguato.

Da cosa nasce allora la tensione? nasce dal fatto che i tassisti NON vogliano creare la LORO infrastruttura moderna, e quindi la creano ALTRI.

Detto questo, possiamo dire che la modernita' arriva come "rivoluzione", ovvero come evento distruttivo, quando essa viene rifiutata. Se viene accettata, arriva in maniera piu' dolce, senza strappi.

Un esempio e' quella delle auto che guidano da sole. Se le buttassimo domani sul mercato, la risposta sarebbe fredda. Non siamo abituati a salire in auto e lasciare che l'auto guidi.

Ma possiamo prendere la novita' e spezzettarla. Per esempio:

  • Prima vi mettiamo un meccanismo di "guida sicura": in caso di nebbia , strade chiacciate, malessere o sonno, l'auto prende il controllo e vi porta a casa. Ideale per gli anziani, per dire. Cosi' siete voi a premere i bottone, che rende autonoma l'auto. E ve lo vendiamo come dispositivo di sicurezza.
  • Poi vi piazziamo un bel dispositivo "torna a casa lessie", del tipo "lascia pure l'auto dove vuoi, poi le mandi un sms e torna a casa da se". Interessante se cambiate piani.(divertente se l'auto vi viene rubata). Lo comprerete, o come antifurto, o come modo per dividere l'auto in famiglia. Voi ci andate al lavoro, la parcheggiate, ma magari vostra moglie vuole usarla, e se la chiama a casa. Lo comprereste, perche' non siete sull'auto quando arriva da voi.
  • Poi vi proporremo un servizio tipo "vieni a prendermi". Avete bisogno dell'auto, l'auto e' altrove, la chiamate e viene dove siete voi. Poi salite e la usate normalmente.
  • Poi vi mettiamo un dispositivo di sicurezza "quando parli al telefono, l'auto guida da se". Magari anche obbligatorio. Questo lo comprereste in molti.
  • Il parcheggio automatico gia' esiste, quindi non c'e' altro da aggiungere.
  • Ultima opzione: "guida economica". Quando siete in citta' facciamo guidare l'auto al computer,  e il computer la usa in modo da risparmiare carburante.
  • Alla fine, ecco l'"auto che si guida senza patente": lasciate fare al robot. Le scuole guida si incazzeranno all'inizio, ma tant'e'. Vi piacera', visto il costo di una patente, e visto che handicappati, persone con problemi di vista, minorenni, adesso potranno usarla.

una volta montati tutti questi singoli dispositivi, l'auto e' gia' in grado di guidarsi da sola, perche' la somma di tutte queste cose ha gia' trasformato l'auto in un robot. Solo che, essendo spezzettate, queste piccole innovazioni vi arrivano senza terrificarvi. Cosi' come per il parcheggio automatico vi state abituando a lasciar fare all'auto, poi vi abituerete a lasciarglielo fare e non avete piu' paura di far guidare l'auto mentre parcheggia. Poi sara' la volta di nebbia e ghiaccio, e cosi' via. Finche' la popolazione sara' abituata all'idea di lasciar guidare l'auto.

Che cosa voglio dire con questo? Intendo dire che l'innovazione non arriva necessariamente come rottura: esistono molti modi con cui l'innovazione arriva verso di voi, e anche quando le persone non si adeguano, il marketing esiste per individuare il bisogno con cui veicolare le cose.

Se per esempio osserviamo la polemica continua sul guidare al telefono o sul guidare mentre si scrivono messaggi, scopriamo che esiste una qualche domanda di poter guidare mentre si e' al telefono: se rendessimo LEGALE e SICURO guidare al telefono usando un sistema di guida automatica, probabilmente chi usa il telefono in auto ve lo comprerebbe con entusiasmo.

Poi si abituerebbe, e infine userebbe l'auto come ufficio.

Anche la storia del ge-garage ha gli stessi limiti e vantaggi: se si presenta l'innovazione delle stampanti 3D come un sistema per cui A CASA vi stampate le cose che vi servono, essenzialmente state ipotizzando un salto troppo grande.

GE, del resto, sta ipotizzando il GE- GArage perche' normalmente si occupa di sistemi industriali con un item management estremamente complesso. Un Boeing 747 , una turbina a vapore, sono sistemi che sono composti da una quantita' enorme di pezzi, che possono arrivare anche ai milioni. Se considerate che ovunque si rompa il nostro Boeing deve esserci (o arrivare) il pezzo di ricambio, scoprite che moltiplicare milioni di parti per ogni luogo ove puo' essere un Jet diventa onerosissimo.

Chiaramente a Ge piacerebbe che, almeno per le 2-20000 parti in plastica, teflon, bronzo, ottone, diciamo quelle non vitali per l'aereo ma necessarie per accogliervi i passeggeri, ci fosse una facility in loco per costruirle on demand.

Una normale PMI, pero', e' troppo costosa per stampare 1/2 pezzi on demand, e non sempre chi lavora i metalli lavora anche la plastica,  ed e' troppo lento. Occorre qualcosa che possa  essere flessibile su grandi quantita' di materiali (con un piccolo tornio CNC, una piccola fresa CNC, un piccolo estrusore per plastiche, una stampante 3D)  e che abbia costi ristretti rispetto alla PMI. Il Ge Garage, appunto.

In questi giorni ho cambiato un pezzo stupidissimo della mia auto. Sebbene fosse una specie di bicchiere di plastica da mettere nel cruscotto, il costo e' stato enorme, ma non perche' sia complesso stampare un bicchiere di plastica, ma perche' e' necessario che OGNI riparatore ne abbia alcuni a magazzino, che ne siano prodotti un numero ragionevole, e cosi' via. E' tutta la catena ad essere costosa.

Quello che otteniamo quindi non e' che voi a casa stampate il pezzo di ricambio : esso e' comunque soggetto a diritti d'autore. Ma questo permette ai produttori di NON spedire un pezzo di ricambio ovunque, e di non spedirne uno singolo, ma di spedire solo il disegno ad un produttore vicino a voi. Ovviamente, il produttore deve essere abbastanza

  • flessibile: deve trattare un discreto numero di materiali.
  • economico: deve costare meno di una PMI per reggere la piccola scala.
  • automatizzato: per essere abbastanza veloce con pochi pezzi, deve usare tecnologie come quelle di GE Garage
  • integrato: per gestire una grande flessibilita' di ordini da piccole quantita', deve usare un buon ERP.
questo non indica attrezzature domestiche: indica attrezzature che non sono industriali, non sono da PMI, e sono meno di quelle artigianali; con un costo tipico dell'hobbista "top".  Da cui il nome "ge garage".


E' una rivoluzione? Cancella "il paradigma economico"? A me non sembra, anzi, mi sembra un'operazione di ottimizzazione del mercato. Non vedo la cancellazione di "paradigmi economici", anzi mi sembra che sia un processo dettato PROPRIO dai paradigmi economico. E non ci vedo neanche un "gotterdammerung", una caduta degli Dei, dal momento che GE non e' esattamente un partito Marxista: che mi risulti e' una multinazionale di quelle GRANDI.

Ovviamente, c'e' una categoria di professionisti i quali dovranno adattarsi, una categoria di artigiani i quali dovranno adattarsi, e una categoria di PMI le quali dovranno adattarsi. Se lo faranno, non assisterete a nessuna "rivoluzione", ovvero a nessun evento traumatico, o di rottura.

La "rivoluzione", ovvero l'evento traumatico, lo avrete SE le categorie di cui sopra rimarranno immobili cercando di FERMARE il processo: se l'approccio e' che per usare un drone occorra assicurazione, patente, verginita' della mamma e spin di 1/2 verso Bisceglie, beh, prima o poi i droni faranno una dolorosa rivoluzione sulle vostre aziende, semplicemente facendole chiudere.

Allo stesso modo, se arrivasse qualche lobby e si richiedesse l'iscrizione a Confindustria per comprare una stampante 3D o un piccolo utensile CNC, chiaramente prima o poi il mercato si vendicherebbe rendendo tutte le altre aziende del mondo piu' competitive, e facendo una strage di quelle italiane.

Quindi, quando si presenta una nuova tecnologia, usare termini come "rivoluzionaria" e' semplicemente fuorviante: la nuova tecnologia e' sempre "innovativa". Diventa "rivoluzionaria" solo se qualcuno cerca di spegnere l'innovazione.











Sulla finta tolleranza.

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Ho diverse email su argomenti vari , primo tra tutti il calcio, ma credo che alla fine tutti finiscano dentro un unico calderone, ovvero una forzatura dell'umanesimo cattolico, esteso fino ad eliminare sia il concetto di merito che quello di punizione. Si tratta di una variante dello stesso pensiero, che ovviamente e' disastroso, e porta alla lunga ai fenomeni che purtroppo state vedendo.



Non so se vi siete sentiti dire "non abbassarti al suo livello, ignoralo". O se abbiate mai sentito dire che "di fronte a quelli piu' ignoranti di te non devi disprezzarli, ma se sei intelligente devi scendere al loro livello e comunicare con loro nei loro termini".

Di per se' si tratta delle estensioni di due principi, uno e' il principio di legalita': "non devi azzuffarti tu col delinquente, ignoralo chiama lo stato". La frase corretta, infatti, non termina con "ignoralo", ma con "chiama lo stato" , ovvero la polizia. Il motivo per il quale in Italia lo si e' trasformato in "ignoralo" e' semplicemente che la polizia non funziona, e quindi chiamarla e' inutile.

Quindi rimane la prima parte della frase, che e' corretta: la constatazione che non si debba giocare alla lotta nel fango con qualsiasi maiale ne abbia voglia e' sacrosanta. Il problema e' che laddove lo stato non funziona, rimane la provvidenza. Dietro l'"ignoralo" vige cioe' la credenza che l'esistenza ad un livello moralmente inferiore della controparte sia una punizione sufficiente. 

Dietro alla decisione di ignorare il cafone para-malavitoso che disturba gli altri o causa danni alla cosa pubblica regna la convinzione che l'esistenza ad un livello antropologico inferiore del cafone sia di per se' una punizione sufficiente, poiche' quella condizione e' cosi' esecrabile che qualsiasi persona degna di questo nome desideri evitarla. 

La seconda condizione sbagliata e'  "di fronte a quelli piu' ignoranti di te non devi disprezzarli, ma se sei intelligente devi scendere al loro livello e comunicare con loro nei loro termini".


In un certo senso si tratta di un esercizio di insiemistica. Dal momento che l'ignorante sa poche cose, note anche a te, ma tu sai cose che non sono note a lui, quello che sai tu sarebbe un sovrainsieme di quello che sa lui. Quindi, la prova di intelligenza consiste nel dimostrare che tu puoi "scendere" al suo livello e comunicare nei suoi termini, ma lui non puo'"salire" al tuo livello.

Di conseguenza, nella vita pubblica, se una persona mi interpella in qualche dialetto, non dovrei semplicemente rifiutare di rispondere sinche' non mi si rivolge in una lingua decente, ma cercare ugualmente di capirlo e rispondergli nello stesso idioma.

Ci sono diverse fallacie logiche in questo modo di ragionare: il fatto che una persona parli in un italiano almeno decente NON ne fa un esperto di QUALSIASI dialetto. Non capiro' MAI la persona che mi chiede se "unna vaiu ph accustumari u bigghiettu"? Posso riconoscere una certa discendenza dal greco antico in tutte quelle "u" che stanno nella frase, ma che diavolo voglia dire "accustumare" lo sa solo Dio. Potrei tentare di  indovinare, ma non so se "accustumare" sia una roba che deriva da una radice anglofona capitata in qualche modo nel meridione, (come e'"arrassati" nel dialetto siculo , che ha una radice germanica in Raus, allontanati), o se derivi da un latinismo come "costume", e allora si tratta di moralizzare il biglietto, da cui deduco che l'uomo voglia essere in regola, da cui allora comprarne uno (per essere in regola, immagino col "costume" di viaggiare col biglietto). Oppure "accustumare" non indica comprare il biglietto in se', per seguire l'usanza di alcune tribu' che viaggiano col biglietto, ma semplicemente "moralizzarlo" nel senso di renderlo valido, e allora intendeva dire che voleva timbrarlo.

E sia chiaro, sto usando un dialetto relativamente facile, perche' mostruosita' gutturali come i bergamasco o crittografie come alcuni dialetti sardi non sono nemmeno intelleggibili in suoni decenti.

Ma non vedo per quale diavolo di motivo, avendo una lingua ufficiale e una scuola universale obbligatoria, sia IO a dover scendere nella filologia dei termini che LUI usa. Ho semplicemente risposto "non lo so", dal momento che non devo essere IO a sforzarmi di capire il suo dialetto, ma LUI a cercare di parlare in Italiano.(1)

In generale, entrambe le due fallacie arrivano sull' Italia per una ragione: la cultura italiana  e' priva di una dialettica delle classi sociali. Chi ha viaggiato all'estero, spesso e' rimasto colpito proprio da questa cosa: che sia il sistema violento delle caste indiane, dei clan islamici o delle sofisticatezze britanniche, sino al sistema delle classi quasi marxista dei paesi nordici (2), tutti i paesi hanno una dialettica delle classi sociali. Ma non l' Italia.

L'italia ha , storicamente, ovviato al problema delle classi sociali tentando di attenuare l'importanza delle differenze. Se chiedete ad un giovane che esce dall'universita' se parla Kölsch ( http://de.wikipedia.org/wiki/K%C3%B6lsch_%28Sprache%29 ) , vi guardera' sdegnato nella gran parte dei casi: quella roba e'"Prol", roba da Hartz IV, non roba per chi ha fatto il gymnasium smazzandosi latino, greco e hochdeutsch : non e' la classe sociale giusta. Lo stesso se a Dusseldorf cercate di trovare persone di classi alte che parlino il Platt ( http://de.wikipedia.org/wiki/Platt ) , il dialetto locale.

La dialettica delle classi sociali di tutto il mondo e'"ognuno si comporta con il codice di comportamento della propria classe, e le incomprensioni si risolvono separando le classi". In Italia questa dialettica e' mancata, e manca a tutt'oggi, perche' in assenza di uno stato forte e di una struttura dirimente forte, si e' preferito tenere a bada gli ignoranti convincendoli del fatto che non erano loro (mai sia!) a doversi migliorare: semmai erano i colti a doversi "abbassare al loro livello".

In paesi dotati di una dialettica delle classi sociali, il pizzaiolo era cosciente di appartenere ad una classe sociale molto bassa, nessuno si faceva dei problemi a farglielo notare, tutti i meccanismi di rappresentanza sono legati ad essi (3), e ovviamente il pizzaiolo sa bene che o accetta la rassicurante protezione del ghetto, cosciente che i suoi figli non ne usciranno mai, oppure sa che i figli dovranno progredire socialmente, e allora dovranno diventare piu' colti di lui. Ma e' cosciente di essere ignorante, e di essere MENO ascoltato per questo.

Immaginate di dover sedare una rivolta del popolo, diciamo una rivolta di  tipo illuminista, ove il popolo chiede istruzione. Avete diverse scelte.


  • Lo fate caricare dalla cavalleria, oppure obtorto collo concedete l'istruzione universale.
  • Li convincete che in fondo l'istruzione non serve: certo, non li invitate alle vostre feste, (ma si sentirebbero a disagio, suvvia!) e non sono loro che devono elevarsi sino al vostro livello , figuriamoci! Semmai siete voi che vi sforzerete di abbassarvi al loro per comunicare, e questo costo aiutera' a tenerli a bada.

questo genere di "tolleranza verso il peggio" si e' sviluppata perche' un conclamato disprezzo verso le classi basse della popolazione, verso la loro ignoranza e verso la loro mancanza di etica avrebbe portato ad una richiesta di pari opportunita'.

La persona piu' colta che scende al livello della persona meno colta paga un prezzo, una scocciatura , ma in compenso ne riceve la pace sociale: la persona ignorante non sentira' mai il bisogno di studiare, e quindi non inficera' mai le posizioni delle classi superiori.

E' un pochino come quei titolari d'azienda di sinistra, cui potete dare del tu, che vi chiamano amici e vi portano a prendere il caffe', e poi vi sfruttano.


Trattarvi alla pari , ma soltanto esteticamente, e' un modo per attenuare le vostre rivendicazioni.Non ti sfrutto, vedi? Andiamo a prendere il caffe' insieme. Non ti sto escludendo dalla societa', anzi: non vedi che sforzi che faccio per parlare il tuo dialetto?Non ti disprezzo affatto:non vedi quante professioni di rispetto faccio per le regole della tua puzzolente tribu'?

E quindi siamo al punto: la tolleranza verso l'ignoranza e l'ignorare i cattivi comportamenti anziche' punirli sono strumenti per il controllo di classe.

Se tutti rifiutasero di rispondere al Mr "Accustumatu", probabilmente LUI sentirebbe l'esigenza di parlare il mio italiano. E se non lui, almeno i suoi figli. E da questo nasce la rivendicazione, e da questo nasce la rivolta.

Se invece io mi sforzo di capire il dialetto locale e di apprezzare la sua volonta' di comprare/obliterare il biglietto,  e lo tratto con "rispetto" perche'"in fondo e' onesto: sorprendente, per un subumano, vero?" , lui pensera' che il proprio analfabetismo NON sia un problema, e quindi non nascera' alcuna rivendicazione. Da cui, nessuna rivolta.

La tolleranza verso l'ignoranza e verso la mancanza di etica delle basse classi sociali non e' altro che uno strumento di controllo sociale, costruito allo specifico scopo di bloccare le rivendicazioni sul nascere. Non ti serve studiare per essere accettato, perche' le persone che hanno studiato fingeranno di accettarti e "scenderanno al tuo livello". Non ti serve seguire un galateo per essere accettato, perche' tutti sanno che nella tua tribu' scaccolarsi nella minestra e' considerato bello. E sappiamo bene che le "persone semplici" come te a volte picchiano la moglie: voi semplici siete cosi' spontanei. Vedi? Non ti disprezziamo, sappiamo che "voi siete cosi", dunque non avete bisogno di cambiare.

detto questo, adesso e' facilissimo arrivare al discorso del calcio, o del crimine, o alla polizia abbruttita che applaude per gli assassini di un diciottenne. Quando avete a che fare con persone di quella classe antropologica,  una cultura millenaria della stabilita' sociale vi insegna che non dovete considerarli per quello che sono, cioe' dei subumani con l'etica di un suino. 

Assolutamente no: quando avete di fronte un tifoso di calcio nel suo idioma patadialettale, un poliziotto semianalfabeta con la sua etica parafascista, come il parcheggiatore abusivo subumano,   sebbene disprezziate la sua persona con ogni poro - non gli permettereste di frequentare i vostri figli  - siete stati educati a fingere rispetto, ad abbassarvi al loro livello  , in modo che loro non sentano il bisogno di emanciparsi, in modo che non sentendo lo stigma su di se', sentendosi rispettati ed accettati, non aspirino ad una vita migliore.

Questo sistema di controllo sociale, che impedisce alle differenze di classe di sfociare in rivendicazioni e poi violenze, e' pero' alla base di tutti i fenomeni che odiate. Sapete bene che se voi cominciaste domani a perseguire ogni abusivo, prima o poi vi trovereste con un partito di abusivi che chiedono di essere regolarizzati. Se domani iniziaste a protestare davvero contro la cultura parafascista e primitiva dei poliziotti italiani, esprimendo il vostro disprezzo per la loro etica da classi sociali belluine, loro chiederebbero di emanciparsi, almeno per i loro figli. (all'estero la polizia ha convenzioni con alcune scuole private altrimenti troppo care , per dire). Sapete che se esprimeste il viscerale disprezzo che provate per i subumani tribali che chiamate "tifosi", esprimendo davvero quello che pensate di loro, avreste masse di poveri che chiedono emancipazione, cultura, studio.

E in tutto questo movimento di masse, sapete bene che forse perdereste la VOSTRA posizione.

Cosi', in fondo a voi fa comodo che esistano dei tifosi con la morale di un porco inferocito perche' sapete che da quelle classi sociali non usciranno mai dei concorrenti alla vostra posizione professionale, fa comodo che i poliziotti siano parafascisti e scolarizzati solo quanto basta per il concorso, perche' non volete che entrare in polizia sia una porta di accesso per l'ascesa sociale. Vi fa comodo che il parcheggiatore abusivo sia bruciato dal sole, imbestialito da una vita miserabile, perche' sapete che non lo avrete mai come concorrente per la vostra attivita'.

Insomma, quello che vedete e' solo un sistema sociale al lavoro, ove il lavoro consiste nel conservarsi immobile, e lo strumento di lavoro consiste nel fingere sdegno contro le "poche mele marce" dei poliziotti, dei tifosi, dei poveri, ostentare tolleranza, comprensione e carita' verso gli altri della stessa classe sociale che non commettono mostruosita', e in tutto questo mare di comprensione, carita' e tolleranza,  nessuno in queste categorie sentira' MAI un vero bisogno di cambiamenti sociali.


Circondati da tolleranza, pieta' e comprensione , non realizzano nemmeno di avere un problema!   E quindi, non chiederanno a nessuno di risolverlo. Uno strumento di controllo sociale perfetto: se l' Ochrana l'avesse saputo, adesso avreste ancora lo Zar. (un Romanov, intendo, non un Putin).

Lo sbirro continuera' a vivere la sua belluina esistenza di manganellatore senza realizzare che sui sui figli vola uno stigma che ne fara' altri sbirri o emarginati, il tifoso continuera' a vivere la sua esistenza orribile in qualche fogna malavitosa di espedienti e degradazione senza capire che i suoi figli sono condannati allo stesso destino , il posteggiatore abusivo non vedra' di essere finito in una discarica sociale , perche' tutti ostentano rispetto, comprensione e pieta' verso di loro.

E visto che la loro esistenza e' resa cosi' accettabile, priva di umiliazioni pubbliche, priva di un evidente disprezzo (cose che siete educati a non mostrare), la societa' rimarra' priva di rivendicazioni, ovvero immobile.

Niente di strano.



(1) In generale tratto con una certa tolleranza gli immigrati di seconda e terza generazione, quando usano parole come "termino" al posto di appuntamento, oppure "nemere" per dire "prendere". Mi piace molto come parlano in italiano i giovani nati qui e madrelingua tedesca, con un solo genitore italofono, perche' come tedeschi sono abituati all'analisi logica delle frasi e ad una grammatica feroce coi casi, e anche se fanno degli strafalcioni coi termini e usano il voi (=ihr, Sie) anziche' il lei, costruiscono le frasi in maniera divina. Sembra italiano dei primi del novecento, ma rispetto alla merda televisiva di oggi, sembra musica.

(2) Se volete capire davvero perche' Marx scrive le cose che dice Marx, dovete vivere qui per un pochino di tempo. Il sistema di classe e' visibile a partire dalla divisione geografica, dal sistema scolastico che e' classista in ogni poro (nel senso che ad ogni livello di istruzione corrisponde quasi automaticamente ad una classe sociale: "Dr", per dire, qui vi classifica brutalmente e ve lo scrivono sulla carta di identita') , dall'aspetto dei quartieri, la dimensione della casa, i mobili, il giardino, ed ogni cosa.

(3) Ho notato questa cosa nella classe di mia figlia. I professionisti ed i laureati , nelle riunioni dei genitori (numerosissime ed estenuanti) , stanno in un gruppo, tutti gli altri in un altro. E il livello di istruzione e' molto diverso. Quando hanno saputo che parlo anche inglese e francese, oltre all'italiano e (piano piano) anche il tedesco, mi hanno classificato come "italiano colto", e il mio lavoro , oltre al quartiere e altre cose, mi hanno fatto classificare con quelli che la stampa inizia a chiamare "Hoch Italiener". E non riescono a capire come mai io sia cosi' aperto  e amichevole con l'altra famiglia di italotedeschi, che loro considerano "Harz-lich" : in un certo senso, anche io manco di una dialettica delle classi sociali vera e propria, almeno non strutturata come la loro. Nella scelta del rappresentante dei genitori, si sono orientati quasi automaticamente: si sono offerte solo persone di classe alta, e quasi tutti hanno votato l'imprenditrice delle tapparelle in alluminio. Sono rimasto impressionato nel notare quanto automaticamente si siano autoesclusi quelli delle classi basse, e quanto automaticamente si siano fatti avanti quelli delle classi alte.

Lo stigma.

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So che un post produce una certa voglia di rivalsa a seconda della diffusione che ha nei social, diffusione che esamino usando google analytics. Classificando i Social Network e associandoli ad un sentimento di reazione, posso semplicemente dedurre dalla quantita' di sharing sui vari social network quali sentimenti quel post abbia prodotto. A parte le email che ricevo per reazione, intendo.

