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Intelligenza artificiale, e blablabla. (Post H+), II

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L'unica parte del dibattito sulla IA che sinora ho ignorato e' il lavoro. Se confrontare l'intelligenza di una IA e quella di un essere umano non ha senso per i motivi che ho spiegato nel post precedente, quello che e' possibile fare tra uomo e macchina e' confrontare la produttivita': esiste cioe' un campo, che non e' l'intelligenza , bensi' il lavoro, nel quale e' possibile confrontare macchine ed esseri umani.


Di conseguenza, quando si parla di IA che superano l'essere umano in "intelligenza", si sta usando il termine "intelligenza" a sproposito: in realta', quello che vogliamo dire e' che le IA potrebbero superare l'essere umano in produttivita', ovvero nel campo lavorativo.

Che una macchina superi l'uomo nel campo lavorativo non e' una novita': l'uomo costruisce macchine perche' il costo di costruzione e manutenzione e' inferiore, e di molto, alla loro produzione, ma non solo: questa differenza e' anche superiore alla produttivita' di un essere umano.

Tutte le macchine fanno la cosa X meglio di quanto la farebbe un essere umano: altrimenti, non verrebbero costruite.

A questo punto, nella costruzione dell'idiozia della singolarita', notiamo che esiste un modo di rimettere a posto la teoria e di dare un senso a tutte le streonzate di Kurzweil . Basta sostituire alla parola "intelligente" la parola "produttivo".

Allora, possiamo dare una definizione FUNZIONANTE, coerente e logica di "singolarita'", nel dire questo:

Per singolarita' si intente una macchina che si dimostra piu' PRODUTTIVA di un essere umano, nel campo dei lavori considerati intellettuali.

Questa definizione e' adesso una definizione sensata. Possiamo sicuramente confrontare la produttivita' di una macchina con quella di un uomo. Se l'intelligenza compare sporadicamente , e solo in alcuni esseri umani, nel campo lavorativo la produttivita' e' una quantita' definita contrattualmente, e misurabile.

Quindi, se non possiamo dire "macchina intelligente quanto un uomo" senza cadere nel paradosso, dovuto al fatto che si tratta di due categorie mutualmente esclusive, possiamo dire "macchina produttiva quanto un uomo". E da questo punto di vista, non ci sono contraddizioni. 

Ma le macchine sono SEMPRE piu' produttive dell'uomo, come abbiamo detto. Si tratti di una stupida leva, di una clava, o di un sistema per la ion implantation, le macchine vengono costruite solo A PATTO di essere piu' produttive, o di aumentare la produttivita'.

Di fatto la costruzione di macchine pseudomuscolari ha seguito tre fasi:

  1. Uomo = macchina. (schiavitu')
  2. Uomo + Macchina > Uomo (economia dell' artigianato)
  3. Macchina > Uomo (industria)
la terza fase e' importante, perche' con l'arrivo dell'industria  si introducono nell'economia delle macchine che, pur richiedendo manutenzione, producono da sole piu' di un essere umano. Da quel momento la sfida e' di fare macchine che abbiano sempre meno bisogno di manutenzione e che siano sempre piu' superiori all'uomo, in modo tale da rendere ininfluente la componente umana.

Se invece andiamo al lavoro intellettuale, le fasi sono sempre tre, ma siamo "indietro" di una fase.


  1. Uomo = macchina. (scribi, filosofi)
  2. Uomo + Macchina > Uomo ( arrivo del computer e delle macchine da calcolo)
  3. Macchina > Uomo (intelligenza artificiale)
la terza fase, cioe' l'equivalente della rivoluzione industriale per il mondo intellettuale, si intravede all'orizzonte.

Ovviamente, i problemi sono gli stessi: coloro che perderanno il proprio lavoro , si lamentano della fine del mondo. Cosi' abbiamo CEO, Scienziati, e tutti quanti che si lamentano che la IA "e' pericolosa". Ma se andiamo a leggere le lamentele ottocentesche contro l'industria, troviamo la stessa dialettica: "la macchina distruggera' l'uomo".

Film come "tempi moderni" dicono proprio questo: la macchina dominera' l'uomo, annientandolo. Quello che dicono Gates & co, "le macchine domineranno l'uomo , annientandolo" non e' nulla di nuovo, e' una minestrina gia' sentita. 

Cambia il nome di chi perdera' il lavoro.  Tutto qui.

Quindi, quando sento i rant di Gates e Hawkins riguardo alla questione delle IA, rispondo come rispondeva Gates quando piazzava computer nelle aziende e gli "archivisti" venivano licenziati:

  • E' il progresso, darling.
  • Se il tuo lavoro puo' farlo una macchina non era un granche'.
  • Devi evolverti, studiare e fare qualcuno dei "nuovi lavori".
Molto altro non c'e' da dire, se non il fatto che adesso a venire colpiti sono coloro che prima colpivano altri, che facevano loro delle prediche. A chi non trovava lavoro Hawkins avrebbe risposto consigliando una migliore istruzione che lo avrebbe certamente emancipato. Lo stesso posso rispondere io ad Hawkins: "prenditi una certificazione Oracle e non rompere i coglioni, c'e' sempre bisogno di buoni DBA."

A parte l'autocompiacimento di dire a questa gente di trovarsi un vero lavoro - cosa che loro dicevano ad altri - quello che si dovrebbe investigare in questa fase di passaggio non e'"le macchine costruiranno skynet e manderanno terminator ad uccidere Sarah Connor", ma "che genere di mondo e' un mondo di IA?

Vorrei continuare a proporre l'analogia con la rivoluzione industriale. Se nel creare macchine pseudomuscolari (cioe' macchine che fanno un lavoro prima muscolare) il "prodotto" e' cambiato, che cosa succedera' nel creare macchine pseudointellettuali? Succedera' che cambiera' il pensiero. 

Se osserviamo che effetto abbia avuto l'introduzione di macchine nell'industria sui prodotti, e continuamo ad assumere che una macchina rimanga una macchina - ovvero che abbia un comportamento costante  ed una produttivita' nota - l'introduzione delle IA nel mondo del pensiero , ovvero l'industrializzazione del pensiero, dovrebbe avere lo stesso effetto globale:

  • Standardizzazione del pensiero. Cosi' come si sono standardizzate le materie prime , e si sono standardizzate le utilities (corrente elettrica, per dire) occorrera' standardizzare la scrittura di ipotesi e teorie, secondo linguaggi definiti e livelli di qualita' misurabili. 
  • Operabilita' del pensiero. Cosi' come si sono standardizzati i componenti delle macchine per poter essere confrontati e scambiati, dovremo standardizzare un alfabeto di operazioni logiche di base, in ogni campo, in modo che lo stesso problema possa venire posto allo stesso modo a piu' macchine.
  • Ripetibilita' del pensiero. Cosi' come e' necessario che la produzione in serie di un dato bene sia omogenea, ovvero che comprando due esemplari dello stesso bene (presumibilmente allo stesso prezzo) si comprino due beni equivalenti, sara' necessario serializzare la produzione di pensieri. 
  • Parcellizzazione del pensiero. La produzione industriale ha richiesto la parcellizzazione del lavoro, in modo da poter specializzare le unita' produttive e serializzarle: la cosiddetta "catena di montaggio". Allo stesso modo, il pensiero industrializzato sara' parcellizzato (avremo il reparto deduzioni, il reparto sintesi, il reparto analisi, il reparto tassonomie...) e serializzato in fasi produttive. 
  • Design del pensiero. Cosi' come esiste il design industriale inteso come l'arte di disegnare i prodotti in modo che sia facile produrli con le tecniche industriali, occorrera' introdurre un "design del pensiero", che si occupi di come strutturare il pensiero al fine di renderlo facile da produrre con tecniche industriali.
ma la cosa che nessuno sta ipotizzando, ed e' una cosa che mi lascia perplesso, e' che l'industrializzazione del pensiero implica la costruzione, per l'appunto, di industrie del pensiero.

Avete presente Ford? Ecco, immaginate che ad un certo punto arrivi la McKinsey di turno e dica "adesso creo un'industria del pensiero", cioe' una gigantesca serie di calcolatori (magari assistiti da umani, come in catena di montaggio) il cui scopo e' di produrre in serie il pensiero. Voi ordinate la soluzione ad un problema di un certo tipo, e siccome abbiamo standardizzato il pensiero esiste un nome preciso a quel prodotto, e loro ve lo fanno.

So che e' difficile pensarlo, cosi' come sarebbe stato difficile pensare alla produzione di automobili in serie , quando prima una sola squadra costruiva l'auto da zero - imitando il processo artigianale di costruzione delle carrozze - ma un giorno avrete la possibilita' di comprare, per la vostra azienda, un "commercialista elettronico". Prodotto in serie. E ovviamente la bonta' del commercialista elettronico si misurera' secondo dei canoni produttivi standardizzati, come si misurano le qualita' di un'automobile.

Il problema a questo punto e' il processo di delivery: in che modo si consegna "una soluzione"?  Come si fa ora? Certo, potreste descriverla in un libro, ma questo richiederebbe un lavoro umano e sarebbe una soluzione ad hoc, quindi artigianale, non industriale. E poi, il problema potrebbe essere generale, tipo "decisione sul canale di vendite aziendali". Allora, se chiediamo alla nostra industria del pensiero di stamparci un prodotto "decisione sul canale di vendite aziendali", oppure immaginiamo di avere la nostra Renault che produce e vende "decisione sul canale di vendite aziendali"  come prodotto standard. Che cosa ci vediamo consegnare, allora?

Semplice: vi consegnera' del software , con caratteristiche standard, capace di girare sul vostro hardware. Lo portate in azienda, lo installate, e puf: ecco il vostro channel manager.

E questo vi spiega come mai Bill Gates veda un pericolo: stiamo parlando di un mondo nel quale la parola "software" indica un prodotto catastroficamente diverso da quello che vende Microsoft, nel quale pero' non basta vendere software che poi l'utente usa, occorre che il software descriva un pensiero, capace di esistere a se' stante su una macchina. 

Ora, tutto questo deriva dall'assunzione che l'industria del pensiero sia uguale all'industria delle merci e a quella dei servizi, per cui implichi e richieda i medesimi paradigmi. Potrei sbagliare, e al posto del software prima o poi nascera' il "thinkware", per esempio.

Ma di certo, invece di chiedervi se l' intelligenza artificiale distruggera' la specie umana, dovreste chiedervi che lavoro farete in quel mondo.

Magari lavorerete in una fabbrica che produce "inventa una poesia per la mia fidanzata", e farete i turni di notte prima di San Valentino.

Se volete davvero farvi delle domande sensate, dovreste capire che la IA come macchina non e' altro che la nascita del pensiero industrializzato, e dovreste chiedervi che fabbriche di pensieri nasceranno, come funzioneranno, e cosa fare per lavorarci.
 Il resto sono cazzate da luddisti.

Come faremo a sapere quando la prima, vera IA sara' prodotta?

Se torniamo indietro e osserviamo che la prima macchina mai prodotta era una leva , chiamata "stampella", nata per correggere il problema di chi camminava male, personalmente ho un sospetto. Chiamatela una congettura:

La prima intelligenza artificiale VERA, la prima singolarita', sara' costruita allo scopo di rivelare errori nel pensiero umano.

Un "rivelatore di cazzate", insomma.(1)

Che in effetti non ha molte possibilita' di sterminare la specie umana, ma ne ha moltissime di eliminare gli imbecilli.

Che le due categorie coincidano, la chiamerei "Congettura di Uriel Fanelli".





(1) Immaginate un mondo nel quale e' vietato immettere discorsi di Vattimo nei fiumi. Un mondo in cui Ferrara viene ricoperto con una calotta di cemento armato simile a quella di Chernobyl. Un mondo nel quale ai cantanti hip hop e' vietato avere opinioni, Gasparri e' zittito dalla convenzione di Ginevra , l' ARPA sorveglia i comizi di Grillo, e le teorie complottiste vengono smaltite in apposite discariche. Capite che mister "640K sono sufficienti per chiunque" abbia paura?

La parola contro la logica: Trojka e Prima Repubblica.

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La politica , italiana e non, sta iniziando a prendere direzioni poco comprensibili in questi ultimi tempi, per una ragione: l'uso della parola contro la logica, che alcuni politici sono molto bravi a sfoggiare. Sto leggendo di dibattiti senza senso che , con un uso appropriato delle parole, sembrano avere senso a patto di dimenticare cosa significano e leggerle solo per un significato immaginario.


Prendiamo Tsipras per esempio: dice che non vuole avere piu' niente a che fare con "la Trojka".

Detta cosi', se usiamo "Trojka" come entita' malvagia, cornuta e possibilmente puzzolente di zolfo, responsabile delle sofferenze dei greci (mentre i loro corrottissimi ed incompetenti governi sarebbero, quindi, innocenti), allora ha senso.

Ma adesso andiamo a vedere che cosa significa "Trojka". La "Trojka" e' formata da tre enti: Bce, Commissione UE, FMI (Fondo monetario internazionale).

Allora, se diciamo questo:

  1. La Grecia non vuole piu' parlare con la Trojka.
  2. La Grecia non vuole piu' parlare con BCE, FMI, UE
stiamo dicendo la stessa cosa.

Il guaio e' che, quando abbiamo "spacchettato" il termine "Trojka", abbiamo ottenuto un'affermazione che ha un senso molto diverso.   L'affermazione (2) , infatti, sembra voler dire che la Grecia non intende piu' appartenere all' Unione Europea, che non vuole piu' stare nell' Euro, e che non vuole piu' partecipare al Fondo Monetario INternazionale.

Ora, non voglio discutere degli effetti - li vedremo presto - ma vorrei far presente che Tsipras , secondo i giornali, sta andando a dire questo a chi? A Bruxelles, cioe' a Junker, cioe' alla stessa UE che e' uno dei tre enti che fanno parte della Trojka.

Poi intende dirlo alla BCE, che dovrebbe tagliare il suo debito. Ma, a quanto pare, non vuole piu' averci a che fare, dal momento che la BCE e' parte della "Trojka". Allora, rimane FMI, con il quale Tsipras intende negoziare.

Ora , possiamo vedere la cosa in questo modo:

  1. Tsipras sta discutendo con BCE, UE e FMI.
  2. Tsipras sta discutendo con la Trojka.
e si tratta della stessa medesima frase.

Questo uso della parola contro la logica e' tipico dei politici che stanno mentendo ai propri elettori: Tsipras ha cioe' fatto credere al suoi elettori di aver "chiuso" con la Trojka, e lo sta facendo proprio mentre si reca a parlare con i vertici di BCE, UE, FMI, ovvero con la Trojka stessa. Per fare questo, ha dovuto usare la parola contro la logica, ovvero usare la parola Trojka come se non indicasse l'insieme degli enti coi quali sta parlando, affermando alla sua gente di non volerci piu' avere a che fare.

Ora, che un politico abbia bisogno di frodare i propri elettori vendendo loro un bidone non e' una novita'; non e' la prima volta che succede e non sara' l'ultima. 

Che i giornali di mezzo mondo gli diano una mano e nascondano la truffa, sa di complicita' o di incompetenza, e non sono certo che si tratti della seconda delle due.

Quanto tempo reggera' la truffa? In un certo senso, reggera' solo sino a quando non finiranno i soldi ai greci. Ma qui andiamo ad un altro punto.

Andiamo al secondo punto: la "vecchia Democrazia Cristiana", o "Prima Repubblica"
Ogni volta che un politico che ha militato nella DC , o nel PCI, o  nel PSI arriva ad una poltrona di potere, partono le sirene a "denunciare" che e'"tornata la Prima Repubblica". E il tono e'"moriremo tutti! Escono dai fottuti muri!" . La "Prima Repubblica" e' come la Trojka: un essere demoniaco, malvagio, divoratore di popoli, foriero di Morte, Fame, Guerra, Malattie, Visio, Powerpoint.

Beh, signori,  andiamo alla verita:

  1. La Prima Repubblica ha risollevato l' Italia dal comulo di macerie della seconda guerra mondiale.
  2. La Prima Repubblica ha portato l' Italia a riavere una faccia che aveva completamente perso: fu De GAsperi, e non Di Pietro, a presentarsi ad una conferenza di pace da perdente, dicendo "Prendo la parola in questo consesso mondiale e sento che tutto tranne la vostra cortesia è contro di me: è soprattutto la mia qualifica di ex nemico, che mi fa considerare come imputato, l'essere arrivato qui dopo che i più influenti di voi hanno già formulato le loro conclusioni in una lunga e faticosa elaborazione."
  3. La Prima repubblica ha portato il primo boom economico ed industriale italiano, quello degli anni '60, quando la "Dolce Vita" era famosa nel mondo e gli americani mandavano i figli a studiare in Italia.
  4. La Prima repubblica ha portato il secondo boom economico ed industriale italiano, quello degli anni '80, quando Bettino Crexi pote' annunciare - dicendo il vero - che il PIL italiano aveva superato quello inglese, e che la classe media italiana era piu' benestante di quella inglese.

 ora, saro' molto sincero: prendete pure tutte le cifre "rubate" dai parlamentari della "Prima Repubblica". Confrontatele con quello che la Prima Repubblica ha fatto per il paese.

Se Craxi avesse chiesto quei soldi "che ha rubato" per i servigi che ha reso alla nazione, glieli avreste dati. Col senno di poi, gliene avreste dati IL DOPPIO. Il TRIPLO. Se confrontate il destino dell' Italia sotto la "Prima Repubblica" con quello della "Seconda Repubblica"; se non della "Terza Repubblica", onestamente, il "ritorno della Prima Repubblica dovrebbe essere il desiderio che esprimete ogni sera, nella preghierina prima di andare a dormire".

 Ok, ok, Craxi ha rubato quasi 100 miliardi di lire, pari a ~cinquanta milioni di euro. CINQUANTA CAZZO DI MILIONI DI EURO SONO IL COSTO DI UN CEO, in moltissime banche. 

Sfortunatamente per voi, quel "CEO", ha preso un paese asfittico degli anni '70 e ne ha fatto un'economia che entrava al G7 e guardava gli inglesi dall'alto al basso. Per cinquanta milioni di euro, quanto l' Amministratore Delegato di una manca d'affari. 

Posso dire una cosa?

Se domani tornasse Craxi travestito, e di milioni di euro ne chiedesse CENTO, per far uscire il paese dalla crisi e riportarlo nel G7,  il 100% di voi glieli darebbe AL VOLO.




 Ed e' qui che non capisco: la gente lamenta l'arrivo della "Prima Repubblica", quando la "Prima Repubblica" fu, a giudicare dai risultati, la MIGLIORE classe politica della storia italiana dal dopoguerra in poi, e a dire il vero, escludendo Giolitti e Cavour, anche dall' unificazione in poi.

Onestamente, quando qualcuno tuona dicendo "sta tornando la Prima Repubblica", oppure "Questa e' la vecchia DC", la mia risposta e': "se tornasse la Prima Repubblica, tornerei in Italia". Sul serio.

Con la Prima Repubblica avete avuto trasformazioni sociali e modernita' mai viste prima. Con la Prima Repubblica il caso di Franca Viola ha immediatamente abolito il matrimonio d'onore e tutti gli altri reati d'onore, mentre ora state a piagnucolare col "femminicidio" mentre donne vengono sfregiate con l'acido e il massimo che avete non e' Franca Viola, e' qualche cretina tira fuori le tette(1) di fronte alla polizia.

Con la Prima Repubblica e' arrivato il divorzio, e' arrivata la legge sull'aborto -e  allora funzionava coi consultori che facevano il loro lavoro - con la Prima Repubblica avete avuto il miracolo industriale del triveneto. 

Posso sapere quali mirabolanti RISULTATI vi abbia portato a casa, in qualsiasi campo, la "Seconda Repubblica", o la "Terza Repubblica"? Siete passati dal PLI che rappresentava i Liberali a Oscar Giannino.


Per quale ragione temete e denunciate l' arrivo della "Prima Repubblica", cosa che dovreste - in tutta onesta' - sperare che accada? Perche' mai "Democristiano" dovrebbe essere un insulto, quando alla fine dei conti, la DC ha formato una delle migliori classi politiche che il paese abbia mai avuto - a dire il vero l'unica decente, se non la migliore?

Volete confrontare De Michelis con Rutelli? Fate pure: "pliiiis, visit oour willagis" . Chi volete confrontare, tra prima e dopo?  Con chi confrontate Nenni? Persino il discutibilissimo Pannella raggiunge vette di incredibile serieta', dopo l'arrivo di Grillo. State a cagarvi sotto per il pericolo islamico, che un  Cossiga qualsiasi avrebbe dissolto in pochissimi mesi (e qualche suicidio misterioso tra gli imam italiani, ma ogni guerra ha delle vittime).

Se domani le stesse persone tornassero dalle loro tombe, chiedendo DIECI VOLTE le cifre che avrebbero "RUBATO"(2), per riportare il paese a come era PRIMA di Mani Pulite, sareste
un popolo FORTUNATISSIMO.  Vi bacereste i gomiti, come si dice in Emilia.

Eppure, "ritorno della Prima Repubblica" e' sinonimo di "apocalisse". Ma di che cosa avete paura, che il PIL cresca? Che ci siano italiani in moltissimi enti dell' ONU, che scienziati italiani vincano tanti premi Nobel , che torni la Dolce Vita, che torni la Milano da Bere, che la disoccupazione scenda ai minimi degli anni '80? Che la societa' italiana progredisca con riforme epocali simili a quella sull'aborto o sul divorzio? Che torni lo statuto dei lavoratori?

Ommioddio, coprite gli occhi alle vostre figlie!

Questo uso della parola contro la logica trasforma le notizie in non-notizie. Trasforma politici tutto sommato apprezzabili in demoni malvagi e distruttori, quando se spacchettassimo parole come "Trojka" e "Prima Repubblica", trasformandole nella realta' dei fatti, scopriremmo che NESSUNO tra i discorsi che vengono fatti ha un senso.

