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New-fascismo americano?

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Sembra che io abbia offeso la sensibilita' dei lettori piu' delicati affermando che gli Stati Uniti siano un paese a cultura palesemente nazista, e questo e' dovuto al fatto che , sebbene tutti dicano di montare la guardia giorno e notte contro il nazismo, nessuno ne conosce l'aspetto, se non attraverso i film di Hollywood. E specialmente, nessuno ne conosce l'aspetto culturale e/o politico, esterico, artistico: insomma, sinche' nessuno si mette un elmetto del 45 e non parla austriaco, vi possono far passare qualsiasi discorso fascista sotto gli occhi, e voi non ve ne accorgete perche' non conoscete il mondo fascista.




Eppure, e' evidente che gli USA stiano virando verso il fascismo da un bel pochino, anche se ovviamente - ma del resto anche Mussolini diceva di aver dato davvero il potere al popolo - si dice il contrario. Costruire una societa' fascista significa principalmente costruire una societa' la cui lettura della realta' e della storia avvenga secondo gli stessi processi che vigevano col nazismo, moltissimi dei quali mutuati dal fascismo italiano, che fu l'origine del movimento.

Innanzitutto partiamo dall' identita' del nemico. Una societa' reagira' in maniera ostile nel preciso momento in cui identifica qualcuno come nemico. Nel momento in cui, quindi, qualcuno ha i requisiti ESTETICI del nemico, l'opinione pubblica lo identifica come tale, e reagisce chiedendo al governo di eguagliarne l'ostilita'.

Non importa la razionalita': il concetto di "buono" e "cattivo" possono venire "rappresentati": una volta rappresentato un nemico, viene riconosciuto come nemico qualsiasi cosa somigli alla rappresentazione. Per questa ragione, sia il mondo fascista che il mondo nazista si sono dotati immediatamente di un'immagine positiva di se' e della propria popolazione, e contemporaneamente si sono dotati di una rappresentazione negativa del nemico.

Questo e' un esempio di arte del periodo nazista:


L'artista, un artista di regime (Arno B.) non fece altro che costruire un'immagine dell" ariano", ovviamente positiva, affibbiandogli tutti i requisiti craniologici che gli "scienziati" nazisti attribuivano alla "razza ariana" (curiosamente, gli zingari ROM sono oggi la razza piu' ariana in giro per l' europa, LOL) , e ovviamente una caratterizzazione atletica, olimpica, quindi positiva, dell'eroe.



Ovunque, culto del corpo. Ma non era molto diverso





Questo ha poi sfociato in  tutta una  serie di statue , che per ovvi motivi sono atletiche, ma il problema viene quando tutta la scuola inizia a focalizzarsi sullo sport, e quando tutta la societa' inizia a venire spinta allo sport (Mussolini obbligo' tutti gli impiegati statali ad un'ora di ginnastica in giardino prima di iniziare a lavorare) : in quel caso, quella per il corpo inizia a diventare un'ossessione.

Cosa succede ad una societa' ossessionata dal corpo? Succede che inizia a identificare gli handicappati , gli obesi, i brutti, i deformi, i vecchi, gli invalidi,  come imperfezioni da nascondere, o persino eliminare.

Uno dei primi sintomi di un nazismo o di un fascismo che avanzano e' l'ossessione per il corpo perfetto, la credenza che chi non ha un corpo perfetto sia dannoso per la societa', un peso, qualcosa da eliminare.

La societa' americana sta lavorando, in questi anni, a pieno ritmo nel definire uno standard di corpo umano, ovvero l'immagine dell'americano perfetto. Sebbene non abbiano un welfare di stato, e quindi la persona con deformita' o handicap NON pesa davvero sulla societa', essi tirano fuori la storia delle spese sanitarie e del peso sul welfare per giustificare la necessita' immediata di eliminare l'obesita', o altri difetti estetici: un discorso simile abvrebbe senso in paesi dal welfare universale e obbligatorio, ove effettivamente gli obesi pesano sul sistema; in un paese come gli USA, le crociate contro il sovrappeso non hanno nessun senso economico. Ma esistono.