Facebook e' normalmente il social network dell'odio e del rancore. Quando vedo un'esplosione di referer via facebook, so che un post produce rancore ed odio nei miei confronti.  Quindi tassisti , grillini e tutti quelli che io chiamo "digrignatori" sono associati all'"indice di Facebook".

Twitter e' il social network degli ideologizzati e dei giornalisti. Quando vedo che un post si diffonde molto su twitter so che ha causato discussioni da vecchia sezione del PCI, e quindi infastidisce qualche politichetto locale, o qualche caposezione, qualche sedicente profeta dell'economia/fisica/energia/alimentazione alternativa o qualche giornalista.

Google+ e' il social network dei geeks, e di quelli che lo usano da lavoro, normalmente usando un cellulare. Quando vedo molte diffusioni su G+, in genere so che ho scritto qualcosa di interessante per dei professionisti del settore IT.  In genere lo associo a: "curiosita'".

VKontakte in Italia viene usato essenzialmente da persone che hanno rapporti con l'est europa, oppure che vogliono avere un social network dove essere lasciati in pace, oppure a persone "alternative" ma di una certa eta'. Un aumento di sharing in Vkontakte in genere lo associo a "immigrati russofoni" o a "interesse".

Questo compone un quadrilatero delle reazioni:

  • Nord: Facebook: odio e rancore.
  • Sud: Google+, amicizia e interesse.
  • Est: Vkontakte: interesse e voglia di approfondire, celebralita'.
  • Ovest: Twitter: superficialita' , piccoli interessi personali, giornalismo-copia.

detto questo, osservando i miei referer riesco a costruire una "figura di reazione emotiva" per ogni post. E lo scorso post era quasi tutto rancore ed odio. Quindi, come direbbe Edika, la prima cosa da chiedersi e'"come mai tanto odio?"

La baguette sotto il braccio. Sono cose.

Come ho detto, in Italia manca una dialettica reale delle classi sociali. Le classi esistono comunque nel senso materiale, e' vero, ma tutti sono impegnati in una continua commedia di "siamo tutti amici, dai" che secondo molti avrebbe eliminato lo stigma.

In realta' lo stigma esiste, ma si finge di non vederlo.

Anni ed anni fa mia madre diceva che se io avessi sposato una donna di colore (e LEI era  immigrata!) si sarebbe fatta dei problemi. Ma non perche' la (s)fortunata sarebbe stata di colore, eh: perche' lei diceva che avrei dovuto tenere conto "dei pregiudizi che avrebbero colpito i nostri figli".

Insomma, prendeva i SUOI pregiudizi, ne traslava la responsabilita' attribuendoli ad altri, e poi diceva che lei non ce l'aveva con le persone di colore, assolutamente: mi consigliava (per il mio bene) di chiedersi "cosa avrebbero pensato gli altri". Ovviamente la cosa non si applicava su di lei, che non era certo "del luogo" ove conobbe mio padre, ma queste sono bazzecole.

Il primo concetto di questa strategia di controllo sociale e' che trasla il conflitto.

Lo stigma, quindi, esiste: lo si e' solo trasformato in modo da renderlo indolore, ovvero da evitare eventuali conflitti. Ed e' qui il punto: la persona molto tollerante verso "i semplici" che picchiano le mogli , che dicono cose tipo "bisogna capire il substrato sociale" o "ma a quel tipo di persone non puoi parlare di emancipazione della donna, non ti capiscono" (1) hanno comunque applicato uno stigma. http://it.wikipedia.org/wiki/Stigma_%28sociologia%29

Quando una persona vi riconosce come ignoranti e si "sforza di scendere al vostro livello" ha comunque applicato uno stigma. Pensa di voi che siate ignoranti. Quello che fa per evitare che si creino tensioni e' di enunciare lo stigma in modo che non sia un problema per chi lo riceve. O meglio: in modo che NON SEMBRI un problema per chi lo riceve. Non abbastanza da lottare per liberarsene e cercare di emanciparsi.
 
Prendiamo di nuovo "o carogna" e i poliziotti che ammazzano Aldrovandi. Ora, La domanda e' : se le persone che si aggirano la notte con fare sospetto sono ammazzate di botte dentro o fuori alle caserme, come mai persone come i capi ultra' sono a piede libero e non si sentono mai "morti accidentali" di capi di tifoserie?

La ragione e' semplice: la classe sociale dei poliziotti e' la stessa di "Genny o carogna". Essi sono cresciuti in famiglie analoghe, in quartieri analoghi , hanno giocato a calcio sulle stesse strade e trascorso la giovinezza insieme, a fare le stesse cose. Solo uno scherzo del destino ha fatto si che uno dei due amici sia entrato in polizia e uno sia diventato capo di una tifoseria: una questione di conoscenze, di "metodi per passare un concorso onde entrare in Polizia".

Il poliziotto quindi non assale "Genny o carogna" perche' non prova alcun rancore, nessuna animosita' per lui. Lo sente affine, e ci vede se' stesso, qualora non fosse riuscito ad avere un posto in Polizia.

"Genny o carogna" viene da un mondo che ha la stessa etica , la stessa economia, la stessa struttura tribale e pseudosociale della famiglia natale del poliziotto, per cui non puo' esserci rancore o animosita' tra i due: escono dalle stesse strade. Nascono dalle stesse famiglie. Frequentano le stesse scuole con gli stessi voti. Uno vince un concorso, l'altro deve tirare a campare come puo' come capo della tifoseria. Fine.

Il poliziotto invece picchia lo studente, si accanisce sulla studentessa al suolo, uccide il ragazzino che torna dal pub. Perche? Perche' rappresentano tutto cio' che NON ha avuto. Lo studente universitario che e' circondato da studentesse e fa le feste, e nelle feste universitarie succede (o la mente del poliziotto immagina che succeda) tutto quello che il poliziotto da giovane non ha fatto. C'e' rancore per un giovane in divisa che non ha mai avuto altra scelta che non fosse quella di subire nonnismo in caserma e farsi soffocare ogni velleita' di conoscere il mondo, verso il giovane che queste cose le ha.

Voi direte: beh, ma ci sara' invidia, al massimo. Certo, il giovane che a 25 anni stava a prendere ordini da un altro sfigato in vena di caporalato, invidia il giovane che studia, magari fa l'erasmus all'estero, conosce ragazze all'universita', e tutto quanto. Ma qui entra in gioco lo stigma.

Entra in gioco lo stigma perche' il giovane della classe sociale che puo' andare al pub, spendere qualche spicciolo in alcool e droghe, andare all'universita', avere le amiche universitarie, e tutto quanto, stigmatizza il futuro "Genny o carogna", esattamente quanto stigmatizza il giovane poliziotto gargiulo.  Sono due strati che non comunicano. Ad una festa di universitari non conoscerete mai il genere di elementi che diventeranno capi ultra'  come Genny o carogna, o che diventeranno poliziotti facendo la domanda alla fine delle superiori.  Se succede, sono casi rari.

Una categoria di giovani e' scesciuta frustrata, perche' ha perso tutte le liberta' - ovvero le prospettive le opportunita' - che la sua classe sociale non gli poteva garantire. Il rancore viene dal fatto di essersi sentiti esclusi: anche volendo, anche se i giovani piu' fortunati li avessero accettati, la ratio economica li avrebbe separati comunque.

Il poliziotto, cosi' come Genny o carogna, sono animati dallo stesso rancore e dalla stessa animosita' verso i giovani di classi sociali immediatamente superiori, siano essi membri dei centri sociali occupati . in genere elementi della buona borghesia, come Giuliani - o ragazzi come Aldrovandi, che passano le sere al pub. Cosa che loro alla stessa eta' NON potevano fare. 


Lo stigma esiste COMUNQUE, ed e' nei COSTI economici delle cose che i giovani amano fare. Quando voi pensate di "divertirvi con poco" state comunque spendendo piu' di quanto potessero permettersi Genny o carogna, e il poliziotto che NON lo pesta, alla vostra eta'.
E per questo entrambi sono VOSTRI nemici.

se osservate gli obiettivi specifici dei poliziotti, ovvero i giovani picchiati con piu' animosita', ed investigate un pochino, scoprite famiglie  che non sono ricchissime, e che pero' sono un gradino SOPRA di quello strato sociale da cui provengono i poliziotti.

E se esaminate gli obiettivi dei vandalismi, ottenete spesso bersagli e degli odi dei tifosi, scoprite ancora  che si tratta di status symbol della classe sociale immediatamente superiore. Non troverete mai gli ultra' a devastare via montenapoleone. Li troverete a devastare il centro commerciale. Perche' e' ovvio che non faranno mai shopping in una boutique, ma nemmeno il vicino di casa lo fa. Brucia invece che il vicino di casa possa andare nel centro commerciale, e loro no.

E questo e' proprio lo stigma massimo: quando la distanza e' piccola, quando VEDI la differenza. Nessuno invidiera' mai cosi' tanto i figli dei VERI ricchi: essendo lontani nei loro collegi, o nelle loro scuole, vivendo in altri quartieri, le possibilita' di fare confronti, non c'e'.

La frustrazione non viene dal fatto di non poter uscire con Ilaria d'Amico: quella e'"fuori portata": lo scontro perso e' per la ragazza della classe accanto, che ti schifa perche' e' solo UN gradino superiore nella scala sociale. Quella invisibile, invisibile perche ' fate di tutto perche' non si veda.

Cosa cambierebbe se lo stigma fosse evidente?

Certo, e' crudelissimo cambiare di scuola ai figli perche' quella scuola e' per una classe sociale diversa. La coscienza ci dice che tutti i bambini sono uguali. Ma se non lo facciamo, le loro famiglie non accetteranno MAI di avere un problema.

Quando le persone FINGONO uno stile di vita che non gli appartiene, lo fanno per evitare lo stigma. La famiglia del poliziotto che viene dal quartiere non-bene di Napoli, Roma o Milano e' apparentemente identica quando esce di casa per le feste, ma dimentichiamo che escono di casa SOLO per le feste. I ragazzi che  diventeranno poliziotti o capotifosi vanno nello stesso pub di universitari o di ragazzi (poco) piu' ricchi, ma ci vanno MENO spesso, e cosi' non conoscono nessuno - non frequentano abbastanza  - , e quello stigma che NON avete voluto evidenziare perche'"sembrava brutto" diventa reale.

Tra il ragazzo che entra in un pub e per caso incontra un'amica - cosa normale se ci vai spesso - ed il ragazzo che non ci va spesso c'e' una barriera: uno appartiene a quel posto, ha familiarita' con le persone, incontra amiche e amici, gli altri ci vanno quelle (poche) volte che possono, bevono la birra e se ne vanno.

Questo stigma, la barriera tra i quattro al tavolo e il ragazzo piu' ricco che incontra un'amica per caso e la saluta, e' la barriera , lo stigma. "Er dazu gehört hier , wir dazu gehören nirgendwo":  lui e' del posto, noi non siamo di alcun posto.

Lo stigma, cioe', viene semplicemente traslato: questa tolleranza si limita a spostare il luogo dello scontro. Il ragazzo non dice "non voglio andare nello stesso pub dove vanno quegli sbirri/ultras", si limita ad andarci molto piu' di frequente, in modo che tutti lo conoscano, mentre gli altri sono clienti occasionali. 

Quale dei due sistemi e' migliore?

A mio avviso, e' migliore lo stigma brutale. Certo, e' orribile al momento. Ma se stigmatizzate esplicitamente una delle classi sociali, SI RENDERA' CONTO DI AVERE UN PROBLEMA.

Ci si chiede quando sono finiti i ghetti a New York, e si fanno tante ipotesi, fino al problema della maternita' giovanile. No, non c'entra. Il ghetto a new york e' finito quando e' nata una classe di persone di colore socialmente ed economicamente superiori ai "fratelli del ghetto", la quale ha piazzato uno stigma sui "fratelli". 

Sinche' erano i bianchi a stigmatizzare gli abitanti del ghetto, i neri si chiudevano dentro. Sinche' era la famiglia di bianchi a vietare ai figli di frequentare negri di Harlem,  e c'era del "White Trash" ad Harlem, era tutto ok. Lo stigma non pesava.

Ma quando arrivano i primi "fratelli" emancipati, e diventano TANTI, e non puoi piu' giustificarti dicendo che non hanno accolto tuo figlio al college perche' negro, in quanto altri negri sono al college senza essere ricchissimi, allora E' CHIARO che hai un problema. 

Quando almeno il 30% di un ghetto arricchisce, il ghetto scompare: lo stigma diventa interno. I negri si sono emancipati quando lo stigma era EVIDENTE. Quando non hanno potuto attribuirlo al razzismo perche' erano i negri "bene" a disprezzarli, allora hanno DOVUTO realizzare che c'era un problema, e che fosse dalla loro parte.

Se invece ammorbidiamo lo stigma, e siamo tutti nello stesso quartiere "popolare", qualcuno nella via delle villette e qualcuno nei grandi condomini, se dalle villette parte uno stigma verso i condomini, chi vive nei condomini si trova a gestire un problema: "mamma , non vogliono giocare con me".

Ma se nascondete lo stigma, esso torna in forma economica , in questo modo: "mamma, perche' io non posso andare alla scuola di calcio con loro?".

E qui nasce il confronto: "lui si e io no". 

Ma il gioco non e'" l'abitante del condominio che odia Totti perche' vive in villa". Odia il Rossi che vive nelle villette a schiera. Perche' la villa la vede ogni giorno. Di fronte a se'. E il bambino che piange non e' colpa di Totti.

Cancellare lo stigma esplicito mediante un atteggiamento apparentemente "democratico" non elimina lo stigma, elimina solo il conflitto. Ma lo stigma riemerge come divisione di classe, e il conflitto riemerge sotto forma di inspiegabile rancore.


 L'odio che gli ultras hanno verso il resto della societa' non e' spiegabile, se pensate che devastano citta' per il calcio ma non per la disoccupazione.

 E qui abbiamo toccato il vero punto: gli ultra' devastano le citta' per il calcio ma non per la disoccupazione, e la polizia se la prende coi ragazzini anziche' coi delinquenti che gli sparano addosso, per la medesima ragione: la falsa tolleranza, lo "scendere al loro livello", l'"ignorali" non ha estinto il conflitto. Lo ha traslato.

In un mondo con uno stigma esplicito, quelle classi sociali fanno politica e si incazzano abbestia sinche' non hanno reddito e scolarita', se non per se', almeno per i figli.Se fossero emarginati per il reddito e la scolarita', in maniera ESPLICITA, lotterebbero per il reddito e la scolarita'.

Ma non vengono emarginati esplicitamente, cosi' la ragione non gli e' cosi' nota. La gente parla con loro "abbassandosi al loro livello" per non farli sentire a disagio, sino alle scuole medie "tutti i bambini sono uguali":  Giusto. Bello. Umano. E dopo le medie?
 
E dopo le medie inizia l'inferno. Un inferno gentile fatto di "no grazie". Il conflitto non muore, ma anziche' sfasciare tutto perche' vogliono guadagnare di piu' e perche' vogliono piu' opportunita' per i figli, sfasciano tutto per il Napoli. Senza senso, ma solo apparentemente.

Dal punto di vista delle classi alte, invece, e' un fenomeno del tutto auspicabile. Se queste classi basse  ricevessero uno stigma forte per via della bassa scolarita' e della poverta', si ribellerebbero contro la poverta' e la bassa scolarita' (2) , producendo un forte cambiamento nella struttura economica,  minacciando le posizioni dominanti. 

Al contrario, sinche' i poliziotti picchiano (e uccidono) ragazzi di famiglie poco piu' benestanti di loro, e i rimanenti poveretti devastano citta' per il Napoli, le classi dominanti NON corrono alcun pericolo.


Ed in questo senso, tutta la tolleranza e la leggerezza dello stigma non sono "umanesimo" o "democrazia", ma uno strumento di controllo sociale molto sofisticato.





(1) In realta' si tratta degli strati sociali che invece ne hanno piu' bisogno. E' come dire che non puoi parlare di sindacalismo a chi lavora in nero senza mezzi di sicurezza perche' non ti capirebbe. Aha. E a chi dovete spiegare il sindacalismo, a Nanni Moretti?

(2)Storicamente, le rivolte di massa per il pane piu', le piu' dure e sanguinose, sono avvenute in meridione.Contrariamente a quanto si pensi.

IO reale e IO velleitario.

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La domanda che ricevo di continuo e'"ma perche' con 28 milioni di disoccupati in Europa non avviene alcuna rivolta?". Uno degli strumenti di controllo piu' usati dalla societa' moderna e' quello del cosiddetto "IO velleitario". L' io velleitario non fa altro che costruire una nozione di identita' personale che non corrisponde al vero, e specialmente una nozione di itentita' personale che tolga alla persona qualsiasi rivendicazione.
Prendiamo per esempio i milioni di disoccupati, o i milioni di precari. Essi si trovano in una condizione che normalmente ESIGE una decisione "di uscita".

Quando dico "decisione di uscita" intendo dire che vivere con 300 euro al mese dopo qualche tempo richiede per forza, una decisione che cambi le cose. 

Quindi, la domanda "come queste persone accettano di essere dei poveri?" la risposta e' molto semplice: che non lo accettano. Ma il problema e' che il meccanismo del rifiuto e' cio' che li rende schiavi.

Non sto scherzando: la maniera migliore perche' un individuo sopporti la propria posizione e' far si che la trovi insopportabile a livello intellettuale.

Prendiamo il precario da 300 euro al mese. Converrete che una persona costretta a vivere con 300 euro al mese sia un povero. Il che e' intollerabile. Ma possiamo dividere questo "intollerabile" in due frasi separate:

  • E' intollerabile essere poveri.
  • E' intollerabile PENSARE di essere poveri.
il secondo punto e' il piu' interessante. E' il piu' interessante perche' costruisce il meccanismo dell' IO velleitario. Se prendete una zona povera in molte zone del mondo, scoprirete che la societa' grida loro in faccia, senza alcuna pieta', che sono poveri. In altre zone, i poveri sono ignorati, e nessuno si prende nemmeno la briga di insultarli: essi sono invisibili. E osservate che:

  • Laddove i poveri sono a contatto coi ricchi e sono da loro disprezzati, umiliati, insultati, esiste una gigantesca spinta  al progresso. I poveri vogliono lasciare il loro stato, che conoscono, e trovano insopportabile.
  • Laddove i poveri sono ignorati , vivono completamente separati dagli altri, non sono insultati, sono considerati come parti del paesaggio, o semplicemente nessuno si prende la briga di dirgli in faccia che sono poveri, la societa' e' immobile. Ma non solo: questi poveri SONO CONVINTI DI POSSEDERE MOLTO.

sui vantaggi dell'immobilita' sociale ho gia' scritto, ma ho scritto meno sulle conseguenze sulla percezione personale. Nelle societa' ove i poveri non subiscono uno stigma, non si considerano poveri.

Qui siamo al primo punto: se una persona trova intollerabile ESSERE povera, trova intollerabile anche PENSARE di essere povera. Poiche' cambiare il proprio stato economico non e' semplice, cioe' la persona NON puo' smettere di ESSERE povera, ripieghera' sullo smettere di PENSARE di essere povera.

Si tratta di un riflesso dello stesso concetto: una situazione materialmente intollerabile diventa automaticamente (o quasi) INTELLETTUALMENTE intollerabile. 

Quindi, direi per prima cosa di affermare che:

nessuna classe sociale di poveri accettera' mai di esserlo, a meno che qualcuno non glielo gridi con tanta forza da non COSTRINGERLI a vederlo.
nessuno, che non sia costretto a farlo da qualcun altro che gli grida di essere povero, accettera' mai di esserlo.

A questo punto, capite cosa dicevo prima dello stigma: esso e' salutare nella misura in cui COSTRINGE le persone a realizzare di essere in una situazione dalla quale DEVONO uscire. Perche' solo cosi' escono. Solo cosi' prendono una decisione.

Tempo fa un sottosegretario disse ai "bamboccioni" che erano degli sfigati. Sebbene l'atto in se' appaia sicuramente stupido e crudele, non era inutilmente crudele. Anzi: se per FORTUNA questi bamboccioni avessero realizzato di ESSERE degli sfigati, probabilmente ne sarebbe seguita la <giusta> rivolta che invece non avviene.

La domanda e': ma se i poveri non si credono poveri, come si credono? La risposta e'"qualsiasi cosa suoni meglio". L' IO velleitario non ha un compito ideologico,  nel senso che ha solo un compito: evitare che il pensiero inaccettabile venga concepito e diventi martellante. 

Cosi', la persona non ha l'obiettivo di pensare di essere "ricco": qualsiasi cosa NON sia "povero" va benissimo. Che sia "vittima della crisi", che sia "benestante" , che sia "working class", qualsiasi definizione appaia piu' sopportabile rispetto a "povero" va bene.

Ho letto di persone che, di fronte alla crisi, vanno a mangiare alla caritas. Ma quando vengono descritti, essi vengono descritti come persone "(esteticamente) normali" . Ma la cosa su cui si riflette poco e' che l'estetica della normalita' HA UN COSTO. E questo ci dice che queste famiglie si VESTONO normalmente, ma MANGIANO in maniera "anormale", ovvero alla caritas. Danno, dunque, la precedenza al vestirsi.

Come mai una simile precedenza? Come mai gente che ha perso la casa si sforza ad ogni costo di dormire in automobile pur di continuare una vita "apparentemente normale?". La risposta non sta nella dignita', sta nel fatto di non poter accettare di essere poveri. E parlo di "accettare intellettualmente".
 
Le masse di poveri non si ribelleranno mai, essenzialmente, perche' il loro io reale e' povero, ma il loro io velleitario NON LO E'. Essi semplicemente non accettano l' IDEA di essere poveri, e per questo rifiutano l' IDEA. Una volta che non si PENSANO come poveri, non andranno a protestare contro la poverta'.

Mi e' capitato di guardare le masse di persone che protestano contro la poverta', e osservando i loro vestiti mi e' capitato di pensare che conosco versiti molto meno costosi, e anche quando si parla di capelli, e' diverso guardare una persona che si taglia i capelli di frequente ed una che non se li taglia di frequente.

Ma sembra che per quanto maltrattati siano, essi continuino con una vera e propria recita. Il guaio di una recita e' che normalmente l'attore che impersona Giulio Cesare SA di non essere Giulio Cesare. Mentre queste persone recitano la parte di non-poveri, e NON SANNO di essere poveri, dal momento che rifiutano l'idea cosi' tanto da costruire un "IO Velleitario" che ne cancella il pensiero. 

Lo stesso per le classi un pochino piu' abbienti, che in Italia si autoclassificano come "benestanti" o "ceto medio". Il ceto medio negli altri paesi inizia dal 250.000 euro/anno. In Italia si inizia a definirsi "ceto medio" attorno ai 50.000. Che e' un assurdo, visto che il costo della vita non e' 5 volte minore.

A questo si aggiunge tutta la fenomenologia pubblicitaria. Se gia' non si vuole accettare di essere semplicemente "proletariato", e qualcuno definisce la vostra fiat 500 come "esclusiva", se non come "design sofisticato" , se avete addosso lo stesso costume da bagno di Rihanna e vi tagliate i capelli come Ilaria d'Amico, probabilmente vi sara' MOLTO piu' facile sostenere questo "Io Velleitario".

 Il mondo della pubblicita', a furia di definire una casa di periferia come "immersa nel verde", una casa rumorosa in una zona urbana dal traffico infernale come "prestigiosa posizione centrale" , delle finiture in alluminio come "prestigiose finiture di pregio",  a furia di spacciare il vostro cellulare per un capolavoro michelangiolesco di genialita' leonardesca, a furia di mostrarvi che i vostri vestiti sono gli stessi di Brad Pitt, sta gonfiando l' IO velleitario al punto che le persone preferiscono fare la fame, venire sfruttate, perdere l futuro, piuttosto che scendere in piazza e fare un disastro: dovrebbero ammettere di essere poveri.

Il motivo per cui NON avvengono rivolte e' che all' IO Velleitario che gia' rifiuta l'idea di essere povero, si unisce un mondo della pubblicita' che gonfia l' IO Velleitario di similitudini tra persone normalissime che possiedono cose normalissime e star che fanno cose straordinarie. Queste classi NON scenderanno MAI in piazza perche' per farlo dovrebbero PRIMA rinunciare al mondo DI SOGNO nel quale vivono.

 essi sono davvero convinti di essere benestanti come  i loro cantanti, gli attori di cui scimmiottano i vestiti e il taglio di capelli, di possedere cose dal design "esclusivo", di aver comprato oggetti di enorme valore intellettuale e creativo.