Scopriremmo che se Tsipras non volesse piu' avere nulla a che fare con la Trojka (UE+BCE+IMF) dovrebbe uscire dall' Euro, dall' Unione Europea e accettare il default.

Scopriremmo che il temutissimo pericolo di "Ritorno della Prima Repubblica" e', in realta', qualcosa che dovrebbe riempire le vostre preghierine serali.


E se si continua ad attribuire ai termini un significato diverso da cio' che corrisponde loro in realta', personalmente nutro fortissimi dubbi che la politica possa risultare in un movimento di popolo che porti a qualche risultato decente.






(1) Signori, e' ora di dirlo "La corazzata Pot.." ehm... "Le Femen hanno delle gran BRUTTE TETTE".

(2) Nel cambio in euro, si tratta di cifre paragonabilissime allo stipendio di molti top manager. 

Mercato unico digitale?

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Troppo persi nel mondo del gossip (perche' ormai i giornalisti italiani sono maiali da terzo paginone del Sun)  i giornali italiani stanno seguendo le vicende di +Julia Reda  e della sua riforma del copyright europeo come possono, ovvero malissimo. Tale riforma non puo' essere capita, se nessuno si mette a spiegare che cosa l'eurodeputata abbia scritto nella sua relazione, e come mai il fenomeno da lei denunciato stia fermando l' IT europeo. Ovvero, di come le varie legislazioni nazionali stiano di fatto ostacolando lo sviluppo IT in Europa.

Faro' un esempio semplice nel mondo reale, poi passero' agli analoghi del mondo digitale.

Allora: io voglio fare un regalo a mia nipote. Allora conosco la sua insana passione per il gruppo X. Vado in Königsallee, entro in un negozio di CD/DVD e le compro un bel cofanetto. Prendo la mia auto, per le feste torno in Italia, e puf. 

E puf cosa?

Mia nipote che mi dice "grazie zio?". No.

Puf che ho commesso un illecito, e ho regalato a mia nipote una copia pirata.

Oh, non che io non abbia pagato tutti i diritti. Non che io abbia comprato una cosa contraffatta. Ma nel cofanetto che io regalo a mia nipote NON c'e' il timbro SIAE. E siccome non c'e' il timbro SIAE, nonostante io abbia pagato i diritti ad un distributore autorizzato, e i diritti d'autore, in Italia sto vendendo una copia pirata a tutti gli effetti. ((art. 181 bis, legge n. 633/1941, 248/2000 ed altre )

Adesso spostiamo il problema nel mondo dell' IT, ed usciamo dal semplice problema del copyright, che pure e' un tassello del problema piu' grande, del mercato digitale. Esaminero' tre "use cases", per capire quanto sia frenante il sistema attuale.

Caso  primo: una radio europea. Voglio costruire una radio europea, che trasmetta musica in 28 lingue. La radio deve avere UNA SOLA sede fiscale, UNA SOLA sede fisica, lavorare su internet, e raggiungere tutta europa, diciamo 28 nazioni.

In questo caso, la mia "radio" per essere legale (diciamo come fa Spotify) deve:

  • Trovare un accordo in 28 paesi con le singole associazioni che "proteggono" gli autori.
  • Tenere conto di 28 legislazioni diverse sul diritto d'autore (in alcuni posti scade dopo 50 anni, in altri dopo 70).
  • Risalire ai titolari del diritto stesso in 28 paesi diversi.
allora, come mai Spotify nasce in USA? Perche' in USA ha raggiunto SUBITO 350 milioni di persone SENZA rincretinirsi di SIAE, GEMA&co. Quando era gia' grosso, poi si e' espanso. Gli USA rimangono un "incubatore" migliore dell' UE nel campo del content streaming  per questa ragione: fai UNA SOLA azienda con 350 milioni di utenti, poi quando sei forte vai all'estero.

Caso secondo.

Siamo una telco, diciamo a Ventimiglia. Orange, una telco francese, ha i BRA liberi e ci offre un bel trafficone a costi stracciati, se ci colleghiamo oltreconfine e terminiamo il nostro PPP sui loro BRAS. Il costo e' inferiore al costo di mettere noi un BRA in zona. Se non vi piace ventimiglia, ripetete la scena con la Val D'aosta, ovvero pochi abitanti e poco mercato.

Posso? 

Non si sa. Di certo il ministero degli interni italiano NON amerebbe la cosa, in quanto un utente italiano avrebbe un IP francese. In caso di crimine, prima verrebbe avvisata la procura francese, che poi dovrebbe passare per quella italiana. E' legale?

Non si sa. E' una zona grigia del diritto europeo. Tecnicamente potrei usare una fibra scura per passare il confine con una certa facilita', ma non si capisce - e nessun giurista vi sa rispondere - se sia legale o meno che l'"ultimo miglio" termini in un paese straniero.

Adesso ingrandiamo l'esempio: voglio creare UNA telco europea. Non dico "una federazione di telco che consiste in una singola telco locale in ogni nazione". No, voglio costruire da zero UNA sola infrastruttura, che ottimizzi quindi i costi di routing e di multiple path, con UNA sola azienda che  abbia UNA sede fiscale/legale in UNA sola nazione.

Posso?

No. O meglio, non a costi decenti. Occorrera' aprire 28 SpA/AS/GmBh/whatever , in ogni paese adeguarsi a diverse esigenze forensiche, spezzettare la rete in 28 reti INEFFICIENTI e COSTOSE anziche' buttare giu' una rete europea e fare economia di scala.

Se permettete, avendo quei soldi lo farei in USA: ho sempre quei 350 milioni di possibili utenti, ma posso gettare una rete nation-wide, ottimizzare i costi, far terminare l'ultimo miglio DOVE MI PARE, non avrei problemi di roaming cross-border , e tutto quanto.

Risultato: se volete aprire una grossa telco, fatelo in USA. Allora voi direte che c'e' sin troppa telco in UE, e io vi rispondo: Google Fiber. Lo volete? Lo sognate? Continuate a sognarlo, e' legalmente infattibile.

Ripeto: LEGALMENTE. Il problema non e' tecnico, e' normativo: dovreste aprire ben 28 SpA in tutta Europa e non potreste MAI unificare i log degli utenti, i dispositivi di accesso, AAA, e compagnia bella. Per ragioni non tecniche, ma GIURIDICHE.


Andiamo ad un altro use-case , molto diverso ma non troppo.

Vogliamo costruire un giornale, tipo lastampa.it o corriere.it, in Europa. Diciamo che domani Repubblica.it decida di spostarsi , che so io, in Belgio. Ma spostarsi, inteso come "spostarsi": intendo dire che la sede sociale, la sede fisica, i giornalisti, i server siano tutti in Belgio, paese molto amato da De Benedetti. ( LEGGETE QUI PERCHE' )

Dal punto di vista dell' utente non cambia nulla. Nel senso che scrive repubblica.it e arriva sul sito. Ma:

  • I giornalisti belgi, residenti in belgio o di nazionalita' belga, non necessitano di iscrizione  all'ordine dei giornalisti. Ne' Repubblica dovrebbe chiedere un'autorizzazione ad un tribunale italiano.
  • Risponderebbe solo alle leggi locali. Se per esempio fosse in Danimarca, dove la legge consente pornografia dai 17 anni in poi, o in un paese come la Francia ove bestemmiare su un giornale NON e' reato, o come la Germania ove le consuetudini non possono venire usate in un processo penale, per esempio il "comune senso del pudore".
  • La raccolta pubblicitaria sarebbe europe-wide, e come se non bastasse.
adesso andiamo al piano normativo: sarebbe legale? E' il problema di questo blog: tecnicamente, e' un blog tedesco in lingua italiana. In caso fossi chiamato a risponderne, sarei simile ai giornali in lingua italiana fatti per immigrati italiani (z.b http://www.ilmitte.com/ ) : completamente sottoposto alla legislazione tedesca.

 Sul piano della SIAE come sarei? Uhm, interessante. I miei diritti su questo blog sono tutelati dalla legge tedesca, e NON da quella italiana. E lo stesso succederebbe ad un giornale italiano che si sposti all'estero.

Domanda: ma se volessimo creare un giornale europeo, indirizzato ad un pubblico europeo?

Eh, il dramma sarebbe che volendo chiuderlo, tutti e 28 gli stati potrebbero chiedere alla polizia locale l'oscuramento del giornale , o del suo dominio. In Italia:

  • Nessuna autorizzazione del tribunale.
  • Giornalisti non iscritti all'ordine.
  • Raccolta pubblicitaria fuori dal controllo delle "autority".
  • Diritti di autore su opere citate e riprodotte che si perde in una costellazione di legislazioni.

morale: se volete fare un giornale di dimensione continentale, non fatelo in Europa. Fatelo in USA: francese, inglese, spagnolo, e avete raggiunto 500 milioni di persone, senza il minimo rischio di problemi legali. La parte "business", cioe' la raccolta di pubblicita', la proprieta' dei contenuti, lo status dei giornalisti, sarebbero fuori dalla questione giuridica.

E non dovreste chiedere autorizzazioni del tribunale (italia) della polizia (grecia, ungheria, polonia), eccetera.

Ultimo caso: Netflix.

Netflix sta avanzando in Europa molto lentamente, perche' necessita di chiedere i diritti , nazione per nazione,e  rassicurare la servile classe televisiva locale che non e' un vero concorrente. Idem per Apple Tv, Google TV, Amazon &co. 

Ora, ma qual'e' il punto? Netflix propone in gran parte dei blockbuster prodotti ad hollywood e distribuiti da aziende americane. E allora:

  • <Azienda americana> concorda con <proprietario americano> di avere i <diritti mondiali> di distribuire <film americano>
  • Per aprire in <nazione europea>, <azienda americana>, che ha gia' pagato i diritti a <proprietario americano>, deve trovare un accordo con <ente parassitario locale> il cui scopo e' di garantire che <proprietario americano> riceva da <azienda americana> i soldi che ha gia' pagato all'origine per <diritti mondiali>

capite l'assurdita'? Netflix, Apple TV, Google TV esistono, di fatto, perche' hanno aperto in USA, dove non avevano a che fare con una simile jungla di diritti , completamente inutile dal momento che queste aziende hanno gia' concluso coi proprietari un accordo di distribuzione globale. Perche' un'azienda americana che ha comprato "alla sorgente"  i diritti di distribuire in tutto il mondo, e "la sorgente" era d'accordo e ha firmato il contratto, dovrebbe subire altri ostacoli? E perche' il titolare del video, che e' gia' stato pagato per la distribuzione del video in tutto il mondo, avrebbe diritto di ulteriori tutele?

Risultato: se volete creare la vostra TV online, fatelo negli USA. Quando avrete vinto li', semmai, potrete entrare nei mercati locali europei.

Questi  casi sono emblematici: quando dico "se volete farlo fatelo in USA" non intendo che sia infattibile: D-Telekom, Vodafone e Telefonica, per dire, hanno costruito reti abbastanza robuste per l' Europa, ma sono COSTRETTE ad avere N sedi sociali, N posizioni fiscali, N SpA/Gmbh/whatever, e le loro reti sono frammentate. Se le confrontiamo con giganti americani come AT&T , notiamo subito che i costi AMMINISTRATIVI in Europa levitano a dismisura: un ufficio legale per nazione, contratti non unificati (1), eccetera.

Quindi non e' che sia impossibile: ma a parita' di utenti, una Vodafone , una Telefonica o una D-Telekom non potranno mai competere in costi amministrativi - e sull'economia di scala per la rete - con aziende americane o cinesi.

In questo senso, la storia di +Julia Reda  e' solo una piccola parte del problema in gioco: il mercato comune digitale NON dovrebbe avere confini o differenze di legislazione. Ma se osserviamo l'"Agenda Digitale Europea" ( http://europa.eu/legislation_summaries/information_society/strategies/si0016_it.htm ) scopriamo che si tratta del 2020, cioe' di altri 5 anni - che nel mondo IT sono ere geologiche - e che gli obiettivi posti NON sono affatto chiari.

E' inutile portare "banda larga" in tutta Europa se i contenuti e gli utenti risentono di frontiere. E non parliamo solo , come ho scritto negli esempi, di diritti d'autore. Parliamo di aziende che non possono muovere il traffico per la frontiera.

E non solo traffico coperto da diritti di autore: parlo dell'impossibilita' di costruire una rete di accesso europea, o delle vere multinazionali di scala, senza andare incontro a costi amministrativi e frammentazioni, che abbassano la resa economica e rendono perdente la competizione con gli americani.

Quindi, lo so che +Julia Reda  vi sta eccitando gli animi. Ma lei sta affrontando solo UN TASSELLO del problema europeo. In realta', il "mercato unico digitale" e' un problema MOLTO piu' vasto, e sta frenando enormemente l'innovazione in Europa.

E no, non e' un problema che possa venire risolto in una sola nazione: occorre che Schengen sia effettivo anche per i dati e per le telco, in OGNI loro aspetto.

(1) La fine totale del roaming pone un problema serio di unificazione. Se non c'e' roaming, e un utente italiano trova conveniente la tariffa tedesca, perche' non dovrebbe comprare la sua SIM sul sito web di una telco tedesca, e poi usare quella SIM in Italia? Dopotutto, non ci sono costi di roaming, giusto?

E la logica vince sulla parola...

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Oggi tutti gli assurdi giornali italiani titolano sulla decisione di Draghi di togliere il supporto surrettizio che sosteneva le banche greche - un regalo ai greci da parte della Trojka  - ma come al solito tutti hanno usato i precedenti errori logici per sostenere una teoria preconfezionata, e siccome cozza coi fatti, hanno rimosso i fatti. Andiamo a vedere cosa sia successo.


Di preciso e' successo questo:

http://www.ecb.europa.eu/press/pr/date/2015/html/pr150204.en.html

e come vedete, contiene un paio di frasi che andrebbero lette, perche' permettono di spiegare un paio di cosette che la stampa italiana - disabituata a leggere le cose che scrive o copia - non ha notato. Ci sono due cose che NON si sono notate.

La prima sono i tempi. In che modo pensiate di interpretare il mondo se non tenete conto dei tempi mi sfugge completamente, ma e' quello che fate in continuazione.

Di che tempi parla il comunicato?

The instruments in question will cease to be eligible as collateral as of the maturity of the current main refinancing operation (11 February 2015).

ora, se consideriamo che il 12 Febbraio ci sara' una riunione dell' Eurogruppo il quale dovra' decidere sul caso, il problema non e' se ci siano legami politici tra le due date. Potrebbe anche succedere che esista davvero un problema tecnico di maturita' dei collaterali.

Ma cio' non toglie che il giorno prima dell'incontro, sui mercati iniziera' il collasso greco.

Come funziona il collasso?  Tutti parlano delle banche greche, ma nessuno menziona il fatto che e' possibile alla banca del paese A di portare a garanzia collaterali emessi dal paese B. La BCE, cioe' , non puo' accettarli "solo da qualcuno".


Sinora i collaterali greci erano abbastanza simpatici per gli investitori. Succedeva che nessuno li accettava, se non ad interessi enormi, dal momento che il loro rating era circa "default selettivo". C'era un'eccezione a tutto questo: un ente finanziario europeo, diciamo una qualsiasi banca, poteva comprarne , e poi , grazie alla Trojka (ricordo che la BCE ne fa parte) , convertirli in prestiti sonanti dandoli in garanzia.

Se la Trojka smette di fare la magia, i collaterali greci perdono l'unica fonte esistente di domanda, che e' non solo quella delle banche greche, ma quella di altre banche, che comunque usavano titoli greci come collaterali.

Ora, sommiamo le due cose:

  1. Per volonta' del governo greco, i titoli di stato greci sono minacciati da un altro haircut. Non e' detto che paghino, insomma.
  2. Non c'e' nemmeno il vantaggio di poterli comprare a prezzo vantaggiosissimo e poi darli alla BCE per avere altri soldi.

e' abbastanza chiaro che dalla scadenza, tutti i proprietari di quei titoli, siano enti greci o meno, li getteranno sul mercato, vendendoli a qualsiasi costo, e facendoli finire in mano a fondi molto bravi con la speculazione, gente come Elliott Management, quelli del default argentino.

Quando, il 12 Febbraio, i greci si presenteranno a trattare, saranno nelle condizioni di un tizio che minaccia di attaccare stando su una nave in fiamme che affonda. Chi oggi possiede titoli ha tempo sino all' 11 per trovare un compratore tra i fondi speculativi, che abbia voglia di scommettere sull'esito dell'incontro, e quindi di influenzare l'esito stesso - se ne ha il potere.

Il secondo punto che voglio far notare e' che non e' stato Draghi a prendere quella decisione.

Come ho scritto due articoli fa, sono stati i greci a dire che "non vogliono piu' avere a che fare con la Trojka". Ma se i greci non hanno piu' a che fare con la Trojka, la Trojka non ha nulla a che fare coi greci.

Chi e' la "Trojka"? E' la tripletta { FMI, BCE, UE}

Quindi, la decisione di rompere non e' di Draghi. Di Draghi e' la reazione , ma non e' una reazione strana, ne' una reazione elaborata: e' solo la logica conseguenza della decisione di Tsipras. Tsipras ha rotto con la Trojka, ovvero con la BCE. Ovviamente, la BCE non ha piu' rapporti con la Grecia, per la semplice ragione che la Grecia non vuole rapporti con la BCE, quale membro della Trojka. E' semplice.

La mossa di Juncker e' ancora piu' insidiosa. Junker se ne e' uscito dicendo: "Ok, allora pensiamo ad una Trojka senza BCE e FMI". Ovvvero ad una trojka che contiene solo la commissione UE, ovvero un organismo "democraticamente eletto".

Tutto molto bello, ma nessuno dei commentatori ha notato una cosa: che nella Trojka, BCE e FMI erano quelli che mettevano i soldi. Se togliamo dalla Trojka BCE ed FMI, otteniamo sicuramente un organismo piu' democratico, peccato che otteniamo un ente SENZA SOLDI.

Quando Juncker ha assecontato i greci accettando una Trojka senza BCE e FMI, di fatto ha detto che non esistera' piu' un ente europeo che fa operazioni come quella greca, ovvero prestare soldi. Qualsiasi cosa faccia il successore della Trojka, cioe', sara' qualcosa gratis et amore dei: pacche sulle spalle, cravatte in regalo, strette di mano, un sacco di democrazia, e un sacco di popolo. Ma , non avendo piu' portafogli, ZERO SOLDI.

La mossa di Juncker sembra assecondare i greci, offrendo loro una Trojka diversa, ma ha il "piccolo dettaglio" che offre loro qualcosa che NON HA SOLDI. 

Ultima cosa. Il titanico ministro delle finanze greco e' famoso per essere un seguace di una determinata branca della Teoria dei Giochi. Secondo questa teoria, in un gioco che permette solo due mosse, e una somma nulla, vince chi fa la mossa piu' rischiosa, sino a quando chi vuole minimizzare il rischio e' disposto a rimetterci pur di non rischiare.

E' chiaramente la strategia che stanno usando, ma non puo' funzionare perche' non esistono le condizioni in QUESTA specifica partita:

  1. I mercati sono perturbati pochissimo dalle azioni dei greci, con la sola eccezione di quello di Atene.  Il rischio, cioe', e' tutto dalla parte del giocatore "audace" e non dalla parte di quello riflessivo.
  2.  La partita NON ha due sole mosse, e il payout cambia nel tempo.
  3. La partita NON e' una partita a somma nulla.

in queste condizioni, la strategia del ministro delle finanze greco non e' formalmente scorretta: e' semplicemente inappropriata. E' come se cercaste di calcolare l'area di un rettangolo usando la formula che si usa per i triangoli: la seconda non e' formalmente sbagliata, il problema e' che non si applica ai rettangoli.

Il ministro delle finanze greco sta giocando usando una teoria che comprende il rischio come parte costituente del payout della partita, e assume che il giocatore che subisce il rischio sia disposto a sacrificare parte del proprio payout per far scomparire il rischio stesso. Ma oggi tutti i rischi sono dal lato greco. 

Come tutti gli economisti, il ministro greco disprezza l'osservazione dei fatti, ed applica la teoria credendo nella facolta' magica delle teorie di funzionare, come se non fosse necessario nessuno sforzo  di osservazione per rendere applicativa una teoria.

Quello che sta ottenendo e' ovvio: tutte le parti stanno muovendo il rischio dal lato greco, disfandosene. Quando andra' , il 12, alla riunione dell' Eurogruppo, la minaccia di Tsipras sara'"se non mi date quello che voglio, mi taglio i coglioni e li do' al cane". 

Non molto potente, come minaccia.

Adesso dobbiamo chiederci un'altra cosa: che payout ha il Grexit?

Oltre ad eliminare un problema dall'orizzonte, il Grexit e' uno scenario che ha UN possibile payout.

Se togliamo la crisi greca dall'orizzonte, e lasciamo che la Grecia affondi dando l'esempio a tutti quelli che dicono "uscire dall' Euro e' bello", esistono altri payout?

Ce n'e' uno: si chiama Ukraina.

La Grecia ha ricevuto aiuti per un totale di 240 miliardi di euro, dalla Trojka. Ammettiamo che sia possibile sterilizzare le perdite, "creando" 240 miliardi di euro nuovi di zecca. Domanda: che succede se ci presentiamo a Kiev con un programma decennale da 240 miliardi, del tipo "riforme in cambio di soldi?". 

Succede che gli Ukraini fanno i salti di gioia, e che si firma un programma di associazione dell' Ukraina alla UE, con tanto di numeri, soldi e scadenze, cosa che rende possibile investire di nuovo in Ukraina. 

Lo stesso "fallimento politico" rappresentato dall' uscita dall' Euro della Grecia e' facilmente compensabile da un programma dello stesso peso di quello greco, rivolto agli ukraini, e avente come obiettivo politico l'associazione di Kiev alla UE.