Il "tipo americano", cioe', ha un aspetto definito. Esso non dipende tanto dal colore della pelle, ma ha sicuramente una forma fisica ben definita, ed una esteticita' facilmente riconoscibile. Questo elemento e' tipicamente fascista, perche' conduce ad un modello estetico di uomo cui non e' dovuto lo stesso rispetto che e' dovuto agli altri.

Il "tipo americano" ha un'estetica definita, a prescindere dal colore della pelle o dei capelli:










Un altro elemento culturale e' la convinzione di rappresentare qualche idea cosi' alta che per forza di cose ogni guerra sara' vinta ed ogni nemico piegato. La razza superiore secondo i nazisti DOVEVA vincere. Era ovvio, ai loro occhi: avevano ragione, erano superiori ad ogni categoria precedente, avevano un'ideologia che era la migliore mai vista, ed non erano giudicabili dalla storia, o come diceva Heinrich "noi apparteniamo ad una razza cui tutto e' permesso, noi siamo superiori al giudizio della storia". Anche il fascismo di Mussolini era convinto di aver iniziato un'era, per cui tutti i vecchi parametri di giudizio erano rovesciati o inesistenti, ed ogni vecchia categoria inapplicabile, con eccezione della "tradizione", ovviamente rimasticata in chiave di "romanitas".

Insomma , ogni fascismo per prima cosa definisce se' stesso come una peculiarita' assoluta e definitiva della storia, una unicita' che permette di avere ragione anche quando si ha torto.

Anche questo e' un tratto della cultura americana che si e' sviluppato nel tempo, la convinzione dell' unicita' e della particolarita' degli USA nella storia, per la quale gli USA hanno sempre ragione, se hanno torto hanno comunque ragione, e se qualcuno e' nemico degli USA allora ha sicuramente torto. In definitiva, nonostante i fiumi di inchiostro che si versano per dimostrare tale assunto, non esiste alcuna ragione fisica per cui gli USA dovrebbero avere piu' ragione di altri paesi su alcuni temi. Ma il problema e' che l'americano si da' ragione A PRIORI. In quanto americano, ovvero in quanto nazione protagonista della storia al di sopra di ogni giudizio.

Questo  rifiuto di mediare il proprio status morale considerando alla pari le altre nazioni e' un tratto caratteristico del nazismo e del fascismo. Ogni regime fascista definisce se' stesso come l'inizio di una particolarita' unica che lo pone al di fuori del giudizio ed al di sopra di qualsiasi giudizio.

Un altro tratto tipicamente nazista della cultura americana e' la credenza che sia sufficiente la superiorita' tecnologica per vincere le guerre. Sebbene una enorme , spropositata differenza di tecnologia porti a vincere le guerre, pensare che gli avversari non potranno MAI eguagliare o neutralizzare le proprie tecnologie e' il pensiero tipico dei nazisti. Essi pensavano che i russi fossero dei sottosviluppati cronici, mentre Stalin organizzava la piu' incredibile delocalizzazione industriale della storia per proteggere le industrie dall'invasione. Se aveste raccontato ad un nazista una cosa simile, vi avrebbe risposto che quei sottosviluppati non POTEVANO, non sarebbero stati capaci, di fare una cosa simile.

La sottovalutazione sistematica dell'avversario per quanto riguarda il lato tecnologico e' tipica dei fascisti e dei nazisti. Peraltro, superiorita' visibili nel mondo della tecnologia non sono sempre sufficienti a vincere: le V2 erano un passo enorme in avanti nel mondo della missilistica, che sapeva costruire poco piu' che razzi, ed anche l'invenzione degli aerei a reazione da parte dei tedeschi non miglioro' tantissimo le sorti della guerra.