E pur di non perdere questo SOGNO, preferiscono stringere i denti e non pensarci. Non possono fare una rivolta perche' per farlo dovrebbero prima abbandonare il sogno. Poi dovrebbero accettare l'inaccettabile.

Ma se accettare l'inaccettabile puo' essere duro ma fattibile, unito alla perdita del sogno e' uno sforzo troppo grande.

Per questo penso che occorra lo stigma esplicito. Quando il ministro disse che tutti coloro che avevano pensioni basse fossero degli sfigati, e che tutti i giovani senza lavoro fossero dei falliti, anche io pensai "che coglione, infierire cosi'". Ma poi iniziai a pensare , leggendo i commenti di risposta, TUTTI descrivevano il ministro come coglione a parlare cosi' di ALTRI. Mai di se'. 

Erano tutti a li' a dire "insultare questi giovani e' codardo". Verissimo. Ma nessuno scriveva "INSULTARE ME E' CODARDO". Possibile che TUTTI fossero incazzati , tranne i destinatari dell'insulto? E cosi' iniziai a rendermi conto che NESSUNO credeva di essere il destinatario dell'insulto. Tutti pensavano che i poveri fossero altri. Nessun precario che disse "ehi, quando dici che i precari sono dei falliti, insulti ME!". No, erano tutti incazzati perche' si insultavano ALTRI. Possibile che non ci fossero precari su internet? Neanche programmatori precari? Non ci credo. Ma descrivevano l'insulto come diretti ad altri: rifiutavano di accettare di essere loro gli sfigati e i falliti.

E cosi', oggi sospetto che serva davvero qualcuno che vada in TV a dire: caro pensionato, guadagni meno di 500 euro di pensione? Sei uno sfigato. Caro giovane, sei ancora a casa coi tuoi e hai solo un lavoro precario? Sei un fallito. 

E se tutti perdessero la delicatezza, probabilmente il sogno della pubblicita' cadrebbe, e il nostro precario capirebbe che non e' a dieta, ma non mangia, che non ha un cellulare di michelangiolesca bellezza e leonardesca genialita', ma si e' svenato per un prodotto in serie fatto in CINA, che non sta mangiando vegetariano ma non puo' permettersi la carne, che la sua auto e' un'utilitaria da proletari, che la sua casa e' una gabbia per polli in un quartiere semimalavitoso, e che , visto che le cose stanno cosi', FORSE E' IL MOMENTO DI RIBELLARSI A QUESTA MERDA.

Questa merda che e' diventata la loro VITA. Cui hanno sostituito un sogno, che non abbandoneranno sinche' qualcuno non tirera' loro un sonoro schiaffo.

In fondo, John Elkann vi stava facendo un favore. 

Certo, rimane il personaggio che e', ma su una cosa diceva il vero: dovreste avere il coraggio uscire di casa. 
 
E prendere una spranga. E spaccare tutto sinche' non vi danno quel che volete.


Anche se il finale non e' proprio quello che intendeva Elkann, intendo.

Ventisette Piccoli Putin.

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C'e' in praticamente tutti i giornali una gigantesca campagna per salvare la UE dall'esito delle prossime votazioni, e la cosa davvero buffa e' che si tratta degli stessi giornali che sino a qualche tempo fa sparavano ad alzo zero sulla UE e sulla Merkel. Cosi' la domanda e': a che cosa e' dovuto questo massivo dietrofront?

Il punto e' che coloro che sino a ieri scommettevano allegramente in borsa hanno iniziato ad accorgersi che i partiti che LORO stessi stavano sovvenzionando al preciso scopo di distruggere l' Unione Europea hanno TUTTI una precisa caratteristica comune: il protezionismo.

Facciamo roleplay.

Ora, immaginiamo di essere i cosiddetti "master of the universe", i draghi delle borse , e di volere un mondo ove i capitali girano liberamente senza restrizioni. Quello che vogliamo allora saranno il WTO, la UE, e qualsiasi cosa metta fuori gioco l'interferenza dei governi. 

La costruzione del cosiddetto "mondo globalizzato" e' il centro dell'ideologia che vuole la finanza come ente SOVRAnazionale, non influenzato dai governi , capace di lavorare in un pianeta "flat", cioe' in un pianeta ove NESSUN business subisce interferenze governative.

E se noi siamo i "masters of the universe", ovviamente ci infastidisce molto il legislatore europeo: con le sue regole, particolarmente dure su un mercato che comunque non vogliamo perdere, e per questa ragione negli anni passati ci siamo scagliati contro un legislatore ingombrante ed estremamente rigido. Vedi il caso Microsoft.

Cosi' vogliamo toglierci dalle scatole questo legislatore. Aha. Solo che , dopo anni passati a finanziare l'antieuropeismo e cifre titaniche spese a mettere in crisi i paesi dell' UE, ci accorgiamo che la reazione e' di tipo nazionalistico E protezionistico.

Avremmo potuto saperlo se avessimo saputo trovare la Francia su una carta geografica, certo, ma noi finanzieri non diamo peso a queste cose. Quando vogliamo una cultura compriamo un quadro di Renoir. Renault. Renegade. Insomma, quello li' che stampava le foto sui quadri dei musei.

Insomma, noi pensavamo che una volta distrutto questo legislatore, non ci sarebbe stato ALCUN legislatore. E una volta distrutta questa sovranita' non ci sarebbe piu' stata NESSUNA sovranita'. Invece, adesso iniziamo a sospettare che al loro posto ce ne saranno ventisette.

Le Pen, UKIP, Grillo, non c'e' partito antieuropeo che non voglia riprendersi la sovranita', e che non richieda provvedimenti che implicano il protezionismo.

La Merkel ha alzato lo stipendio minimo ; cosa che costera' 16 miliardi di euro ai suoi industriali. Ne ha poi stanziati 23 in infrastrutture, quindi li ha ripagati, ma la domanda e'"e come rimarranno compettivi sul mercato interno?". La risposta e' ovvia: troveranno qualche modo di fare protezionismo, quel protezionismo alla tedesca che ti obbliga ad una certificazione ISO-qualcosa, che prendi solo se sei una ditta tedesca. (1)

E i provvedimenti proposti dalla LePen funzionano se e solo se si bloccano prodotti agricoli stranieri, se si censura internet, se si impedisce lo sbarco di tecnologie IT americane, se si impedisce alla finanza straniera di entrare in francia.

E i provvedimenti proposti da Grillo , l' Italia proposta da Grillo, funziona se e solo se si blocca l'importazione di qualsiasi cibo, si fermano gli investimenti di finanzieri stranieri, si ricostruisce olivetti e si blocca l'importazione di tecnologia dall'estero, se si piazzano delle dogane e si fa dumping sul lavoro.

Potremmo esaminare TUTTI i provvedimenti e gli ideali di TUTTI i partiti anti-euro, e scopriremmo sempre la stessa realta; una realta' fatta di confini, di una moltiplicazione di legislatori, di dogane, di fiscalita' diverse, di rischio di cambio tra nazioni.

E a questo non ci piace. Non ci piace perche' e' il contrario della globalizzazione. Significa di nuovo prodotti fermi alla dogana, significa il REATO di esportazione di valuta, significa trattare coi ministeri del commercio estero, significa trattare ogni investimento col governo. Significa dover bussare alla porta di un ministro se vogliamo comprare un'azienda locale, e poi dover parlare col presidente della regione/lander/quelchele', e forse anche col sindaco. 

E questo non ci piace, perche' e' anche peggiore di un legislatore europeo. Almeno con UN legislatore europeo, fatta la regola, ti sei tolto il dente. Ma con 27 legislatori significa che , ad una media di un'elezione politica ogni 4/5 anni, abbiamo 5/6 nuovi governi ogni anno con cui trattare.

 Abbiamo dogane, e se quello che vendiamo mette in crisi un potente locale, il potente locale blocca la nostra merce alla dogana con una telefonata. E specialmente, dobbiamo moltiplicare per 27 OGNI canale di distribuzione. Se oggi basta UN canale dentro Schengen, una sede, e poi da li' parte la merce per ogni dove, dopo ci saranno 27 frontiere. Perche' i programmi degli euroscettici NON sono attuabili sinche' c'e' Schengen, e' ovvio che se vincono loro Schengen e' in pericolo.

Un data center per paese. Un call center per paese. Un'intera supply chain per paese. Un intero management, una sede, una moltiplicazione assurda dell'infrastruttura. 

E allora adesso ci stiamo accorgendo che le nazioni non sono tabula rasa. Se a quei bastardi dai un input tipo "no europa", poi loro ci mettono dentro anche "piu' patria". E cosi' facendo, ci troviamo con 27 copie dell' Europa, con 27 capitali tutte come Bruxelles, con 27 burocrazie che non possiamo aggirare appellandoci al WTO e a Schengen.

Abbiamo chiesto consigli ai piu' vecchi di noi, e sono impalliditi. I vecchi finanzieri ci raccontano di quando avevi bisogno dell'autorizzazione del ministero del commercio per comprare piu' di un miliardo di qualcosa dall'estero. E non te la davano se in patria c'era qualcosa di anche lontanamente simile: volevi importare auto? Ti chiedevano che cos'avevano di male le auto del luogo, e ti dicevano che si, potevi farlo, ma solo se aprivi uno stabilimento li' e assumevi certe persone (che poi votavano quel politico).

Ti dicevano che prima che uno straniero facesse il rating di una banca locale era impensabile: le banche furono enti del diritto PUBBLICO per molto tempo, e i bilanci NON TE LI LASCIAVANO NEANCHE VEDERE. E a quei tempi, anche i bilanci delle grandi industrie se li leggevano col ministero dell'industria. Che uno straniero potesse metterci sopra le mani era una pretesa blasfema.

Comprare un'azienda come Parlamat o Alstom? Non era pensabile neanche nei sogni piu' erotici. Dovevi chiamare una prostituta e farti dire le cose sconce, per pensare cose tipo "un americano compra Alstom". Non te lo lasciavano fare, morte piuttosto del disonore. 

Questi vecchi ci hanno raccontato di quando le merci avevano bisogno del sigillo della dogana per passare, e il piombino della finanza sul vagone ferroviario, e le nostre merci viaggiavano dentro carri piombati come fossero destinate ad un campo di concentramento.

E dopo aver parlato coi vecchi che ci raccontano di questi tempi, stiamo iniziando a capire meglio che tipo di nazioni sognano gli euroscettici per il post-euro.  Stiamo capendo che tipo di "vecchia Francia" voglia la Le Pen, che genere di "Nuova Italia" voglia Grillo, che cosa si nasconda dietro all'idea cosi' British di "Old England" di Farage: la fine del WTO, di Bretton Woods, forse addirittura di Internet (i francesi e i tedeschi parlano di qualcosa che di fatto e' protezionismo culturale ) e dei mass media.

E abbiamo capito che un'europa fatta da 27 stati sovrani e' un'Europa fatta da ventisette Piccoli Putin. 

E a noi "masters of the universe", Putin fa una gran paura.  Ci fa paura tornare ad un mondo ove le imprese sono gerarchicamente inferiori agli stati nazionali. Ad un mondo ove puoi finire in carcere se il tuo business non concide con la politica economica del paese.  Ad un mondo dove non puo' arrivare Milton Friedman e dire che le aziende non rispondono alla societa', perche' e' il governo che decide di cosa rispondono le aziende, e a chi. 

E quindi adesso abbiamo paura, di questa malattia che pure abbiamo seminato noi. Abbiamo paura quando la Germania fa una legge che richiede protezionismo, quando la Francia invoca il protezionismo, quando l'Italia invoca il protezionismo alimentare, abbiamo paura di 27 nazioni, ognuna col suo particolare protezionismo che protegge le sue aree strategiche: chi avra' il protezionismo sulle auto e imporra' criteri di sicurezza tipici dei carri armati, chi avra' il protezionismo del cibo e imporra' standard di purezza filologica , chi fara' protezionismo sulle banche , chi sul settore turistico, chi sui brevetti, chi sulle tecnologie. 

E cosi' adesso stiamo cercando di mettere una toppa. 

E abbiamo paura di essere arrivati troppo tardi.

Fine del roleplay.

Spero che questo risponda alla vostra domanda.



(1) Stanno iniziando a certificare TÜV anche le lauree. Significa che se siete laureati in ingegneria ma sinora avete fatto i camerieri, non vi certificano la laurea. Solo ingegneri che hanno fatto gli ingegneri, fisici che hanno fatto fisica, e cosi' via.

Lo sapevate che Michele Serra non ha un account su Facebook?

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Qualche volta giri sui giornali italici e ti cascano le braccia. Prendiamo questo articolo qui: http://www.repubblica.it/cultura/2014/05/09/news/caro_falso_michele_serra_per_favore_lasciami_libero-85620149/?ref=HRER2-2 , scritto da uno che passa la vita a vantarsi di quali mezzi - comunisticamente ed anticapitalisticamente obsoleti - informatici NON usa, in un rifiuto della modernita' che appare piu' patetico che altro.

A leggere bene l'articolo, si direbbe che si stia lamentando di una appropriazione della sua identita', se non fosse per alcuni dettagli:

  • L'appropriazione dell'identita' altrui e' uno dei motivi di segnalazione del profilo a Facebook, e normalmente porta alla chiusura dello stesso. Gli amici che consigliano Serra (che, notate bene, non ha un account su Facebook) , a detta sua, sono degli incompetenti, degli imbecilli o entrambe le cose.
  • L'appropriazione dell'identita' altrui e' un reato, se non ricordo male, nell'ordinamento giuridico italiano, e si, la Polizia Postale non ha altro da fare, perche' va proprio a caccia di reati simili. Il reato non e' piccolo, perche' impersonando qualcun altro e' possibile farsi dare dati e informazioni cui normalmente non si avrebbe accesso: per esempio, un falso Michele Serra (che, e' bene tenerlo presente, non ha un account su FAcebook)  potrebbe chiedere a qualche aspirante giornalista il numero di telefono e darsi allo stalking, o peggio.
  • Michele Serra (che, sia chiaro a tutti, non ha un account su Facebook)  si e' sempre VANTATO di non avere un account su Facebook , spacciando questa scelta come una posizione intellettualistica di rifiuto del progresso e attaccamento al bel mondo che fu, mondo che a dire il vero era una merda, ma a Michele Serra (che, e' sempre bene ricordare, non ha un account su Facebook) sembra che questa posa dia un sacco di ammirazione, e non omette di farlo presente anche nel post.
  • Mi informano nel Salotto di KEIN PFUSCH che "Per quanto riguarda Facebook, Michele Serra (che, come sappiamo bene anche noi nel Baden-Württemberg, NON ha un account su Facebook) ha semplicemente preso una cantonata colossale. NON si tratta di un fake account, ma di una fanpage aperta da un suo estimatore che postava i link dei suoi articoli. Una cosa normalissima, anche il piú scalcinato dei gruppi rock ne ha una. Miserable failure, simply!"
     
La cosa piu' ridicola e'  l'ostentato disinteresse e rifiuto di prendere parte  a Facebook, questo demone della modernita' non ancora abbastanza obsoleto da essere di sinistra (perche' la sinistra acquisisce la modernita' solo quando  e' obsoleta (non per niente sono Blairiani dieci anni dopo Blair) : Michele Serra (che, si noti, non ha un account su Facebook) entrera' su Facebook solo quando Internet funzionera' per telepatia, suppongo,  o roba del genere.

La vera domanda e': ma se Facebook e' disumanizzante, il male massificante che avanza, se e' troppo mainstream per un genio eccentrico come lui, se non ha l'odore di clavicembalo scrivano che piace a Michele Serra (dopo nove giorni appeso ad una quercia le Rune mi hanno detto che non ha un account su Facebook) , se su Facebook non ci sono piu' Orazi e Curiazi , e quindi Serra (ci tengo a dirlo: non ha un account su Facebook) non ha un account, MA CHE CAZZO GLIENE FREGA DI QUELLO CHE C'E' LI'?

La risposta e': nulla. Se Micele Serra (che Gengis Khan ha cercato invano su Facebook, ma lui non ha un account) non ha un account su Facebook, di quello che succede su Facebook non gli importa nulla: non ha neanche un account su VKontakte, e neanche su BaiDou , ma non credo sia mai andato a cercare se ci siano dei suoi ononimi, Michele Serra (che non ci tiene neanche un pochino a dirvi che non ha un account su Facebook).

Perche' a Michele Serra (che e' bene non dimenticare: non ha un account su Facebook) non frega NULLA se ci sono suoi omonimi su BaiDou o VkOntakte, che pure fanno un bel pochino di iscritti, e invece si incazza per il suo omonimo su Facebook?

La risposta e' ovvia, e sta nella famosa domanda di Moretti: "ma mi si nota piu' se ci vado, o se non ci vado?". La verita' e' che Michele  Serra (per chi lo abbia dimenticato: non ha un account su Facebook )  non e' su facebook per una precisa ragione: dire a tutti che non e' su facebook. Il suo "non esserci" non e' altro che un modo per esserci, nella speranza di farsi notare ad una festa NON andandoci.

Allora, Caro Serra (tiro ad indovinare: non hai un account su Facebook, per caso?) , posso rispondere alla domanda di Moretti, dicendo questo: no, nessuno notera' MAI se non vai ad una festa, con le sole eccezioni della tua festa di compleanno, di laurea, di matrimonio e del funerale. 

Capisci come? Se tu fosse che so io Zuckerberg, allora si, ti si noterebbe. La gente lo nota, se Mark Zuckerberg non ha un account su Facebook. (come appunto, non dimentichiamolo mai, fa Michele Serra).

Ma, onestamente, ti assicuro che nessuno si era mai accorto che Michele Serra (che molti ormai sospettano non avere un account su Facebook) non ha un account su Facebook.

Michele Serra (di cui non bisogna mai dimenticare che non ha un account su Facebook) si chiede: ma e' obbligatorio avere un account su Facebook? No, ovviamente. Nemmeno io ne ho uno. E sia chiaro: non perche' io detesti la tecnologia e scriva solo con clavicembali scrivani del'800 (1), e' perche' trovo che la gestione delle policy sia perlomeno "instabile", e che il contratto con l'utente cambi troppo spesso per i miei gusti.

Tuttavia ho altri social, come VKontakte,Whisper, e cosi' via. 

E' obbligatorio avere Facebook? No, per nulla. Ma non e' nemmeno obbligatorio spendersi cosi' tanto per farlo sapere: sa molto di posa.

Ok, se domani io decidessi di usare un Potenografo per scrivere sul blog (2) probabilmente nessuno se ne accorgerebbe, per una ragione: Internet non e' come una festa. Nessuno ti nota se non ci sei, e a dire il vero, nessuno ti nota nemmeno se ci sei.

E' assolutamente chiaro che Michele Serra (il Kali Yuga sta per iniziare e lui non ha un account su Facebook)  vuole prendersi un'ulteriore pagina della Repubblica per farci sapere che NON ha un account su Facebook. E questo perche' vuole spararsi la posa , cosi' comune per chi viene dall'area culturale , o forse da quella specie che pratica la nostalgia per i bei tempi andati come richiamo nel corteggiamento, e vuole farcelo sapere: insomma, Michele Serra (che Satana conosce bene per non avere un account su Facebook) non ha un account su Facebook.

Ed e' altrettanto chiaro che , se escludiamo il sottoscritto, a nessuno frega un cazzo di niente. In pratica, caro Michele Serra (mi sovviene ora che non hai un account su Facebook), nessuno aveva notato che non sei su Facebook. Si, hanno aperto un account a nome di Michele Serra (il CERN conferma che non ha un account su Facebook anche oltre i 17TeV) , ma ti assicuro che non e' una prova di celebrita', lo fanno anche a persone con molta meno visibilita'.

Insomma, non ti si nota proprio per un cazzo.

Ed e' per questo che ho deciso ad aiutarti: lo so, sei abituato ad un mondo del giornalismo ove i giornali sono pochi e chi ci scrive e' in una specie di olimpo. Quindi Michele Serra (che il Mossad cerca invano su Facebook, ma lui non ha un account) era uno fico, quando c'erano solo i giornali.  E oggi lo infastidisce un mondo ove non sei nell'olimpo solo perche' scrivi su un giornale, e lui e' meno fico.

Cosi', ho deciso di aiutarlo. Firmandomi Michele Serra (e' matematicamente dimostrato che non ha un account su Facebook)  in questo articolo. E invito chiunque a firmarsi Michele Serra (l'associazione Medici Dentisti Italiani conferma che non ha un account su Facebook)  per almeno una giornata, cosi' magari tu vedrai che anche su Twitter ci sono troppi falsi Michele Serra (la Nasa ha appena scoperto che non c'e' traccia di Michele Serra su Facebook) , e anche sui blog, e anche su ogni altro social network.

Cosi', caro Michele Serra (Manitou dire a squaw che Michele Serra non avere account su Facebook. Augh)  potrai dire a tutti gli italiani in quanti social network NON sei, ad occhio e croce un centinaio, e a scandalizzarti perche'"ma e' obbligatorio avere twitter? Ma adesso uno deve per forza avere un account su bigblackcocksocial.com?"


E potrai lamentarti anche tu,  Michele Serra (che il Vangelo apocrifo di Fileppe chiama אחדללאחשבוןפייסבוק :"colui senza account di Facebook") , come tantissimi vecchi coglioni, che questa modernita' tu non la capisci, e te stai a casa a scrivere col tuo Potenografo, mentre ascolti musica di Claudio Lolli (edizione in dilaetto cubano) col tuo Fonografo, e sorseggi rosolio fresco dal frigidario.



E tutti diranno "ma quanto e' fascinoso e retro' Michele Serra (aspetta, vediamo se ho capito: non ha un account su Facebook?) che usa il Potenografo e noi invece siamo su Facebook, e quanto e' Mainstream Facebook , e quanto va controcorrente Michele Serra (che, indovinate un pochino: non ha un account su Facebook), e quanto deve essere geniale ed intelligente Michele Serra (ma lo sapevate che non ha un account su Facebook?)".

 E finalmente tutti noteranno che Michele Serra (che, e' bene ricordarlo, non ha un account su Facebook) , non ha un account su Facebook perche' e' troppo mainstream per lui.

Firmato,


Michele Serra (un cespuglio in fiamme mi ha appena detto che non ha un account su Facebook).


(1) http://it.wikipedia.org/wiki/Cembalo_scrivano

(2)http://it.wikipedia.org/wiki/Potenografo

Soylent

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Stavo seguendo da ormai un anno l' idea del "Soylent" (se non sapete perche' si chiami cosi' allora siete dei mufloni del Volga. I piu' volgari.) quando e' finita su qualche giornale: lo so perche' e' partito il tam tam delle domande. Ora, il fatto e' questo: sono favorevole all'idea, ma sforevole a QUELLA implementazione.
 
Prima vi dico perche' sono favorevole all'idea.

Che siate consulenti o che siate persone che non possono tornare a casa a mangiare per altri motivi, mangiare durante la settimana NON vi dara' piacere. Non ve ne dara' perche', a meno di spendere una fortuna, non mangerete bene.

Non e' un problema di Italia o Germania: neanche in Italia durante la settimana i lavoratori mangiano bene.

Dove andate? O usate una mensa interna o appaltata (tipo Camst per gli emiliani) , e allora vi sorbite cibi che sono stati preparati il giorno prima, si sono ossidati, la frutta se tagliata ha una punta di acido, se non tagliata sa di frutta all' azoto , la pasta contiene troppi grassi che servono alla conservazione, le patate sanno di terra perche' vengono pelate con una pelatrice a grattugia che toglie appena la buccia coriacea, e cosi' via.

Se uscite, andate nelle solite trattorie , oppure nelle mense private, che sono generalmente porcherie anche peggiori.  Idem per i piccoli ristoranti , le pizzerie, e i kebabbari. (1)

Se siete in germania i kebbabari sono molto piu' lussuriosi perche' sono turchi e il kebab lo fanno piu' carico, ma la differenza tra un kebabbaro turco e un pizzaiolo egiziano di Milano e' poca. Si, poi potreste andare a mangiare in un ristorante cinese, o in altri tipi di posti ove mangiate a buon mercato (2) .