Insomma, ci sono modi migliori di spendere quei 240 miliardi, e se consideriamo che l' Ukraina e' in macerie ed e' facile produrre una crescita sostenuta nei prossimi anni, ci sono anche modi REMUNERATIVI di togliere quei soldi ai greci e spenderli in Ukraina.

Insomma, non esiste una sola ragione per fermare il "Grexit".





La colpa lattea dell' Europa, ovvero quando l'innocenza non e' una scusa.

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Capita poco spesso di avere esempi lampanti di quanto si pensa, nella misura in cui dire le cose richiede di portare degli esempi. Un esempio di quanto ridicolo sia - alla fine dei conti - chi grida "e' colpa dell' Europa" oppure "Lo chiede l' Europa" e' la vicenda delle quote latte. Perche' le quote latte erano una cosa infame. Terribile. Da eliminare. Cosi' tanto che adesso le rivogliono.

Ricordate il branco di MISERABILI CIARLATANI SENZA VERGOGNA che anni fa ne ne andavano sulle autostrate a protestare contro la UE per le infami "quote latte", che spruzzarono letame sulla polizia , e facevano sfilare le mucche sull'asfalto per fare le vittime?

Bene. Dall'inizio del 2015 le quote latte NON ESISTONO PIU'.

Indovinate un pochino cosa ti fanno quegli stessi BUFFONI di quel periodo?




Allora, ecco la storia in tutta la sua bellezza:

ci sono le quote latte. Esse stanno AIUTANDO gli agricoltori italiani, che sono meno produttivi e hanno un prodotto meno competitivo, a vendere un prodotto che altrimenti scomparirebbe sommerso dalla concorrenza.

Ma gli agricoltori scendono in piazza CONTRO le quote latte, perche' le hanno sforate, perche' le multe sono infami e perche' l' Europa li vuole uccidere - con delle quote che li AIUTANO - e che ovviamente bisogna fare la Padania del Latte Padano, perche' i malvagi tecnocrati di Bruxelles vogliono farli morire a favore del latte di plastica fatto dalla Bayer nei campi di sterminio. Grillo Docet.

Poi, le quote latte finiscono.

E gli agricoltori italiani scoprono di NON essere competitivi, e scoprono che NON sono poi cosi' bravi a produrre latte (altrimenti sarebbero competitivi) (1) e che stanno per essere stritolati da chi si e' industrializzato meglio - ve lo avevo detto, tra parentesi, circa l'anno scorso, quando vi parlavo di come vedevo crescere capannoni per allevare mucche da latte nelle campagne tedesche.

E adesso cosa si scopre? Che quei BUFFONI stavano dando la colpa alla UE di qualcosa che in realta' LI STAVA PROTEGGENDO.

Allora, vediamo di capire: se l' Europa fa le quote latte, vuole distruggere i prodi agricoltori padani. Se l' Europa NON fa le quote latte, vuole distruggere i prodi agricoltori padani.

Oppure, la verita' e' che qualsiasi cosa faccia l' Europa, c'e' sempre qualcuno che la accusa. E' un comodo capro espiatorio per tutti i propri fallimenti.

Sia chiaro: non c'e' nulla di male nel puntare su un dato settore industriale. Se l' Italia decide che fa bene il cibo, o la Germania decide che fa bene le auto, o la Francia decide che fa bene <qualsiasi cosa faccia bene la Francia> , non c'e' niente di male a scommettere su un settore industriale.

Ma bisogna che il settore industriale ne sia degno. Si puo' scommettere su qualsiasi cavallo, a prescindere da razza e colore, PURCHE' NON SIA UN CAVALLO PERDENTE.


In pratica, il "Made in Italy" ha un problema: la quantita' di prodotti suini "Made in Italy" supera di gran lunga la produzione di suini del vostro paese. Cosi', voi scendete in battaglia contro le "falsificazioni" di altri paesi, ma le stesse regole contro la falsificazione rischiano di uccidere l'industria italiana:

  1. Se non si tollera come "Made in Italy" alcun prodotto che non sia completamente originato dall' Italia, allora piu' di meta' delle esportazioni italiane devono finire al macero.
  2. Se si tollera come "Made in Italy" qualcosa , a prescindere dall' origine della materia prima, allora milioni di emigrati sono pronti a fare gli stessi prodotti altrove, schiacciandovi.
questo vale per l'olio d'oliva, del quale l' Italia vende piu' di quanto ne produca. Questo vale per migliaia di altri prodotti "Made in Italy", che vengono esportati in misura MAGGIORE di quanto non siano prodotti. Si tratta, cioe', di una truffa bella e buona.

Allora, state scommettendo sul settore agroalimentare.

SIETE COSCIENTI DI AVER SCOMMESSO SU UN CAVALLO PERDENTE?

Perche' puntare su un'industria che VIVE DI FRODE significa puntare su un'industria che puo' sparire dall'oggi al domani, quando qualcuno "veda" la frode.Basterebbe che qualcuno, nel PROPRIO paese, imponesse di indicare la provenienza, e sulla bresaola dovrete scrivere "Made in Argentina".

E allora torniamo alle regole UE: e chiediamoci una cosa. Faceva bene la UE a dare le quote latte, O (aut) ha fatto bene a toglierle? E fa bene la UE a verificare che il Made in Italy sia "Made in Italy", o fa bene a "dimenticare" che sia "Made in Argentina" ?

Qui e' il punto. La risposta e' la piu' triste possibile.

La UE non la odiate perche' le sue regole sono giuste o sbagliate. La odiate perche'ha delle regole.

Basta questo a scatenare l' odio. Avete odiato il sistema delle quote quando c'era, e avete odiato LO STESSO sistema quando le ha tolte. Avete chiesto di toglierle quando c'erano, e chiedete di rimetterle quando vengono tolte. Volete regole che certifichino il Made in Italy, ma volete anche regole che consentano di non certificarlo. Volete marchi di origine geografica controllata, ma volete che non si indichi la vera origine dei prodotti. Non volete regole, volete fare i vostri porci comodi, e volete l'esclusiva: volete, cioe', essere gli unici a poter TRUFFARE col marchio Made in Italy. Tutti gli altri devono dire il vero. Voi potete dimenticare l'origine del prodotto, gli altri no.

Perche' voi non avete il problema della bonta' delle regole. Avete il problema delle regole. Voi non odiate le regole perche' sono giuste o sbagliate, belle o buone.

VOI ODIATE LE REGOLE PERCHE' SONO REGOLE.

E la prova sta proprio in questi patetici lamenti: certo, vi aspettavate che le quote ci fossero per sempre, cosi' potevate sempre lamentarvene e dare all' Europa la colpa della vostra incompetenza e della vostra mediocrita' nel produrre latte. Avete strillato anni contro i prodotti "Made in Italy" falsificati perche' venivano da altre nazioni. Oggi lottate per poter essere VOI STESSI a perpetuare questa truffa.

Le quote erano fatte per difendere la malvagia Germania, vero? Andavano abolite, vero?

Adesso vi hanno fatto la cosa peggiore che potessero: hanno TOLTO le quote, come avete chiesto per ANNI.

E allora scoprite che non potete sopravvivere senza, e che la UE vi stava PROTEGGENDO. 

LA verita' e' che odiate le regole perche' sono regole. Qualsiasi comunita' si deve dare delle regole. Buone o cattive, le regole sono regole. Ma a voi non interessa nemmeno se siano buone o cattive: voi le regole non le volete perche' sono regole.

E allora smettete di scocciarmi perche', come tanti  tedeschi, spero nel Grexit. Spero anche che usciate voi dalla UE, e dall' Euro. E per una ragione: l' Europa, essendo una comunita', DEVE avere delle regole.

Ma se qualcuno detesta le regole, PERSINO QUANDO LO BENEFICIANO, solo perche' sono regole e bisogna rispettarle, allora deve stare da solo come un cane: se non sai rispettare le regole, non meriti di stare in nessuna comunita', in nessun gruppo, in nessuna unione.

Mi spiace, ma sono tante le cose sulle quali vi si aspetta al varco. Presto vedrete il paese , la Grecia, che piu' ha accusato l' Europa di strangolarla, morire impiccata quando l' Europa la lasciera' andare. E scoprira' che quelle regole , in fondo, l'hanno protetta. Scoprira' che la BCE, parte della Trojka, la stava aiutando , accettando come buoni i suoi titoli immondizia. Scoprira' che i malvagi tedeschi , che hanno prestato loro 60 miliardi (2), in fondo li stavano aiutando.

Ma questo non importa, perche' NON importa MAI se la regola sia buona o cattiva, o se la regola sia a favore o a svantaggio. Voi le regole le odiate perche' sono regole.

Odierete Maastricht quando sparira', tanto quanto lo avete odiato quando lo avete avuto. Odiate l'euro oggi, e implorerete di tenerlo quando morira'.

Juncker ha detto una cosa molto chiara al proprio insediamento: questo e' il mandato decisivo. O si riesce, o l' Europa unita e' un sogno che finisce qui.

Significa che se non si cava ragno dal buco in 5 anni, finisce tutto. Certo, per voi "chi vivra' vedra", mai arrivare pronti. Sempre farsi cogliere impreparati. 

Ma cosi' come e' arrivato il 2015 con la fine delle quote, cosi' come e' arrivata la regolamentazione sull'origine dei prodotti nel 2015, allo stesso modo nel 2020 arriva il redde rationem.

Non ci saranno "riforme", perche' i paesi che stanno bene e crescono (19 su 28)  delle vostre stronzate non vorranno piu' saperne. Non ci sara' un'"Europa diversa" perche' quei 19 ne hanno gia' i coglioni pieni delle vostre patetiche sceneggiate.

Questo e' l'ultimo mandato utile dell' Europarlamento. O si riesce, o si fallisce. 

Quando finiranno tutte le protezioni sul "made in Italy", quando finiranno tutte le regole che oggi vi stanno proteggendo?


Adesso voi mi chiederete come mai, se le regole sono il problema, come mai ci si lamenti se le quote latte   sono FINITE e non ci sono piu' regole.  Ma non e' vero che non ci siano piu' regole.

Bene, ho brutte notizie per voi:

L' UNICA ALTERNATIVA ALLE REGOLE UE SONO LE REGOLE DEL MERCATO.

ed e' per questo che i miserabili cialtroni inculamucche si stanno lamentando. Con la fine delle quote, delle regole di Bruxelles, non sono "finite le regole". Sono semplicemente andate in auge ALTRE regole, che sono quelle del mercato.

Bene, signori, allora vi dico qualcosa che non vi piacera' sentire:

  1. Se finiscono le regole di Maastricht, iniziano quelle del rating.
  2. Se finisce il fiscal compact, iniziano le regole del mercato forex.
  3. Se finisce Bruxelles, poi le regole sono quelle di Wall Street.

e con quelli, NON AVETE VOCE: o obbedite, o vi schiacciano come merde.

Per cui, onestamente sto cominciando a cambiare opinione, e a sperare che Juncker fallisca. Che l' Euro fallisca e si torni alle monete nazionali. Certo, finito Schengen dovro' farmi una Blaukarte per stare qui, ma i requisiti sono semplici: 40.000 euro di reddito per componente della famiglia. La Germania vuole solo personale qualificato.

Ma quando finiranno le regole europee, ed inizieranno quelle del mercato, "sarete tutti allevatori".

Ovvero, gente che puo' stare sul mercato solo se Bruxelles la protegge, dopo che Bruxelles ha fatto un passo indietro.

E li' capirete una cosa: che potete ribellarvi a qualsiasi regola, ma non a quella che dice "non esiste il pasto gratis".

A quella regola, nel lungo termine, non sfugge NESSUNO. MAI.






per quanto mi riguarda gli inculamucche,  possono morire. Avete tanto ciarlato di quote latte nate per proteggere l'industria tedesca, e adesso che le quote latte non ci sono piu', piagnucolate perche' gli altri paesi europei vi stritolano a furia di produzione.

So che avrete la faccia da culo di non scusarvi mai per le stronzate dette in passato.

Beh, chissenefrega, tanto chiuderete tutti.



(1) E non mi parlate di qualita'. Che voi possiate produrre BUON latte NELLA PIANURA PADANA, cioe' in uno dei luoghi PIU' INQUINATI del mondo, non ci credo NEMMENO SE LO VEDO. Portatemi pure tutte le certificazioni che volete, cosi' risparmio sulla carta igienica.

(2) Prima spillano 60 miliardi dal bilancio tedesco, poi vanno a lamentarsi che il governo tedesco  non investe. Eh, forse a lasciare quei 60 miliardi in cassa....

Gpg , privacy e il fallimento tecnologico degli OS commerciali.

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Ho seguito la saga economica di GnuPG, e del suo curatore Werner Koch , scoprendo con sorpresa che si tratti di un mio concittadino (entrambi viviamo ad Erkrath). In pratica, Koch stava per dover interrompere lo sviluppo di Gnu Privacy Guard, quando  e' partita una campagna per finanziarlo, che e' andata ben oltre le aspettative (190K su un goal di 120K). Se cerchiamo tra i donatori, troviamo anche diverse aziende, il che fa capire una cosa: l' interesse per la criptazione delle email c'e' eccome.



Esistono diversi tools per criptare sia le email che i file, e gpg e' in assoluto il piu' semplice da usare - anche se ho delle riserve sulla leggibilita' del codice, ma prima o poi riusciro' pure a bere una birra con il tipo e dirglielo, a questo punto - ed e' piuttosto efficace anche quando si usa il formato S/MIME.

Non si puo' nemmeno dire che la difficolta' di uso sia legata alla riga di comando, dal momento che esistono diversi tool che aggiungono a gpg un'interfaccia grafica. Anche quando si parla di crittare le email, i plugin per usare gpg in maniera comoda non mancano.

Ma allora, per quale ragione lo usano in pochi?

In fondo, se si criptassero con GPG, sarebbe possibile scambiarsi file musicali o mettere i propri file video , anche illegali, su qualsiasi cloud, dopo averli crittati: nessuno potrebbe sapere cosa ci sia dentro quel grosso file.

La risposta a questa domanda, a mio avviso, e' che i sistemi di crittazione come GPG non vengono usati per via di un preciso fallimento tecnologico, ovvero il fallimento tecnologico specifico nel costruire dei sistemi operativi che consentano un backup rapido e sicuro.

La verita' e' che una volta costruite le chiavi, poi ci dimentichiamo di averle. Anche se usiamo gpg, abbiamo creato le chiavi una volta e non ce ne occuperemo di nuovo sino a quando non scadono.

MA le chiavi sono da qualche parte. Sotto FreeBSD o Linux, le troverete nella home, in una cartella nascosta. E qui viene il punto: come si fa la manutenzione della home?

Sotto un sistema operativo abbastanza unix-like , prendiamo per esempio Ubuntu o Debian, quello ch dovete fare e':

  1. Fare un bel tar della /home
  2. Salvare i markings , cioe' la lista dei pacchetti installati.
  3. Reinstallare e creare utenti come erano prima.
  4. rimettere a posto la /home accedendo da root.
  5. reinstallare i markings, ovvero tutti i programmi installati prima, con un solo comando.
fatto questo, riavete tutto come prima: OS, programmi, configurazioni della vostra shell preferita , configurazioni per utente dei programmi stessi, eccetera.

E avete di nuovo le vostre chiavi.

Se usciamo dal mondo unix-like (1), e passiamo a Windows, le cose non sono cosi' semplici. Il problema e' che fuori dal mondo Unix nessuno pensa ad "amministrare" un sistema, ma pensano solo ad usarlo. Quando , come capita a windows ogni 2 anni, dovrebbero ricordare non solo le chiavi gpg, ma anche, uno ad uno, tutti i files che dovrebbero salvare.

E attenzione, perche' non e' detto che salvando la cartella C:\users si possa ottenere lo stesso che con un sistema unix. Anche ricordando esattamente cosa fosse installato e salvando users, si ottiene un disastro ugualmente: la cartella Appdata, che e' nascosta, contiene una quantita' esorbitante di roba che e' relativa a "registri" di Windows , nonche' un sacco di UUID, che per quanta fortuna abbiate NON coincideranno MAI con quelli che avrete quando reinstallerete uno ad uno il software che avevate.

Insomma, mediamente ogni due anni formattate, reinstallate daccapo, e salvate si e no le cose che avete sul disco esterno. End of story.

In queste condizioni, con un processo cosi' soggetto ad errori umani, la perdita di chiavi e' un pericolo enorme. Di conseguenza,  quasi nessuno potra' davvero usare gpg, dal momento che in questo modo perderebbe tutte le chiavi mediamente ogni due anni, rendendo illeggibile quanto sinora criptato.

In definitiva, cioe', la mancata diffusione di sistemi come gpg/enigmail non e' dovuta tanto ad un fallimento tecnologico di gpg. E' dovuta al fatto che l'integrita' dei dati importanti su un computer domestico con windows e' una pura illusione.

E' inutile che mi raccontiate di quanto fico sia il vostro sistema di backup su windows: se anche ne avete uno, scoprirete di essere gli unici ad averlo, di essere gli unici ad usarlo, e se anche altri lo usano, sicuramente ci faranno qualcosa di diverso. E nessuno potra' mai aiutarvi ad essere certi di aver salvato ANCHE le cartelle con le chiavi.

E' vero che la paura di perdere le chiavi gpg dovrebbe essere la medesima , rispetto alla paura di perdere ogni altro file. Il guaio di gpg e' che si tratta di file perdendo i quali si perdono altri file.

Cosi' io non ho alcun problema a usare gpg, per la semplice ragione che la mia directory home ha dei file che risalgono a 15 anni fa (2): mi limito a fare il tar di /home, e mi porto dietro ogni cosa.

Se invece pensiamo ad un utente windows o ad un utente Apple che abbiano cercato di fare una cosa simile, scopriamo che mentre tar e' rimasto tar , Microsoft ha cambiato posizione alla cartella User diverse volte, ha cambiato il formato e gli ID degli utenti, e come se non bastasse da Windows 8 non consente di muovere la cartella Users su un disco esterno, o sul secondo disco, cosi' che se avete il primo disco SSD, ve lo tenete di quella dimensione e il secondo lo usate per altre cose. Anche su Apple le cose non migliorano, visto che oltre a modifiche nel filesystem e all'invenzione di un nuovo sistema di archiviazione differenziale, per ripristinare i programmi installati occorre una reinstallazione manuale, non esiste una cosa come apt o yum.

Questo catastrofico fallimento nel fare cio' che dovrebbe essere una funzione di BASE del sistema, ovvero poter essere ricostruito facilmente in caso di guasto e conservare i dati dell'utente , come le sue impostazioni, viene in genere attribuito a gpg: "ma non lo usa nessuno".

La cosa che occorrerebbe dire e":

  1. Nessuno usa un OS capace di garantire un minimo la persistenza della home directorz
  2. Nessuno usa un OS che non devi riformattare ogni 6 mesi-2 anni.
  3. Nessuno usa un OS nel quale gli item di configurazione abbiano una sintassi consistente.

la pura e semplice verita' e' che se prendiamo la coppia {file,utente} di un utente qualsiasi, la durata media di questa coppia e' inferiore a due anni. Entro due anni, OGNI file dell'utente e' perso. 

Oh, sia chiaro: non necessariamente "perso":

  • E' salvato da qualche parte ma non so dove.
  • E' salvato da qualche parte in un formato che il programma X versione Y non riconosce piu'.
  • Ho dimenticato di salvarlo all'ultimo backup/formattazione/virus/disastroinformatico/cambio di PC.
  • L'ho salvato, ma l'ho messo su un supporto che poi ho perso.
  • L'ho salvato, ma non so come sia organizzato il supporto e come ritrovarlo.
  • Ne ho salvate diverse copie, cosi" non so quale sia quella piu' recente, o non so dove sia di preciso la versione X: trovero' qualcosa, ma non so in che versione.

tutte cose che non sono davvero "perso": trovando le tre ore di tempo per spazzolare tutti i possibili supporti, confrontare le date e le versioni, sicuramente lo ritrovereste. Ma non avete mai le tre ore.

In questi giorni ho installato una SSD sul mio computer. Ho semplicemente fatto partire il computer da una chiavetta, ho spostato il sistema operativo sulla SSD, ho lasciato la cartella /home dove si trovava, e ho aggiornato grub. Fine. 

Moltissimi dicono di poter fare questa cosa anche su windows, con tools come Ghost e successivi. Ma concludono sempre con la solita frase: in ogni caso, e' meglio se formatti, che vai sul sicuro. Questo e' dovuto ad un delirio di interazioni tra registri macchina, numeri di serie dei dispositivi, ID generati dall' OS e dai programmi, che rendono impossibile un vero spostamento indolore di tutto.

Si, vostro cugino lo fa. Anche mio cugino sa spegnere internet. 

Ma poi "si sa, e' sempre meglio un'installazione pulita". 

Anche nelle installazioni enterprise, le cose non sono molto differenti, specialmente nei domini windows.

Questo avviene anche perche' i tecnici non vogliono responsabilita': nel momento nel quale si curassero loro stessi del backup, diventerebbero responsabili del restore. Invece, moltissimi si limitano a dire all'utente che "e' responsabile dei suoi dati" e che "fare un backup spetta a lui". E che in ogni caso "loro non garantiscono niente". Figuriamoci quindi se qualcuno potra' avere  il coraggio di installare chiavi gpg per criptare i propri contenuti, quando sa benissimo che nessuno si curera' di curarle per il valore che esse hanno.

Il difetto di gpg e' quello di salvare delle informazioni fondamentali - le chiavi - dentro piccoli file locali, IN UN MONDO NEL QUALE I SISTEMI OPERATIVI FANNO COSI' SCHIFO CHE OGNI UTENTE PERDE OGNI FILE, IN MEDIA OGNI 2/3 ANNI.
e quindi, l'uso di un sistema simile garantirebbe la perdita delle chiavi ad intervalli di 2/3 anni.

La debolezza di gpg, cioe', e' tutta la merda che ci gira attorno.