Il nazista non si pone mai nella condizione di pensare che l'avversario abbia risorse intellettuali sufficienti a compensare in altro modo la sua superiorita' tecnologica. Gli americani erano immensamente superiori tecnologicamente al nemico in Vietnam, ma persero: ciononostante, nessuno di loro venne mai sfiorato dal fatto che il nemico abbia vinto perche' era INTELLETTUALMENTE superiore a loro, avendo scelto ed inventato tattiche e strategie vincenti  nonostante la loro superiorita' tecnologica. Il nemico, per il nazista, NON puo' essere intellettualmente o culturalmente superiore al punto da compensare la differenza di tecnologia.

Questa sopravvalutazione della propria tecnologia, unita alla sottovalutazione dell'intelligenza e della cultura di tutti gli altri, e' tipicamente nazista, ed e' tipica degli USA di oggi.

Un altro tratto caratteristico del nazismo e del fascismo e' caratterizzata dal motto "molti nemici, molto onore", ovvero dall'idea di poter tenere aperti piu' fronti contemporaneamente. Si tratta di un errore catastrofico che porto' i fascisti ed i nazisti alla sconfitta, ed e' figlio della sopravvalutazione di cui sopra.

Chi e' in preda a questo delirio pensa che basti creare piu' soldati, piu' comandi e piu' flotte per poter sfidare piu' nemici. In realta', questo produce una catastrofe strategica il piu' delle volte, dal momento che la guerra e' un'attivita' altamente specialistica, e specialmente, il costo di una guerra aumenta in maniera piu' che lineare col numero di nemici da affrontare.

La ragione di questa non-linearita' consiste nella contesa che inevitabilmente si apre per le risorse, quando un solo budget definito deve essere diviso per numerosi comandi. In queste condizioni, i comandi litigano per il budget e mirano a screditarsi a vicenda, allo scopo di procurarsi le risorse che servono ad equipaggare meglio i propri uomini, a discapito di tutti gli altri.

Solo quando il bilancio militare sia virtualmente illimitato succede che si possono sempre aprire molti fronti, ma il guaio e' che la macchina militare tende a divorare risorse umane con una ingordigia enorme. In definitiva, alzando il budget si ottiene che i contractor aumentano, la quantita' di equipaggiamento aumenta, la necessita' di training aumenta, e se in un esercito piccolo il rapporto tra logistica e combattenti e' di 1:3, un un esercito ipertrofico il rapporto riesce a raggiungere 1:10 , 1:20, 1:30. Col risultato che per mantenere un esercito da un milione di persone su due fronti avete bisogno di 10,20,30 milioni di persone che lavorano per loro, cosa ovviamente impossibile anche per gli USA.

La compiaciuta credenza di poter reggere qualsiasi numero di fronti per qualsiasi tempo e' tipica della cultura nazionalista fascista. I nazisti si sopravvalutano a tal punto da pensare di poter sempre sostenere qualsiasi numero di nemici.

Ultimo un tratto assolutamente caratteristico della cultura fascista e nazista e' il disprezzo per i fattori culturali, per la conoscenza approfondita del nemico o dell'altro, a favore dell'azione. Che bisogno c'e' di conoscere il nemico, quando puoi sparargli? Per dirla come si diceva, "quando sento parlare di Kultür, la mano mi corre alla fondina". Kultür non e' in generale la cultura, ma indica qualsiasi cosa sia sofisticato, raffinato, degno di approfondimento.

In questa  visione, solo l'azione conta. Qualsiasi cosa non sia azione cieca , o spinta al rischio, viene vista semplicemente come mollezza.






IN questo senso, gli USA hanno acquisito come proprio uno dei tratti piu' forti dei fascismi europei.

Culturalmente, oggi gli USA sono un paese che nutre e coltiva i propri tratti piu' fascisti, considerandoli tanto piu' americani quanto piu' fascisti sono. Lo stesso isolazionismo americano, la spinta all'autosufficienza energetica, la tendenza all'autarchia, il peggioramento degli investimenti in politica estera, e nella qualita' della politica estera, hanno una facile analogia nelle tendenze autarchiche dei nazismi.