Non voglio menzionare di quando, incombenza del consulente, dovete andare "a cena col cliente" : vi troverete in un ristorante per il business. Un posto dove sanno benissimo che la gente ha le narici rovinate dalla coca per cui non si curano dell'odore delle cose, e sanno che tanto mangerete comunque quel che vi servono perche' non avete davvero scelto di essere li'. Pagherete moltissimo cose per le quali avreste ucciso il kebabbaro per incompetenza.

Insomma, e' ora di dire che se mangiate fuori per lavoro non godete particolarmente del cibo. Lo usate, scegliete quello "meno peggiore",  ma non e' che proviate quella libidine soddisfatta che provate quando siete a casa la domenica, vi mettete ai fornelli e volete godere davvero.

Il settore del catering, sia in Italia che ovunque, fa CAGARE , e sarebbe ora di dirlo. Ci sono alcuni ristoranti mandati avanti dai cosiddetti "guru" della cucina, che arrivano a malapena alla sifficienza, anche se ciurlano molto nel manico: la pasticceria e' una scienza a se', la carne e' una scienza a se', i primi sono una scienza a se', il pane e' una scienza a se', e il vino e' un mondo tutto suo. Siccome nessun cliente puo' essere un guru in tutte queste cose, i "grandi cuochi" vi rovesciano sul tavolo una serie di porcherie costosissime, confidenti che se la qualita' degli ingredienti e' alta, siccome non capite nulla del resto, allora vi andra' bene.

Di fatto, nei grandi ristoranti non godete del fatto che il cuoco sia bravo: godete del fatto che tutti i grandi cuochi fanno proprio lo sloagan "ricette semplici e ingredienti di prima scelta". Poiche'"ricetta semplice" e' il contrario di "ricetta sofisticata" , avete una specie di Apple della cucina: un rettangolo bianco, pero' che bel rettangolo, e che bel bianco. (3)

 Tuttavia, nei ristoranti pregiati avete la possibilita' di godere, visto che gli ingredienti sono sempre ottimi e le ricette poco sofisticate vi permettono di goderli. Evidentemente e' la filosofia del momento.

Solo che sono costosi. Ma... c'e' un "ma". Se invece di mangiare merda per tutta la settimana , con una cifra MOLTO inferiore poteste nutrirvi , vi rimarrebbero i soldi per una signora cena in un buon ristorante.

Quindi la filosofia del soylent mi piace per questo: si, ok. Siccome non godo particolarmente di come mangio al lavoro (4), allora tantovale non mangiare e limitarsi a nutrirmi, e poi tenere i soldi per godere nel fine settimana.

Fa anche molto Nietzsche , btw.

La sera quelli che sono al lavoro ma mangiano bene sono quelli che hanno la moglie brava a casa che cucina. Ma ci sono DUE problemi: 

  1. Personalmente sono contrario all'idea di una donna incatenata ad una cucina tre ore al giorno , per cucinare. Non le odio cosi' tanto, probabilmente. Si, ok, quella volta che VUOI cucinare fallo, ma che una debbe passare ore ogni giorno in cucina solo perche' tu torni a casa e' assurdo. In questo senso mi piace il modo che hanno i tedeschi di gestire la cena serale.
  2. La sera l'organismo si prepara alla nanna. Significa che si prepara ad assorbire tutto. No, non solo i carboidrati. Si prepara ad assorbire tutto, anche quelle cose che durante il giorno finirebbero "negli scarichi", le molecole che verrebbero smantellate e tutto quanto. Ovviamente poi si va a letto, otto ore a consumo bassissimo e metabolismo basso, e via: tutto bagaglio. La sera si deve mangiare poco, o meno.


Quindi si: se qualcuno mi desse una polverina davvero sufficiente al bisogno giornaliero , potrei aspettare il fine settimana per mettermi ai fornelli , o per andare in qualche ristorante che cucina BENE. E godere.

Quindi si', l'idea mi piace. Se qualche NUTRIZIONISTA e qualche ESPERTO DI BIOLOGIA E FISIOLOGIA realizzasse una cosa simile, lo farei volentieri. Basta merda bruciacchiata e cancerogena nelle steak-house, basta kebab, basta imbiss, basta trattorie, e viva la cucina.

E adesso andiamo al perche' il soylent non mi piace. E' fatto da ingegneri. Oh, non che io li detesti: se esistessero ingegneri della nutrizione probabilmente mi affiderei a loro.

Ma li' stiamo parlando di ingegneri elettronici, ingegneri meccanici, e altre persone che magari hanno dato esami di chimica, ma niente che dia loro competenze. Quindi si stanno occupando di chimica, farmacia, nutrizione, biologia, fisiologia, senza SAPERNE UNA CIPPA.

Adesso il loro blog e' cambiato, ma io l'ho seguito e mi ricordo un episodio terrificante: ai primi momenti del Soylent il composto NON conteneva abbastanza ferro. Cosi' il tizio inizio' ad accusare un calo di peso e di forza fisica: fece un esame del sangue, scopri' che aveva carenza di ferro, e decise di aggiungere dei chelati.

Puo' sembrare un episodio tutto sommato irrilevante, ma vi faccio notare che:

  1. Il danno si e' manifestato quasi subito. Essendo ferro, un elemento importante, si e' accorto subito della cappella. Se fosse stato un danno di quelli che si manifestano tra cinque-sei anni, o che si manifestano in vecchiaia, non se ne sarebbe mai accorto. O meglio, se ne sarebbe accorto MOLTO tardi. 
  2. Il danno si e' manifestato quando era riparabile. Certo, ha scazzato le dosi di ferro e aggiungendo del ferro chelato le cose sono tornate a posto. Ma se avesse scazzato con quelle (tiro ad indovinare) di calcio, e dopo 30 anni si fosse trovato in piena osteoporosi , col cazzo che rimediava a 60 anni un'osteoporosi massiva.
allora, mi va benissimo l'idea di Soylent. Ma non se gestito da un gruppo di INCOMPETENTI , che nonostante i finanziamenti NON si sono dotati di medici, fisiologi, chimici, farmacisti, biologi, nutrizionisti.

Da un prodotto del genere mi aspetto che:

  • Mi arrivi in dosi settimanali, con composizioni diverse per giorno in modo da non mescolare cose che reagiscono tra loro.
  • Mi arrivi in due-tre dosi al giorno, in modo da non fare un pieno di carboidrati e sali minerali la sera.
  • Mi arrivi in dosi diverse per l'eta' : il mio matusalemmico Schnautzer ha ormai 13 anni e mangia cibo per cani vecchi. Col cibo per giovanotti i reni gli si erano arrabbiati.  Mi aspetto soylent per giovani, per adulti, per anziani.
  • Mi aspetto che siano indicate le dosi per peso. Non credo che un cinesino da 56 kg e un africano alto due metri e pesante 95 mangino le stesse cose.
insomma, mi aspetto che qualche ESPERTO ci metta le mani, che decida delle dosi, che ci metta delle cose che sia meglio avere sia per vivere oggi che per invecchiare bene, e cosi' via. Che ci siano sopra delle controindicazioni e che siano indicati i tempi massimi, per dire: non oltre i cinque giorni a settimana, per via della peristalsi intestinale.

A quel punto, si potrebbe cominciare ad usarlo. Invece, sta succedendo che:

  • A farlo sono degli ingegneri elettronici. Gran brava gente. Finche' si occupa di elettronica, intendo.
  • A farlo NON sono gli esperti che mi aspetto. Nemmeno uno.
  • Hanno fatto una startup di gggiovani, e forti di questa religione "startup di gggiovAni" adesso tutto quel che fanno e' fico, rivoluzionario e futuroso.
  • Hanno ricevuto finanziamenti, e non si capisce perche', visto che non esiste alcuna prova che quella roba sia cibo. Anche se le autorita' la facessero passare, la passerebbero come integratore alimentare, mentre quella roba non pretende di integrare proprio niente, pretende di essere cibo.
quindi mi spiace. Buona idea, davvero: mi piacerebbe che ci fosse qualcosa del genere, per smetterla di sprecare soldi in un pessimo catering lavorativo.

Ma l'implementazione, mi spiace , fa cagare lo zio Jeb che fuma la pipa seduto con la doppietta nella veranda della sua casa del west.


Ah, si: il numero di sbroccati che legge questo blog sta salendo pericolosamente. Urgono contromisure:

TETTE.


CULO.
TETTE+CULO





(1) Il Kebab nutre, ma come diceva Evola: NESSUN GVERRIERO SE NE NVTRE. E c'e' una ragione.

(2) Per favore, smettetela coi ristoranti cinese-mongolo: un ristorante "cinese-mongolo" e' come dire "italo-svizzero". Ok, ha senso geograficamente. Se vi piace il carpaccio DI orologio a cucu'.

(3) Ho mangiato dal corrispondente locale di Cracco, un certo Nelson Müller. Ingredienti fantastici. Poi le ricette erano semplici, ma ho goduto degli ingredienti ottimi e ben preparati. Del resto, e' chiaro che se una mucca pesa 600Kg e prendete i 2KG migliori, per una semplice questione statistica otterrete un sapore ottimo.

(4) ovviamente ci sono anche eccezioni. Quando lavoravo in Italia, nei viaggi di lavoro verso ovest mi fermavo quasi sempre a Modena, in un posto chiamato "La Busa". Li' pote(va)te (non so se sia ancora cosi') godere abbastanza del cibo. E' 100% emiliano, perche' alla Busa e' cosi'.

Il senso di liberta' di Conchita Wurst

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Ho guardato l' Eurofestival. Essenzialmente perche' qui e' una mania, specialmente dopo che ha vinto una cantante di Düsseldorf, e quindi adesso i bambini vogliono guardare l' Eurofestival, le signore vogliono guardare l' Eurofestival, e io anche se sono al PC mi guardo l'eurofestival. Magari non con l'attenzione che dedicano altri, ma in certe parti era anche divertente. (oltre a farmi desiderare la nuclearizzazione della Francia)(1).
 Onestamente , Conchita Wurst (per chi non lo sapesse, in tedesco Wurst indica salsicce, salami, insaccati in genere, e in spagnolo Conchita significa grossomodo "passera" ), l'avrei preferita piu' Drag Queen, ovvero piu' casinista e meno principessina in lacrime. 

Cazzo, una Drag Queen e' una drag queen: deve ispirare Carnevale di Rio, Bordello del Kazakistan e Cabaret di Parigi , tutti insieme, e non necessariamente in quest'ordine. Quella frignava di continuo. Io non ho niente contro le Drag Queen, ma cavolo, esistono degli standard del settore. Avrei preferito Platinette, a questo punto: una drag queen e' trasgressione, non commozione. 
Ovviamente non esiste una legge fisica che vieti ad una Drag Queen di essere commovente, come non ci sono leggi fisiche che vietino a Predator di recitare in un film di Moretti. "Mi si nota di piu' se squarto o se strappo la colonna vertebrale?". Pero' ci aspettiamo Predator in un film tamarrissimo con gli sbudellamenti, e le Drag Queen che sprizzano carnevale, provocazione, trasgressione, sorrisi e baci e palpatine. End of story.

Cioe', ti presenti al pubblico con un nome che qualsiasi tedescofono riconosce come "Conchita Salsiccia" o "Conchita Salame" - e ho detto tutto - e sei una drag queen, e canti come una sciantosa degli anni '40, poi non ti metti a frignare: mandi dei baci, dei baci con la lingua, insomma, fai tutto quello che uno si aspetta da una drag queen che si chiama "Conchita Salame".

Se non ti va e vuoi frignare ti fai chiamare che so "Conchita Blümchen". Fine dei miei commenti.

Non voglio commentare la partecipante di San Marino - stamattina tutti i miei colleghi mi hanno chiesto che cazzo sia San Marino: gli ho detto che e' una specie di Lichtenstein  - che ha usato una scenografia tipo Venere che esce dai flutti. Il che, a San Marino ci azzecca, almeno dopo che il riscaldamento globale avra' alzato le acque di qualche centinaio di metri. Fino a quel momento, a San Marino di mare ne vedranno pochino. 

Ho osservato con un certo interesse il voto, ovvero l'attribuzione degli 8,10,12 punti , e a dire il vero avevo notato una cosa diversa: che praticamente ogni nazione ha votato per le nazioni confinanti. 

Le nazioni dell'est votavano altre nazioni dell' est e Conchita Wurst, le nazioni del nord europa votavano altre nazioni del nord europa e Conchita Wurst, e insomma: in pratica era un festival dei blocchi linguistici: neolatini, neogermanici, neoslavi.

Questo semmai doveva essere il punto di riflessione, ma in realta' tutti parlano di Conchita Wurst, che viene vista dai russi come un affronto.E tutti a discutere se va bene una drag queen con la barba o senza barba, o se doveva vincere lei o meno. 

Onestamente, la canzone non mi e' piaciuta, ma qui siamo ai gusti: non possono vincere i Lordi ogni anno, come sarebbe auspicabile.

C'e' chi dice che Conchita Wurst non deve stare in TV perche' e' difficile spiegarlo ai bambini. Ecco com'e' andata a casa mia.

tail -f /var/log/sillyquestions.log

  • 23:15:44,546 - Papa', perche' quel signore si veste da donna?
  • 23:15:47,744 - Perche' a certi signori piace vestirsi da donne.
  • 23:15:49,379 - Si, ma perche'?
  • 23:15:51,925 - Ogni persona lo fa per un motivo diverso, bisogna parlarci di persona per saperlo. Se conosci qualche bambino che si veste come una femmina, chiediglielo.
siamo d'accordo sul fatto che mia figlia non abbia ancora studiato le tautologie a scuola, ma non mi sembra un compito di una complicazione devastante. I padri bigotti sono particolarmente stupidi , tanto da non riuscire a dare risposte che non neghino il vero ma non necessitino di spiegare la demolizione delle logiche estetiche di genere nel dettaglio.
Cosi' andiamo alla vera domanda:
ma perche' un oligarca russo deve decidere come debba vestirmi io? 
 certo, se vivessi a Mosca probabilmente la risposta sarebbe "perche' vuoi vivere sino a domani", ma il punto e' sempre quello: chi cazzo e' un oligarca russo per decidere come si debba vestire un cantante viennese?


Lo dico perche' ultimamente un po' troppe persone stanno iniziando a discutere di quel che gli altri fanno, e onestamente in queste condizioni preferisco di gran lunga tirargli uno schiaffone votando per Conchita, solo per dirgli una cosa semplicissima:






voglio dire, se Conchita Wurst intende vestirsi cosi', sono affari puramente suoi. Certo, siccome e' in un luogo pubblico, allora la vedono tutti. E a qualcuno da' fastidio. Benone: che smettano di guardare.

Ma c'e' di piu'. Il motivo per cui questo evento , altrimenti insignificante (suvvia, l'Eurofestival: quando mai ha avuto importanza?) sta facendo scalpore e' che moltissimi paesi hanno votato per quel(la) cantante, e che la fascia di eta' che porta i cosiddetti "valori" , i valori che si stanno inalberando contro Conchita Wurst, sta diventando marginale.

Certo, Putin non e' marginale. Ma in tutta l' Europa occidentale, ormai l'omofobia e' marginale.  E' marginale per il numero di persone che la pratica, ma e' marginale anche per il fatto che le persone che la praticano stanno diventanto socialmente ed economicamente marginali.

Certo, diventa piu' violenta. Ed e' ovvio dal momento che sta scivolando in classi sociali che non hanno altri metodi per esprimere quel che pensano.

Si, certo, potete anche farvi chiamare tradizionalisti, ultracattolici, fascisti, neofascisti, e tutto quanto, ma non cambia una semplice cosa. Che siete ormai 4 gatti, che siete ormai ridotti ad un branco di straccioni, e che il mondo attuale vi sta dicendo in tutti i modi che nel futuro non c'e' spazio per voi.

Ve lo dice emarginandovi economicamente, ve lo dice emarginandovi socialmente, e anche quando i media vi danno un falso senso di essere parte di "tutti", il punto e' che siete ormai parte di un gruppo marginale. Certo, un gruppo puo' essere numeroso, ma "marginale" non significa poco numeroso: significa incapace di influire davvero.

I negri durante il periodo dello schiavismo erano moltissimi negli USA, ma erano marginali. Erano tanti, ma non potevano influire nelle decisioni.

 L'unico posto ove ancora trovate spazio per via dei numeri e' la politica, ove "un voto vale uno", ma anche li', rimanete ininfluenti nei cambiamenti sociali.

Ero abbastanza divertito nel notare che lo stesso pubblico in sala applaudiva Conchita Wurst e fischiava le russe. Ok, le russe (le due gemelle) non erano malaccio, per quanto fossero molto "anni 80" , ma era abbastanza chiaro che la vittoria della Drag Queen fosse un messaggio molto chiaro ai russi:



non c'e' alcuna ragione per cui Putin o un oligarca russo debbano decidere come vi dovete vestire. Non c'e' alcuna ragione per la quale un bigotto, un gruppo di bigotti, un religioso, un caprone hajii, qualsiasi persona debbano permettersi di dirvi come dovete essere e come dovete vestirvi: sinche' non causate un danno materiale a qualcuno, se e' legale potete farlo.

Questo e' il messaggio che piu' o meno tutte le giurie nazionali , composte prevalentemente da persone di eta' giovane, hanno voluto inviare: fatevi i cazzi vostri, se uno si vuole vestire da donna puo' farlo.

E' assolutamente importante far notare questa cosa, perche' per molti anni i cosiddetti "teocon" prima e "teodem" dopo hanno rotto il cazzo con la loro pretesa di decidere se e quando uno dovesse vestirsi cosi' o cola'. 

Ora, personalmente mi ha fatto piacere che esista un mondo ove un tizio che ha deciso di fare quel che gli pare possa fare quel che gli pare e tutti gli fanno gli applausi. Non tanto perche' mi piaccia vedere Conchita Wurst che piange commossa, ma perche' , molto semplicemente, chi pretende di decidere come debbano vestirsi gli altri deve iniziare a stare calmo e farsi una manica di cazzi suoi.

E mi ha fatto piacere la reazione stizzita degli oligarchi, alla quale e' seguita nessuna risposta, proprio per questo: adesso, l'unica cosa che possono fare e' di lasciare la competizione e non parteciparvi piu'.

Ma questa e' semplicemente la metafora di quello che succede loro nella societa' moderna: non avendo alcun potere possono solo scegliere di uscirne, e se scelgono di uscirne , di fatto, si emarginano. Ma non possono impedire a Conchita Wurst di vestirsi come vuole.

Mentre vedevo i voti scorrere , un pochino mi spiaceva per le due gemelle russe fischiate, che in fondo erano li' per cantare e , insomma, non avevano neanche  tanto a che fare. Ma d'altro canto, veder arrivare da tutti i paesi, in fila, un messaggio chiaro, ogni tanto ci vuole.

Adesso, se i bigotti vogliono, possono sempre autoescludersi: nessun problema. 

Tanto, il loro destino e' quello, in ogno caso, di rimanere esclusi. Se fanno da soli, tanto di guadagnato.




(1) Per diversi motivi. Oltre alla band, che secondo me poteva anche starsene in un universo parallelo, ma di quelli paralleli che non si incontrano mai e ci si saluta e basta, tipo buongiorno e buonasera. Il secondo e' la presentatrice che annuncia i punteggi da Parigi,  che si mette a dire tutto in francese , in una trasmissione ove TUTTI, persino Linus, hanno parlato in inglese: era un episodio di stupidita' che andava oltre i limiti consentiti dalla legge. Infatti l'hanno tradotta in tedesco, unico caso nella trasmissione.

La stronzata della net neutrality.

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Da addetto ai lavori, ogni volta che vedo partire una discussione sulla "net neutrality" mi viene da piangere. Mi viene da piangere perche' a questo tipo di discussioni partecipano personaggi che non hanno mai maneggiato fibre scure, DWD*, SDH, che non lavorano in questo mercato, ma ovviamente hanno la loro cucchiaiata di merda incompetente da aggiungere alla montagna che esiste gia'.


Innanzitutto, di chi stiamo parlando?

Stiamo parlando di carrier o di rete di accesso? E, visto che ci sono questi (non irrilevanti) "nuovi" protagonisti della rete, ci riferiamo anche alle CDN ?

Gia' e' snervante il fatto che si stiano facendo discorsi sulla "net neutrality" senza introdurre questa distinzione. Perche' lo stesso problema appare in maniera MOOOOLTO diversa se lo esaminiamo sotto questa prospettiva.


Se parliamo dal punto di vista del carrier, beh, la net neutrality non solo non esiste da tempo, ma non e' MAI esistita. Voglio dire, se io sono Microsoft e compro da un carrier un link , attaccato direttamente ai backbones  di InternetII negli USA, di che diavolo di net neutrality stiamo parlando? CHIARAMENTE saro' piu' veloce perche' pago. Se domani Microsoft viene in Europa e fa un datacenter, come ha gia' fatto in Olanda, per prima cosa chiama i vari Colt, Cable&Wireless, D-Telekom , Telecom Italia, poi contatta i vari MIX a milano, C6 a francoforte, e si attaccano con un bel link grosso a questi exchanger. 

Ovviamente, da quel momento, i server Microsoft sono MOLTO piu'"vicini" a voi, e quindi siccome Microsoft paga, andra' piu' veloce di Pinco Pallino SRL che non puo' attaccarsi direttamente al Mix e non puo' comprare fettine di DWD* , spesso anche una fibra scura va oltre alle sue possibilita'. 

Quindi, di cosa stiamo parlando? Se parlavamo di Net Neutrality riferendoci ai carrier, abbiamo perso la bussola. Il concetto di "net neutrality" in quel mondo NON HA NEPPURE SENSO. 

Se andiamo alla rete di accesso, possiamo dividerla in wholesale (una parola molto grossa, ma serve a semplificare, diciamo Home&Soho) e in Cable Internet, per il segmento di PMI fino all'industria che non ha i mezzi per comprare segmenti a livello carrier.

Nel caso del Cable Internet, trattandosi di contratti aziendali, sono normalmente soggetti a SLA. La connessione deve dare tanta banda, per tanto tempo, con tale latenza. Applicare il concetto di Net Neutrality in un contratto per il quale ottieni SOLO QUEL CHE PAGHI mi sembra assurdo: se paghi per una connessione cable da 128MBb, hai una connessione da 128Mb.

Anche qui, il discorso della "Net Neutrality" non si applica proprio, perche' (come nel mondo del carrier), voi avete cio' per cui pagate. Che si tratti di subscriber policy o di un semplice SLA, il concetto cambia poco: pagando di piu' ottenete di piu'.

Se andiamo al "consumer" bieco, cioe' a persone che hanno visibilita' si e no dell'ultimo miglio della propria connessione, abbiamo due discorsi diversi: la loro velocita' di accesso , e i nuovi protagonisti della velocita', ovvero le CDN.


Ultimamente e' nato un altro intermediario, detto "CDN" (Content Delivery Network). Quando scaricate da Facebook, da Twitter, non state andando verso gli USA per prendere il contenuto. Voglio dire, che senso avrebbe che dei contenuti in italiano, letti principalmente da italiani, vengano presi dagli USA?

Quello che fa Facebook e' di fare un accordo con Akamai. Akamai e' specializzata nel prendere i contenuti letti in italia e spostarli, una volta sola, verso alcuni host in italia. Cosi', quando l'utente italiano legge da Facebook, la stragrande maggioranza delle volte il suo traffico non va in USA, ma si infila dentro un server di Akamai, che lo serve "da un magazzino li' vicino", per usare una metafora.


Supponiamo di avere Netflix in USA che vuole sbarcare in Italia, e un servizio italiano che vuole fare business in USA.

Netflix non si sogna nemmeno di fare streaming dagli USA sino all' Italia. Non avrebbe senso. In passato queste aziende erano costrette ad aprire un data center in loco, e poi collegarsi con gli ISP locali.

Allora si accorda con un fornitore di CDN , il quale prendera' i film in italiano e li spostera' dalla sede USA ad un'istanza che si trova su un cloud che si trova in Italia. Quando andrete a vedere il film, non andrete verso gli USA, ma andrete verso un server temporaneo che si trova in Italia.

Quindi, se Netflix ha abbastanza soldi da comprare una buona CDN in Italia, funzionera' COMUNQUE meglio di un'azienda come RAI , se ipotizziamo che RAI non compri una CDN o compri meno prestazioni.

Il nostro utente finale sperimenta la differenza in termini DI LATENZA, non di banda, e se ci fate caso la latenza non e' specificata in NESSUN contratto wholesale: nessuno degli "esperti" che riempiono i forum straparlando di "net neutrality" ha ancora notato che il suo contratto wholesale non parla di "latenza", ma solo di banda, e che questo rende assolutamente inutile il discorso.