Perche' mi spiace ripeterlo, ma un mondo nel quale un file ha una vita di 2/3 anni testimonia solo che l'architettura dei sistemi operativi del mondo consumer e' disegnata coi piedi.

  • Due comandi per salvare e ripristinare la home.
  • Due comandi per salvare e ripristinare i programmi installati.
  • Due comandi per salvare e ripristinare il sistema operativo.
se non facendo questo non riavete esattamente il PC di prima, avete il problema dei SO consumer.

Che fanno schifo, sono disegnati coi piedi, e si basano sulla mancanza di alternative.


(1) La gente di Apple che mi dice " ma anche io ho uno Unix" potrebbe tacere. Quando gli chiedo "bello: me lo fai vedere?", mi aprono una shell e mi dicono "ecco, questo e' unix". Secondo loro Unix e' una shell, insomma. A quel punto normalmente abbandono la discussione con un atteggiamento di compassione. "Tenga un soldino, buon uomo, si compri il Tanenbaum".

(2) Ho una cartella /bin, e quando creo uno script per fare qualcosa lo metto li', a memoria futura. Cosi' costituisce la mia libreria di script.

Amburgo, 15 Febbraio 2015.

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Mentre tutti i giornalisti credono che una risoluzione possibile per la questione Grecia, o per la questione Euro in generale, sia quella che verra' discussa a Bruxelles l' 11 o il 12 di Febbraio, dal punto di vista della Merkel - che non ha incontrato Tsipras , trattandolo alla stregua di un Grillo qualsiasi - la decisione la prenderanno gli elettori, per la precisione il 15.: http://de.wikipedia.org/wiki/B%C3%BCrgerschaftswahl_in_Hamburg_2015 Siccome nessun giornale italiano ne parla, vediamo perche'.


Amburgo e' una citta' anseatica, dove "anseatico" indica una antica concessione di autonomia amministrativa, dovuta o volute alle citta' commerciali. Amburgo, in termini italiani, e' una citta' che fa anche provincia e che fa anche regione: non perche' ci siano tre enti separati, ma perche' questi tre enti sono unificati.  Nella cultura tedesca e' il porto dal quale partono le navi che portano i prodotti tedeschi nel mondo, e' insomma la citta' ove esiste la competenza su come si fa a mandare nel mondo i propri prodotti: questa immagine e' cosi' radicata che quando si pubblicano statistiche sull' export in genere si usa una foto del porto di Amburgo.

Amburgo e' inoltre una MillionenStadt, cioe' una delle poche citta' tedesche a superare il milione di abitanti, il che significa che il test  del 15 e' enormemente significativo anche in termini numerici.

Si tratta cioe' di una specie di "vediamo cosa dice chi commercia sul serio": un test piuttosto importante, specialmente in un paese il cui parlamento cambia composizione man mano che i singoli lander votano.

Fatta questa presentazione, il 15 si vota ad Amburgo, e la lancetta dell'attenzione politica si sposta su un partito, AfD.

Alternative für Deutschland e' un partito paraculo, che dice di non essere xenofobo ma tratta con PeGiDa, ed e' assolutamente anti-euro, nonche' anti-schengen. Ha una ideologia ideale-pura per quanto riguarda il mercato, e poi vetero-sociale (1) per quanto riguarda il welfare interno, insomma un partito liberal-conservatore che rimpiange la "Vecchia Germania" del SuperMarco.  Ha una idea di nazione simile a quella Svizzera, per intenderci, anche sul piano delle autonomie e dei referendum (che in Germania sono rarissimi e poco rilevati).

Ora, il problema e' che Amburgo mostra una crescita, tra europee e circondariali, dell' AfD, crescita che e' ora aggravata dal fatto che molti politici CSU stanno "virando" verso posizioni simili ad AfD, furenti per la situazione greca. Inoltre, e' ancora retta da Scholz, un uomo dell' SPD, oggi alleato della Merkel nella GroKo. (grande coalizione).

AfD ha detto chiaramente che non partecipera' MAI ad alcun governo con partiti che siano a favore di qualsiasi Euro-Bailout, ovvero della concessione di denaro alle casse di altri paesi della zona euro. Su questo sta stuzzicando molto diversi pensatori della CSU, che preferirebbero di gran lunga governare con AfD che con SPD, almeno a livello locale.

Il problema e' che SPD potrebbe pagare lo scotto della GroKo, e perdere le elezioni. In tal caso, a livello locale , SPD continuerebbe a formare alleanze "sperimentali" con Linke e Verdi, e in pratica, in qualche momento di questa legislatura, la Merkel dovrebbe passare da un CDU/SPD ad un CDU/AfD per mantenersi governabile.(2)

Per fare questo, pero', la Merkel deve tenere la porta aperta ad AfD.

Questo significa una cosa molto semplice, in soldoni: se ad Amburgo AfD crescesse molto e SPD perdesse molto, la Merkel virera' su toni anti-euro per prevenire una "corsa" di CSU, che ( non e' un mistero, lo leggete gia' su Wiki http://en.wikipedia.org/wiki/Christian_Social_Union_in_Bavaria ha una componente euroscettica molto forte).

Puo' sembrare un assurdo che il maggior paese della UE inizi a parlare contro l' Euro, anche perche' la reazione delle borse sarebbe catastrofica, ma dal momento che sarebbe essenziale per la Merkel prevenire scollamenti dal lato CSU, specialmente per la questione geografica che rappresenta, ed eventuali "sorpassi a destra", la Merkel di fatto sarebbe costretta a diventare "perlomeno critica" verso ogni Euro-Bailout, e sarebbe costretta - almeno - a dare qualche "contentino" ai rappresentanti di CSU, se non di AfD.

L'ipotesi piu' catastrofica di questa svolta e' quella in cui AfD vinca ad Amburgo, e i sondaggi la diano crescente nel resto della Germania: sarebbe sufficiente un 10-15% in parlamento per causare la fine della GroKo, e siccome CSU e' allineata ad alcune retoriche di AfD, per causare un governo CDU-CSU-AfD.

Non dico che la Germania direbbe "usciremo dall' Euro". Semplicemente, inizierebbero ad agire per renderlo impraticabile come moneta, e da qui , porterebbero il Bundestag a votare contro i finanziamenti ai programmi europei di salvataggio. Da qui, inizierebbe la lenta morte dell' Euro.

Puo' una citta' come Amburgo scatenare tutto cio'? Beh, si. Amburgo nella percezione tedesca e' una citta' importantissima. Politicamente parlando e' fondamentale. Commercialmente parlando e' indispensabile.

Quindi osservo meravigliato , in un certo senso, il fatto che i commentatori di tutta italian si stiano focalizzando sulla Grecia e sui due summit del 11 e 12 Febbraio. La Merkel, per non disturbare le elezioni del 15, sara' durissima e non concedera' nulla. Ma se questo non bastasse e ad Amburgo vincesse AfD, e' niente rispetto a quanto succederebbe dopo.

Il problema che viene continuamente sottoalutato e' la capacita' dei tedeschi di cambiare rotta se lo dice il capo. Chi pensa che sarebbe impossibile una Merkel che inizia a demolire lentamente l' Euro , pur senza significativi discorsi contrari , secondo me non ha capito bene il bisogno della CDU di rimanere al governo, ed il bisogno che i tedeschi hanno di sentir dire qualcosa contro i continui bailout.

A questo si aggiunge il fatto che la Merkel, insieme ad Hollande, ma non alla Mogherini, si trovino oggi a Kiev. Il motivo per il quale stanno a Kiev e la Mogherini no e' che la Mogherini e' stata azzoppata dalla sleale pugnalata dei greci, che hanno sconfessato un comunicato che pure era stato concordato col loro rappresentante. In pratica, oggi la Merkel, che e' cancelliera di Germania e dovrebbe pensare ad altro, si trova a cercare di fare un lavoro che non le compete, per colpa dei greci.

Dove vorrebbe essere oggi la Merkel? Beh, ovvio: ad Amburgo. In Tv. A rilasciare interviste. Kiev e' l'ultimo posto ove vorrebbe trovarsi la cancelliera , alla vigilia di un'elezione come quella di Amburgo. Ed e' a Kiev al posto della Mogherini perche' i greci l'hanno azzoppata.

A questo bisogna aggiungere altre due cose che infastidiranno l'elettore tedesco.

Il primo concetto da capire e' che siamo nel 2015. Le persone che hanno visto il nazismo sono poche, ed hanno mediamente piu' di 95 anni. Degli altri, alcuni vecchi hanno vissuto il dopoguerra (siamo sui 70 anni) , e solo in Germania est hanno vissuto le conseguenze della seconda guerra mondiale.

Quando il tedesco, che vive oggi in una delle societa' piu' tolleranti d' Europa, si sente parlare di nazismo, la prima cosa che risponde e'"vediamo quanti soldi vuole 'sto pezzente"(3). E lo fa nella misura in cui il 99.999% della popolazione NON ha vissuto a quei tempi.

Rimane la Germania Est, che almeno ne ha vissuto le conseguenze sino a poco fa.

Ma su questo fatto, la competenza greca sulla storia tedesca non e' stata decisamente brillante.

Mandare dei comunisti  a trattare, di fronte a gente che aveva vissuto per decenni sotto una dittatura comunista, non e' stata una trovata geniale.

Insieme al titanico ministro greco, infatti, c'era un funzionario di partito greco, che a quanto riportano i giornali correggeva continuamente il ministro greco, ricordandogli "la linea del partito". Questo, se fatto di fronte a persone nate in qualsiasi luogo, sembrera' ridicolo e mettera' in dubbio la leadership del ministro, ma se lo fai con gente che e' cresciuta in una dittatura comunista - e poi e' diventata democristiana , tanto per chiarire - non e' proprio il miglior modo di andare d'accordo.

In pratica, cioe', l' 11 ed il 12 i greci andranno a raccogliere l'antipatia che essi hanno seminato nell'elettore tedesco.

L'errore piu' grande di Tsipras e' quello di credere che solo in Grecia si voti, e che solo in grecia ci siano elettori. Come ha detto qualcuno in una TV tedesca, "anche in Germania si vota, e anche i politici tedeschi tengono fede alle promesse fatte". Ma specialmente, l'errore piu' grande di Tsipras e' di credere che gli elettori greci valgano piu' di quelli tedeschi.

Credo non sia esagerato dire che il futuro della Germania nell' Euro si decida ad Amburgo , il 15 Febbraio. E che se si verificasse una forte crescita di AfD, potete anche considerare vero quello che disse Juncker alla sua elezione: "questa e' l'ultima commissione utile. O l'europa riesce, o si fallisce".

Credo che 11 e 12 di Febbraio NON siano le due date importanti ove si decide il destino della Grecia, o sul Grexit - che i media tedeschi danno per imminente - ma il 15 febbraio ad Amburgo, dove, di fatto, anche se molto blandamente, anche se non in maniera dichiarata, si discute il Dexit da qui a 4 anni.

Esiste la possibilita' che i tanto odiati tedeschi realizzino il sogno di chi ha seminato odio , e che escano dall' Euro. Non lo faranno in maniera urlante come dicono i greci, lo faranno in silenzio, iniziando a tenere una politica economica interna in contrasto con gli altri, ma se AfD cresce, come e' cresciuto nel 2014, questo e' quello che dovete mettere in conto.


(1) Pre- Schröder , per intenderci.

(2) E' assai difficile che il presidente ometta dal governo il primo partito del paese.

(3) Non dico che sia sbagliato in se' chiedere risarcimenti. Ma se a ogni persona che vuole qualcosa dalla Germania parla di nazismo, piano piano l'opinione pubblica si convince che sia una cosa per fare cassa. Anche perche', sono tutti a chiedere soldi cash, che so, nessuno chiede la costruzione di acquedotti, scuole, ospedali od opere di bene. Sempre cash. Dopo un pochino, per essere un risarcimento "morale", il fatto che sia sempre cash lascia dei sospetti.

Perche' non credo all'uomo qualunque.

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Sto osservando un pochino tutti i "nuovi" partiti, diciamo quelli dell'"era internet", e sto capendo un attimo le ragioni del loro sostanziale fallimento. Dico fallimento, perche'  ricordo di un Pannella con con l'1.5% dei voti fece sfaceli, cosi' come ricordo un PCI che dall'opposizione cambio' il paese. Quindi la domanda e'"ma perche' sono cosi' inefficaci?".

E' chiaro sino alla prima osservazione che tutto si riduce ad una scelta di rappresentanti bimbiminkia, come sono Grillo, Tsipras, i grillini, e tutti quanti. E' ovvio che una politica che nasce su internet portera' in politica i fenomeni tipici di Internet, come i troll nell'esempio famoso, oppure i bimbiminkia. 

Ma non e' tutto.


E' Sono arrivato alla convinzione che sia un effetto collaterale della "Montagna di Merda". Ovvero che i partiti "nuovi" non abbiano infrastrutture necessarie a tenere la Montagna di Merda abbastanza lontana dalle leve del potere da fare politica in maniera utile, e contemporaneamente abbastanza "dentro" da avere il consenso.

Possiamo prendere il passato, con l'idea di federalismo. Se anche io facessi un partito federalista, convinto che sia una cosa buona in senso puramente istituzionale, chi mi troverei dentro? Il problema sta nel fatto che, a parte interessare una piccola cricca di puri intellettuali, mi troverei probabilmente dentro tutto il campanilismo Milan-Inter del paese. E quindi mi troverei con un partito praticamente improponibile, a meno di non peggiorare la vita politica del paese rappresentando proprio questa "pancia".

Lo stesso e' accaduto a peGiDa, i cui dirigenti si sono dimessi, perche' lamentano che nel partito stiano confluendo troppi neonazisti. Se il problema - ed il dibattito - che PeGiDa ha avviato era legittimo, e sinora non ci sono stati incidenti alle manifestazioni, il problema e' che aumenta il numero di colli taurini e capelli cortissimi che si comincia ad intravvedere alle manifestazioni.

Questo succede un pochino a tutti i partiti: se si puo' anche discutere in senso politico della politica economica e del debito, il problema e' che facendo un partito "contro l' Austerita'" attireremo tutti i corrotti del paese, che non vogliono cambiare condotta anche quando sono finiti i soldi. Col risultato che il partito diventa impresentabile in breve tempo.

Il problema nel dare "la colpa" agli idioti che riempiono un partito sta nel fatto che gli idioti non sono nati con INternet. Esistevano anche prima. Anche prima nel PCI c'era il meglio del meglio del "io tengo o posto e cio' li diritti" , come c'era il "addaveni' er baffone". Ma tutto questo non impediva al partito di sviluppare l'elite.

Cosi', posso avanzare un'ipotesi:

Il peggioramento della politica dei nuovi partiti e' dovuto all'inesperienza specifica nel tenere "dentro ma non troppo" gli inguardabili, e nel selezionare adeguatamente i quadri tagliando fuori gli imbecilli.

per esempio, abbiamo visto crescere, negli anni 80 e 90 la Lega. Ma quelle persone, prima, per chi votavano? Essenzialmente PCI, DC e PSI. Il problema  a questo punto e': ma avevamo mai sentito PCI, DC e PSI fare gli stessi discorsi? La risposta e' NO. Tuttavia, la "pancia" del paese era gia' li'.

Evidentemente, cioe', doveva esserci una qualche barriera, uno sbarramento, che non soltanto impedisse a queste persone di far carriera , ma anche di mostrarsi. Si trattava , dunque, di partiti estremamente elitisti.

Era l'elitismo interno dei partiti, voluto o meno in termini elitistici, a fare in modo che la stessa base non abbia mai rappresentato le proprie istanze allo stesso modo.

Del resto, e' troppo semplice dire che i 25% che hanno votato Grillo "non votavano piu'". Erano in altri partiti: quello che dobbiamo chiederci pero' e come mai non si sentissero tutti quei vaffanculo e specialmente tutte quelle cazzate (sirene, scie chimiche, etc etc). Ancora una volta, doveva essere in azione un meccanismo di tipo elitista.

E la cosa non e' tanto strana, se pensiamo che tutti i partiti di questo tipo sono dichiaratamente "anti-elitisti", ovvero i supporters sostengono di non aver mai avuto voce prima. Questo coincide perfettamente con l'osservazione: i partiti che fanno una politica che consideriamo "alta", o "nobile", e che almeno sono in grado di parlare senza causare una crisi internazionale, sono quei partiti che hanno una forte vocazione elitista. 

Quando si parla di paesi "normali" riferendosi ai paesi che hanno una vita politica tranquilla, si parla normalmente si paesi i cui partiti (e la cui vita politica) e' spiccatamente elitista.
D'altro canto, il significativo peggioramento del linguaggio politico e della politica in se', hanno conciso con "la guerra alle elites", cioe' con la nascita di partiti che avevano una fondazione basata su un sentimento contrario alle elites.

Tutti questi partiti infatti non hanno che un'unica pretesa: quella di "dare voce al popolo", o quella di "creare la democrazia diretta". Ma e' proprio la mancanza di una vocazione elitista a causarne il fallimento: se Tsipras avesse avuto una qualche capacita' politica, come ministro delle finanze non avrebbe scelto una persona esperta di economia: la sua azione cruciale era quella di girare nelle capitali europee per trattare. Di conseguenza, la scelta giusta sarebbe stata un diplomatico o almeno un esperto di trattative, visto che questo doveva fare. In Italia, nei periodi di attrito, si mandava Andreotti, non Almirante, a trattare.

Allo stesso modo, usare un ultranazionalista come ministro della difesa ha senso soltanto se si va alla guerra: se si intende invece rimanere in pace, conviene di piu' un politico navigato, capace di far passare il proprio armamento come strumento di pura difesa.

Possiamo passare a Grillo coi suoi esperti farlocchi che predicano di "dare la dignita' di interlocutore" ad ISIS, o a quelli che credono nelle scie chimiche, o nei complotti pippoplutogiudomassonici: alla fine, e' stata la mancanza di filtri , o di elitismo, a consentire a questi individui di finire al potere.

Il problema poco chiaro e' che la democrazia dovrebbe consentire alla popolazione di scegliere quale elite dovrebbe avere la guida del paese: ma scegliere tra quale elite non significa cancellarle.

Ma il problema sta nel fatto che coloro che vogliono piu' democrazia dal basso in generale si classificano come elite, solo che pretendono di non esserlo. E lo vediamo bene proprio su internet.

Un classico esempio avviene con i social network e con le darknet.

Se fate una darknet, o iniziate un nuovo social network, chi avrete all"inizio, tra gli iscritti? E che cosa scriveranno?

Se per esempio vi iscrivete ad uno stream di notizie di twister (un analogo decentralizzato di twitter), quello che leggete sara':


  • I proletari della vomberania creano un nuovo modo  di fare lotta di classe. Morte agli americani! Lenin e' vivo e puzza con noi!
  • Hitler era un pacifista convinto la ma propaganda malvagia lo fa sembrare cattivo. In realta' lui voleva mandare gli auguri di Natale a Churchill, ma quello si scansava e ha dovuto usare le V2.

chiaramente, questo e' dovuto all'incapacita' di queste realta' di strutturarsi in maniera elitaria. Non appena arrivano le persone in massa, succede che al social network vengono richieste delle misure capaci di isolare gli idioti, o perlomeno di confinarli. E alla fine, ci sara' di nuovo una gerarchia piramidale: su twitter ci saranno le twitstar, e  su Facebook il loro corrispondente - non so come definirle, ma non mi interessa poi troppo - e alla fine tutto ritorna sempre alle elites.

A quel punto, il tutto diventa ripetitivo: non appena il social si struttura, scopriamo che nasce un nuovo social "underground" o "dal basso", decentralizzato,  senza poteri forti, fatto dalla ggggente, eccetera. E i nostri eroi ci si muovono.

La domanda sarebbe "ma perche" si muovono in questi nuovi social?" E la risposta e" che non si tratta di amore per la democrazia, ma del fatto che questo "uomo qualsiasi" in realta' vuole essere l'elite. E cosi' cerca un mezzo nel quale e' il primo, o tra i primi utenti, in modo da garantirsi, almeno a suo modo di vedere, la posizione elitaria.

Se osservate per esempio M5S, scoprite che loro sono si' la gente, ma sono anche gli onesti, i buoni, quelli che hanno capito: insomma, l'uomo qualunque non e' davvero un uomo qualunque. E' un uomo migliore, perche' e' onesto, perche' il suo voto vale piu' degli altri voti - che sono per la casta, che sono di protesta, insomma valgono meno - e nel valere meno i voti di tutti gli altri si crea appunto l'elite di coloro il cui voto vale di piu'.

Insomma, se il parlamento fosse diviso in 50/50 precisi, il primo 50/ ai grillini e il secondo alla "kasta", chi avrebbe il diritto di governare? Ma ovviamente i grillini, perche' loro sono migliori: o meglio, sono la gente normale, ma appunto, la definizione di "normale" e' tale che , con l'aggiunta di diversi altri aggettivi (onesto, lavoratore, democratico , etc) di fatto descrive un'elite, dal momento che gli altri sono descritti peggio.

E allora possiamo dire una cosa:

Tutti i partiti sono elitari. I partiti cosiddetti "dal basso" , o "dell'uomo comune" sono semplicemente partiti fatti da coloro che hanno FALLITO nel diventare l'elite o nel parteciparvi, e che quindi si sono dati un'etichetta piu' modesta di 'cittadini qualsiasi'. Tuttavia, non tarda ad emergere che - con le opportune aggiunte - questi 'cittadini qualsiasi' sono per definizione migliori di tutti gli altri: ovvero, torna l'elite. 
Il disastro di questi partiti arriva puntualmente nel fatto che l'elite non si realizza mediante il consenso o mediante i numeri, ma mediante la politica , ovvero un mix di arte della trattativa, di pianificazione e di visione su vasta scala. Quando la nuova elite degli uomini qualsiasi si toglie la maschera e si sforza di diventare elite politica, scopre immediatamente di non essere all'altezza del compito: normalmente non ha visione, non sa pianificare nulla e non conosce l'arte della trattativa.