Tutto questo non significa che gli americani si metteranno a parlare tedesco, italiano o spagnolo per imitare Mussolini, Hitler o Franco. Significa che , ragionando allo stesso modo, porteranno il loro governo ad azioni (ed errori) del tutto analoghi.

Ovviamente, tutti adesso mi stanno dicendo che il tratto fondamentale del nazismo fu l'antisemitismo,e  che in USA non sembrano esserci queste tendenze. A parte il fatto che l'antisemitismo esplode in maniera piuttosto rapida, faccio presente che l'antisemitismo non e' una causa, ma una conseguenza della definizione di "noi". Non appena "noi" siamo definiti, esteticamente , e' chiaro che arriva la definizione di "loro".

Gli usa hanno appena definito , da pochi anni, il loro "homo americanis". Finora il requisito estetico fa poche distinzioni di razza, ma ha gia' espulso obesi, handicappati, storpi, messicani, pellerossa, e anche gli islamici. In diverse regioni della "bible belt", il requisito si e' fatto ANCHE religioso, ed espelle musulmani, non cristiani in generale, omosessuali.

Quanto tempo serva perche' questi requisiti espellano ANCHE gli ebrei dipende semplicemente da quanto tempo serva agli ebrei americani per osservare di essere inglobati nell'identita' americana e reagire ribadendo che la loro identita' e' unica e distinta anche rispetto a quella americana. Sinora l'occasione di decidere se essere parte di "homo americanis" non si e' posta, ma si porra' prima o poi.  Quindi non giurerei sul fatto che gli USA si mantengano poco antisemiti: semplicemente, il processo di creazione dell'estetica dell' homo americanis e' appena iniziato. Per diventare selettivo ed esclusivo occorre che la nazione si trovi di fronte alla scelta "ci sono risorse per pochi, a chi le diamo?". In tal caso la risposta sara'"ai nostri!". E i "nostri" sono ovviamente i cittadini che rispondono al canone ESTETICO definito in precedenza.

 



vedete una famiglia ebrea qui?

Lo spettro dell'americanita' attualmente copre quasi tutto lo spettro caucasico, comprende qualcosa di afroamericano , e riesce ad inglobare i tratti caratteristici di qualsiasi immigrato di seconda, terza generazione. Tutto il resto e' gia' fuori, e sono pronto a scommettere sul comportamento della curva di Gini americana riguardo a chi sta fuori dalla definizione estetica di "homo americanis".


Ovviamente, quello verso il nazismo - o un suo equivalente americano  - e' un cammino lungo. Sino a quando non ci sono crisi economiche evidenti, la nazione non si mette mai nelle condizioni di compiere scelte che richiedano una rinuncia, cosi' non si pone mai nelle nelle condizioni di decidere chi sia americano e chi no, ovvero chi meriti di vivere in USA e chi no, ed in seguito, chi meriti di vivere in generale e chi no.


Un altro punto importante preso dal fascismo Mussoliniano era il sistema economico corporativo. Mussolini invento' una societa' priva di conflitti di classe, creando una camera delle corporazioni, i cui membri pretendevano di rappresentare sia gli operai che i datori di lavoro. ovvero di svolgere sia una funzione democratica che una plutocratica.

Questo e' esattamente quello ch si verifica di recente anche negli USA, ove le lobby comandano i senatori: in questo modo, il senatore rappresenta gli interessi delle lobbies, ma dovendo poi chiedere il voto, deve anche pretendere di rappresentare i lavoratori; in definitiva, cioe', sul piano funzionale il senato americano svolge esattamente la stessa funzione della camera delle corporazioni fasciste : i suoi membri rappresentano sia i padroni che i lavoratori.