Nel momento in cui Facebook sposta un contenuto in un server momentaneo che si trova in Italia (o meglio, Akamai lo fa per lui) , o Netflix vi "avvicina" il film che scaricate, sta migliorando le proprie prestazioni PERCHE' PAGA.

Quindi, anche nel segmento delle CDN, che sono l'altro capo dei servizi che l'utente usa di piu' (Facebook, Twitter, Gmail, Watchever, etc) , la net neutrality NON ESISTE. Un americano che paga puo' portarvi il contenuto piu'"internettamente vicino" a voi di quanto possa  fare qualsiasi azienda italiana che compri banda da qualche ISP.

Chi discute di net Neutrality sui mass media si contraddistingue per incompetenza, e mi riferisco ad una precisa incompetenza in materia di infrastruttura. Credono che tutto sia un semplice "client-server" ignorando le CDN, non distinguono tra rete carrier e rete di accesso come se fossero trasparenti, e anche sul lato del consumer non sembrano proprio ferrati.
 e qui vorrei andare al lato consumer puro, cioe' a quello di cui si preoccupano tanto "gli opliti del bene".

Diciamo che siate Spotify, Grooveshark, e che vogliate portare agli utenti la vostra musica. Chiaramente, siccome volete VENDERE agli utenti quella musica, vi presentate da una telco che vi offre il seguente:

  • Copertura LTE del territorio: tot per cento.
  • Copertura HSDPA del territorio: tot per cento.
  • Copertura 3G del territorio: tot per cento.
Detto questo, il problema non e' finito. Spotify e Grooveshark non vogliono che i loro clienti debbano pensare alla bolletta o al consumo, che oltre un certo limite un BBB ridurra' a 64K. Cosi', chiederanno alla telco un contratto che:

  • Tolga al cliente il pagamento (Spotify sara' off the counter) 
  • Garantisca a Spotify la priorita' sul resto del traffico nell'ultima tratta.
  • Garantisca a Spotify banda sufficiente sull'ultima tratta.

ora, questo e' tutto quello di cui state discutendo, ovvero il fatto che Spotify o Grooveshark possano comprare ANCHE l'ultimo tratto di rete sino a voi. Questo significa che:

  • Spotify comprera' comunque la banda che gli serve sul lato carrier.
  • Se non la compra Spotify, la compra una CDN su cui Spotify si appoggia.
  • A quel punto, Spotify fara' un contratto con la telco per avere sull'ultimo miglio le cose che ha gia' in tutto il resto della rete.
ma questo ultimo punto non e' cosi' semplice: dovendo coprire l' Europa, Apple ITunes non opteranno MAI per fare 27 contratti diversi per 27 telco nazionali. Innanzitutto andranno dai due grandi provider europei, Vodafone e Telefonica. 

Coperti questi due ad un determinato prezzo, affideranno alle sedi locali il compito di completare l'offerta, eventualmente, con piccole telco locali, come Telecom Italia e con gli MVNO.

Lo stesso faranno coi provider di cavi: prima si rivolgeranno a chi, con un solo contratto, potra' fare un prezzo migliore, poi incaricheranno le sezioni locali di gestire i piccoli provider locali.Ovviamente, aziende che sono presenti in decine di nazioni europee avranno la precedenza. Poi , semmai , le controllate locali penseranno ai piccoli ISP del posto, come Fastweb o Tiscali.

Ma questo significa una cosa: che la dimensione conta anche li'. 

Se spotify fa un contratto con Vodafone e con Telefonica, avrete Spotify meglio e a condizioni diverse rispetto al contratto che magari andra' a fare con Wind.

MA non solo: prendiamo una radio italiana, che so io Radio 105. Ha le stesse chances di fare quel che fa Spotify e inondare di musica gli USA? No. No, perche' Verizon ragiona su una scala diversa, come At&T, e per loro Radio 105 non e' un partner come lo sono Apple o Spotify per Vodafone e Telefonica: le proporzioni sono MOLTO diverse.
La Net Neutrality, cioe', non esiste A NESSUN LIVELLO. E non e' un problema di oggi. Non e' MAI esistita.

Certamente nel gioco si e' aggiunto il discorso delle CDN, che ovviamente demoliscono il ragionamento "client-server"  e trasformano la geografia della rete in uno spazio che ha concetti di "distanza " MOLTO diversi dallo spazio ordinario.

In definitiva, cioe', succede GIA' che , ad ogni livello, la rete NON sia neutrale. E non solo: e' SEMPRE stato cosi'. 

Non voglio poi menzionare il mondo del mobile, visto che pensate in termini di TARIFFA, e se pensate in termini di tariffa, la net neutrality e' morta sul nascere.

La Net Neutrality come la immaginate voi non ha alcun senso, e soltanto la cattiva conoscenza del mercato e dell'infrastruttura vi porta a discutere di qualcosa che non esiste.

Certo, Net Neutrality e' un concetto ben descritto. Anche Babbo Natale lo e': sappiamo quasi tutto di lui.

Serve solo, a volte, che qualcuno vi racconti che Babbo Natale non esiste. Proprio come la Net Neutrality.

Dispiace sempre , deludere i bambini.

Ma prima o poi bisogna crescere.







Chi ha ucciso l' Uomo Nano?

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Se ricordate ai tempi della caduta del governo Berlusconi, fu esattamente il momento in cui decisi di andarmene. E , se ricordate il "vecchio" blog (1), ci fu anche una gran maretta perche' dissi che la ragione era il disgusto per la codardia dimostrata dalle migliaia di persone che erano in piazza. Disgusto per il tradimento di Fini, che veniva osannato per aver tramato, insieme al presidente della Repubblica, per destituire un governo eletto.

All'epoca vi dissi, prendendomi tutti gli insulti possibili, che una volta che il comandante e' li' quello e' il tuo comandante, e non devi permettere  a nessuno di toccarlo, perche' senza comandante sara' anche peggio.

Mi beccai tutti gli insulti del mondo, e la gente faceva festa in piazza perche' il loro odiato Berlusconi era caduto, dimenticando che il loro odiato berlusconi era anche il capo del governo, del loro governo, e per di piu' nel bel mezzo di una tempesta finanziaria.

Era assolutamente ovvio , e non servono le prove quando esistono evidenze LOGICHE, che si fossero mossi tutti i nemici di Berlusconi per farlo fuori. Non occorreva essere complottisti. Ma fui accusato di essere un complottista.

E fui accusato proprio da quelli che erano in piazza a festeggiare la caduta dell' Uomo Nano.

Ed e' qui il primo punto:

Nell'andare in piazza a festeggiare la caduta del governo Berlusconi, avete perso IL DIRITTO di lamentarvene. Nell'accettarla senza fare nulla, nel festeggiare il nuovo vincitore, avete perso quella quantita' MINIMA di dignita' che serve a rendervi credibili oggi. You drank it and you liked it. End  of story.

ora, adesso salta fuori che qualcuno aveva ricevuto pressioni per far cadere Berlusconi, e tutti si chiedono "ehi, ma chi era quel bastardo che voleva far fuori Berlusconi, presidente LEGITTIMAMENTE eletto del NOSTRO AMATO PAESE?".

Beh, posso avanzare delle ipotesi:

  • Nove milioni di persone che volevano "mandare a casa lo Psiconano", oggi votanti per M5S.
  • Circa nove milioni di persone che facevano macumbe, girotondi, manifestazioni, tornei di palla avvelenata, contro "il Cainano" per il PD. 
  • Tre procure italiane che hanno scoperto che la legge e' uguale per tutti, ma per Berlusconi si applica alla lettera, (tranne poi scoprire che alla fine dei conti si tratta di fare un mezza giornata di volontariato tra vecchietti.Mica male, per uno che a detta loro ha violato OGNI legge italiana).
  • Un tizio che nella vita non ha sposato una donna che non fosse moglie di un amico e camerata, che ha fatto lingua in bocca con l' Uomo Nano per anni, e poi ha fondato un partito mentre era presidente della camera, al preciso scopo di far cadere il governo.
  • Un presidente della repubblica che manifestava particolare apprezzamento verso il tizio di cui sopra, e che non ha mosso ciglio quando una figura di garanzia ha fondato il proprio partito, si e' messo a parlare contro il governo, e ha lavorato per buttarlo giu'.
  • Un presidente della repubblica, sempre lo stesso, che nomina in anticipo Monti senatore a vita, e guarda caso poi lo consulta , addirittura prima che Berlusconi dia le dimissioni ufficialmente.

dico, avete bisogno di guardare all' ESTERO, per capire chi ha fatto cadere il "vostro" (ma stranamente all'epoca non ne parlavate come del "vostro" presidente del consiglio") ? Ovvio che si?.

Perche' guardare all'estero vi permette di dimenticare, troppo facilmente, di quanto eravate VOI a voler far cadere il vostro governo. Di quando siete andati in piazza a FESTEGGIARE perche' vi avevano fatto cadere il nano.

Oh, come siete indignati, oggi, perche' gli stranieri malvagy vi hanno fatto cadere il vostro AMATO Silvio Berlusconi. Quanto lo amavate! E quanto ci tenevate alla sovranita' italiana, quando scrivevate ovunque "stranieri per favore invadeteci e governateci voi".

Non ve ne ricordate piu'? Oh, poverini, come mi dispiace. Ma che strana memoria, che avete.

Beh, ve lo ricordo io, allora: eravate TUTTI a CHIEDERE agli stranieri di invadere l' Italia e governarla. Grillo andava in giro per le TV TEDESCHE a parlare di Berlusconi . Ehm.... strano, vero, non lo ricordate piu', suppongo.

E suppongo che non vi ricordate chi girava per la germania, in piena crisi dei mercati, a gettare benzina sul fuoco , in modo che i risparmiatori tedeschi abbandonassero i titoli italiani.

Beh, ve lo ricordo io, allora.


"L'Italia andra' in bancarotta in Autunno". La stessa merda oggi si lamenta se i tedeschi hanno venduto i titoli italiani causando la crescita dello spread.Ehi, beppe quello era il tuo AMATO paese, sai?


Adesso il problema e': si, ma questa volta si tratta dei poteri forti della trojka e dell' Europa e di Washington che fanno questa cosa. 

QUESTA VOLTA?

Avete mai letto un libro di storia sull' Italia? Dove eravate quando a scuola vi spiegavano del fatto che un paese diviso e' facilmente dominabile?

Si, dominabile. Un paese diviso in fazioni e' un paese facilmente dominabile. In questo modo, e non per una volta, e non in un solo caso, le varie potenze straniere hanno SEMPRE dominato l'italia perche' l' Italia era divisa. 

E tra i vari staterelli che componevano il mosaico di stati che componevano l'italia, ce n'era sempre uno che diceva "Stranieri invadeteci voi e governateci". Ed era cosi' che, effettivamente, gli stranieri invadevano il vostro paese e lo governavano. 

La cosa assurda e' l'ipocrisia con la quale oggi PREFERITE DIMENTICARE che l'intervento straniero veniva INVOCATO, veniva AUSPICATO, che la caduta del governo Berlusconi fu APPLAUDITA dai partiti che oggi si scandalizzano : vedere Alfano e Fini che si scandalizzano per l'"ingerenza  straniera" fa ridere.

Quello che vi e' successo e' semplicemente UNA TASSA, una TASSA per non aver studiato abbastanza i libri di storia. La dignita', la sovranita', non si perdono. Si abbandonano. E voi le avete ABBANDONATE.

venire adesso, dopo aver cooperato con i poteri stranieri che volevano invadervi e governarvi, dopo aver gridato in piazza "invadeteci e governateci voi", dopo aver scritto QUESTO su ogni forum di internet:



solo perche' al potere c'era Berlusconi, adesso arrivate e dite "ehi, ma era un complotto straniero!".

No, coglioni: il complotto era il VOSTRO. Gli stranieri hanno semplicemente raccolto. E non e' una novita'. E non e' una cosa che e' successa UNA VOLTA. E' successo per secoli, e TUTTI i cazzo di libri di storia italiani lo dicono: quando l'italia era divisa, gli stranieri sfruttavano queste divisioni per dominarla.

Adesso non avete piu' gli staterelli: avete i partitelli. Tutti litigiosi, tutti divisi, tutti li' pronti ad allearsi con CHIUNQUE pur di abbattere il partito avversario. Esattamente come succedeva prima dell' unita' d'Italia: tanti piccoli staterelli pronti ad allearsi con CHIUNQUE pur di abbattere il principale nemico locale.

Ma che cazzo venite a raccontare, adesso, che tutti gli italiani volessero Berlusconi al governo e SOLO per i malvagi stranieri sia caduto? 

Vedete, non vi rispetteranno MAI. Non vi rispetteranno per quel che siete. Vi faranno cadere i governi, vi distruggeranno l'economia, vi toglieranno ogni cosa che avete, e questo per una semplice ragione:


NON AVETE CAPITO UN CAZZO DELLA VOSTRA STESSA STORIA.

quando dite di essere una nazione con la cultura, quello che chiamate "cultura" e' solo uno strato di ignoranza con dei vecchi monumenti sopra.  Perche' se conosceste DAVVERO la vostra cultura stareste riconoscendo nei partiti l'equivalente di quel coacervo di staterelli, ognuno con interessi propri e sconnessi, che consentivano agli stranieri di dominarvi.

E se dite "ma il mio partito e' contro tutto questo", mostrate semplicemente di NON aver capito il punto, ovvero che il "tuo partito" non e' altro che il tuo ducato di merda, la tua signoria svuotacoglioni, il tuo regnetto dei due terzimondi, che da soli non contavano un cazzo, e che tutti insieme in una continua lite contavano ancora meno!

Oggi avete visto il motivo per cui credo che il vostro paese NON ce la fara', e diventera' povero e calpestato, anche piu' di oggi. Perche' chi ha STUDIATO a scuola, quando il prof di storia raccontava dell'italia di Machiavelli, riconosce BENISSIMO una scena gia' vista: un paese diviso in fazioni, che sono disposte ad allearsi con CHIUNQUE pur di avere una vittoria locale, (non ultimo M5S che cerca il pompino con l' UKIP - non sono mica stranieri loro, eh! )  , e che alla fine consentono a qualsiasi potenza coesa di fare il bello ed il brutto tempo.


Si, Berlusconi lo hanno abbattuto potenze straniere: non servono prove quando basta la logica. Lo dissi quando successe e lo dico anche oggi.  E lo hanno POTUTO FARE perche' l'italia e' divisa in partiti. Anche ed esattamente il partito che tu, caro lettore, voterai questo mese. Per "vincere in Europa!" E gli e' riuscito alla PERFEZIONE di dominarvi perche' c'erano MASSE di persone a Roma a festeggiare.

ovviamente, vincerai in Europa indebolendo un tantino le istituzioni europee, indebolendo un tantino il governo italiano, e poi scoprirai che qualcun altro ti domina.

Branco di miserabili, patetici, piagnucolanti coglioni ignoranti, guardate cosa AVETE fatto:



questi siete voi.

Leggetevi qui:

http://espresso.repubblica.it/googlenews/2011/11/14/news/e-ora-la-terza-repubblica-1.37325



non mi sembrano tanto stranieri, quelli li'.

  • Dai, ciccio, toccami.
  • MAMMAAAAA! Ciccio mi toccaaaaa!



(1) Sto ultimando lo script che importa il blog dentro qualcosa.i2p. Abbiate pazienza, ho anche una vita.

I nuovi giacobini.

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Come tutti i movimenti politici, il movimento M5S ha una storia e nella storia si evolve. Partito come movimento tribunizio, con le tipiche istanze del movimento tribunizio, ha dovuto riorganizzarsi e cambiare il proprio modus operandi, trasformandosi in quella che e' una copia disfunzionale del movimento giacobino, ovvero di quello che fu il "Club dei Giacobini".http://en.wikipedia.org/wiki/Jacobin


Ho detto disfunzionale per una ragione precisa, ma per prima cosa occorre chiarire in che cosa M5S sia uguale al movimento giacobino.

Il movimento giacobino era un movimento rivoluzionario, che sebbene fosse a sua volta diviso in fazioni (montagnardi) e aveva presa nelle "classi povere" come i sanculotti, si caratterizzava per le due finalita' che Grillo vuole raggiungere:

  • i Giacobini vogliono tutti senza eccezioni il voto individuale e la deliberazione comune
  • i Giacobini hanno la determinazione di esprimere, tutti insieme, un giudizio unanime
essi decidono che tutte le questioni proposte agli Stati Generali saranno, il giorno stesso, discusse all'Assemblea bretone, in modo da ottenere una posizione comune della provincia.  

Qui inizia a cascare l'asino, nel senso che i giacobini francesi intendono ottenere sia il voto comune che individuale, - quello che oggi chiamano "democrazia dal basso" - che l'unanimita': per fare questo PRIMA discutono nella propria assemblea, poi si presentano con una posizione comune.

Qui c'e' il primo punto: i Giacobini erano POCHI. La stessa quota di partecipazione era proibitiva per i sanculotti. Per questo potevano iscriversi ad un'assemblea e discutere sino a trovare una posizione comune. Inoltre, la discussione sulla posizione comune era di per se' una trattativa: ovvero, una mediazione.

Al contrario, invece, Grillo non ha uno strumento capace di mediare le posizioni, visto che il suo forum e' costituito da ~20.000 votanti tra milioni di elettori, e si caratterizza da una totale indisponibilita' alla trattativa: tra i grillini il dibattito e' sostituito dal voto, dal momento che esiste nel movimento un luogo virtuale di voto, ma non un luogo virtuale o meno di dibattito, se non su scala miscoscopica e locale.

Di conseguenza, Grillo si trova a raggiungere un obiettivo tipicamente giacobino, pur essendo privato quasi del tutto, se non a livello embrionale, di qualcosa di simile ad un' Assemblea.

Il suo modo di procedere e' semmai tipico dei sanculotti, che pero' non avevano ne' l'attitudine a mediare ne' quella di votare, essendo semplicemente un movimento estremista e violento.

In sanculotti erano coloro che non potravano le culottes, ovvero quei pantaloni chiusi sotto il ginocchio, sopra le calze di seta bianche che coprivano il polpaccio, e indossavano invece le brache: si trattava dei poveri , dei contatini ed in generale di coloro che praticavano i lavori piu' umili.

Un agente inglese che si era infiltrato presso il club dei Cordiglieri li descrive cosi':

"About three hundred persons of both sexes filled the place; their dress was so unkempt and so filthy that one would have taken them for a gathering of beggars. The Declaration of the Rights of Man was stuck on the wall, crowned by crossed daggers. Plaster busts of Brutus and William Tell were placed on each side, as if expressly  to guard the Declaration.  Facing, behind the tribune, as supporters, there appeared busts of Mirabeau and Helvétius, with Jean-Jacques Rousseau in the middle."

questi somigliavano piu' al modus operandi di Grillo, nel senso che si trattava di fanatici con dei totem ideologici, che si radunavano in piazze (e non in un'assemblea) ed evocavano grandi intellettuali che pero' non partecipavano al loro movimento , se non in effige.

Il punto e' che pero' i sanculotti non si proponevano ne' l'unanimita' ne' il voto collettivo ne' il voto individuale, ma si proponevano semplicemente di prevalere. Questo avveniva principalmente per via di alcune caratteristiche della loro base:

  • Era composta da analfabeti , tali che il voto non poteva che consistere in una croce. Se un ostracismo in Grecia si manifestava SCRIVENDO IL NOME del prescelto su un coccio, questo era impossibile per i sanculotti, che non sapevano scrivere: la croce era il loro unico obiettivo possibile.
  • Era troppo numerosa perche' un dibattito fosse possibile. Se in una riunione con 20 persone ognuno parla 10 minuti, parliamo di 200 minuti, cioe' di oltre tre ore. Per un discorsetto senza repliche di dieci minuti. Una piazza da 300 persone NON puo' quindi sostenere un vero dibattito. Quindi non puo' giungere a nessuna vera posizione comune, dal momento che l'unico modo per rendere intelleggibile la decisione e' che la prenda il leader.
  • Era troppo eterogenea , contenendo qualsiasi tipo di lavoratore povero come artigiani tutto sommato benestanti, contenendo la prostituta piu' incallita come la madre di famiglia devota, e cosi' via: un dibattito sarebbe stato impossibile , nella misura in cui una mediazione sarebbe stata impossibile da individuare.
  • Era troppo incompetente in materia di politica per poter concepire le proposte di mediazione: mediare e' assai piu' difficile che partorire proposte, ed e' il compito piu' ampio della politica, di solito lasciato a mediatori come gli ambasciatori o semplicemente agli sherpa dei partiti, insomma occorrevano teste fini che i sanculotti non avevano.  Un Danton era il loro massimo limite.

 al contrario, i Giacobini si potevano permettere di aspirare sia all'unanimita' che al suffragio universale individuale(1) perche' :

  • L' Assemblea del Club dei Giacobini era piccola. Era relativamente facile chiarire le posizioni in merito.
  • L' Assemblea del Club dei Giacobini era fatta da una elite di intellettuali. Si andava da matematici e politici come Condorcet a moltissima della "creme" della Francia del periodo, sino ai borghesi di maggior successo e cultura. Era insomma una riunione tra gentiluomini.
  • L'Assemblea del Club dei Giacobini era in grado di partorire sofisticate proposte di mediazione tra le fazioni, anche se i Montagnardi se ne andarono quando il fenomeno crebbe di numero.

in pratica, cioe', Grillo si e' posto obiettivi tipici di un movimento giacobino, avendo pero' a disposizione soltanto un partito di sanculotti.

Il guaio , cioe', e' ancora la limitata portata intellettuale di Casaleggio. Per ottenere una situazione esplosiva, ovvero la situazione francese (ove le classi alte nutrivano simpatie per i Giacobini e quindi lasciavano fare i sanculotti, per intercessione dei Giacobini) , occorre che ci siano entrambe le componenti.

In questo caso, pero', mancano completamente i giacobini, ovvero una raccolta dell'elite intellettuale che si raggiuda in un club e sia capace di "illuminare" la societa'. E' vero che Grillo cita intellettuali stranieri nel suo blog, ma un intellettuale lontano, che non si spende personalmente (come fece Dario Fo per qualche tempo) , equivale al busto di Rousseau tra la folla di un comizio.

Quello che viene a mancare nella trasformazione del movimento cinque stelle in un movimento rivoluzionario e' proprio l'incapacita' di suscitare nelle classi alte una certa tolleranza verso gli eccessi.

In qualsiasi rivoluzione o perlomeno in qualsiasi movimento si proponga di abbattere un sistemaa aevvengono degli eccessi, sia verbali che materiali. Abbiamo visto il PCI, e quanto si sia tollerato in termini di eccessi durante gli anni di piombo, per dire, abbiamo visto gli eccessi verbali di Berlusconi e di tutta la sua cricca,  e se ci chiediamo come mai si sia tollerato cosi' tanto, la risposta e' che la tolleranza era dovuta principalmente alla presa che questi partiti avevano sulle classi "alte", economicamente o socialmente.

Sono sempre le classi alte a porre fine agli eccessi, o a decidere quale sia il limite di tolleranza, nella misura un cui se ne sentono minacciate. Una rivoluzione funziona quando riesce a iniziare il cambiamento senza che dalle classi alte - almeno da una su tre, come fu il terzo stato in Francia - arrivi uno stigma. 

M5S questo non ce l'ha, e quindi manca della tolleranza verso gli eccessi (verbali e non) che c'era un tempo: Napolitano poteva scrivere che a Praga i sovietici avevano "salvato la pace nel mondo"(sic!) e passarla liscia, perche' le classi borghesi amavano il PCI ed erano disposte a tollerarne gli eccessi. 

Cosi', la configurazione piu' sensata sarebbe di un Grillo che raccoglie e organizza i sanculotti di turno, ovvero la base elettorale, mentre Casaleggio dovrebbe portare a casa gli intellettuali ed i grandi borghesi.

Ora, ci ha provato. E' andato a parlare a convegni sulla politica coi social network, per dire banalita' da pubblicitario, poi ha provato a fare riunioni con gli industriali e con gli imprenditori, e neanche Dario Fo e' riuscito  a dare al movimento quel "cappello" che i maestri del club dei giacobini furono per  i sanculotti.

La mancanza di una classe di intellettuali competenti in politica mette grillo nelle condizioni di prestarsi ad una serie di strategie ai suoi danni, strategie di portata non indifferente.