Il partito "dal basso", in definitiva, non raggruppa nessuno che non abbia fallito nel tentativo di entrare a far parte delle elite. Tale partito non fa altro che darsi una definizione modesta, per non assomigliare subito alle elite che dice di voler combattere - quelle che hanno escluso i suoi elettori - , ma poi per soddisfare la voglia di elite degli elettori stessi crea una definizione di uomo comune che di fatto indica un uomo davvero straordinario: onestissimo, ligio al dovere, puntuale come un orologio nei suoi adempimenti, incorruttibile, cercatore di verita' , impassibile di fronte alle tentazioni, insomma, questo "uomo comune" e' davvero straordinario.

In realta' l'uomo comune e' sempre una scena abbastanza misera, perche' le virtu' che desideriamo in politica sono molto rare , per cui e' chiaro che questo uomo comune in realta' sia un'elite che non vuole passare esami e usare una scorciatoia per il vertice.

Questo uomo qualunque, insomma, vuole occupare il vertice della piramide. Ma dal momento che ha paura di venire misurato se dice di essere elite, allora si definisce uomo qualsiasi per paura di fallire. Ma nel corso della vita politica, inizia ad arricchire "uomo qualsiasi" di nobilita", sino a farne il membro di una qualche aristocrazia spirituale.

E il suo sogno si interrompe sempre allo stesso modo: quando scopre di appartenere davvero all'insieme delle persone comuni, e che le persone comuni non sono questo granche' , che il suo partito ha attirato tutti i farlocchi del quartiere, e specialmente, di non avere le QUALITA' per appartenere a qualche elite sociale, economica o politica.

Gli "uomini qualunque', cioe', non sono altro che un'elite  troppo codarda per sfidare le elite esistenti sul piano della capacita' di raggiungere obiettivi, e scelgono il potere del numero come scorciatoia per classificarsi come elite: a patto di tornare uomini comuni non appena qualcuno dell'elite sociale, culturale o economica li sfida.


I partiti della democrazia dal basso e dell'uomo qualsiasi, cioe', non sono altro che un misto di bassa autostima, codardia, fallimento e prepotenza..

Esattamente le cose che NON vorremmo vedere al governo.



Gli -ismi e la neolingua.

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Ci sono molti modi coi quali si puo' attaccare la verita'. George Orwell diceva che la liberta' consiste nella liberta' di dire che due piu' due fa quattro. Cosi', per esempio, il "politicamente corretto" ti obbliga a dire che due piu' due fa pride, e la verita' e' distrutta. Laddove pero' la cultura del politicamente corretto non penetra, la neolingua si va affermando con altri mezzi. In italia, un esempio sono gli "-ismi".


Perche' si usano cosi' tante parole con il suffisso -ismo? 

L'uso degli -ismi inizia coi partiti politici, ma quando la popolazione italiana decide di liberarsi dei propri valori positivi, si diffondono specialmente alcuni -ismi significativi: "buonismo" , "vittimismo" e "moralismo".

Per spiegare il vantaggio nella disintegrazione morale di questi ismi, possiamo fare un esempio pratico.

Giulio e Filippo sono uno l'opposto dell'altro.

Se diciamo allora che Giulio e'"buono", che cosa e' Filippo?

E' semplice: se Giulio e' buono e Filippo e' il suo opposto, allora Filippo e' cattivo.

Bene. Sin qui niente di male: abbiamo una scala di valori, nei quali "buono" e' in cima e "cattivo" e' in fondo. Come dobbiamo fare per dire che Filippo non e' cattivo, anche se e' l'opposto di Giulio, che e' buono?

Semplice: diciamo che non e' buono, ma "buonista". 

Allora, se Giulio e'"buonista" e Filippo e' il suo opposto, che cosa e' Filippo? Beh, non esiste un vero opposto di "buonista", perche' la scala morale che usiamo non posiziona "buonista". In genere chi odia i buonisti si reputa un cavaliere dell'amara verita' , o un nemico dell'ipocrisia, ma la verita' e' che il contrario di "buonista", che applicando ciecamente l'analogia sarebbe "cattivista", non e' mai stato introdotto nel parlato.

Cosi', se Giulio aiuta gli extracomunitari perche' e' buono, Filippo che gli vuole sparare addosso diventerebbe "cattivo". Ma Filippo ha un'idea: accusare Giulio di essere "buonista": in questo modo, poiche' non esiste il termine "cattivista", Filippo e' salvo.

 Possiamo passare al termine "vittimista".

Se una persona subisce qualche abuso, oggi come oggi viene tacciato di vittimismo. Cosi', se Giulia viene stuprata, e io sono dalla parte di giulia, io "cedo al vittimismo di Giulia".

In realta' Giulia non e' una vittimista, ma una vittima. Il guaio e', analogamente al discorso "buonismo", che chi attacca la vittima sta col carnefice. Quindi, data la scelta, se non stai con la vittima stai col carnefice.

Il guaio e' che quando la vittima diventa "vittimista", ancora una volta non abbiamo il "carneficista" : basta mettere un -ismo alla fine della parola "vittima", ed improvvisamente scompare il suo opposto, il suo avversario.

Chi non poteva essere contro Giulia perche' era una vittima - sarebbe apparso dalla parte dei carnefici - puo' abbaiare contro Giulia come "vittimista", dal momento che non rischia di apparire dalla parte dei "carneficisti".

Non credo ci sia tanto bisogno a questo punto di illustrare la questione di "moralista". Chi parla di morale espone la controparte all'accusa di essere "immorale", dal momento che il contrario di "morale" e'"immorale". Ma se accuso la controparte di "moralismo", dal momento che non esiste "immoralismo", mi sono sottratto all'accostamento.

Del resto, il contrario di moralita' e' immoralita', ma il contrario di moralismo non e'"immoralismo" , che non esiste nel parlato.

Chi aggiunge un -ismo alla descrizione di qualcosa che non ha uno stretto bisogno di quel suffisso, sta cercando di sfuggire alla scala di valori che viene sottintesa. Chi parla di moralismo anziche' di moralita' e' normalmente immorale, chi parla di vittimismo anziche' di vittima e' normalmente dalla parte dei carnefici, chi parla di buonismo anziche' di bonta' e' solitamente una persona malvagia.

Nella neolingua moderna i suffissi non sono solo gli -ismi, ma iniziano a comparire aggettivi e prefissi. Un esempio di prefisso e'"ultra".

Il bigotto italiano oggi si definisce ultra-cattolico. Che cosa significa? Beh, e' semplice: se si definisse cattolico probabilmente dovrebbe obbedire al Papa. E alcuni papi sono papi difficili da obbedire. Magari devi andare la domenica a tagliare i capelli gratis ai barboni. Allora - previo rimanendo che chi va ad aiutare i barboni su richiesta del Papa sara' comunque "buonista" ma non "buono" - si mette un bel prefisso , dicendo di essere ultra-cattolici.

Fatto questo, si puo' fare quel che gli anglosassoni chiamano "cherry picking",  ovvero si potranno scegliere, nella dottrina e nella storia della chiesa, soltanto le parti che fanno comodo, tralasciando tutte  le altre. E si potra' anche disobbedire al Papa, dal momento che il papa e' solo "cattolico", mentre chi fa questo si definisce ultra-cattolico.

Lo stesso vale per l'uso inutile di parole straniere. Non voglio menzionare la bagascia che diventa "escort", ma basta per esempio il termine "teocon". Se sei cattolico, ancora una volta sarai "costretto" all'obbedienza al Papa, e a seguirne la parola quando parla di Vangelo.

Ma con questo papa diventa difficile per i bigotti fare questo. Cosi' il bigotto si definisce "teocon". E siccome e'"teocon", come Ferrara, potra' fare ancora una volta il "cherry picking",  prendere quel che gli pare della "tradizione" e della "religione", farne un pastone catastroficamente incompetente - come fa spesso Giuliano Ferrara - e permettersi di predicare in TV, anche di fronte a dei cardinali che studiano le stesse cose da 50 anni buoni. Perche' il cardinale e'"solo" cattolico, mentre Ferrara e'"teocon": e' tutto un fervore cristiano, specialmente quando sniffa cocaina, la comunione dei teocon:

Nelle chiese teocon, la comunione si fa cosi'. Prego notare il messaggio di Cristo riflesso dagli occhiali.

In generale, quello che si nota e' che la Neolingua sta agendo sempre di piu' per devastare i concetti di base, anche quando si parla di economia. Per esempio "vendere debito" non esiste: l'espressione corretta e'"chiedere un prestito". 

Ma se io dico che l' italia ha chiesto in prestito 2300 miliardi, sto dicendo che si tratti di una decisione italiana. Se dico che l'italia ha venduto debito, beh, colpa di chi lo ha comprato.

Se io dico "haircut", sto dicendo "non restituisce i soldi presi in prestito": ma se dico "la grecia non restituisce i soldi che le hanno prestato", i greci ci fanno una grossa figuraccia. Meglio dire "i greci fanno un haircut del debito. Provate con la vostra banca, a fare un "haircut", e vedete cosa vi rispondono.

In generale, non e' un caso che tutti questi cambiamenti del linguaggio arrivino in un momento di decadenza: la decadenza di una societa' deve per forza coincidere con la decadenza dei legami tra i propri membri, ovvero con l'impossibilita' di accordarsi su qualcosa, ovvero con la difficolta' nel fidarsi degli altri.

Se parliamo di decadenza economica, allora parliamo della decadenza del contratto tra privati, che diventa eludibile. Ed e' qui che arriva, appunto, il ruolo del linguaggio: per allentare i legami e distruggere i propri valori, una societa'ha come prima necessita' quella di distruggere il linguaggio.

La degradazione del linguaggio, la sua trasformazione in una brodaglia destrutturata, priva di opposti, di relazioni logiche e di automatismi, e' TIPICA di quei popoli che intendono DISINTEGRARE le garanzie di convivenza civile a scopo fraudolento.
Quando un popolo vuole annientare i valori diffusi in passato, quando un popolo vuole cancellare il proprio patrimonio morale, quello che fara' sara' un poderoso assalto alla lingua parlata, che va resa ambigua, ritrattabile, imprecisa, poco strutturata, priva di opposti, similitudini, analogie, deduzioni, inferenze.

La condizione indispensabile per una societa' basata su fiducia , divisione dei compiti e valori condivisi e' un linguaggio chiaro nel quale esprimere la richiesta, i termini dello scambio, e il giudizio su un dato comportamento.

Se la chiarezza viene meno, viene meno la societa', e niente funziona piu' come dovrebbe.Per questo dico: chi parla con gli -ismi , o utilizza parole straniere a sproposito , senza nemmeno un chiaro intendo di brevita', e' per forza di cose un truffatore, un individuo del quale diffidare, al quale non dare alcuna fiducia, perche' se non vuole una lingua chiara, non vuole nemmeno doveri chiari.

E quando la parola "buono" non e' piu' l'opposto della parola "cattivo", il cattivo diventa accettabile. O se preferite, "sdoganato".


15 Febbraio , Amburgo, II

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Dopo la prima "sessione" di trattative sulla Grecia , alla fine della quale sembra che il governo greco sara' lasciato solo sul mercato il 28 Febbraio , ma in compenso la Trojka cambiera' nome, e' abbastanza chiaro che ci sono due motivi per il rinvio. Il primo sta nel fatto che oggi come oggi il governo tedesco e' molto piu' impegnato con la crisi in Ukraina - ed irritato per le continue minacce di Tsipras di rivolgersi ai russi -  la seconda e' che il 15 appunto si vota ad Amburgo.


Il punto e' semplice: i giochi sono finiti.

La ragione e' facile da spiegare: Francia, Italia e Germania hanno finanziato la grecia per 60, 50 e 40 miliardi, in proporzione al PIL. Il risultato  e' che quel debito e' oggi a bilancio come "prestito". Essendo un prestito, si tratta di un "asset positivo", per storpiare il linguaggio finanziario, dal momento che 

  1. E' considerato un contratto valido. (il debito e' un contratto a tutti gli effetti)
  2. E' considerato un valore, ovvero viene contabilizzato al suo valore cartolare: 40 miliardi.
sebbene il buonsenso faccia venire dei dubbi sul fatto che la Grecia possa ripagare quel debito, sul piano finanziario quei soldi esistono e sono sul bilancio.

Adesso supponiamo che la Grecia faccia un haircut di , diciamo, il 30%. Allora la Germania si vede un buco a bilancio di 20 miliardi, la Francia di 16 e l'italia di 13 miliardi. Siccome i bilanci si chiudono a zero oppure in perdita, e le regole dicono di  avere un certo surplus di cassa - nel caso vada storta un'asta di titoli di stato - questo obbliga i governi a stanziare dei soldi - destinati ad altro o meno - per coprire quel buco.

La situazione e' perfida, e per diversi motivi a seconda delle tre nazioni:

  1. In Germania le probabilita' che il Bundestag possa approvare quel movimento di denaro sono nulle. E nella legge tedesca, OGNI movimento di denaro pubblico deve essere visto da un parlamento, locale o nazionale. In definitiva, cioe', il parlamento tedesco direbbe di NO a qualsiasi "manovra finanziaria" o a qualsiasi aggiustamento. A questo si aggiunge, come nel titolo, il risultato delle elezioni di Amburgo: se vincesse un partito tradizionalmente contrario al bailout, come AfD, le probabilita' che il parlamento tedesco voti questo stanziamento sono negative. Vedremo poi cosa significa.
  2. La Francia , riguardo alle questioni finanziarie, ha le mani ancora piu' legate. Anche in Francia, temendo la Le Pen, una manovra finanziaria di tagli da 16 miliardi non e' pensabile. Ma come se non bastasse, il sistema di "autonomie" fa si che Parigi si troverebbe a dover fare un altro bailout delle sue banche, che sono molto intrallazzate con lo stato. Il risultato sarebbe una vera e propria rivolta in parlamento. Hollande, "miracolato" in termini di share dalla vicenda di Charlie Hebdo, non ha alcuna intenzione di sacrificare la sua popolarita' sull'altare di Tsipras.
  3. Italia. Si tratta di tirare fuori 13 miliardi, e in fretta. E questo proprio mentre il bilancio italiano e' sotto una seconda revisione a Marzo e in parlamento si votano le "riforme" piu' critiche degli ultimi 20 anni.  Che Renzi possa fare una manovra di tagli da 13 miliardi e' semplicemente impensabile.
 La situazione e' completamente chiara: quanto vogliono i greci, un haircut, e' infattibile.

I greci hanno cercato di mettere la questione in tanti modi, molto fraudolenti: "titoli a scadenza illimitata col rendimento legato al PIL", per dire, significa "non riavrete mai il vostro debito, e in piu' se la Grecia va male ci rimettete voi".   L'unica cosa chiara e' che il governo greco non e' fatto da gente onesta: la definizione "bimbiminkios" e' sin troppo generosa.

Cosa succede adesso? Succede che i conti greci hanno gia' un buco di 3 miliardi di euro, ovvero che sono peggiorati oltre il previsto. Tsipras ha appena annunciato che la tassa sulla casa sara' abolita, e per stare sul sicuro i greci hanno iniziato a non pagarla. Risultato: mancano soldi, prima che qualcuno provi anche soltanto a cercare la copertura per l'abolizione della tassa stessa.

Ora, ammettiamo pure che si arrivi ad un accordo entro il 28, ma il 26 gia' i greci si troveranno in default nel rimborso di una tranche del debito, il problema e' che dopo questo accordo andra' ratificato dal Bundestag.

E qui entra in gioco Amburgo. Se AfD vincesse il 15, succederebbe che i politici inizierebbero a fare l'occhiolino a questa nuova formazione. E qui ci sono due possibili strade.

La prima e' che le probabilita' che il Bundestag voti il nuovo movimento di soldi siano nulle. L'accordo arriva, il parlamento vota contro, e a quel punto dovrebbe iniziare un nuovo round di trattative. Solo che saremmo gia' al 28 febbraio, e il tempo greco sarebbe finito.

Nella MIGLIORE delle ipotesi, cioe', la storia finisce il 28 col parlamento tedesco che ha rifiutato lo stanziamento e la Grecia che ha l'acqua alla gola.

Andiamo alla peggiore delle ipotesi: le probabilita' che il Bundestag voti per il nuovo programma sono negative. Matematicamente non e' pensabile perche' non esistono probabilita' negative, ma in politica si'. Questo significa semplicemente questo: oltre a rifiutare qualsiasi stanziamento  i parlamentari euroscettici di CDU propongono al governo di tornare "liquido", ovvero di ritrasformare quei 60 miliardi di contratti con la Grecia in soldi. Ci sono diversi modi, che vanno dal Credit Swap con istituti bancari alla vendita a fondi specializzati, come Elliott Management, ma tutti portano allo stesso punto: il rating greco piomberebbe immediatamente a Default.

I greci sarebbero  automaticamente costretti a stampare la Dracma, violando cosi' unilateralmente il trattato dell' Euro, ed uscirebbero dalla moneta unica.

 Per colpa, almeno giuridicamente,  loro.

La peggiore delle ipotesi e' che dopo il voto di Amburgo, una vittoria di AfD , unita o meno ad un ritorno di FDP,  porti potere nelle mani dei falchi del parlamento. In tal caso, con una sola mossa - togliere i titoli greci dal bilancio come asset - i greci sarebbero in Default e fuori dall' Euro.
Tsipras e il suo ministro stanno iniziando a subodorare che la teoria del gioco dei polli non sia poi cosi' evidente, se per caso una fazione ha deciso di andare allo scontro. Se il gioco che fanno i greci e' di mettere due auto una di fronte all'altra , partire e vedere chi si ferma prima, devono chiedersi cosa succede se una delle sue auto desidera lo scontro.

La domanda e': una delle due auto desidera lo scontro? 

La risposta e' si', ed il problema e' legato alla politica internazionale.

La Crisi ukraina ha mostrato una cosa: la Mogherini non poteva parteciparvi perche' azzoppata dal continuo, ridicolo balletto del bimbominkios greco che continua a flirtare con Putin. Ora, forse non e' chiaro ai greci che diavolo significhi in termini economici una vera guerra campale, ma rispetto a qualsiasi cosa possa succedere alla Grecia, e' davvero poco. Disturbare una possibile guerra su scala geopolitica perche' non sei stato capace di effettuare delle riforme che portoghesi e irlandesi hanno fatto identiche e' semplicemente ridicolo. Ma specialmente, non e' accettabile l'idea di un'europa i cui infantili leader si mettono a flirtare col nemico durante una trattativa delicatissima, solo per buttarla in caciara.

La Grecia, con il suo atteggiamento di questi giorni, non si e' solo mostrata come pericolo economico per la UE, ma anche come pericolo POLITICO. Che succederebbe se durante una qualsiasi trattativa, delicata o meno, uno dei 28 paesi decidesse di rimangiarsi la parola e stare con la controparte, cui si intende strappare un accordo vantaggioso?

Che succederebbe se durante una contesa economica con la Cina i greci continuassero a flirtare con la Cina? E cosa succederebbe se durante una tensione con un paese sudamericano, o durante le trattative, portoghesi o spagnoli - che hanno un rapporto privilegiato con l'america latina - si mettessero  a flirtare coi governi con cui la UE e' in tensione?

In parole povere, i greci sono diventati un doppio problema: se il problema economico era ancora gestibile, una Grecia che flirta con Putin mentre si sta cercando di evitare una guerra campale non e' gestibile, in nessun modo.


E' assolutamente probabile e plausibile che in questo momento il Grexit sarebbe preso con SOLLIEVO sia dalla Mogherini - e quindi dalla Commissione europea , e quindi dall' italia - non tanto perche' sarebbe la fine di un problema altrimenti eterno, ma perche' la Grecia ha dimostrato un atteggiamento cosi' anticomunitario che non ha senso tenerla dentro, anzi: e' un pericolo.

Un conto e', cioe', una diatriba che rientra nel "laviamo in casa i panni sporchi". Un conto e' una diatriba che chiama in causa il governo cinese - e per fortuna non ci sono contese forti in corso, come sull'economia - e quello russo - mentre si cerca di evitare una guerra a due passi dai confini UE.

Nel flirtare con Putin i greci si sono messi fuori dalla comunita' europea, ovvero dalla sua politica estera in un momento cruciale. Per qualsiasi motivo lo abbiano fatto, questo non e' accettabile, e da nessun punto di vista.

Come se non bastasse, c'e' la comodita' del Grexit. Se fino a qualche tempo fa cacciare la Grecia sarebbe stato un gesto unilaterale degli altri paesi d'Europa, oggi come oggi per cacciare la Grecia non serve alcun gesto.

Il budget greco scompare giorno dopo giorno, e il 26 i greci non sapranno come pagare pensioni e stipendi: non hanno in cassa i soldi per farlo. Significa che l'anziano che aspetta il versamento il 27 non ricevera' nulla. Significa che il dipendente pubblico che aspetta lo stipendio non vede arrivare nulla.

Basterebbe al partito della Merkel mettere la discussione al Bundestag in calendario il 3 di Marzo, e assisteremmo tutti al default greco.

Ma basterebbe semplicemente non fare proprio nulla: il nuovo accordo sarebbe un trattato, e nessuno sarebbe obbligato a firmarlo. Sarebbe sufficiente dire "non lo firmiamo",  e poi dire "se volete ci vediamo il 3 per trattare".

Insomma, la condizione e' semplice:

  • Gli altri paesi fanno qualcosa contro i greci -> Grexit
  • Gli altri paesi NON fanno qualcosa contri i greci -> Grexit
  • Gli altri paesi fanno quel che vogliono i greci -> Ok.

Se andiamo su quello che ci si guadagna:

  • Grexit -> Fine del problema economico, stabilita' della politica estera. Un esempio terrificante di cosa significhi "uscire dall' Euro", capace di togliere ogni credibilita' ai movimenti euroscettici.
  • Non grexit, si continua come prima -> possibili altri colpi di testa in futuro , instabilita' politica estera.
  • Non grexit, soluzione XYZ -> possibili altri colpi di testa in futuro, instabilita' politica.