Un altro punto in comune, ancora, e la strutturazione della giustizia, che e' concepita per rendere difficile una causa contro qualcuno piu' ricco e contemporaneamente rende obbligatorio desistere se si viene citati da qualcuno molto piu' ricco. IN questo senso, la giustizia americana e' profondamente fascista, in quanto orientata esplicitamente nella difesa delle grandi famiglie di ricchi, specialmente quando fanno affari con lo stato.

Lo stesso rituale della cauzione con la quale i ricchi ottengono di essere liberati prima del processo mentre i poveri no, la tolleranza verso il bullismo nelle scuole, configurano un sistema nel quale si sta sempre dalla parte del piu' forte; un sistema che adora ed aiuta la forza , principalmente economica. 

Anche in questi sensi, la societa' americana sta coltivando aspetti che furono invenzione e applicazione prima fascista che altro. 

Ovviamente, spicca la mncanza del dittatore, ma questa e' sia una attenuante che un'aggravante. Se Mussolini dovette istituire per legge una camera delle corporazioni, negli USA il senato si e' trasformato spontaneamente in una camera delle corporazioni. Se Hitler dovette censurare l'arte per obbligarla ad essere una sfilata di corpi atletici dalle sembianze nazionali, negli USA questo culto del corpo nasce spontaneamente: e' vero che non c'e' un dittatore, ma e' anche vero che la societa' agisce nello stesso modo spontaneamente. Quale delle due sia la buona notizia non e' semplice deciderlo.

E ancora, un tratto spaventosamente fascista e' la facilita' con la quale la societa' americana tollera di essere spiata, di venire intercettata illegalmente, e ancora peggio la tranquillita' con cui il presidente puo' dire che si, ha spiato, ma ha spiato "solo stranieri", sottintendendo chiaramente che solo gli americani, al massimo, sarebbero i beneficiari di qualche diritto. Tutto questo e' stato digerito senza colpo ferire, da una societa' che a parole si propone di essere il contrario di ogni dittatura. P



Quindi, il punto e' : i tratti culturali caratteristici del nazismo sono li',  quello che manca e' la crisi economica, la situazione nella quale NON hai pane per tutti, e devi decidere chi muore di fame e chi vive. Questo sinora non e' avvenuto, e le crisi economiche sono state assorbite abbastanza bene, cosi' si tratta di una forma latente di nazismo.

Sia chiaro, il fatto che una nazione in un tempo di vacche grasse predichi uguaglianza e diritti non significa niente: l'esempio olandese di questi giorni e' un classico. Sinche' erano ricchi avevano definito ogni genere di diritto possibile, ma non appena e' arrivata la crisi, i movimenti xenofobi sono cresciuti, ed ora in Olanda c'e' un leader che dice "mandiamo via i marocchini, subito". Che cosa significa? Significa che in un qualche modo esiste una definizione di "homo nederlandensis" , nella quale non rientra il marocchino, e dovendo scegliere chi ha il pane e chi no, si sta semplicemente negando a chi non ha i tratti estetici giusti. Faccio presente che in Olanda ci sono rifugiati di ogni regione, anche piu' islamiche, ma essendo la definizione di "altro" un fatto puramente estetico , evidentemente "marocchino" e' l'etichetta che verra' appioppata ai bersagli, siano marocchini o meno.

Fortunatamente nel mondo olandese oggi mancano gli altri aspetti del nazismo, cosi' non temo moltissimo una deriva nazista, ma nel caso degli USA le cose non stanno cosi', e l'esempio dovrebbe spiegare quanto sia semplice per qualsiasi nazione , "progressita" o meno, virare improvvisamente verso una posizione del genere.

Allo stesso modo, gli USA non sono piu' resistenti di chiunque altro, semplicemente non si sono ancora trovati con un problema nel mantenere il welfare ed una crisi economica e sociale.

Cosi', credo che gli USA abbiano TUTTI i requisiti culturali del nazismo, ma manchino loro le condizioni ECONOMICHE.

Quindi, pregate sempre che la loro borsa regga, oppure preparatevi ad un nazismo con armi termonucleari.

Uriel



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