Prendiamo la vicenda di Schulz. Schulz e', nell'europarlamento, l'unico favorevole all' Eurobond. junker e' sfavorevolissimo, e lo sono anche liberali e gli altri euroscettici, come l' UKIP (2). Quindi era chiaro che la richiesta di un eurobond avrebbe potuto trovare sponda in Schulz.

Quindi un giornalista - furbo - e' andato a chiedere a Schulz cosa ne pensasse, dal momento che un partito come quello di Grillo e' illegale in Germania (3), e dal momento che ha preso ad unsultare la Germania, ha ottenuto una rispostaccia. 

Un politico consumato avrebbe risposto dicendo "schulz e' male informato da una pessima stampa" in modo da lasciarsi aperta la porta una volta arrivato a Bruxelles. Ma questo tipo di politici non fanno parte di quella elite che ad M5S manca: risultato, Grillo che parte a testa bassa ad insultare Schulz , chiudendosi l'unica opportunita' possibile di discutere di eurobond a Bruxelles.

Ora , mandare un giornalista malizioso a fare la domanda a Schulz non e' una mossa da cintura nera della politica, e' al massimo una cosa da elezioni comunali. Esistevano millanta metodi per liberarsi della cosa, come quello che ho menzionato sopra. Ma Grillo ha mostrato di essere una specie di sanculotto, uno che sta alla politica come un fabbro sta ad un gioielliere: in qualche modo entrambi fanno cose di metallo, ma si tratta di mestieri diversi.

I poveretti che andranno a Bruxelles non si troveranno a che fare con i cretini di lobbisti italiani che entrano nel transatlantico. Si troveranno con lobbysti che incontrano chi di dovere dentro dei resort a otto stelle, e non potranno documentare proprio nulla di nulla: con l'apriscatole ci apriranno il tonno, tre volte al giorno,  non appena capiranno quanto costi la vita - un tenore minimo richiesto dal fatto di essere europarlamentari -  a Bruxelles e quanto pochi siano i soldi che hanno promesso "bastare loro".

Se qualcuno di competente avesse spiegato a Grillo come stavano le cose, avrebbe saputo che il "trimming" del debito greco ha colpito principalmente creditori tedeschi, che ci hanno rimesso un bel pochino di soldi. E avrebbe saputo che la Merkel intendeva staccare la Grecia dall' Euro e avrebbe fatto pressioni in tal senso: l'unico motivo per cui non lo fece era che nessuno sapeva dirle cosa sarebbe successo dopo.

Saprebbe che Schäuble e' il teorico del' Euro a doppia corsia, e che oggi gli scenari sono tutti simulati molto bene, e quindi la Merkel e' molto tranquilla: il motivo per cui la Germania cresce e l' Italia e Francia no e' che i fornitori delle aziende tedesche non sono piu' italiani e francesi: li hanno sostituiti.

Tutte queste sono le trappole nelle quali cadra' per incompetenza, quando andra' a proporre di uscire dall' Euro alla Merkel credendo di terrorizzarla, o quando andra' a combattere contro Schulz per gli eurobond, ovvero quando fara' tutte le azioni insensate che ha fatto in passato: Grillo era quello che ha girato per tutte le prime pagine tedesche gridando "l' Italia e' fallita in Autunno", e poi oggi e' li come un coglione che si chiede "ma e' un caso se i tedeschi hanno venduto i nostri btp?". No, non e' un caso, ma se su tutti i giornali c'e' un politico italiano che dice che l' Italia e' fallita, tenersi i Btp non sembra saggio per il consumatore tedesco.



sia chiaro: Grillo e' un sanculotto perfetto. Ma come anche per Danton, senza un Marat che ne prende le difese e lo mette in contatto con gli ambienti giacobini, non ha guida e carica alla cieca, come un toro in una corrida.

E sappiamo che fine faccia il toro in una corrida: errori sempre piu' madornali, divisioni e scismi, sino a riproporre una minestra assai nota: il vecchio PCI.

Un partito che passera' 50 anni all'opposizione, minacciando di vincere "le prossime" elezioni ma arrivando sempre secondo, vincendo alle europee ma non alle politiche in Italia, come fece il PCI nei primi anni '80, e nutrendosi di vittorie SIMBOLICHE, sinche' il suo popolo, che non vive di cose simboliche, andra' a seguire altre sirene, magari meno altisonanti sul piano ideologico, ma piu' remunerative nel quotidiano.

In questo senso, M5S si prefigura come PCI 2.0.

Solo che almeno il PCI aveva saputo guadagnarsi qualche simpatia tra intellettuali e classi alte, mentre Grillo puo' solo usare i suoi sanculotti, dimenticando che non tutti gli "uno" valgono solo "uno". 



(1) Individuale perche' non era compresa la democrazia rappresentativa.

(2) Farage pensa che ogni stato debba curarsi del proprio debito e pagarlo di tasca propria. La Grecia secondo Farage doveva essere sconnessa dall' Euro (cosa che sggeriva anche Schäuble) e lasciata a risolvere da sola i propri problemi.

(3) Per andare in parlamento qui occorre proprio un partito. E per far cadere un governo occorre che venga votato il successore, la cosiddetta fiducia costruttiva. Inoltre occorre che il partito, da costituzione, si proponga di insegnare la democrazia ai cittadini, ovvero che si doti di un meccanismo interno di elezione dei vertici del tutto simile ad elezioni democratiche reali, dai risultati verificabili.

Il problema percettivo dietro a Conchita Wurst.

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Credevo di fare un post poco interessante quando ho scritto di Conchita Wurst, ma alla fine credo non si sia individuato bene per quale motivo la sua presenza risulti disturbante , ovvero non e' chiaro il meccanismo percettivo che porta gli individui eterosessuali di sesso maschile a chiamare "donna" cio' che hanno di fronte.

Facciamo un esempio e parliamo di "cibo": prendiamo un pollo e cuociamolo in un letto di dadi per bulloni di acciaio inox. Ovviamente cuocerta' abbastanza bene in forno per via dell'altissima capacita' calorica dei bulloni , e il grasso scivolera via attraverso i buchi. Ovviamente useremo dadi per bulloni perfettamente lavati, e quindi del dado per bullone useremo solo la capacita' termica ed il fatto di essere bucato, cioe' facilmente attraversabile dai liquidi che colano.

In un altro forno prendiamo un pollo identico e lo mettiamo a cuocere nel sale grosso a grosse scaglie. Il sale di per se' ha esattamente la stessa funzione, sia per via della grana che lascia passare i succhi, che per la capcita' termica. Lo estraiamo cotto, e l'effetto e' molto simile.

Adesso estraiamo dal forno il nostro pollo cotto nei dadi da bullone, quello cotto col sale,  e li guardiamo. C'e' qualcosa di disturbante: la cosa disturbante e' che classifichiamo come "cibo" qualcosa che stimola il nostro appetito, e che il nostro appetito e' addestrato da nozioni come "il pollo si mangia", "il sale va sui cibi", "il bullone non si mangia".

Sebbene sia possibile dimostrare che un dado da bullone in acciaio inox sia piu' neutro rispetto al sale grosso, almeno chimicamente ed organoletticamente, voi sarete portati a pensare che il pollo cotto nei bulloni sia in qualche modo "rovinato". 

La ragione e' che avete di fronte una serie di proposizioni logiche:

  • Se stimola il mio appetito e' cibo.
  • Il pollo stimola il mio appetito.
  • Il bullone NON stimola il mio appetito e lo respinge.
  • Il sale e' neutrale rispetto al mio appetito.
ora, il succo e' semplice, e sta tutto nella definizione di cibo: a decidere se qualcosa sia cibo o meno e' un effetto specifico: stimola il mio appetito.

Il meccanismo che porta il cibo ad essere riconosciuto come tale e stimolare l'appetito e' complesso, ma sicuramente, mescolare cio' che viene riconosciuto come cibo e cio' che NON viene riconosciuto come "cibo" produce un effetto sgradevole.

Adesso andiamo a "donna". La verita' e' che per la stragrande maggioranza dei maschi eterosessuali "donna" in termini di immagine e' definita nel seguente modo: "e' una donna qualsiasi cosa stimoli il mio appetito sessuale".

Data questa definizione, e osservato che parliamo di immagini televisive, e'"donna" qualsiasi cosa contenga dei simboli che sono associati dalla libido maschile ad un richiamo erotico. Un vestito femminile, scarpe col tacco, capelli lunghi gonfi e lucidi, unghie smaltate, eccetera. 

Chiunque indossi queste cose va a stimolare questa classificazione, e quindi viene classificato come donna.

La prova me la diede involontariamente mia figlia, che vide Conchita Wurst e la classifico' come "uomo vestito da donna". Lei non ha una percezione erotizzata della donna, quindi  ha semplicemente seguito un ordine naturale abbastanza logico:

  • Caratteri sessuali primari: maschili.
  • Caratteri sessuali secondari: maschili.
  • Abbigliamento e trucco: femminile.
da cui, appunto, "uomo vestito come una donna". Se chiedeste a mia figlia cosa c'e' di "incoerente" in Conchita, non vi indica la barba. Vi indica il vestito. Essendo un uomo vestito da donna, e' ovvio che abbia la barba.

Ma il maschio eterosessuale fa una pattern recognition molto diversa: 

  • scarpe col tacco => mi stuzzica => donna.
  • vestito scollato lungo => mi stuzzica  => donna
  • capelli lunghi lucidi => mi stuzzica => donna
  • smalto per unghie => mi stuzzica => donna
fatto questo, Conchita viene classificata come "donna", ma ad un certo punto succede che :

  • scarpe col tacco => mi stuzzica => donna.
  • vestito scollato lungo => mi stuzzica  => donna
  • capelli lunghi lucidi => mi stuzzica => donna
  • smalto per unghie => mi stuzzica => donna
  • barba => non mi stuzzica/mi repelle => uomo

ecco il punto. Dopo aver classificato a maggioranza Conchita Wurst come "donna" , i neuroni del sistema nervoso del maschio etero si trovano ad avere a che fare con un gruppetto di neuroni rompicoglioni che dicono "la barba non e' per un cazzo sexy!".

A questo punto aggiungiamo la definizione iniziale:

  • Chiamo "donna" l'immagine che mi stuzzica alla vista.
  • scarpe col tacco => mi stuzzica => donna.
  • vestito scollato lungo => mi stuzzica  => donna
  • capelli lunghi lucidi => mi stuzzica => donna
  • smalto per unghie => mi stuzzica => donna
  • barba => non mi stuzzica/mi repelle => uomo
il motivo per il quale Conchita Wurst  e'"disturbante" per il sistema nervoso maschile, e solo per alcuni e non altri, ovvero per gli eterosessuali piu' repressi, e' che l'eterosessuale represso (quello che non scopa da Triassico) e' abituato a valutare come possibile partner sessuale OGNI essere che riconosca come "donna".

Il secondo punto e' che il loro sistema nervoso si eccita per feticismi:

ogni simbolo associato al sesso (reggicalze, tacchi a spillo, biancheria intima, etc) viene aggiunto alla lista del "mi attizza".

Il problema e' che "riconosca come donna" consiste in una strana query , ove il cervello chiama la minchia e dice:

  • te la faresti quella?
  • E che ne so? Mica la vedo. Parlami di lei.
  • tacchi a spillo.
  • Good.
  • vestito lungo scollato.
  • Fine.
  • Unghie laccate.
  • Excellent.
  • Capelli lucidi , gonfi e lunghi.
  • Great!
  • Rossetto rosso pompiere.
  • Wonderful!
  • Barba.
  • WTF?

 quel WTF e' il WTF di una "eccitazione tradita". Nei passaggi precedenti il sistema "cervello, minchia" era andato su di giri, si era eccitato, e ad un certo punto e' arrivato un bel platano in mezzo alla strada.


Tutto il problema, quindi, deriva dal fatto che l'uomo eterosessuale represso identifica come donna OGNI plausibile bersaglio sessuale, identificandolo mediante i propri feticismi.

Le stesse persone sono disturbate da QUALSIASI incoerenza e mancanza di feticismi in un plausibile bersaglio sessuale. Se prendiamo una donna musulmana con un vestito molto coprente, scopriremo che e' un plausibile oggetto sessuale, ma e' privo di feticismi, ed e' disturbante quanto Conchita Wurst.

 Se torniamo a descrivere il processo disturbante


  • Chiamo "donna" l'immagine che mi stuzzica alla vista. 
  • Mi stuzzicano dei feticismi: scarpe, vestiti, acconciature, smalto , suoni, gesti, etc.
  • scarpe col tacco => mi stuzzica => donna.
  • vestito scollato lungo => mi stuzzica  => donna
  • capelli lunghi lucidi => mi stuzzica => donna
  • smalto per unghie => mi stuzzica => donna
  • barba => non mi stuzzica/mi repelle => uomo

allora, adesso capiamo che in questo modello percettivo qualsiasi cosa venga prima identificato come femmina e poi contenga simboli che la identificano come NON-bersaglio produce repulsione. Al nostro modello mancano pero' due ultimi elementi. La disponibilita' e la reazione aggressiva. 

Il modello completo e':


  • Chiamo "donna" l'immagine che mi stuzzica alla vista. 
  • Mi stuzzicano dei feticismi: scarpe, vestiti, acconciature, smalto , suoni, gesti, etc.
  • La disponibilita' aumenta la libido, dunque la "femminilita".
  • scarpe col tacco => mi stuzzica => donna.
  • vestito scollato lungo => mi stuzzica  => donna
  • capelli lunghi lucidi => mi stuzzica => donna
  • smalto per unghie => mi stuzzica => donna
  • si comporta come una donna disponibile => mi stuzzica => MOLTO donna
  • barba => non mi stuzzica/mi repelle => uomo
  • libido frustrata => sfogo => violenza, intolleranza, fastidio. 

questa e' la ragione per la quale una trans che sia molto bella e si comporti puttaneggiando viene immediatamente classificata come "donna". In un ambiente maschilista, non avra' MAI alcun problema di inserimento.

E questa e' la ragione per la quale una trans che non sia molto bella o non sia molto disponibile avra' sempre problemi ad essere riconosciuta come donna.

Lo stesso vale anche per le donne: se prendiamo la donna musulmana completamente coperta, e' riconoscibile come donna, ma non ha feticismi addosso (almeno per i maschi occidentali) e non si mostra disponibile. Ottenendo cosi' di essere riconosciuta come donna, magari dalla voce, ma di frustrare il maschio arrapato.

In questo senso, persone come Conchita Wurst sono assolutamente utili, come una cartina tornasole, nell'individuare il maschio etero che non scopa dal triassico: se prova fastidio e reagisce con violenza (insulti, etc) ma senza un raziocinio , e' semplicemente un maschio eterosessuale che non scopa dal triassico e si trova a gestire dei feticismi forti ed una libido repressa dall'astinenza.

Se siete bambini o maschi non frustrati, o bisessuali ,  Conchita Wurst vi appare semplicemente come un uomo con addosso vestiti da donna e non come "una donna con la barba". Il motivo e' semplice: non ha caratteri sessuali femminili, ne' primari ne' secondari, la sua "femminilita" viene TUTTA dall'abbigliamento, ovvero deriva da una serie di feticismi.

Il motivo per cui la trovo interessante, quindi, e' proprio questo: e' una cartina tornasole per caproni arrapati.

Se conoscete uomini che provano fastidio nel guardare Conchita Wurst, e siete donne, vi consiglio di non rimanere da sole con loro in una strada buia, insomma.

E ve lo consiglio da uomo.


La genesi degli arrapati.

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Il post sul discorso percettivo e sulle drag queen ha lasciato un pochino il segno, perche' sono diversi ad essersi riconosciuti in uno stigma che li fa sentire in pericolo. Non so che farci, in ultima analisi il mondo sta cambiando, e nel 24 DI (dopo Internet) il punto e' che i dinosauri si estingueranno. Cosi' voglio spiegare - specialmente alle donne che non hanno capito bene la cosa - cosa sia l' eterosessuale represso.

Dire "eterosessuale represso" non significa dire che ogni maschio eterosessuale sia represso, ma indicare un sottoinsieme (il represso) dei maschi eterosessuali. 

Questo sottoinsieme e' particolare perche' portatore di una anomalia percettiva e cognitiva molto particolare, che e' la libido visiva. Ed e' la libido visiva  a farne un bigotto, spesso un fascista , insomma un individuo da cui stare al largo.

La genesi del maschio eterosessuale represso inizia con l'adolescenza. Egli cresce in un luogo ove non ha alcuna possibilita' di sperimentare ne' una vita affettiva ne' una sessualita' sperimentale. Nel periodo in cui l'adolescente e'"pansessuale", cioe', lui non puo' sperimentare nulla, se non la masturbazione.

Di solito e' dovuto alla societa' ove vive, a suoi specifici problemi di relazione, al fatto di venire da una famiglia di repressi e quindi venire contagiato dal feticismo, o semplicemente dal fatto che la cultura locale impedisce alle ragazze di esprimere a loro volta la libido.

Il risultato di questa condizione e' che la libido non puo' esprimersi , e si adatta ad una forma di feticismo, il feticismo visivo. Il maschio eterosessuale represso non puo' toccare o avere contatti sessuali con le donne che vede, cosi' ripiega godendo NEL VEDERLE.

Si tratta cioe' di un feticismo, nel quale la vista di alcuni elementi considerati femminili (i vestiti, le acconciature, le scarpe, il modo di fare, il trucco , la camminata) diventa un piacere in se', sostitutivo del vero sesso.

La donna per loro non e' piu' un essere umano, ma un feticcio. Essi non sono piu' attratti dalle donne, ma praticano il feticismo della femminilita': essi PROVANO PIACERE nell'osservare le donne piu' femminili, un piacere DI RIPIEGO cui si sono adattati per mancanza di piacere vero.

Ovviamente il cinema porno nasce per loro: essi sono cosi' abituati, dopo anni di specializzazione, a godere guardando che il cinema porno puo' sostituire anche i veri rapporti sessuali. E quando loro hanno rapporti sessuali spesso rimangono delusi perche' quello che vedono non e' tanto eccitante, o perche' non somigliano alle fantasie - tutte visive  - che si fanno. 

La necessita' di godere di quel che vedono e' cosi' alta che il sesso, paragonato al cinema porno, e' poco stimolante per loro. Innanzitutto perche' per motivi di prospettiva mentre si fa sesso non si puo' vedere la donna in quel modo e da quell'angolazione che invece si usa nel porno. Insomma, i nostri repressi hanno come organo  di godimento sessuale la vista  anziche' la minchia.

Ma se la loro sessualita' non e' affare di cui occuparsi, il problema e' come queste persone si comportano in societa'. Perche' il feticismo da' assuefazione e richiede dosi sempre piu' alte.

Ne risulta che i maschi etero repressi sono alla continua ricerca di piacere visivo. Cosi', loro vorrebbero vedere donne desiderabili di continuo, e specialmente IDENTIFICANO IL PIACERE CHE PROVANO NEL GUARDARE UNA DONNA CON LA SUA FEMMINILITA'.

Una donna poco attraente per loro non e' davvero una donna. Per queste persone la scopabilita' visiva, ovvero l' aspetto da donna scopabile, e' l'unica scala di femminilita'.

E come tutte le droghe , negargliela produce una reazione violenta di rigetto: la donna islamica vestita per coprirsi e' il loro incubo, perche' guardarla NON FORNISCE LORO ALCUN PIACERE.

Nel loro sistema nervoso, la donna musulmana cosi' coperta non e' neppure una donna, e gli da' un senso di frustrazione enorme. Se quando crescevano in un ambiente provinciale e bigotto potevano almeno ripiegare sul piacere di guardare, quelle donne coperte tolgono loro ANCHE QUELLO, e vengono percepite come una continuazione, o un'esagerazione, dell'ambiente bigotto ove sono cresciuti.

Ovviamente, essi sono rabbiosi perche' attribuiscono alle donne un "potere". Questo potere e' dovuto al fatto che nel provare piacere il livello di coscienza si abbassa, e la persona non agisce come vorrebbe o come farebbe normalmente. Ora, dopo essersi abituati a godere nel guardare ogni donna bella, scoprono che questa abitudine li rende "deboli" di fronte a queste donne, perche' il piacere feticista abbassa il loro livello di coscienza.

Essi si sentono cosi'"schiavi" o "influenzati" dall'aspetto delle donne, dicono di essere "provocati" o "costretti a guardare" perche' semplicemente il piacere che provano nel guardare le donne ha prodotto dipendenza.

Questo vale anche per le trans, per dire. Le trans, essendo nate come uomini, conoscono tutti i feticci visivi maschili. E li sfruttano spesso ai fini di prostituzione: quando un uomo di questo genere vi dice che alcune trans sono "piu' donne delle donne" vi sta dicendo che  sanno vestirsi ed atteggiarsi in modo che GUARDARLE produce loro piu' piacere rispetto al guardare una donna.

Le loro relazioni sociali ovviamente sono distorte da questo, specialmente quelle con l'altro sesso, e specialmente i rapporti col sesso.

Il nostro maschio represso, che e' diventato un voyerista feticista, intende godere guardando. Da cui si deduce che il mondo per lui e' uno strano film porno dove devi aspettare un sacco per vedere il primo pompino. Frustrante. 

MA c'e' di peggio. Se queste persone guardano una coppia , vogliono vederla baciarsi traendone piacere, ovvero come se guardassero un film porno-soft. E la relazione e' di bisogno, come quella verso una droga.

Quando vedono , che so, due maschi che si baciano, questi signori danno di matto, per una semplice ragione: e' un bacio, MA NON LI FA GODERE NEL GUARDARLO. 

Per loro esistono pochissime categorie:

  • "Non sesso". Roba cui essere indifferenti.
  • "Sesso" : roba che ti da' piacere a guardarla.
  • "Anti-Sesso": roba che se la guardi ti guasta il piacere.

allora, visto che per loro non esistono donne ma "organismi dall'aspetto che produce piacere", ci sono alcune cose che li fanno inorridire.

Prima bisogna fare una postilla: durante il periodo pansessuale dell'adolescenza, non avendo a disposizione donne, questi signori hanno delle tentazioni omosessuali. Ma anziche' sperimentarle , siccome vengono da un ambiente bigotto, non fanno altro che punirsi per averle pensate. Col risultato di associare alcuni pensieri, sogni notturni, o immagini, in esperienze negative. 

Forti di questa educazione, arrivano i problemi con chiunque non sia adeguato alla loro libido visiva. Facciamo alcuni esempi.


questa culturista, e' una donna e si chiama Betty Viana se non erro, per loro e' del tutto disturbante.

Il maschio etero represso  vede le tette ed i genitali, e prova piacere nel vederli. Ma il risultato e' che poi trova fuori posto l'acromegalia della mandibola, la muscolatura e la forma del corpo, che aziona tutte le sue reazioni negative alle tentazioni omosessuali dell'adolescenza. E si sente FRUSTRATO da questa cosa, prova un senso di rabbia. Donne simili per lui non dovrebbero esistere, perche' il piacere di guardarle viene rovinato.

Un maschio eterosessuale non represso semplicemente la trova brutta.

Adesso andiamo ad un esempio opposto.





questa e' una transessuale. Per il represso etero e' stranamente quasi accettabile. E' accettabile perche'"femminile", il che suona strano visto che normalmente le mutande non sono cosi' gonfie.

Il motivo e' che tutta una serie di feticismi che producono loro piacere sono presenti: il trucco, il seno, gli slip , la camicetta alzata,  le unghie laccate, i capelli lunghi, lo sguardo provocante. Che ci sia un dettaglio non importa loro... come mai?

Perche' nella loro esistenza da repressi, quando si sono addestrati a godere dell'immagine, vedevano donne vestite o al massimo in topless , in spiaggia. Una donna vestita allo stesso modo ma in mutande produce loro lo stesso piacere. Se questa trans si veste coprendo la nerchia, a loro non importa: se produce lo stesso piacere visivo di una donna, e' una donna. Si puo' perdonare il resto.

Se prendete un maschio etero non represso, vi dira' che sarebbe carina se fosse una donna. Ma essendo etero non riesce ad apprezzare il batocchio.


Il guaio e' che il maschio etero NON represso non sentira' il bisogno di reagire con violenza o con insulti o in genere con rabbia , perche' non avendo BISOGNO del godimento visivo, la donna gli piace o meno, ma non e' semplicemente un'attrice di un film porno chiamato "realta"'.

Al contrario, per il maschio represso tutto cio' che e' femminile  deve dare piu' o meno un piacere sessuale nel guardarlo. E il piacere non deve essere rovinato.