Adiamo a vedere i rischi:

  • Grexit -> crescita eccessiva del valore dell' Euro (fuori dall'euro non e' fuori dalla UE) , entrata della grecia nell'orbita russa.
  • Non grexit, si continua come prima: i greci dicono di si', fanno le riforme, si prendono i soldi, poi aboliscono le riforme. E continuano a disturbare la politica estera rendendola impraticabile. 
  • Non grexit, soluzione XYZ -> altri paesi cercano di ottenere lo stesso dei greci, i greci destabilizzano la politica estera, nessuno rispetta piu' le regole, tanto basta un'elezione. 
di questi tre scenari, solo il primo e' gestibile , il primo dalla BCE, il secondo minacciando anche la fine di Schengen, che ai greci serve come il pane, perche' i loro porti abbiano un valore.

Le altre due soluzioni sono ingestibili, sia economicamente che politicamente.


Se in queste condizioni volete scommettere sui greci, siete liberi di farlo.

Io non vi seguo, pero'.



L'emendamento Quintarelli.

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Avrei dovuto rispondere nel forum, ma alla fine le considerazioni sono piu' complesse, quindi scrivo un post. In realta' nell' emendamento di Quintarelli sulla centralizzazione dei poteri di informatizzazione della PA italiana ci sono incredibili potenzialita', quindi spendero' anche due parole su "cosa potrebbe andare storto".
Il motivo per cui faccio questa precisazione non e' dovuta ad una qualche mia ostilita' specifica, anzi: il motivo e'  che non esistono soluzioni facili ai problemi : chi vi racconta di soluzioni facili ai problemi, o non ha capito cosa sia un problema, o non ha capito cosa sia una soluzione.

Andiamo al merito.

Prendiamo un esempio: il famigerato "Ufficio Anagrafe". Se lo consideriamo su scala locale, si tratta di almeno un impiegato al lavoro in ogni comune del paese. Parliamo cioe' di 8084 comuni, per un totale di ALMENO 8084 persone.

Ora, se lo consideriamo in termini informatici, che cosa vediamo? 

Beh, vediamo che gli italiani sono 60 milioni. Anche considerando i morti negli ultimi 100 anni, saremo attorno ai 150 milioni.

Cosi' la domanda che vi faccio e': secondo voi per tenere  operativo un database di 150 milioni di record servono 8084 FTE per duecento giorni lavorativi ogni anno?

Nel mondo enterprise vi serve, circa, un RAC di Oracle , con due DBA di sistema e due DBA applicativi. Dico due perche' se uno va in ferie c'e' l'altro: non mi aspetto che muoiano di lavoro.

Ok, certo. Lo volete georidondato, con piu' sedi ad almeno 400km di distanza. Lo volete duplicato anche in ogni sede, con due edifici in per ognuna delle sedi georidondate.  Volete anche il backup, ok, perche' replicazione non e' uguale a backup. Va benone anche questo.

Siamo saliti a qualche decina di persone, tra supporto alla rete, esperti di duplicazione su grandi distanze, backup, etc etc.

Ma siamo ancora MOLTO lontani dal costo di 8084 uffici con - almeno -  una persona ciascuno.

Il concetto, cioe', e' che allo stato dell'arte dell' IT moderno, mettere le 35 milioni di auto italiane in un solo database , metterci le partite IVA (qualche milione), metterci tutte le aziende, tutti i cani, tutte le abitazioni, eccetera, non e' un'impresa "challenging" sul piano della capacita'.

Attenzione: non sto dicendo che sia "facile", come ho scritto sopra. Ho solo detto che non si tratti di imprese per le quali il mercato e' carente di tecnologie. I primi mainframe governativi venivano disegnati APPOSTA, perche' nessuna azienda aveva le stesse esigenze di un paese come l' Italia. Oggi ci sono aziende che gestiscono PIU' traffico e piu' persone e piu' complessita' , quindi la tecnica e' andata oltre.

Voi direte: ma come lavora poi il nostro impiegato dell'anagrafe? Avete due alternative: o l'impiegato dell'anagrafe accende il computer e accede il suo backoffice   attraverso un'interfaccia web, oppure lo fa il cittadino stesso. Si pone un problema di sicurezza,  e lalala, e allora torniamo a "non esistono davvero soluzioni semplici".

Ma il punto e' che la tecnologia esiste, e' consolidata e matura. Come dicono alcuni, "cost-effective". 

Anche se questo nuovo ufficio si limitasse SOLO a dettare degli standard operativi, lasciando alle aziende locali il compito di implementarli (di questo parlo in fondo), il solo fatto di usare tutti lo stesso formato e gli stessi processi consentirebbe, in futuro, una migrazione piu' semplice ad un eventuale sistema centralizzato.

A questo punto non si capice il motivo di avere ogni PRA con il suo database in formato diverso, di avere anagrafi cartacee, di avere migliaia di uffici, ognuno dei quali costa e comunica poco con gli altri.

Anche la cosa di avere le regioni che non fanno il bilancio tutte allo stesso modo puo' essere aggirata offrendo loro un servizio centralizzato: installi il programma di contabilita' che vuoi, e dici a tutti "da domani la contabilita' la fate qui".

Ecco l'opportunita' , o se preferite il potenziale tremendo di questo emendamento: una gigantesca opera di CONSOLIDAMENTO , sia dell'hardware che del software, su scala nazionale, se non in termini di centralizzazione reale, almeno di standardizzazione.

A questo si somma la standardizzazione dei processi, e qui iniziano i guai.

Dico che iniziano i guai, perche' la soluzione e' piu' semplice, ma non ancora semplice.

Storicamente l'idea non e' nuova. Tempo fa si chiese ad un'azienda di installare un celebre <ERP di tre lettere> , detto "Dio Onnipotente" quando funziona, "Dio esiste ed abbaia" quando non funziona, per uniformare i processi della PA, e specialmente per misurarli.

Le installazioni vennero fatte da <aziende certificate> e poi fu gestito un handover verso <aziende locali> per l'ordinaria amministrazione. Queste aziende locali pero' ogni tanto ricevevano da qualche politico <che aveva anche votato per l'appalto stesso> , di eseguire una data query sul database, per eseguire un "drop".

E cosi', per fare un esempio, puo' succedere che le multe di qualche sindaco non vengano pagate perche'"un hacker e' entrato nel sistema e ha cancellato il record".

In pochi mesi , l'installazione di <ERP di tre lettere>  venne "arricchita" di "shortcut", al punto che <celebre azienda di revisione dei bilanci di quattro lettere> rifiuto' di certificare il sistema informativo.

Tutto questo succede in <celebre regione famosa per Sabrina Ferilli>. Ma in <celebre regione famosa per la Scala> le cose non vanno meglio: basti vedere la gogna mediatica che e' uscita dagli sketch nati per rappresentare l' EXPO di Milano.

Ci sono due rischi:

  • Si puo' dare tutta la torta ad uno straniero: si chiamano Google, Facebook, IBM,  Linkedin, Whoever , gli si propone loro di fare un sistema che racchiuda vita morte e miracoli di ogni italiano, si compra il servizio come "managed service", magari con la clausola che sia in territorio italiano, e via. Pro: le mani sopra ce le mette solo l'azienda, e' un managed service, quindi garantisce un output. Contro: si diventa dipendenti da un solo fornitore e i costi futuri sono impredicibili.
  • Si puo' gestire con la solita galassia di appalti. Si da' il solito appalto al cugino di <celebre politico>, che poi lo spezzetta e da' appalti minori a <capitani coraggiosi>, che poi li rompono e li fanno in subappalto a <figli di capitani coraggiosi non all'altezza dei padri> , i quali li danno a <succhiacazzi e cantinari locali>. Pro: non si e' in mano ad un solo fornitore. Contro: costi assurdi e sistema malfunzionante, quando non inutile.

Ci sono pero' due grosse opportunita':

  • Nel caso del "managed service", si puo' chiedere molto, e siccome il risparmio e' molto, si puo' avere una PA molto, molto, molto piu' efficiente. Si possono creare client per il telefono, si puo' fare davvero tutto. Si possono misurare i KPI del fornitore, fargli pagare penali se si scopre che <un hacker ha cancellato la multa del sindaco> , eccetera. Sarebbe il primo caso mondiale, e gli stessi fornitori potrebbero fare sconti in cambio di <visibilita'> . Occorre tener conto del fatto che poi attorno a questo enabler nascerebbe un intero ecosistema di applicazioni (se per esempio il sistema stesso esportasse , richiedesse o standardizzasse delle API>
  • Nel caso di appaltone , non deve per forza andare tutto storto. A seconda di chi lo fa, POTREBBE essere un'opportunita' per creare una realta' di eccellenza nell' IT europeo. E non sto scherzando, perche' se prendiamo i requisiti governativi e li mettiamo insieme per ognuna delle funzioni, otteniamo un "enterprise bus" enorme, che genera e necessita di eccellenze.


cosi', riassumo la mia opinione: allo stato dell'arte dell' IT, e' possibile , fattibile tecnicamente , e probabilmente economico (rispetto ai costi attuali) centralizzare i dati di  poche decine di milioni di persone  (~60 milioni di italiani) in un solo framework centralizzato almeno sul piano logico (non necessariamente su quello fisico, vedi georidondanza).

Se anche non si arrivasse a questo, e' sempre piu' semplice farlo in futuro se tutti gli enti hanno gia' standardizzato processi, formati e software.

La proposta quindi ha senso e POTENZIALMENTE offre grandi opportunita'.

L'implementazione, tuttavia, e' il punto cruciale: se viene eseguita al meglio dell' Italia (vedi alla voce IXV[link] ) puo' essere un momento di svolta. Se invece viene eseguita alla <gli hacker hanno cancellato la multa del sindaco> allora peggiorerebbe la situazione, perche' quando un sistema e' inaffidabile e bisogna controllare, ricontrollare e duplicare tutto a manina, 8084 persone in 8084 edifici funzionano persino meglio.

Sfortunatamente, l'emendamento di Quintarelli non vincola l'esecuzione del progetto.


BMW, M2M &co.

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A volte succede che faccia un post specifico sul mio lavoro specifico. Come sapete oggi mi occupo di M2M, (Machine to Machine), nome reale di quello che vi vendono come "Internet of Things" o se preferite "Industrial Internet" , a seconda di chi siate. Oggi voglio parlare dell' hack del sistema M2M (ConnectDrive)  montato sulle automobili BMW, come si scrive qui: http://www.heise.de/ct/ausgabe/2015-5-Sicherheitsluecken-bei-BMWs-ConnectedDrive-2536384.html 
Se tenete conto che heise.de e' un pochino IL giornale di informatica tedesco, si tratta di una figura che BMW avrebbe voluto evitare.

Eppure, se leggete attentamente l'articolo, la colpa NON e' di BMW, ma di altri.

Partiamo da un'ipotesi di base.


BMW produce automobili.


Piu' che "ipotesi" la definiremmo un fatto, dal momento che e' innegabile. E' vero che - ci ho avuto a che fare - i signori di BMW hanno quel tot di hybris che li porta a pensare che - se fanno qualcosa - verra' bene quanto una BMW, perche' a farla sono <quelli di BMW>.

Ok, il successo puo' dare una visione del mondo distorta. 

Ma rimane un punto: le auto di BMW usano diverse catene di servizi che BMW non possiede. BMW non possiede aziende petrolifere, non possiede aree di servizio, non possiede strade ed autostrade.

E' vero che il motore di BMW utilizza la benzina, ma questo non significa che BMW sappia fare la benzina meglio di chiunque altro: significa che e' molto brava nell'usare (e quindi conoscere) la benzina che c'e'.

Ora, se BMW decide di entrare nel mondo del M2M, puo' fare due cose:

  • Disegnare e costruire una rete di telecomunicazioni sicura, onnipresente (o presente almeno ovunque voglia portare un'automobile) , dotarsi di un backend M2M da loro stessi costruito, e sulla base di queste specifiche disegnare ConnectDrive. 
  • Oppure puo' andare da una grossa, gigantesca telco e comprare il servizio. In tal caso BMW si accordera' sugli SLA con la telco X, misurera' dei KPI, e specialmente integrera' il loro sistema con il sistema di backend - e con la rete della telco, se necessario adattando l'auto alla telco.

Perche' ho scritto "adattare l'auto alla telco"? Perche' BMW fa auto, non fa telco. Se una telco SERIA si butta nel mondo M2M, avra' cura di costruire un ecosistema, o almeno un framework di servizi, del quale fornira' l'interfaccia a chi si vuole connettere.

Perche' deve farlo la Telco?

Deve farlo la telco perche' la telco , di mestiere ,  fa... la telco.

Certo, BMW puo' investire e costruirsi il suo settore di eccellenza TLC, ma il mondo M2M e' fatto di vending machine, di allarmistica, di sensori per caldaie, di sensori per stampanti , di sensori per catini di fermentazione per la birra, di agroinformatica, e chi ne ha piu' ne metta. 

Non tutte queste ditte possono  ogni volta costruirsi le competenze e lo know how: cosi' come BMW non ha dovuto inventare la benzina BMW , ma si e' basata su quella presente in rete, ovviamente TUTTE le aziende del mondo M2M andranno ad usare gli enabler che ci sono.

Per questa ragione dico: non date la colpa a BMW. Sicuramente BMW ha peccato in due diligence non assumendo un'azienda di consulenti che, da terza parte, facesse un auditing del sistema. E ripeto: da terza parte. Ma qui siamo nel mio mercato, quindi non voglio parlare pro domo mia, o almeno dare il sospetto di farlo.

Ma la mancata Due Diligence di BMW non spiega nulla. Per un motivo.

Supponiamo che la telco X si butti nel mondo M2M. Se vuole farlo IN MODO SERIO, avra' cura di costruire una rete ad hoc - perlomeno, una rete capace, adeguata e dedicata  per un settore che ha esigenze diverse dal settore telco/consumer e telco/enterprise(1) - e di costruire un framework adeguato, del quale fornira' le specifiche di interfaccia, se preferite delle API, anche se il termine non e' del tutto corretto.

Ora, se <io telco> ho una rete che si propone di collegare N-mila entita' M2M, devo fare protezione dell'endpoint. Perche' la rottura di un endpoint mette in pericolo TUTTI gli altri endpoint. Devo cioe' preoccuparmi del fatto che un endpoint bacato o vulnerabile non permetta ad enti ostili l'accesso alla mia rete. 

I casi sono tre: 

  • faccio io scatoline sicure che fornisco ai miei clienti
  • o compro una ditta che fa hardware e vendo una scatolina a chi vuole usare i miei servizi.
  • o sottopongo ad auditing eventuali scatoline che il mio cliente si costruisce in casa.
  • o fornisco servizi di consulenza a chi vuole costruire scatoline in casa

that's it.

Forse voi crederete che quell'articolo parli della vulnerabilita' di Connect Drive di BMW. Palle.

Quell'articolo parla della vulnerabilita'di una rete mobile M2M, e di un backend M2M, al quale potrebbe essere connessa <qualsiasi cosa piu' pericolosa di una BMW>, quale una fabbrica di prodotti chimici a due km da casa vostra: e' sempre M2M.

Ok, ok. Siccome lavoro nel mondo telco forse sono piu' critico verso la telco, perche' non vedo la problematica dal lato <io faccio automobili>, mentre la vedo molto bene dal lato <io faccio telco>.

Ma rimane il fatto, e questo e' un fatto, che la scatola bacata sia connessa ad una rete mobile. Rete mobile che appartiene ad una telco.  La quale non si e' accorta di un ammasso di "bad practices" da far paura.(2) Quando <io hacker> ho craccato la scatoletta di BMW, posso attaccare il sistema di BMW, e' vero.  Solo quello. 

O no? Siamo sicuri che una rete che non valida l'integrita' degli endpoint esponga solo il cliente che ha un cattivo endpoint? E cosa lo garantisce, in una rete che non valida l'integrita' degli endpoint?

Se la rete M2M scade nella validazione dell'endpoint, come e' possibile affermare con certezza che scada SOLO nel caso dell'endpoint di BMW, e non di <qualsiasi altra cosa  sia attaccata alla rete>? Chi mi dice, cioe' , che dopo aver smontato una BMW per avere accesso alla rete in questione, non si decida di attaccare qualsiasi altro bersaglio, compresa la "Cianuro Satanico Antipatico INC.", a due km da casa vostra?

Parliamo dopotutto di dispositivi di rete, come i GRX, che hanno latenze incredibilmente basse e velocita' molto alte: un endpoint non validato che mi entra in rete puo' fare sfaceli, perche' puo' attaccare milioni di bersagli in meno di un secondo.

Certo, spegnere il motore a mezzo milione di automobili puo' causare disastri. E' un attentato terroristico non da poco. Ma far saltare in aria gli impianti di 1000 "Cianuro Satanico Antipatico INC" e' una mezza apocalisse: se l'utente potrebbe in teoria togliere ConnectDrive la possibilita' di spegnere il motore, e otterrebbe una comune auto che si spegne quando l'autista fa qualcosa, la "Cianuro Satanico Antipatico INC" non puo' esattamente rimuovere i dispositivi di controllo dall'impianto cosi', da un giorno all'altro.

Che cosa intendo dire?

Se assumiamo che BMW, per avere copertura GSM ovunque le auto vadano, si sia accordata con uno (o piu') dei grandi Tier 1 del mondo M2M, otteniamo che:


Almeno UNA  delle telco  Tier 1 del mondo M2M ha costruito una rete che NON valida l'integrita' dell'endpoint, e la sta proponendo ad aziende come BMW, consentendo a chi rompa l'endpoint  di attaccare qualsiasi scatola connessa alla rete. Questa connessione viene fornita senza offrire consulenza o almeno auditing per la protezione dell'endpoint. 

Quante altre aziende sono connesse a questa rete M2M? Non lo sappiamo. Forse la "Cianuro Satanico Antipatico INC.", a due km da casa vostra, ha gia' connesso i suoi sistemi di controllo di processo con il suo helpdesk in Sarkazzistan, usando proprio quella rete.

Questo e' il punto per il quale dico di non leggere l'articolo di Heise.de facendo caso a BMW. Perche"'il problema e' ENORME, e BMW e' solo un tassello. Pericoloso, certo. Grande, certo. Inaspettato, certo, visto il blasone della casa. 

Ma il VERO problema  esposto in quell'articolo e'una gigantesca rete dedicata ad M2M che non valida l'integrita' dell'endpoint.

A quella rete potrebbe essere connessa la Cianuro Satanico Antipatico INC, cosi' come il vostro ospedale. Cosi' come un numero di emergenza. Certo, ci saranno anche i riscaldamenti domestici - il che trasforma il nostro hacker in un potenziale Nerone - e si, magari anche i distributori automatici di merendine.  E non valida l'integrita' dell'endpoint.

Capite ora perche' dico che il problema NON e' di BMW, ma di chi consente di connettere quella scatoletta di BMW ad una rete che ospita anche la "Cianuro Satanico Antipatico INC", a due km da casa vostra?
Basta un allarme artificiale per causare lo sversamento di <porcheria chimica verdegialla> nel vostro fiume preferito, per dirne una.

E allora la seconda domanda e': 

Passi che usiamo frequenze a 2.4Ghz, quelle del legame idrogeno-ossigeno, per le telco. Certo, se piove si accorcia la copertura, la nebbia ferma le onde, ma ok. Passi che ci mettiamo anche sopra le reti M2M , senza mettere in vendita altre frequenze meno schifose della 2.4Ghz. MA ALMENO UN POCHINO DI CONTROLLO GOVERNATIVO, UNO STRACCIO DI NORMATIVA SULLA SICUREZZA MINIMA, NON SI PUO' AVERE?
O aspettiamo che la Cianuro Satanico Antipatico INC scarichi < porcheria chimica vedegialla> in qualche fiume, o peggio in aria, per agire?



(1) No, chi si illuda che "quelli di telco/enterprise si occupano gia' di grandi clienti con SLA difficili quindi sono adatti ad M2M" e' un illuso. Il problema e'"chi termina il traffico". E nel mondo telco/enterprise e' comunque un umano. Nel M2M abbiamo una macchina da un lato ed una macchina dall'altro. Problema totalmente diverso, perche' la macchina non ha "il piano B".

(2) Per chi non legge i tedesco, passiamo da richieste GET / fatte in chiaro ad algoritmi di cifratura noti come algoritmi deboli, sino a chiavi salvate nel terminale anziche' nel backend.

Troll di stato?

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I troll sui siti web o sui grandi social network non sono un problema di oggi, dal momento che il fenomeno risale fino alle prime BBS della storia. Il problema di oggi sta nel fatto che i troll singoli sono relativamente pochi, mentre ci sono alcuni gruppi organizzati. Vorrei cosi' parlarvi di un esperimento interessante che ho condotto usando un account su un social network creato ad hoc , in modo da commentare in un giornale mainstream. Dico esperimento interessante perche' i troll italiani, oggi, hanno una strana caratteristica: sono al servizio dello stato.

Andiamo all'esperimento: si tratta di usare qualche API capace di geolocalizzare degli IP,  e di raccogliere i suddetti IP.

Per prima cosa, la API:

Posto uno screenshot:


come vedete, basta inserire un IP e fare una CURL per avere indietro una struttura che contiene l'IP, l'eventuale hostname, la citta', la regione, eccetera.

Chiaramente potete fare lo stesso esperimento col browser, cliccando su http://ipinfo.io/217.6.232.255 oppure su http://ipinfo.io/217.6.232.255/city se volete ricevere indietro solo la citta', per esempio. Usando  http://ipinfo.io/217.6.232.255/loc otterrete le coordinate, etc etc etc.

Detto questo e' facile usare una trappola. Avendo un sito web con un apache, gli si poggia un'immagine che si include nella pagina del vostro profilo. Dopodiche', chi visita il vostro profilo legge l'immagine. E avete il suo IP.

Avuto l'IP, scriptarlo per ottenere la distribuzione di utenti non e' difficile.

Cosi' pe run paio di giorni ho imperversato su quel giornale, stroncando una specifica propaganda. 

Vistisi attaccati cosi' duramente, i nostri eroi (circa 100) hanno immediatamente cliccato sul profilo, lasciandomi il loro IP.

Beh, la loro distribuzione era, all'incirca:

  1. 56% Roma
  2. 44% Milano
Certo Roma e Milano sono due citta' popolose, ma anche Napoli, Palermo e Torino lo sono. Come mai erano a zero? Uhm. 


Andiamo al secondo test di questo esperimento. Ad un certo punto , quando hanno esaurito gli argomenti sono passati all'attacco alla persona - il che denota un certo tipo di appartenenza - ma la cosa buffa e' che all'ennesimo attacco ho detto "sono un giornalista tedesco e sono qui a raccogliere evidenze sul fenomeno X in Italia". Ho avuto cura di modificare il falso profilo inserendo come datore di lavoro un grosso gruppo editoriale tedesco, e tanto e' bastato.

Spariti.

Cento e rotti commentatori spariti nel nulla.

Ora, cosa mi dice questo? Se io dico qualcosa , per quanto terrificante, ad un gruppo di cento persone sconnesse, i piu' aggressivi mi assaliranno ancora di piu', i meno aggressivi abbasseranno il profilo e continueranno magari a postare senza rispondermi, e poi ci saranno anche quelli che scappano.

Ma loro sono spariti tutti nel nulla. Questo significa che c'e' un unico comando, che ha ordinato a tutti di tacere. E' assolutamente improbabile che tutti scompaiano lo stesso giorno.

Cosi', approfittando della noia e di qualche giorno che ho preso per degli esami clinici, ho raccolto il loro testo e ho cercato le parole piu' importanti. Ed e' molto interessante, perche' sono uscite alcune parole abbastanza inconsuete.

Ora, se qualcuno usa delle parole inconsuete o desuete, qualcun altro che non capisce cerchera' di capire cosa vogliano dire. E come fara'? Beh, magari andra' su google e fara' una ricerca.

Cosi' sono andato su google trends, e sono andato a vedere chi ha chiesto queste parole, e da dove.

Risultato, indovinate un pochino?

Ancora Roma e Milano. Nelle stesse proporzioni.

Andiamo agli IP. Come vedete, c'e' un "Org" tra le informazioni ritornate nella struttura di cui sopra. Da che organizzazioni venivano quei ~100 personaggi?

  1. Enti pubblici.
  2. Aziende col sito web inesistente.
quasi sconosciuti gli IP residenziali.

Allora, tutto questo mi ricorda qualche cosa. Se andiamo al linguaggio, essi erano divisi in due "specialita'". Normalmente i romani fingevano di essere "estrema sinistra" , mentre i milanesi erano tutti "cattolici teocon", ovvero bigotti.

I primi parlavano come un incrocio tra Nanni Moretti, i comitati leninisti e Vendola sodomizzato da un toro, i secondi parlavano come Ferrara che fa il Teocon durante la propria impiccagione. In entrambi i casi, pero', avevano la stessa caratteristica: usavano un linguaggio di 20 anni fa.

Parlavano come parlavano i centri sociali 20 anni fa. Ma questo non e' possibile: in qualsiasi gruppo umano il linguaggio cambia nel tempo. E i centri sociali non parlano piu' cosi'. 20 anni fa i centri sociali erano assolutamente contrari ai computer e alle reti telematiche - dominio quasi esclusivo dei neonazisti -  oggi sono tutti a fare il Linux day. 

Stessa cosa coi cattolici estremisti: 20 anni fa non parlavano come oggi, era ancora una fase nella quale cercavano di evitare l'idiosincrasia. Il loro linguaggio si e' evoluto nel tempo.

Ma questi ~100 che parlavano, erano fermi a 20 anni fa.

Immaginiamo un Ispettore. Un Ispettore ha circa 40 anni fa, e le ultime volte che si e' davvero infiltrato in alcuni ambienti risale ai primi anni della sua carriera. Adesso, visto che e' quello intelligente, lo hanno messo a lavorare in ufficio. Su Internet.

Allora, io sospetto che ci siano due gruppi di "polizia della Rete", i quali se ne vadano in giro a seminare odio. Il loro obiettivo nel fomentare gli animi e' quello di far emergere le teste calde, o infiltrarvisi. Nel fare questo su giornali nazionali, pero', ottengono di influenzare l'opinione pubblica, ma non se ne curano. 

Questi signori hanno pero' una paura folle di essere citati dalla stampa, specialmente quella di altri paesi, al punto da tirare giu' la testa tutti insieme appena appare un giornalista straniero. Senza nemmeno controllare se sia davvero un giornalista straniero.

Essi sono quelli che vengono chiamati "Troll" da Grillo, e sono i guastatori di qualsiasi comunita' online che si proponga di diventare una forza politica o meno. Non devono consentire ad un qualsiasi gruppo online una vita serena, senza litigi o semplicemente proficua.

Hanno due sedi: Roma la piu' grossa, e Milano meno grossa. I romani si fingono normalmente comunisti, i milanesi conservatori. Trollano i commenti e le bacheche riempiendole di falsita', normalmente odio xenofobo. Perderci tempo non serve a nulla, visto che sono pagati per fare quel lavoro.

Sul fatto che le redazioni dei giornali infestati non ne sappiano nulla, invece, non scommetterei troppo.

Ah, si.

Leggono pochissima  fantascienza.









Guerra in Libia?

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Prima di dire cosa penso di questa cosa, voglio chiarire una STRONZATA scritta dai giornali italiani: le motovedette della "Guardia Costiera" SONO inquadrate nella Marina Militare e sono ARMATE. L'equipaggio non ha armamento individuale, e' vero, ma i CP901-906 hanno l'arma di reparto. Che e' un 25/80 a tiro rapido, Oerklikon, asservito al radar. Quindi non e' vero che "siano disarmati".


I problemi magari sono altri. E cioe' che sparare con proiettili da 180 grammi su un barcone pieno di gente la riduce in marmellata, e siccome  il 25/80 e' guidato dal radar, non spara troppo vicino e se spara e c'e' qualcuno in mare attorno , diciamo gente che gli scafisti hanno gettato in mare,  lo riduce, come sopra, in marmellata.

Inoltre, dopo la storia dei Maro' Indiani, nessuno nella Marina muovera' mai un dito , nemmeno se sul barcone ci fosse Satana Pirata Jihadista in persona. Perche' sparare per poi venire consegnati ad un tribunale come criminali e' una cosa che nessuno vuole.

Detto questo, andiamo al problema.

Il problema Libia e' lo stesso del Problema ISIS, e ha molte cose in comune ANCHE con la crisi in Ukraina.

Perche' ci metto l' Ukraina dentro?

Semplice.

Immaginate di avere DUE soli metodi per rimuovere un governo, piu' o meno legittimo, per motivi diversi. 

Il primo consiste nella "rivoluzione colorata", cioe' in una quinta colonna che penetra la societa' avversaria sotto forma di partiti politici, associazioni culturali &co, e poi alla fine produce un'onda di folla. La seconda fase consiste in mercenari pagati per travestirsi da governativi ed aprire il fuoco sulla folla. La terza fase e' quella che trasforma la folla in una potenza imbestialita, dal momento che crede di essere bersagliata dal governo.

Questa roba ha funzionato bene per diverse volte, ma poi ha mostrato un piccolo problema: nel periodo di incertezza che segue, il paese puo' essere INFILTRATO da una terza potenza, che ne prende facilmente il controllo.

E in questo, Ukraina e Libia raccontano esattamente la stessa storia, cambia la potenza in gioco.

Che altre alternative avete , allora?

Avete la guerra moderna, cioe' una guerra combattuta principalmente dall'alto , che colpisce i centri nevralgici e abbatte qualsiasi struttura governativa. Sembra efficiente, ma per ricostruire le strutture colpite e rimettere in efficienza un governo che controlla il territorio servono anni.

In quegli anni, forze nemiche possono infiltrare la societa' e prenderne il controllo. E' il caso di Iraq/ISIS e Afghanistan.

Quindi, se togliamo questi due metodi, cosa vi resta?

Risposta. Niente.

Il vero problema dell'intervento militare in Libia e' che il mondo militare occidentale NON ha una strategia risolutiva. In Libia non si puo' fare una rivoluzione colorata, e il governo di ISIS e' cosi' primitivo che non necessita di molte infrastrutture sensibili. Quindi non funziona nemmeno la seconda opzione.

Allora, rimane l'estrema ratio: "finanziare/armare" una fazione di oppositori locali capaci di tenere a bada i cattivi. Peccato che non funzioni, ed in questo il fallimento curdo e quello somalo insegnano abbastanza. 

Tolte queste tre vie, cosa resta?

L'unico esempio e' l'intervento militare francese in Mali. Con 2000 uomini hanno ricacciato indietro gli Jihadisti, con una campagna veloce e violentissima, condotta insieme ai locali.

Ovvero, un intervento campale, basato su una dottrina estremamente penetrante, sul raggiungimento degli obiettivi in pochi giorni, sulla loro rapida conquista, e sulla ritirata altrettanto veloce.

Peccato che in Libia non si possa fare. Solo liberare Tripoli, che e' una citta', ed e' piu' grande di timbuktu ,  lottando porta a porta e' un progetto che e' tutto tranne che veloce, rapido e poco rischioso.

Inoltre, occorrono i legionari francesi. E l' Italia non li ha.  E neanche ha qualcosa di simile. Ma neanche lontanamente: un corpo con un cordone ombelicale logistico cosi' rapido nel dispiegarsi e cosi' lungo non esiste. Fatevene una ragione.

Quindi, in definitiva, l'azzardo deriva dal fatto che non esiste nessun sistema noto E applicabile dalle forze armate italiane.

Dall'altro canto, la consistenza dei cosiddetti guerriglieri ISIS non e' molto rocciosa. Si, sono crudeli coi civili, ma questo puo' farlo qualsiasi mafioso. E' bastato che il PKK turco appoggiasse i Peshmerga per infliggere sonore batoste allo stato islamico, e parliamo del PKK, non dei marines.

Adesso andiamo al dunque: quando si inizia una guerra, serve sapere due cose. Cosa si vuole ottenere, e come si vuole ottenere.

La domanda e': che cosa si vuole ottenere? 

Se si vogliono solo cacciare gli islamisti dalla Libia, si avra' una guerra infinita. Torneranno di continuo. La stessa popolazione che sta a guardare quando arrivano i tagliagole di ISIS, insorgerebbe con una ferocia mostruosa vedendo gli italiani. E non per il passato coloniale: perche' i loro preti di merda hanno paura che gli si porti la democrazia, sistema nel quale puoi dire al prete di merda "dici delle scemenze, idiota!".

Se ci fate caso, quando in Iraq c'erano gli americani, la popolazione faceva DI TUTTO pur di ostacolarli, di farli saltare in aria , di sparargli addosso, di rendergli la vita impossibile. A MIGLIAIA si sono arruolati contro gli americani. Ma adesso che sono sotto il pericolo di ISIS e sotto quello degli sciiti iraniani, che fanno? Niente. Non si arruolano, non protestano... niente.

Rassegnamoci a questo fatto: sono popolazioni che desiderano il male. Desiderano vedere gente sgozzata e bambini che muoiono in guerra. Per qualche motivo, gli dispiace meno un jihadista che sgozza un bambino , che un marine al posto di blocco che non fa niente. Questo e' il punto, ed e' inutile girarci attorno: non combattono l' ISIS con un decimo dell'intensita' con cui hanno combattuto l'occidente. In IRAQ gli americani hanno lasciato 4000 uomini. Ancora mancano all'appello i 4000 guerriglieri di ISIS uccisi da "insorgenti locali".

Se pensate di andare in Libia e venire applauditi perche' portate la democrazia, la pace o la giustizia, scordatevelo: avete a che fare con un popolo di sottosviluppati sovraeccitati che non vuole ne' giustizia, ne' pace ne' democrazia. 

Il comportamento dei loro religiosi, poi, e' del tutto inaffidabile. Quando parlano con le telecamere occidentali fanno i "moderati" perche' pensano che tanti polli in occidente amano credere nell'esistenza di qualcosa senza averne alcuna prova. Ma quando poi parlano con la loro gente , parlano di guerra santa e di arruolarsi nell' ISIS.

Quindi, anche se riusciste ad espugnare Tripoli , poi in breve tempo ogni moschea diventerebbe un centro di arruolamento, e in tre mesi sareste punto a capo.

Quindi, la domanda rimane: che cosa volete fare in Libia, di preciso?

Seconda parte: ammesso di sapere cosa si voglia fare, nessun modello militare moderno dell'occidente funziona. Certo, l'occupazione in stile 1943 funziona. Ma non funziona la guerra dall'alto.

Non funziona piu' perche' lascia il territorio nelle condizioni per le quali i fanti armati con armi individuali e divisi in piccole unita' prendono il controllo del territorio.

Le strategie militari occidentali , riferendomi a quelle moderne, non sono efficaci contro quel modello di espansione.

Non funzionano le primavere colorate, che lasciano un paese nel caos, prono ad infiltrazioni.

Non funziona il finanziamento di fazioni ostili, perche' conducono ad una guerra civile, che lascia un cumulo di macerie, che vengono poi colonizzate dagli invasori esterni.

Non funziona la guerra moderna dall'alto, lo Shock&Awe, perche' alla fine della campagna militare l'assenza di strutture governative rende facilissimo infiltrare la societa' come fa ISIS.

L'unico successo noto e' dei francesi in Mali, ottenuto mediante un corpo coloniale.

Questo fatto e' IL problema che dovete risolvere se volete intervenire in Libia.


AVETE UN CORPO MILITARE CON ESPERIENZA COLONIALE?


Se non lo avete, potete anche smettere si cianciare di interventi militari.



Ma anche se lo aveste e fosse vittorioso, il califfato si sta espandendo in molti posti contemporaneamente. Quindi non serve vincere su un solo fronte.

Il mondo deve rendersi conto di avere tre problemi: il riscaldamento globale , Ebola e l' Islam. E per eliminarli, occorre un intervento estensivo e massiccio. Altrimenti, si mettono solo delle toppe.




I can break rules, too.

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Una delle caratteristiche del "ritorno di fiamma" della diatriba Über-Tassisti consiste nello svolgersi proprio nella zona che definirei "grey area" della legalita'. Ed e' importante per una ragione: fa capire come quella grey area possa diventare, da vantaggio per una categoria di privilegiati, una catastrofe per una categoria. E di diatribe sulla grey area ne vedremo anche, in futuro, nel mondo della "Sharing Economy", non appena diventera' economicamente rilevante.


Faro' prima un esempio semplice: i negozi che non facevano la ricevuta. Barbieri, dentisti, eccetera.

Inizialmente questa "grey area" legata al fatto che sia impossibile controllare sempre tutti ha beneficiato enormemente le categorie coinvolte. I negozi non facevano lo scontrino e zac, unico caso al mondo, in Italia "negoziante" e' automaticamente "ceto medio", mentre altrove , quasi ovunque, e'"working class".

Anche il lavoro nero e' una cosa simile: tantissime imprese italiane arrivano , fanno lavorare gente in nero, e puf: imprenditore e' improvvisamente sinonimo di "ricco" e non di "persona che si fa un culo quadro".

Arriva poi una marea di immigrati. I quali sanno fare lavoro nero in maniera molto superiore e redditizia - a chi nel pratese si lamenta dei cinesi abusivi chiedo se loro non abbiano mai fatto lavoro nero, ma proprio mai mai mai - allora ecco che scoppia la rivolta.

Se andate a parlare con quelli coinvolti, vi dicono che loro si, facevano lavoro nero, ma "mica come quelli li', perdio!". Insomma, loro "assumevano" due o tre lavoratori in nero e per qualche tempo, mica come i perfidi cinesi che hanno il 90% dei lavoratori in nero il 100% del tempo.

Lo stesso dicasi per i parrucchieri: ogni singolo parrucchiere in Italia aveva il giorno di finta chiusura, il lunedi'. Il lunedi' era il giorno in cui il parrucchiere ti veniva a casa, 100% in nero.  

Adesso arrivano i cinesi e creano dei parrucchieri a domicilio che lavorano sempre in nero, e arrivano a casa, dietro chiamata, con liste che si diffondono mediante passaparola. Il primo arriva e suona, ma non fa nulla: la collega con le cose sta arrivando. Questo serve a controllare che non sia una trappola. Poi arriva la ragazza e fa il lavoro.

Ora, ci sono cose in comune tra questi due fenomeni?

Si: entrambi si svolgono in una presisa "grey area". Quella nella quale mancano i controlli, quella nella quale "e' impossibile controllare tutti", e cosi' via. La sola differenza e' che qualcuno ha industrializzato l'uso della grey area. 
In pratica, prima la legge si violava secondo un codice di comportamento, che pero' escludeva i controlli. Come li escludesse non e' rilevante, se si trattasse di tagliare gratis i capelli ai finanzieri e alle loro mogli, piuttosto che rifilare qualche "falso come vero" - tanto l'azienda tessile era sempre la stessa che produceva il vero - , il problema e' che questa grey area era stabile.

In definitiva:

  1. Si crea , in passato, una grey area nella quale non ci sono i controlli.
  2. Si crea una "customary law", che disciplina l'uso "ragionevole" di tale grey area.
  3. Si crea una "piccola corruzione diffusa" che pone la gewy area al di fuori dei controlli.
  4. Arriva uno straniero che opera in maniera industriale nella grey area, a prezzi migliori.

 l'avvenimento numero 4, di per se', non e' altro che la conseguenza di un'apertura del mercato. Ma non e' piu' o meno illegale di quanto succedesse prima. E' semplicemente privo della "customary law", quella regola non scritta ma scolpita nei costumi , secondo la quale "qui dobbiamo vivere tutti".

Il problema della Malvagya Multinazionale e' che sfrutta la "grey area" , ma non segue la "customary law" secondo la quale "qui dobbiamo guadagnarci tutti".

Il problema del tassista era questo: nonostante il fatto che il comune NON venda la licenza, continuavano a vendersi - in maniera esentasse, cioe' con pagamenti in nero - licenze che per legge non valgono nulla. Il valore era tale da costituire una "pensione", il che significa circa 250.000 euro.

In piu' molti tassisti fanno da "cavallini" per "pacchetti sospetti", per "signorine discinte", ed altro. Anche in questo caso, non ci sono molti controlli.

Qual'e' il problema? Il problema e' che ora arriva qualcuno che si inserisce in questa zona grigia. E dico problema non perche' anche Über Pop faccia quelle cose: lo dico perche' , anche se fosse vero che legalmente sono tassisti abusivi, la carenza di controlli sui tassisti non consente delle verifiche certe.

Ed e' qui il punto, che vale anche per gli immigrati che lavorano in nero. Quando una categoria ha ottenuto - con vari metodi - di rendere inesistenti i controlli, puntualmente si mette a strillare "e' illegale" contro il nuovo arrivato.

Il guaio e' che , anche se i tassisti di Über Pop fossero abusivi, per ANNI ED ANNI si e' creata una zona d'ombra senza controlli, nella quale "hanno vissuto tutti". Adesso che arriva Über, se cominciassero dei veri controlli a tappeto, si scoprirebbe un vaso di pandora fatto di TUTTE le cattive pratiche ormai consolidate.

Se oggi si chiedessero "controlli fiscali a tappeto" su tutti i tassisti, bisognerebbe poi tracciare i 250.000 per la licenza, occorrerebbe poi tracciare tutte le corse in nero: se io ti fermo e ti controllo per sapere che non sei un abusivo, posso poi incrociare i tuoi dati - le chiamate ricevute dal radiotaxi - con il tuo fatturato dichiarato.

Se io ti fermo per controllare che tu non sia un abusivo, andro' poi a trovare i 3-4 cellulari che come tassista hai a bordo, e posso verificare che tu non prenda corse "strane" usando quelle utenze.

A questo punto, e' chiaro che gli eventuali "controlli stretti" si potranno fare, ma... ovviamente SOLO su chi usa Über. Allo stesso modo, gli stessi imprenditori che usano manodopera cinese in nero andranno a chiedere piu' controlli sulla manodopera in nero, ma SOLO sulle fabbriche dei cinesi.

Il risultato di tutto questo e' che i tassisti possono si' scendere in piazza chiedendo "piu' controlli", ma non possono chiedere DAVVERO molti controlli. Possono chiedere solo "alcuni specifici controlli". 

Cosi' come i parrucchieri possono chiedere controlli contro i parrucchieri a domicilio, MA NON IL LUNEDI', visto che il lunedi' lo fanno anche loro. 

Il guaio di questi meccanismi viene quando mezzo paese vive in una zona grigia. 

Prendiamo per esempio un servizio per cellulare che dica "trova il tuo idraulico" (non so se esista, ma supponiamo che esista). Cosa impedisce al pensionato con capacita' idraulica di infilarsi nel servizio e farlo in nero? Niente. Ma adesso chiediamoci: puo' l'idraulico italiano INSISTERE TROPPO per avere piu' controlli fiscali? No. Dovra' dire "la finanza controlli la app!". Ma non possono dire "la finanza controlli gli idraulici!". 

Vexata quaestio: perche' queste zone grige non sono mai state invase prima? Non sono mai state invase prima perche' gli accordi erano tribali. LA data tribu' del dato posto si riuniva e stabiliva una "customary law" , su come sfruttare la zona grigia " e viverci tutti". Se anche qualcuno veniva da fuori, si trattava di qualcuno che arrivava da una citta' diversa: ok, al tassista capitava il cliente pazzo che lo portava in una citta' diversa. Al parrucchiere magari capitava la vecchia cliente che era in un paese diverso e lo voleva a casa. Ma erano numeri piccoli. Ok, capitava UNA volta.