Per il maschio eterosessuale represso OGNI donna e' una specie di attrice in un film porno tridimensionale chiamato realta'. In qualche modo OGNI DONNA ed OGNI cosa che si consideri "femminile"  deve procurargli piacere alla vista, oppure e' da combattere perche' sparisca.

questa immagine per loro e' inaccettabile :


per la semplice ragione che loro ci riconoscono QUESTA idea:


e ovviamente la barba gli rovina il godimento. Sasha Grey sa benissimo di indurre piacere a chi ha il feticismo della femminilita'. E la foto sopra evoca lo stesso piacere di riflesso, ma produce un senso sgradevole per via della barba, visto che per anni i nostri repressi hanno dovuto lottare con le tentazioni omosessuali - tipiche reazioni di sfogo degli ambienti sessualmente repressivi.


Queste persone vivono in u mondo ove se non sei "maschile" hai come compito specifico, come copione, quello di produrre piacere mediante il tuo aspetto fisico. Qualsiasi cosa sia "femminile" nel senso dei feticci visivi (seno, viso, gambe, mani, scarpe, vestiti, etc) ha diritto di esistere SE PRODUCE ABBASTANZA PIACERE NEL GUARDARLA. Sia una trans o una drag queen, sinche' rispetta la parte e' ok.

Se una cosa e' femminile ma NON produce piacere feticista nel guardarla, ovvero e' per esempio una donna musulmana coperta , o una donna brutta, o una trans ma con la barba o non tanto femminile, allora DEVE SPARIRE, perche' produce fastidio.

Per questo motivo, ripeto, quando vedete qualcuno che prova FASTIDIO, una rabbia irrazionale (dopotutto nessuno di loro incontrera' mai Conchita Wurst)  verso la contaminazione dei generi, vi consiglio di starci al largo. E' un maschio represso, e i maschi repressi sono una bomba ad orologeria , ovvero delle miniere di violenza e frustrazione da sfogare.

Non rimanete da sole con elementi del genere, mai.

Ah, giusto. Ho dimenticato Buck Angel:


nata donna, e' un transessuale maschio. Non ha voluto operarsi se non al seno, e quindi ha una vagina. 

Per un maschio etero e' la foto di uno strano uomo senza pisello.

Per il maschio frustrato e' un vero e proprio insulto: ha scelto di non far godere nessuno, neanche visivamente. Se almeno le lesbiche possono suscitare voyeurismi eccitanti, questo tizio no. Eppure ha la passera.

Reagiranno con violenza, disprezzo, e sebbene non siano fatti loro (ne' miei) decidere cosa queste persone debbano fare del loro corpo, e sebbene siano persone che vivono dall'altra parte dell'oceano, essi sentono la loro libido MINACCIATA da queste cose.

La reazione anormale deriva proprio dalla loro anormale sessualita' principalmente oculare, che questo genere di immagini impattano, stravolgendola.

Poi, se spiegate loro che Buck Angel prima di essere cosi' era una modella:


ottenete pure che questa ragazza abbia deciso di NEGARE il piacere visivo, di sua spontanea volonta', distruggendo tutti quegli elementi che a loro producono piacere alla vista.

La reazione violenta , almeno verbalmente, e' assicurata.

Ecco, potete usare queste foto come test, cosi' come le foto di conchita: chi ha passato un'adolescenza da represso costruendosi un feticismo voyeurista a sostituire una sessualita' sana, reagira' in maniera (almeno verbalmente) eccessiva, irrazionale, ingiustificata.

E se lo fa, e siete donne, non prendete passaggi in auto da loro. 

Sono bombe ad orologeria.

Ancora sui ciarlatani della Net Neutrality.

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Quando le persone che "di lavoro fanno altro" e che "di lavoro fanno niente" insistono con dei temi come la "Net Neutrality" , ricorrendo magari agli insulti, poi si beccano tutto quel che si devono beccare, compresi i miei, di insulti. Anche perche' citare il dio "Tutti" per indicare giornali come Wired mi sembra un pelino esageratino. Ma andiamo al punto.


La prima cosa che l' Utente Italiano deve capire e' di vivere in un paese sottosviluppato che di internet sa poco. Per voi internet e' poco piu' che connettivita',  uso da meri utenti di servizi offerti da aziende americane.  Questo perche' non ci sono grossi fornitori di servizi in Italia, non ci sono grossi produttori cinematografici , e se ci sono pensano ancora al Cinema, quello con la C maiuscola, che si guarda in un apposito edificio dopo una lunga liturgia per mondare i peccatori dal peccato di aver ceduto alle tentazioni dell' immonda TV.

Quindi, quando parlate di "NEt Neutrality" tutto quello che potete immaginare e' quello che avete a disposizione nel vostro terzo mondo con un bel vestito addosso, ovvero che l' ISP faccia traffic shaping su alcuni servizi che usate per scroccare traffico. 

In un certo senso lo capisco: se non potete permettervi una telefonata perche' siete troppo poveri, opterete per una chiamata con Skype. E tutto quello che potrebbe ostacolarvi, ricordandovi che siete dei poveri che non possono permettersi di telefonare (e non dei moderni pionieri del net) allora vi sta sui coglioni.

Sfortunatamente, nel dibattito sulla Net Neutrality la vostra poverta' non c'entra.

Prendiamo un esempio materiale semplicissimo: la mia TV di casa. Come capita sovente qui , non devo mettere sul tetto delle antenne per captare la TV. Se prendete una fotografia di molte citta' dei paesi civili non vedete una foresta di antenne come capita nei paesi sottosviluppati. Vedete a volte delle parabole, al massimo.

Il motivo e' che la TV arriva via cavo, e arriva attraverso gli ISP. Per esempio, la mia TV fa parte del contratto che ho con Deutsche Telekom, che mi fornisce anche un cloud ove eventualmente salvare i film e le trasmissioni onde rivederle in seguito.

Ora, andiamo sul tecnico, e vediamo di vedere se questa cosa rispetta dei principi di Net Neutrality.

Per mandarmi la TV a casa, Deutsche Telekom usa una tecnica chiamata "Multicast" , che necessita una configurazione apposita dei dispositivi di rete sui layer 1,2,3  , e che permette di servire MOLTI utenti con un solo stream.

Nel fare questo, Deutsche Telekom non fa traffic shaping, come ha detto un incompetente (che ho immediatamente bannato), perche' sarebbe stupido. COn un traffic shaping (si usi Red o un semplice cut) ci sono pacchetti persi.

Quello che fa Deutsche Telekom e' di configurare delle priorita'. Poiche' ha un contratto con me ove mi si garantisce di vedere dei film, quello che fa l' ISP e' di settare delle precedenze.

Settare una precedenza significa che IN CASO DI CONTESA , ovvero nel caso io voglia scaricare usando tutti i 25Mb/s che ho, ma mia figlia vuole guardare un cartone, il cartone HA LA PRECEDENZA.

Questa tecnica, che in Italia conoscete per via del "CUBO"  e di pochi altri prodotti (i.e: Fastweb) e che usano in pochi - perche' tanto c'e' la TV gratis - e' una chiarissima rottura della Net Neutrality.

Prendiamo per esempio "Watchever" ( http://www.watchever.de ) una specie di Netflix tedesco. Se io volessi guardare un film su Watchever e mia figlia volesse vederne uno con T-Online , che cosa succederebbe?

Se entrambi consumassimo cosi' tanta banda che 25Mb/s non fossero sufficienti, vincerebbe automaticamente il cartone di mia figlia, che ha sempre e comunque la precedenza.

Lo stesso succede con Vodafone TV, con Unitymedia @MediaTV , e cosi' via. Ognuno di questi ISP ha un'offerta TV e un'offerta Cinema , sia pay per view che con abbonamento flat. 

Anche quando vado sul cloud di Deutsche Telekom per vedere un video in streaming (insomma, carico un video sul cloud dal PC e poi me lo guardo in TV) ho un trattamento simile: se mentre lo faccio sto scaricando a pieno ritmo che so io un DVD di installazione di FreeBSD , e qualcuno a casa accende la TV, la banda a disposizione mi cala subito, per la ragione che la TV ha la rpecedenza: in QUALSIASI contesa , vince SEMPRE la TV. 

Sia chiaro: non stiamo "dividendo" la banda: la TV vince sempre e si prende SEMPRE tutta la banda che gli serve, non e'"traffic shaping", e' semplicemente QOS e TOS. Stiamo parlando di priorita' del traffico.

Ma che cosa stiamo dicendo? Stiamo dicendo insomma che nel mondo civilizzato , ovvero dove esiste una vera offerta di servizi VAS su internet, la Net Neutrality NON ESISTE.

Il fatto che in Italia non abbiate servizi prioritizzati non e'"Net Neutrality", e' semplicemente l'arretratezza del vostro mercato. Il massimo esempio che avete da citare e' un'altra bella lotta tra barboni, quando il vostro ISP vi fa traffic shaping su Skype o su Hangout. Ok, voi siete barboni e non vi potete permettere le telefonate, e loro sono barboni e vi limitano le porte.Clash of Barbons.

Detto questo, andiamo a fare l'esempio successivo, e vediamo di che cosa si occupi in realta' la legge sulla "Net Neutrality".

Abbiamo detto che ho la TV di Deutsche Telekom, e che un servizio federato, WatchEver , si deve aggregare se vuole  godere della medesima priorita' sulla rete di accesso. Quindi, la Net Neutrality NON ESISTE.

Adesso supponiamo che io voglia NetFlix o che io voglia AppleTV. Che cosa succederebbe nel momento in cui mia figlia guardasse un cartone e io guardassi, che so io, AppleTV, se ci fosse contesa, ovvero la somma fosse superiore a 25Mb/s?

Succederebbe che a perdere sia Apple. Perderebbe perche' la priorita' del pacchetto (che NON e' traffic shaping, come qualche incompetente ha detto) sarebbe inferiore. 

E questo oggi blocca le aziende americane che NON hanno investito nella rete (Apple, Google, Netflix) dal diffondersi in tutto il mondo e distruggere il mercato televisivo locale.

Allora, che cosa sta facendo il legislatore americano? 

Il legislatore americano sta cercando di introdurre un nuovo tipo di contratti, che riguardano appunto la priorita' del traffico. Significa questo: se io ho la TV di Deutsche Telekom , e sulla propria rete Deutsche Telekom si da' la priorita', non e' perche' io abbia un contratto ove si parla di priorita' dei pacchetti. 

Non esiste, cioe', giuridicamente parlando, un tipo di contratto del tipo "io ti do' precedenza". Ma questo non significa che esista la Net Neutrality. Significa che NON esiste, che chiamate "Net Neutrality" un caos , ovvero un vuoto legislativo, nel quale:

  • Chi ha i soldi per comprare una CDN (tipicamente gli OTT) arriva a voi meglio di altri.
  • Chi ha i mezzi per garantirsi la priorita' (tipicamente gli ISP) arriva a voi meglio e sempre.
  • Chi ha i mezzi per comprare subscriber policies e peering viaggia piu' in fretta di altri.
e questo e' gia' vero, qui ed ora.

Adesso andiamo al poco (e male ) che ci avete capito.

Innanzitutto, se mi dite che le cose stanno come dicono i politici, e la prova e' che lo dicano tutti i politici, la mia risposta e' che state parlando degli stessi politici che di tanto in tanto provano ad imbavagliare i blog con assurdi regolamenti sui contenuti. 

Ora, che quei politici siano competenti quando parlano di infrastruttura mentre non lo sono quando si riferiscono a dei blog e' semplicement ridicolo: stiamo parlando DEGLI STESSI incompetenti. Quindi non mi venite a dire che ho torto perche' lo dice Gasparri: vi rido in faccia.

La seconda delle vostre obiezioni e' che cosi' facendo il Brillante Giovane che ha la Divina Start Up non potra' competere con i Grandi Big che possono pagarsi la priorita'.

La prima domanda che vi faccio e': quanti Netflix avete in Italia? Ok, qui c'e' almeno un Watchever.  Posso sapere di quale mercato parlate? Di un mercato POTENZIALE che rimarra' POTENZIALE ?

Oh, certo, ci sono le silicon Valley. Ma allora non avete capito bene il meccanismo della silicon valley: le start up non partono per entrare in competizione coi grandi. 

Lo scopo e' quello di ESSERE COMPRATI dai grandi. Il problema che vi state ponendo non e' un poblema reale, perche' non esiste il "prossimo google che parte da un garage e prende il posto di Google". Esiste il prossimo Tumblr che parte in un garage e se lo compra Yahoo. Esiste il prossimo What's App che parte in un garage e se lo compra Facebok. 

NON ESISTE la figura romantica che avete in mente, della startup che inizia e poi compete e vince. Non competono. E non vincono. Nascono per farsi comprare.

Il modello di business delle Divine Start Up coi Brillanti Giovani che partono da un Sacro Garage dell' Informatica non parla di aziende che nascono e fanno concorrenza ai grandi. Parla di aziende che nascono per farsi notare e farsi comprare. Insomma, hanno esternalizzato il loro R&D: anziche' investire in nuovi prodotti che magari non decollano, (vedi google waves e Orkut) , comprano prodotti che hanno gia' gli utenti. Niente rischi, niente investimenti falliti.

In pratica il Brillante Giovane si prende il rischio, si accolla i debiti, fa partire un'azienda, e se ha successo la vende ad uno dei grossi. Se non ha successo, cazzi suoi, i "grandi" non ci hanno rimesso nulla. Insomma, bagasce che aspettano il (ricco) cliente sul marciapiede.


 Allora, cosa si nasconde dietro al "dibattito" sulla net neutrality, a parte l'incompetenza? 

Si nasconde la leggenda della start-up che nasce per far concorrenza a Google , Apple e Facebook, mentre la realta' parla di startup che nascono al preciso scopo di farsi comprare.(1) Si nasconde la leggenda secondo la quale esisterebbe una Net Neutrality. Si nasconde il bisogno di una nazione povera di avere servizi gratis e la corrispondente paura che il gratis finisca, sancendo la differenza tra poveri e ricchi.

 perche' alla fine, dietro al dibattito sulla Net Neutrality, c'e' sempre la stessa paura: che finendo il gratis uguale per tutti, ci sia il cellulare dei ricchi e il cellulare dei poveri, ci sia internet dei ricchi e internet dei poveri, e che il risultato finale sia, in definitiva, che i poveri siano costretti ad ammettere di esserlo.

Prima c'era la ifferenza tra chi poteva mandare SMS e chi doveva stare attento. Con What's App no. E allora What's app agiva come droga, vi illudeva di essere ricchi, o di essere meno poveri. Questa immagine e' la metafora della  vostra Net Neutrality trasferita nella vita reale:

Il sogno di essere utenti come gli altri per il solo fatto di essere dentro un social network.

Una internet piatta ed uguale per tutti - a dire il vero, parlando di Italia, pessima per tutti -  vi aveva convinti che ci fosse almeno un mondo ove non si vedesse la poverta'. Mettevate la fotografia col vestito fico alla festa di matrimonio di vostra cognata, insieme alle cugine bone, e facevate credere di essere ricchi e fare la bella vita circondati da splendide ragazze.

Adesso sentite parlare del fatto che dovrete PAGARE i servizi, e avete paura che si noti la differenza tra chi non puo' pagare e chi puo'. E il tutto per non ammettere una semplice  , semplicissima verita'.

Avete chiesto ad Internet di farvi dimenticare che siete poveri. Avete chiesto ad internet di creare un mondo ove la differenza tra ricchie  poveri non si senta. E' stata la vostra Matrix, il vostro allucinogeno.

Quando vi sentivate poveri nella vita reale entravate su internet e respiravate un pochino di illusione. 

La protesta contro la Net Neutrality e' come la protesta contro What's App che fa pagare meno di un euro l'anno. 

Anziche' pensare che se non potete pagare pochi centesimi per What's App allora siete decisamente poveri, avete preferito fare una protesta pubblica.

Beh, sapete quanto costa la TV di D-Telekom, in aggiunta alla VDSL? Circa quattro euro un piu'. Quanto costa un film? Dai due ai quattro euro. Niente di che. Questo e' il "costo" della fine della Net Neutrality.

Ma anziche' ammettere di non potervi permettere di pagare due o quattro euro, con tutto il carico di protesta ed azioni politiche che ne dovrebbero seguire, preferite inventare un principio inesistente, e battervi per un feticcio.

In modo che internet sia un posto, una droga, un'illusione, quella di non essere poveri, e che il vostro indirizzo IP valga quanto  quello di un ricco.

Voi non volete una internet "neutrale": voi volete una Matrix ove dimenticare di essere poveri.




(1) Su questo piano Twitter e' un fallimento. E' cresciuta cosi' in fretta che nessuno ha la forza per comprarla, e non fa profitti da sola. LOL.

Liberte', Egalite', Fraternite', VIRTUALITE`.

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Ho diverse email da parte di persone che mi chedono se io sia preoccupato dalla piega antitedesca di M5S, ma onestamente conoscendo il padrone di Grillo , che e' lo stesso di RCS e LaStampa, il punto e' che hanno preso la propaganda antitedesca che prima infestava i giornali e l'hanno spostata sul loro partito.(1) Ma il vero motivo per cui non temo questa cosa e' che, appunto, e' finita nelle mani di Grillo, ovvero e' finita nel'obliterazione.

Per dire questo mi aggancio al discorso cui ho accennato nello scorso post, ovvero che il social network ha agito come una vera e propria Matrix per far dimenticare alle persone di essere povere.

Prendiamo gli SMS. A furia di inviare gli SMS, succede che devi ricaricare il telefono. E qui entra in gioco una differenza finanziaria: il ricco puo' mandare tutti gli sms che vuole, il povero deve limitarsi. 

Allora arrivano Twitter, Facebook e What's App e creano dei sistemi coi quali, anche nel caso di una connessione limitata, si possono mandare messaggi a iosa, senza pagare.

Ma questo "gratis" ha semplicemente creato un' uguaglianza VIRTUALE. SOLO nel social network non si vede piu' la differenza tra ricchi e poveri. Solo li' tutti hanno lo stesso spazio, la stessa pagina, lo stesso numero di messaggi a disposizione: se usciamo da internet , scopriamo che le differenze esistono ancora. Automobili diverse, case diverse, stili di vita diversi.

In questo senso, la social internet ha creato un'uguaglianza virtuale, MA SOLO VIRTUALE, tra i suoi cittadini. Essa non corrisponde alla realta' fisica, MA fornisce una "Matrix" nella quale il povero si sente uguale al ricco. Non c'e' bisogno di lotta di classe o di sindacato o di qualsiasi cosa se vogliamo sentirci uguale "al padrone", basta andare su Facebook o usare What's App.

Prendiamo "Liberte'", Liberta':  s e parliamo di liberta' personali, nella vita reale l' Italiano non ne ha. Ogni parte della sua vita puo' essere giudicata e condannata, ma specialmente sanzionata, sia da una miriade di funzionari dello stato, sia da una miriade di vicini, colleghi, parenti, che si sentono autorizzati a farsi gli affari altrui.

Quando e' libero il cittadino italiano? Quando sta su internet. Se nella vita reale puo' venire citato per danni dalla vicina di pianerottolo per una parola fuori posto, su internet puo' dire quel che vuole. Se nella vita reale appena fondasse un giornaletto di quartiere si troverebbe sotto la lente di politici , appaltatori e lobbysti, su internet puo' costruirsi un blog e avere centinaia di migliaia di lettori. Se nella vita reale per scrivere un libro deve sottostare al capestro di editori ciarlatani, su internet puo' vendere migliaia di copie.

Insomma, una liberta' virtuale. Entrando su internet l'italiano puo' godere di una liberta' che appunto non ha nella vita reale, cioe' di una liberta' VIRTUALE.

Infine, possiamo esaminare "fraternite'": una persona che nella vita reale ha pochi amici, e quasi tutti colleghi, nella vita virtuale puo' parlare con migliaia di persone. Se osservate i grillini, essi sostengono di essere una comunita', ma lo sono solo su internet: se nove milioni di persone avessero DAVVERO cambiato modo di agire gli uni verso gli altri, comportandosi secondo fratellanza, lo stivale oggi sarebbe MOLTO diverso da cio' che e'.

Ma tutta questa fratellanza, ovvero la "comunita'" di Grillo, esiste solo su internet (e per il capo in viaggio col camper, ma questo e' normale). Anche se si potrebbe chiamare "setta" l'idea di comunita' che ha Grillo (2) , la verita' e' semplicemente che nella Matrix grillina l'aderente si sente parte di un gruppo, chi ha un sacco di amici su Facebook si sente popolare e stimato, e cosi' via.

In definitiva, quindi, per molti Internet e', e rimane, una Matrix ove e' libero - mentre nella realta' non lo e' - ove e'  ricco - mentre nella realte' e' povero - e dove sente di essere parte di un gruppo - mentre nella realta' e' solo.

non ho scelto i tre punti chiave della Rivoluzione Francese per caso, anzi: il motivo e' che una volta mostrato che i tre punti chiave della rivoluzione vengono realizzati ANCHE SE SOLO VIRTUALMENTE , a quel punto sara' chiaro che M5S sta realizzando UNA RIVOLUZIONE POLITICA SOLO VIRTUALE.

Grillo SA BENISSIMO  che gli italiani non faranno mai una rivoluzione come quella francese nella realta' materiale. Ma sa ALTRETTANTO BENE che sono dispostissimi a farne una dal salotto di casa. Cosi' sta dando loro una rivoluzione VIRTUALE.

L' Idea non e' certo nuova, visto che il prossimo Assassins Creed sara' ambientato durante la rivoluzione francese:

Tutti a casa!


ragione per cui non c'e' da stupirsi. 

Del resto, se osserviamo Internet, mi riferisco a quella in lingua italiana, sembra che da quando i grillini sono in parlamento sia cambiato chissa' che. In realta' le famiglie stanno crepando di fame come prima, l' inceneritore a Parma e' partito, le aziende chiudono, il PIL crolla, il debito pubblico ha superato i 2100 miliardi di euro.

NEL QUOTIDIANO REALE NON E' CAMBIATO NULLA.

 ma virtualmente, e solo virtualmente, se leggete in giro per Internet, sembra che M5S abbia fatto chissa' cosa, che abbia scaravoltato il sistema di potere - quando non sono riusciti nemmeno ad avere un elenco fornitori di RAI - sembra che abbiano mandato a casa l'intera nomenklatura quando alla fine i nomi sono tutti li' ai loro posti, sembra che abbiano tolto di mezzo Berlusconi quando e' ancora li' (leggo oggi di una sua intervista in tedesco per evitare che la Merkel lo faccia cacciare dal PPE per le sue frasi sulla Germania, cosa che si appresta a fare al prossimo congresso) e il massimo che gli e' successo e' di dover fare una mattina di lavori socialmente utili insieme alla scorta.

La rivoluzione di Grillo E' TUTTA VIRTUALE , e tale deve rimanere, perche' Grillo sa bene che gli italiani non faranno MAI nessun'altra rivoluzione.

i politici non vengono ghigliottinati, ma "distrutti", solo che vengono "distrutti" nei titoli di Tze Tze Politica: e' come se durante l' Ancient Regime ci fosse stata che so io una rete informatica e tzetze.fr avesse titolato "Robespierre Distrugge il Re da Brune Vespee" anziche' semplicemente ghigliottinarlo in piazza. 

E la cosa buffa e' che Grillo lo dice pure chiaramente, quando dice che "grazie ad M5S non ci sono violenze", ovvero sta dicendo che siccome lui gli da' un surrogato di rivoluzione, quella virtuale, allora non ci saranno rivoluzioni reali. 

Capite allora perche' non fa paura Grillo: distruggera' la Merkel? Certo. TzeTze scrivera' prima o poi "Grillo Distrugge la Merkel" (ma potrete leggere l'articolo solo se disabilitate il blocco della pubblicita') , poi titolera'"Grillo fa gli eurobond" e via, un altro articolo (mi raccomando, cliccate sulla pubblicita'). Grillo distruggera' i poteri forti dell' Europa? CERTO, ma solo su Internet.

Grillo distruggera' Schulz? Ovvio, ma solo su internet.

La ragione per la quale non mi preoccupano gli eccessi di Grillo e' che se vado a misurare gli effetti del suo partito sulla vita quotidiana delle persone reali nel mondo materiale, esso e' assolutamente identico a zero. 

LA rivoluzione, cioe', e' solo Virtuale: nella Matrix che ha costruito davanti agli occhi del suo elettore, M5S ha cambiato per sempre l' Italia e adesso va a cambiare tutto in europa e a chiudere l' Euro, e vi posso garantire che su Internet E' QUELLO CHE FARA'.

Ma lo fara' solo virtualmente, nella Matrix ove vivono i suoi adepti. 

Grillo ha semplicemente capito che l'italiano non fara' mai nulla di materiale per cambiare le cose. Ha capito che sebbene chieda liberta' sara' sempre il primo ad opprimere qualcun altro che non ha la forza di reagire. Ha capito che non sentira' mai fratellanza per nessun altro, che non lottera' mai contro le diseguaglianze, e ha capito che Internet e' un OTTIMO strumento per fingere di fare tutte queste cose. Sta dando loro un cambimento VIRTUALE, sta scrivendo sul suo sito le parole che volevano sentire, e sta facendo una rivoluzione virtuale.

Cosi' sta dando loro un cambiamento virtuale, una rivoluzione virtuale, un'uguaglianza virtuale, una fratellanza virtuale, una liberta' virtuale. 

Non e' vero quello che dice Schulz, che M5S e' aria, perche' l'aria esiste eccome. M5S e' semplicemente un partito virtuale che fa politica virtuale, che ottiene miglioramenti virtuali , e che fa una rivoluzione virtuale.

Non preoccupa me e non preoccupa nessuna classe dirigente seria, perche' quando alla fine chiedono "si, ma quali sono i fatti?" , scoprono che l'italia funziona come prima, ha gli stessi problemi di prima, la pubblica amministrazione funziona come prima, la disoccupazione e' la stessa di prima, e la differenza e' che ci sono 163 persone - altrimenti disoccupate - che ora guadagnano 18.000 euro e ne restituiscono un tot. (3)

Tutto il resto e', appunto , virtuale.

E badate bene: non e' virtuale perche' Internet sia limitata al virtuale. Internet, come nel caso di Uber, puo' causare GRANDI cambiamenti nel mondo reale. 

E' virtuale perche' e'virtuale l' UNICA lettura di internet che dei VECCHI come Grillo e Casaleggio sanno dare.

 Con questo limite culturale, direi che si possa anche rimanere rilassati. Manderanno altri 30 tizi in Europa, poi inizieranno a scrivere sul blog "tizio distrugge Schulz", o "Caio fa a pezzi la Merkel", mentre il resto del mondo procedera' come sempre.

Ma tanto i grillini avranno sempre What's App, potranno mandare messaggi quanto un ricco, e si sentiranno uguali ai ricchi per questo.




e no, non scomparira' in fretta, per nulla. Anzi, la domanda di una realta' virtuale ove sognare di essere quello che non si e' in realta' in Italia e' in fortissimo aumento. E alla domanda e' assai facile far seguire un offerta.


(1) Un giornale puo' essere ricattato da aziende tedesche che minacciano di non fare pubblicita' a prodotti tedeschi su giornali che seminano odio antitedesco.

(2) Le comunita' non hanno espulsi, solo le sette li hanno.

(3) Sarebbe curioso sapere quali siano le condizioni applicate da una banca per un mutuo ad un senatore che poi avra' un vitalizio ad eternam, anche se durante la legislatura restituisse tutto, per esempio.

Go Consumers, II

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Nell'articolo "Go Consumers" avevo gia' preannunciato una mossa simile a quella di UberPop, ovvero al fatto che le aziende ostacolate dalle corporazioni strappino alle corporazioni il controllo trasformando i consumatori in fornitori di servizi. Questo e' dovuto ad un andamento del mercato che diventa sempre piu'"consumer-centrico", e le conseguenze di "consumer-centrico" sono state poco analizzate dai piu'.

Allora, iniziamo a dare delle definizioni chiare: quando il mercato e' consumer-centrico? Molti in passato -specialmente in quei finti partiti che sono le associazioni dei consumatori - hanno dato definizioni basate sulla tutela dei diritti dei consumatori, o della possibilita' di scegliere servizi a prezzi diversi, ma tutto questo non era sufficiente.

Non era sufficiente nella misura in cui il consumatore , anche in assenza di trust, anche in completa tutela legislativa, anche coi contratti piu' chiari del mondo, non puo' uscire dal suo stato di consumatore.

La "tutela del consumatore" richiede infatti che il consumatore rimanga tale. E' come se dicessimo che la "tutela delle prede" consista nello scegliere liberamente il leone da cui essere divorati, di avere un contratto chiaro su quanti chili di carne dovra' mangiare e su come dovra' ucciderci, ma in ultima analisi, "tutela della preda" significa sempre che siamo la preda.

Allo stesso modo, "tutela del consumatore" e' un concetto che dice chiaramente una cosa, ovvero che per quanto tutelati siamo, per quanto siano chiari i contratti e per quanta concorrenza ci sia, tutto quello che possiamo fare se non siamo degli industriali e' di consumare, e la forza contrattuale che abbiamo e' di tipo politico.

Ma questo cambia poco: di fatto stiamo discutendo di come impedire che le regole del mercato e quelle del codice civile vengano aggirate od eluse. Non stiamo sancendo nuovi diritti, stiamo semplicemente discutendo di come applicare diritti e principi esistenti a casi specifici, spesso generati dalla volonta' delle aziende di privare i consumatori di quanto spetta loro.

Con questa definizione non andiamo lontano, perche' di fatto "tutela del consumatore" potrebbe essere semplicemente definito come "legalita", o "diritto civile": se avete bisogno di una tutela del consumatore e' perche' la giustizia civile non funziona, end of story. Se anche aggiungiamo la class action, non stiamo aggiungendo diritti, stiamo solo realizzando un processo per far valere quelli che ci sono gia'.

Non e' certo questo il paradigma del  consumer-oriented  market.

Adesso andiamo oltre: il mondo e' consumer-centrico quando la persona X puo' scegliere se essere produttore o consumatore, e la sola differenza e' la conoscenza di cui dispone, la tecnologia di cui dispone, la sua libera scelta.
prendiamo il caso di UberPop. UberPop permette a chiunque abbia un'auto di fornire un passaggio a qualcun altro , dietro un compenso trattabile, al riparo da un sistema di commenti e di rating offerto da Uber.  Lo stesso fa Blablacar, per dire: http://www.blablacar.it/

In questo senso, non e' che Uber permetta, in quel preciso momento, a chi cerca l'auto di vendere un passaggio. Ma la persona che cerca l'auto in questo momento puo', se per caso possiede un'auto, fare lo stesso con altri.

In modello economico consumer-centrico, quella che sparisce e' l'asimmetria dei mezzi tra produttore e consumatore: teoricamente, lo stesso che oggi prende il passaggio domani potrebbe darlo.

se prendiamo un servizio di pulizie a domicilio, o di baby sitter, o di giardinaggio, o di piccoli lavori fatti da singole persone, come l'installazione di un router DSL, non esiste una seria distinzione tra chi offre il servizio e chi lo riceve in termini di mezzi di produzione. Certo, occorre saper guidare, occorre saper montare il modem, occorre saper fare i giardinieri, i parrucchieri (c'e' il sistema di rating per testimoniarlo), ma la stessa persona che oggi chiede qualcuno per mettere a posto il suo giardino (perche' magari oggi non ha tempo) potrebbe offrire la stessa cosa a qualcun altro.

In questo senso, quindi, il mercato e' autonomo. Il brand non conta nulla rispetto al rating, i mezzi di produzione sono a disposizione di tutti, eccetera.

Era assolutamente ovvio che nel momento in cui si fossero mosse le lobbies, la risposta di Uber sarebbe stata qualcosa come UberPop. La ragione e' semplice: non esiste nessuna insegna nell'auto che fa ci offre il passaggio, per cui difficilmente qualcuno potra' fermare il nostro conducente: e' una normale auto con due persone a bordo. E nessuno ci vieta di andare a prendere un amico appena conosciuto su internet.

Anche la forza politica dei tassisti finira' presto: non appena UberPop dara' lavoro ad un grande numero di persone oggi disoccupate, il politico notera' che i tassisti muovono X voti, mentre i "nuovi "tassisti ne muovono magari 5 volte di piu'.

Questo e' il punto di cui non si e' capita l'essenza quando si parla di mondo "consumer-centrico". Non e' un mondo ove il consumatore puo' scegliere il produttore, ma un mondo ove la persona qualsiasi puo' essere SIA consumatore che produttore.

Quali sono i punti di ingresso di queste tecnologie, e quali settori saranno colpiti prima e piu' duramente? Poiche' si tratta di efficienza del mercato, nel senso che mettere in facile comunicazione il cliente col fornitore piu' conveniente e' efficienza, e' ovvio che saranno colpite le inefficienze. 

Prendiamo alcune leggi generiche dell'economia:

  • Quando un oggetto perde valore nel tempo conviene piu' affittarlo che comprarlo.
  • Quando un oggetto acquista valore nel tempo conviene piu' comprarlo che affittarlo.
verrebbe da chiedersi per quale ragione ogni famiglia possieda un'auto (visto che perdono valore nel tempo) , perche' si comprino i cellulari (che perdono valore), le console per videogiochi, i computer, gli stessi abiti alla moda molto costosi. E' tutta roba che perde valore per il semplice passare del tempo, ANCHE a prescindere dall'usura. (Un cellulare di due anni fa ha perso valore anche se non lo avete mai usato)

Queste cose sono una GIGANTESCA inefficienza del sistema, nel senso che economicamente abbiamo commesso un disastro nel vendere alla gente cose che avrebbe dovuto affittare. 

Perche' se e' assolutamente chiaro che sia ECONOMICAMENTE conveniente affittare le cose che perdono valore, e' chiaro che comprandole SUBIAMO UN DANNO.

E'  INCALCOLABILE il DANNO che l'economia ha subito nel momento in cui le persone sono state spinte a POSSEDERE cose che invece perdevano valore nel tempo, e che sarebbe stato ECONOMICAMENTE piu' conveniente affittare.
E' assolutamente chiaro che in futuro questa nuova capacita' del mercato mobile di essere consumer-centrico colpira' principalmente:

  • Veicoli privati e commerciali.
  • Elettrodomestici , attrezzature per il tempo libero.
  • Abbigliamento di lusso.
  • Informatica & gadget.
stiamo solo esaminando UN punto di inefficienza del mercato, ovvero la zona ove si sono comprate cose che sarebbe stato meglio affittare. In un mercato piu' efficiente, qualsiasi sia il nuovo paradigma che lo rende efficiente, e' ora di mentalizzarsi all'idea che queste cose saranno AFFITTATE e non comprate e che la tendenza crescera' al crescere dell'obsolescenza pianificata degli oggetti. Spendere soldi per un cellulare sapendo che tra 8/10 mesi arrivera' il successore e' INUTILE.

Ma il problema che pochi notano e' che si tratta di cose che TUTTI noi possediamo. Di conseguenza, non esiste un vero e proprio divisorio tra chi affitta e chi compra: chiunque ha qualcosa da affittare e chiunque ha qualcosa da prendere in affitto.

Il punto non e'"se i tassisti abbiano ragione o torto", il punto e' andato molto oltre: ci sono dei broker che abilitano chiunque ad entrare nel business, e lo fanno in pochi secondi. IN questo senso, non solo e' superata la concezione della "licenza", ma e' superata anche la nozione del "fare domanda": tu fai perche' puoi. Tu presti, affitti o vendi solo perche' puoi.

In questo senso, internet si prepara a diventare consumer-centrica: non solo perche' tutti ne sono consumatori, ma perche' da' al consumatore la possibilita' di diventare un produttore di beni e servizi semplicemente perche' puo' farlo fisicamente.

Quando si dice che consumer-centrico si intende proprio questo: che il consumatore di qualcosa non e' solo un consumatore: puoi anche' prestare la cosa, rivendere la cosa, e diventare consumatore di un servizio (come UberPop) che poi lo abilita a vendere servizi.

Normalmente, cioe', il consumatore e' il punto finale della catena. Compro il trapano e finisce li', lo uso quando mi serve. Se lo affitto quando non lo uso, la catena del business generato da quel singolo trapano non finisce li': continua ancora.


Se il sito ove chiedo una persona che mi venga a pulire la casa mi permette di ESSERE la persona che va a pulire la casa a qualcun altro, io non sono piu' un consumatore: sono ancora un consumatore per il sito, ma come persona vado verso il centro del business, ovvero verso la fornitura.

Queste considerazioni sono poco sentite da chi si preoccupa di innovazione in Italia, e spesso anche in Europa, dal momento che questo genere di business viene visto come un business che cuba poco rispetto a quello tradizionale.

Anche airbnb era un servizio sul quale scommettevano in pochi, perche' sembrava una di quelle attivita' per fanatici e persone dipendenti dal web: poi , improvvisamente, si scopre che vale miliardi.

Gli stessi social network sono impreparati per questo: se pensate a Linkedin , per dire, sebbene sia destinato a gente che lavora, non offre molto per chi voglia usarlo come mezzo commerciale. Facebook vi fa pubblicita', ma non vi offre uno strumento commerciale per vendere qualcosa. Amazon che e' specializzato vi offre un marketplace, ma non e' un vero social network. I siti come airbnb, blablacar, uberpop, sono separati e non si offrono come social network.

Manca, oltre al social network, il "commercial network", ovvero il facebook del compro/vendo: un posto ove si possano SIA mettere online  le persone (come su facebook, in modo da poterle recensire, contattare, litigarci, etc)  che i servizi offerti dalle persone, dal negoziante all'artigiano, da chi affitta il suo tagliaerba a chi vi viene a pulire la casa.
i social network attuali  non si preoccupano tanto per via del fatto che il loro modello di business e' quello di fare contatti in cambio di pubblicita'. D'altro canto, pero', se pensate ad un Facebook che oltre ad "amici" e "gruppi" abbia anche "Mercato", ove potete mettere le cose che fate e che vendete, il problema assume un'altra cubatura.

Quindi, il punto e': il vecchio mondo resistera' sino a quando un qualche social network mainstream non abilitera' al commercio ogni utente.La prima volta che un google, un facebook, un twitter, aggiungono la voce "compro/vendo", o "mercatino" , l'economia come la conosciamo collassera' improvvisamente: avendo gia' la funzione pubblicitaria built-in, trasformerebbe ogni profilo in un possibile negozio. Bisognoso di pubblicita'.

e' solo questione di tempo, e poi l'economia come la conosciamo subira' un grosso scossone.



Il fosso di Helm e' caduto.

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Avrete capito che non sono un amico di Grillo, ma d'altro canto c'e' una assurda propaganda riguardante quanto sta accadendo in borsa a Milano e sullo spread tra Bund e Btp e riguardo al crollo di borsa. Il problema e' che si sta cercando di giocare con Grillo lo stesso gioco che si fece con Berlusconi, e che si sta cercando di attribuire alla politica qualcosa che viene da fuori.


Punto primo: lo spread del bund BTP. Lo spread e' una differenza, quindi se aumenta i motivi sono due. Il primo e' che l'interesse del btp cresce.Il secondo e' che il prezzo del bund cali.

Ecco il grafico comparato per il prezo dei titoli a dieci anni:


come vedete, e' vero che il titolo italiano e' cresciuto di prezzo, ma e' anche vero che c'e' stato un calo di interessi  di quello tedesco. Nell'ultimo mese il costo del debito italiano e' cresciuto del 5.35%, quello tedesco e' calato del 7%.79%. Morale, lo spread deve essere aumentato della somma dei due, e dipende molto piu' dal calo dei tassi tedeschi che dalla crescita di quelli italiani.

Perche' sono calati del 7.79% gli interessi del bund? C'e' una ragione.

Il governo tedesco publica i risultati del loro quarter, e potete leggerlisul sito ufficiale del finanzagentur, nel dato del debito dello stato tedesco, che ammonta a 1.118.321.373.598,00 EUR
(millecentodiciotto miliardi e rotti.).

http://www.deutsche-finanzagentur.de/fileadmin/Material_Deutsche_Finanzagentur/PDF/Schuldenstand/Schuldenstand_Quartal/2014-03-31.pdf

il che ha fatto crescere le aspettative. Inoltre il finanzamt ha annunciato di essere in attivo e di aver iniziato una operazione di riduzione progressiva del debito. Il che ha fatto scendere ancora il prezzo.

Quindi, le elezioni se hanno influito hanno influito del 5%, il resto lo ha fatto il buon andamento delle casse tedesche, per circa il 7%. Accusare le elezioni di questo e' propaganda in stile PCUS.

Potrei parlare di cosa significhi un annuncio del genere da parte del governo tedesco, ma onestamente la cosa mi interessa poco, spiegarvi che il messaggio sia "la Germania puo' fare da sola" ovviamente non vi dice nulla.  E non bisogna mai salvare i lemming.

La cosa che invece avete notato poco, perche' solo un giornale lo ha (sorprendentemente, devo dire) scritto e' che il nemico, cioe' gli speculatori anglosassoni, hanno finalmente trovato il modo di penetrare la finanza italiana, e questo ha causato il crollo della borsa. La borsa italiana e' destinata a scendere e scendere ancora, per la semplice ragione che ne fuggiranno le famiglie di investitori tradizionali italiani.

L'articolo di cui parlo e' questo:



e spiega abbastanza bene cosa sia successo. Tutta la finanza italiana era tenuta in piedi da clan, che attraverso accordi verbali e strette di mano nel buio hanno sempre condizionato i "salotti buoni", col risultato di tenere la borsa italiana come una cosa "locale". Se la spartivano tra loro, tra fondazioni, patti di sindacato, massonerie, matrimoni combinati, e compagnia bella.

In pratica, la stessa italia del rinascimento: divisa, tenuta in piedi da accordi sotterranei. 
E come succedeva allora, qualcuno si e' presentato con un pacco di soldi da uno dei tanti baroni, offrendogli taaaaanta grana se gli avesse fatto mettere piede in Italia.

A questo punto, si manifesta il difetto tipico del sistema dei clan: quando UNO ha tradito i patti verbali, NESSUN patto verbale e' credibile. Di conseguenza, e' successo che adesso tutti i vari accordi sotterranei, che sottendevano la "robustezza" del "sistema italiano" sono diventati carta straccia.

Nel momento in cui un pacchetto di telecom italia viene venduto a stranieri senza che il CEO ne sappia nulla, il messaggio e' chiaro: gli accordi non sono piu' validi se entrano molti soldi. Ma adesso il problema di OGNUNA di quelle famiglie e': di chi posso fidarmi adesso? La risposta e' la stessa del rinascimento, ovvero: di nessuno.

E siccome adesso si sono rotti tutti i patti segreti, e non possono piu' fidarsi di qualcuno, le grandi famiglie italiane ritireranno dalla borsa italiana tutti i soldi che avevano. Rimanere nella borsa italiana aveva senso per loro in quanto provvedeva un porto stabile, controllato da una ragnatela di relazioni. Saltate le relazioni, che appaiono piu' deboli della ratio finanziaria, adesso rimane loro da giocare sulle piazze internazionali, e per quanto riguarda l'italia, pazienza.

L'articolo di Repubblica e' ridicolo quando intervistano il rappresentante dei nuovi padroni chiedendo  se sia un bene, e lui dice che quelle entita' speculative sono famiglie di investitori per bene che hanno sempre creato valore su progetti credibili.

Certo, come no: si tratta di fondi che hanno di per se' interesse in rese basse, come i pensionistici, e di fondi altamente speculativi. Certo, creano valore. Ma vi posso dire che la distruzione di Olivetti, la prima trasformazione in telco, e la successiva vendita a Vodafone per De Benedetti "ha creato valore". Sicuramente per gli azionisti, assai poco per il vostro paese, se considerate che era in corso un vero e proprio boom dell' IT.

E' ovvio che De Benedetti, ovvero Repubblica, celebri questo sbarco. Cosi' come celebra la distruzione di Olivetti e la vendita della telco risultante a Vodafone (che, tra parentesi, ne ha preso il 100% del controllo poche settimane fa) . Si, l' indotto ne ha un pelo sofferto, si, l'occupazione ne ha un pelo sofferto, si, l'IT italiano ne ha un poco sofferto, ma indubbiamente "ha creato valore".

Porteranno valore anche ad altre aziende? Certo.Credo che presto assisterete a 10 , 100,  1000 Olivetti, con "valore" come se piovesse, esattamente come e' successo per Olivetti. Arrivera' valore per tutti, come per Olivetti, come per Sogenia, valore che esce dai muri, che cade dal cielo, che sprizza da ogni poro.

A casa loro , intendo.

Si , quei fondi non hanno obiettivi di breve termine. Neanche i latifondisti ne hanno: per il latifondista, il 99% della popolazione in miseria e lui che possiede tutto a bassa resa e' un obiettivo di lunghissimo termine. Non e' divertente per il 99% della popolazione, certo, ma il "valore" lo conta lui.

Dopo il crollo delle fondazioni bancarie, la perdita della borsa italiana e' la caduta dell'ultimo bastione. Adesso siete una colonia anche finanziariamente. 

Visto che e' caduto il fosso di Helm, adesso arrivera' Gandalf?

Eh, purtroppo di amici ve ne restano pochini.


I russi ve li siete giocati, perche' l' Ukraina era proprio MOOOLTO importante per voi.

I cinesi mai, tantevvero che il paese con piu' porti al mondo li ha costretti a farsi un porto in Grecia , nel Pireo, e una ferrovia ad alta capacita' sino al centro dell' Europa: http://www.lastampa.it/2014/05/06/blogs/caffe-mondo/adriatico-cinese-Te8oOx86VDKdBQm2NgsAQM/pagina.html

Mai sia che si rovini l'habitat del Paguro di Cefalonia.

Gli arabi conoscono bene l'antifona e arrivano solo per portarsi business in casa, come hanno fatto con Alitalia.

 Rimangono i tedeschi.


I tedeschi lo odiate. Giammai! Piuttosto vi godete tre secoli di miseria. Del resto, dopo tutto quello che hanno scritto i giornali italiani, si guardano bene dal venire a salvarvi. Al massimo si prenderanno qualche ghiotto boccone, stile Ducati. Ma non certo per costruire li'.

Insomma, il bastione e' crollato. Siete destinati alla messicanizzazione. Diventerete un altro Messico,  con "investimenti" che arrivano e popolazione che scappa. Ormai non c'e' piu' il "punto di forza" del sistema chiuso italiano e degli orticelli. Festeggiare come "investimenti" l'arrivo di quei fondi e' come festeggiare come "omega tre" l'arrivo degli squali. Si, gli squali contengono tanto omega tre, ma non e' il caso di festeggiare se arrivano mentre siete in acqua e gia' faticate a stare a galla.

Non c'e' piu' il punto di forza: la borsa e' andata giu' non per M5S o per le elezioni, ma perche'  il sistema provinciale della finanza italiana, fatto di accordi sottobanco tra famiglie locali,  e' saltato per il tradimento di alcuni, e adesso tutti sono in cerca di stranieri con cui allearsi, per cui ritirano investimenti dalla borsa o si preparano a farlo. 

Ripeto: la fine di questo processo e' il Messico.

Che cosa vedrete ora? Prima daranno l'assalto ai CDA deboli, quelli dove si comandava col 5% e il resto erano patti tra amici, poi saliranno ai piu' forti e arriveranno alle assicurazioni, ultimo angolo ancora tranquillo del paese. Una volta prese le assicurazioni, arrivera' la disindustrializzazione massiva, con l'acquisto delle imprese e il loro spostamento esplicito. Vedrete chiudere il "made in Italy" cui tenete tanto, e lo vedrete spostarsi all'estero, e siccome all'estero ci sono tanti italiani che sono fuggiti, le fabbriche continueranno a produrre cose italiane fatte da italiani. Ma non sarete voi.

Infine, arriveranno i delocalizzatori. Quando sarete in miseria e accetterete redditi da fame, arriveranno i delocalizzatori che vi faranno fare i lavori piu' umili e pericolosi, in pessime condizioni di sicurezza, a condizioni disumane, e diranno anche di avervi aiutati. In quella fase chi poteva andarsene se ne sara' andato da tempo, il che significa che in una situazione di ignoranza pressoche' assoluta la popolazione votera' solo delinquenti e ciarlatani.

I narcos, ovvero la mafia locale, faranno il resto. 

Spero almeno che , come succede in Messico, inizierete a produrre gruppi Aggrotech , perche' altrimenti non ne sara' valsa proprio la pena.

E se proprio dovessi dire una parola ai grillini su questo, sarebbefatta cosi': "non vi preoccupate dei superstipendi, tra un pochino non ce ne saranno piu' . Nemmeno di stipendi normali, se e' per questo."








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