Ma qui arriva il mercato aperto: ti arriva Internet e ti piazza lo "straniero" in casa. E non una sporadica volta: lo fa in maniera industriale.

Un altro esempio e' Airbnb, e la sua controparte sessuale Airsnb. Se gli alberghi possono chiedere piu' controlli - ma sino ad un certo punto perche' anche loro hanno i loro begli scheletri negli armadi - le prostitute "regolari" non possono farci niente, con la marea di donne e ragazzine che sta per invadere l'italia con Airsnb. 

Qui si parla di un settore che si e' lasciato proliferare nell'illegalita' completa, e che presto si trovera' a chiedere "controlli" per una attivita' che d'altro canto e' a sua volta vietata. 

Tutto il rumore che si sta sentendo di nuovo , riguardo ai tassisti che strillano contro l'illegalita', consiste proprio in questo: possono chiedere ALCUNI controlli, ma non possono chiedere TUTTI i controlli, per non venirne falcidiati.

Questa debolezza e', oggettivamente, il loro limite. 

Lo stato , poi, non ha grossi interessi a proteggere i tassisti. In un momento di penuria di soldi, lo stato preferisce una Über che paga le tasse con la precisione di un calcolatore che registra ogni corsa ed il suo prezzo, piuttosto che la "manica larga" dei tassisti.

La verita' , vista dal punto di vista dello stato, e' che se tutti i tassisti usassero Über, le entrate fiscali salirebbero, dal momento che Über (a maggior ragione sapendo di essere nel mirino) registra OGNI transazione economica. Ha senso, per lo stato, tifare per i taxisti?

Ovviamente, il concetto di "prezzo della zona grigia" e' spaventoso in un paese ove le zone grigie sono tante. In una riviera come quella adriatica, fatta di affittastanze "diversamente legali", quanto spazio c'e' per AirBNB?

E secondo voi, gli affittacamere "la ricevuta te la faccio alla fine" , si metteranno mai a chiedere "controlli a tappeto?". Ovviamente no. Si limiteranno a chiedere "ALCUNI" controlli, ma non TUTTI. 

Anche qui , poi , per il governo si pone il problema fiscale: allo stato conviene avere milioni di appartementi in nero, oppure un intermediario che ha un database di transazioni verificabili? Ovviamente, conviene la seconda.(1)

Finisco dicendo due parole riguardo alla "Sharing Economy". Anche in quest'area , ci sono diverse "zone grige". Tutte quelle cose che sapete fare ma non POTETE fare per i prezzi, irragionevolmente alti, delle attrezzature. Potreste fare N professioni, volendo, ma scoprirete sempre che il tale aggeggio richiede una spesa iniziale enorme.

Ma potreste affittare il tale aggeggio.

Anche qui, il problema esplodera' quando la lobby del "tale aggeggio" , che oggi guadagna in nero, e gode di qualche "zona grigia", si trovera' ad avere contro gente che affitta il tale aggeggio per qualche ora.

Vi faccio un esempio: il parcheggio dell'auto. Supponiamo di poter prenotare un parcheggio , in un garage privato (una qualsiasi famiglia ove uno va al lavoro in auto e torna alla sera. Ha il garage vuoto per tutto il giorno) usando una APP. Niente di che, ma che succede ai parcheggiatori abusivi sparsi ovunque?

Eh, bella domanda. Succedera' che i parcheggi LEGALI scenderanno in piazza, chiedendo maggiori controlli, ma poi i parcheggiatori abusivi si troverebbero presi di mezzo.

Ma oggi come oggi per fare il parcheggiatore occorre uno stabile con sotterranei, alcune misure antincendio, eccetera. Mentre molti in citta' hanno il proprio garage. 

Un altro esempio sono le attrezzature per catering e ristorazione: potreste anche produrre roba da vendere sul vostro social network, ma siccome vi arriva un ordine ogni tot, come fare con le attrezzature? Se volete "organizzare serate", come potete fare? Sinora la soluzione di non farlo, ma  "http://www.progettonoleggio.com/ecm_categories.php?menuid=0&lngcode=it" , adesso potete.

Tutte queste cose sono sempre piu' possibili e andranno ad invadere le zone che oggi sono "diversamente sottoposte a controlli". Tutte queste grey zones sono suscettibili ad essere attaccate da questi professionisti "spot", che arrivano, lavorano due tre giorni al mese, fanno il colpo, portano a casa i loro tot euro, e sono felici cosi'.

Se pensate che la cosa sia poco rilevante, non vivete in un paese con un alto costo della manodopera, ove il fai-da-te e' diffusissimo (praticamente ogni tedesco che non viva in citta' e' una specie di falegname hobbysta) , e si sta diffondendo il lavoro "spot", basato su attrezzature in affitto.

Anche la ristorazione presto avra' le sue brutte sorprese da questo invasore web:  http://www.catering-burritobande.de

Se per esempio voglio organizzare una "serata messicana" a casa mia, non devo fare altro che cercare "burrito partyservice", e lo trovo a 5.50 euro a persona. Con dieci ospiti, mi costa 55€, (ammesso che il tedesco medio mangi SOLO un burrito, cosa che non si vede dalla DDR in qua). 

Quanto tempo passera' prima che arrivi gente che vi viene a cucinare in casa , via app, e  il mondo della ristorazione, che in Italia e' perlomeno "strano" (e lavora in una zona che definirei "grigia") si trovi contro dei fenomeni del genere?

Quindi no, il problema non e' solo dei tassisti, ma e' molto un problema italiano: e' un problema molto piu' italiano che di altre zone perche', essenzialmente, si sono coltivate e lasciate esistere troppe "grey area",  ove i controlli erano assenti per "lasciar vivere tutti".

Il guaio e' che queste zone sono, per definizione, terra di nessuno. E in queste zone vince il piu' forte. 


E la cosa certa di tutta questa storia e' la seguente: "I can break the rules, too". Significa che, laddove qualcuno oggi fa il furbo, arrivera' qualcuno che lo fa di piu', meglio, e senza la regola "qui dobbiamo viverci tutti".





(1) A patto di convincere AirBIB a pagare le tasse in Italia. Über, per dire, esistendo in Italia come figura fiscale, lo fa.

Troll di stato, II.

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La domanda "ma perche' lo fanno", rivoltami nel forum riguardo ai "troll di stato", mi ha portato lontano nel chiedermi il motivo per il quale lo stato paga un centinaio di persone per "trollare", ed e' una di quelle volte nelle quali le domande giuste partecipano alla crescita personale. Tuttavia, prima volevo raccontare cosa sia successo negli ultimi tre giorni.


Non ho mai avuto tanta coda per iscriversi al forum e per amicarmi su "tox" come in questi due giorni.

E non si tratta di una coda normale: e' stracolma di "come te" e di "anche io". E' incredibile quanta gente simile a me sia spuntata fuori in due giorni. Ora, io non voglio immaginare che da qualche parte esista un corso da "sbirro buono", dove insegnano che per avere empatia e identificazione bisogna andare dal tizio dicendo "anche io" e "come te". Non voglio immaginarlo, ma la quantita' di "anche io" e "come te" mi costringe a farlo.

Lo so, lo so: da adolescente ero letteralmente circondato dai miei sosia. A credere alle richieste di iscrizione, di gente che "anche io" e "come te", ero letteralmente circondato da gente che viveva nel mio stesso angolo di provincia e che pensava le stesse cose. E non parliamo di quanta gente - ma in questi tre giorni - se ne sia andata dal paese "per gli stessi motivi", e che "fa il mio stesso lavoro" o "ha la mia stessa storia". 

Sospetto gia' che qualcuno stia rubando il mio dna per clonarmi?

Ripeto, magari e' quello che insegnano al corso per lo sbirro buono. Pero' di solito la gente bussa alla porta del forum  dicendo "non sono d'accordo con quel che dici, ma..." . Avere in due giorni decine e decine di persone che sono d'accordo con me, sono come me, anche loro, e tutto quanto, perlomeno "fa contrasto". 

E poi, voglio dire, almeno coordinatevi. Ma quanti siete li' fuori a fare videosorveglianza IP? Ok, certo: se siete sbirri e' l'unica cosa che sapete del mondo "Machine 2 Machine", quindi potrete pure sembrare competenti. Ma il Machine to Machine e' piu' di "Sorveglianza IP" e "Telecamere". Controlliamo caldaie, refrigeratori industriali, NOC, impianti di scarico dei porti, stufe domestiche, automobili, semafori, trasponder per i tir....

Che poi questa tecnica puo' andare bene con gli adolescenti del '68 o del '77   che bramano di essere capiti da qualche figura paterna. Ma il prossimo nemico di questi agenti sara' l' ISIS. Non e' che puoi andare li' a dire "sai, da piccolo anche io volevo farmi saltare in aria tra i panozzi, al fast food" , oppure "come te, sono cresciuto in provincia di Khandhahar": anche con l'accento di Catanzaro, la pronunciate male. Questi di ISIS non sono i fricchettoni marxistitrotzkisti del 77, adolescenti borghesi mai cresciuti: sono persone cosi' abbruttite che a sei anni sulla torta avevano 95 candeline.

Detto questo, ovvero che non accettero' altri membri nel forum per qualche tempo per evitare questi paterni e comprensivi amici, andiamo al punto: perche' lo stato, o almeno alcune parti, trollano sui forum dei giornali - e dei blog - al preciso scopo di seminare odio? Che vantaggio ne hanno?

Inizialmente pensavo a chissa' quali scopi politici, ma essi richiedevano una mente politica troppo sofisticata. La ragione e' molto piu' semplice, e tocca ognuno di noi, perche' a volte ci lasciamo trascinare: seminare odio serve ad ottenere l'impunita' per gli abusi di potere.

Se un Cucchi della situazione viene ammazzato di botte dentro una caserma, negli USA succede che si rivolta una citta'. In Italia no. Perche'? Perche' Cucchi era un drogato, e noi ODIAMO i drogati. Perche' Cucchi era un tifoso (?) e noi ODIAMO i tifosi. Perche' sua sorella va in TV ed e' carina, e noi ODIAMO le ragazze carine in TV. 

Con Aldrovandi le cose si sono complicate perche' andava in TV sua madre in lacrime, e in Italia - per questioni culturali - si fa fatica a odiare una mamma in lacrime(TM). Ma inizialmente la reazioni erano quelle dell'odio: il ragazzo era uscito dal pub, e noi ODIAMO il rumore dei pub. Il ragazzo era ubriaco, e noi ODIAMO i ragazzi ubriachi. Il ragazzo aveva problemi di droga, e noi ODIAMO chi ha problemi di droga.

E cosi', se qualcuno abusa del proprio potere... vabe', ma questi ce le tirano dal manganello.

Cosi' se qualcuno spara su un manifestante, beh, noi ODIAMO le manifestazioni. E poi era un comunista, e noi ODIAMO i comunisti. E se qualcuno licenzia degli operai della FIOM, beh, ma noi ODIAMO la FIOM, e poi noi ODIAMO i fancazzisti, e quindi ODIAMO i sindacati. E quindi, se qualcuno abusa, va bene cosi'.

Quando dico che Mani Pulite ha messo in carcere 2500 persone per condannarne 500, ovvero ha incarcerato 2000 innocenti, ci sentiamo rispondere che "tanto erano socialisti", e noi ODIAMO i socialisti. Quindi, va bene cosi'. 

Una societa' piena di odio e' il lasciapassare implicito a qualsiasi abuso di potere da parte delle forze dell'ordine, dei magistrati, e dello stato in generale.

quando tutti odiano tutti, la polizia puo' abusare di chiunque.

Questo e' il motivo per il quale se Equitalia rovina una famiglia, allora molti dicono "evasori! bastardi! ben vi sta!". Sono mediamente imprenditori, e noi ODIAMO gli imprenditori. E se FIAT licenzia abusivamente dei sindacalisti, ok, perche' noi ODIAMO i sindacalisti. Quindi, il teorema e' piu' generale:

L'odio "tutti contro tutti" consente a chiunque di abusare del proprio potere.


Che sia il potere politico, quando la chiesa si mobilita contro i gay (ma c'e' sempre qualcuno che ODIA i gay!) , che sia il potere di un' Equitalia, della GdF, sta di fatto che se arriva qualcuno in divisa e spara senza motivo ai vostri vicini di casa, voi non scendete in piazza come negli USA: voi ODIATE il vostro vicino di casa, ricordate?

Ecco perche' due gruppi dello stato si prodigano per spargere odio: non ci sono sttili strategie sociali o chissa' quali piani di colpo di stato sotto. C'e' semplicemente il fatto che se tutti odiano tutti, i prepotenti fanno i propri porci comodi, senza essere disturbati.

Un esempio piu' eclatante - almeno per me, visto che ci sono stato in mezzo , e per questo parlo all'inizio di "crescita personale" - e' la storia del ragazzo di napoli ucciso dai CC perche' non si e' fermato all'alt, in tre su un motorino, senza casco e con un pregiudicato.

Ok, sono tutti crimini. Ma adesso supponiamo che li avessero fermati. Anche ad essere severi riguardo al fatto e dare una punizione esemplare ai tre, li avreste condannati a morte? Uhm. No.

MA allora perche' tutte quelle reazioni? Beh, per odio. E' facile odiare i napoletani. E' facile odiare chi va in tre in motorino. E' facile odiare il pregiudicato che fugge dai domiciliari. E' facile odiare chi non si ferma all'alt. Era poi impossibile non detestare profondamente i familiari di quel ragazzo.

Ok, quindi va bene se muore il tipo. Uhm... no. Pensandoci dopo, a mente fredda, ed inquadrando questo fatto in un fenomeno di odio piu' o meno volontariamente seminato, rimane un omicidio.

Qui siamo al punto: questi due gruppi pagati dallo stato  vanno spargendo odio allo specifico scopo di fare in modo che, siccome tutti odiano tutti, nessuno si opponga ad eventuali abusi da parte delle forze dell'ordine.

E' semplice: voi odiate il vostro negoziante, e io posso ammazzare il negoziante. Evasore di merda. Voi odiate il negro, e io posso ammazzare il negro. Voi odiate l'immigrato, e io posso abusare dell'immigrato. Voi odiate il sindacalista e io posso abusare del sindacalista. E' tutto molto semplice: basta seminare abbastanza odio, e tutti gli abusi diventano tollerabili, tollerati, applauditi.

In tedesco esiste una parola, inesistente in tutte le altre lingue, che si chiama Schadenfreude. Essa indica il sentimento di piacere o soddisfazione che si prova alla visione delle disgrazie altrui, ovvero il moto dello spirito che ci porta a pensare "ben gli sta!". 

Ben gli sta! a Cucchi il drogato, ben gli sta a Aldrovandi, Ben gli sta! al maledetto evasore fiscale ucciso da Equitalia, ben gli sta al maledetto tifoso ucciso a colpi di pistola, ben gli sta al negro ammazzato dalla camorra, ben gli sta all'islamico messo in carcere senza motivo: quando si semina odio, cresce la Schadenfreude: il senso di piacere o soddisfazione alla vista delle disgrazie altrui.

Questa e' la ragione per la quale tanti uomini dello stato perdono il loro tempo a seminare odio su giornali, blog, forum online.

L'odio "tutti per tutti" garantisce loro di essere applauditi quando abusano del proprio potere, e di uscire impuniti dalle inevitabili denunce delle vittime.

E su questo tutti dovrebbero , a mio avviso, darsi una depurata interiore. Almeno, e' quello che faro' io .




I quotidiani dell'ignoranza.

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E' interessante come da domante semplici fatte da altri possano scaturire risposte complesse. Per esempio, la domanda "ma cosa usi per seguire le news?". E' una domanda interessante, se considerate che Casaleggio continua a "prevedere" la morte di tutti i giornali italiani , per colpa di "internet", parola che per lui ha un significato magico. Ma le cose stanno davvero cosi'?


Sto seguendo il discorso del default greco, e lo sto facendo nell'unico modo sensato: ho usato twitter e ho sottoscritto tutti i coinvolti, ovvero i membri dell' Eurogruppo , Tsipras ed il suo ministro.

Fatto questo, ho una rassegna stampa continua, e la cosa piu' importante e' che vado direttamente alla fonte della notizia. Perche' devo leggere un inutile romanzetto sulla notizia, che spesso NON riporta la notizia stessa ma solo la sua lettura, quando posso leggere direttamente la notizia?

Se mi interessa sapere cosa stia succedendo alla legge sul copyright europeo, mi basta sottoscrivere Julia Reda su twitter. Perche' dovrei leggere tutti i romanzetti ideologici con la storia , amplificata o distorta, che ne danno i giornali?

Nel 1996, quando si fantasticava del futuro, si fantasticava di "agenti" che si sarebbero mossi in rete per conto vostro, selezionando le notizie che volete. Ora che siamo nel "futuro", questo agente e' l'interfaccia di twitter, che mi porta le parole di persone che altrimenti potrei ascoltare solo nelle interviste, piu' o meno tagliate/manipolate da stampa e tv.

Allora voi direte: quindi ha ragione Casaleggio quando dice che i giornali moriranno?

No.

Per una ragione: in che lingua twittano queste persone? I greci twittano in greco, ovviamente - lingua che non capisco - e in inglese. I membri dell' eurogruppo twittano nella loro lingua madre E in inglese. La domanda e', quindi: quanti leggono serenamente l'inglese?

Perche' quando diciamo che "anche in Europa avverra' quanto avvenuto in USA", stiamo dimenticando una cosa: che gli USA parlano inglese. All'americano e' facile fare quel che faccio io. E' facile sottoscrivere su twitter, facebook, instagram&co le persone che gli interessano, e poi seguire le notizie a pezzetti da 140 caratteri, cosa che impedisce a giornalisti di partito di giocare troppo con i contenuti.

Ma nel resto del mondo l'inglese e' parlato, ma non troppo. 

Ed e' per questo che le predizioni di Casaleggio sono sbagliate. 

Il motivo per il quale internet non puo' uccidere davvero la stampa italiana e' semplicemente che solo una PICCOLA frazione di internet parla italiano. Quindi, la disponibilita' di notizie per chi non voglia leggere in inglese e' PICCOLISSIMA.

E' vero, l'americano non ha bisogno di news quando ha internet: la fetta di internet scritta in inglese e' ENORME, e puo' saturare la domanda di qualsiasi cosa.

Ma diciamo pure la verita': se huffington post non esistesse anche in italiano, quanti italiani lo leggerebbero nella versione inglese? Molti lo facevano, ma parliamo di poche migliaia. Diversa e' la situazione per la versione italiana.

Il primo e piu' grande ostacolo alla Profezia di Casaleggio e' un ostacolo linguistico. I giornali che Casaleggio odia tanto al limite si muoveranno su internet, ma sinche' la popolazione non puo' usare l'offerta di cui beneficiano gli anglofoni, Internet non puo' essere un concorrente davvero distruttivo.

Adesso andiamo avanti e notiamo una cosa. Spesso leggo roba in russo. Come faccio? Semplice: usando Google Chrome e traducendo verso l'inglese, le API di Google Translate mi consentono un browsing "trasparente" di siti in altre lingue.

Certo, la traduzione di Lingua X -> Italiano e' quasi sempre fallace, perche' google translate lavora su campioni statistici, e l'italiano e' una fetta piccola di internet. Ma russo-> inglese lascia la lingua comprensibile se si legge un articolo. Certo fa molti strafalcioni, ma siccome un articolo di giornale e' molto lungo e ripete spesso i concetti, leggendo tutto l'articolo in genere si riesce a capirne a grandi linee il senso.

Per semplici frasi di 140 caratteri, poi, la traduzione lavora abbastanza bene, quasi sempre.

Quindi, il problema si potrebbe mitigare, se chi vuole le notizie dalla fonte si premurasse di usare un browser con traduttore O di aggiungere la funzionalita' al proprio browser.

Siamo quindi ad una definizione chiara dell'ostacolo:

La stampa italiana POTREBBE fare la stessa fine di quella USA - che comunque non e' morta - se si diffondesse uno stack di traduzione simultanea capace di rendere "trasparente" la navigazione sul piano linguistico.

Sino a quel momento, l'effetto massimo di questa lotta tra giornali e internet sara' solo la trasmigrazione dei contenuti dalla carta al web, insomma al posto della Repubblica cartacea si avrebbe la Repubblica digitale.

Andiamo alla seconda sacca di analfabetismo, quello informatico. Per quanto ci si affanni, per almeno un'altra generazione ci sara' un 30% buono della popolazione che, anche nei paesi piu' avanzati, non si collega ad internet. Non sa farlo, non ha il mindset per farlo, non ha il background per farlo, insomma, non usa internet.

Anche negli USA, paese con una fortissima adozione del "nuovo" media, i numeri sono chiari:


Perche' si verifichi quello che sta succedendo agli USA in Italia, cioe', occorre che si salga di un altro 30% nell'uso della rete. Sino a quel momento, la Profezia del Guru non ha i numeri per avverarsi.

Ma il guaio e': che succede se si avvera? Che cosa succede di preciso negli USA? Ecco qui due dati interessanti:




Questa e' l'adozione di Internet per fascia di reddito negli USA. Come e' facile immaginare, essa e' piu' bassa ai redditi piu' bassi. Quindi, ai giornali rimane una VASTA zona nell'area bassa dei redditi, e una discreta zona nell'area medio-bassa. 

Questo non e' un numero che fa presagire la scomparsa dei giornali: fa presagire la scomparsa di grandi giornali dalle redazioni costose e un livello di informazione medio e alto. E fa immaginare facilmente giornali gratuiti (come ne esistono anche in Italia) che trattino le notizie nel modo adatto alle fascie sociali e culturali economicamente svantaggiate.

E' possibile quindi che chiusa Washington Post, ma non il giornale gratis che si trova al supermarket:


questo e' tutto quello che lascia pensare il mercato americano: la stampa che interessa ai piu' ricchi, che adesso hanno internet, verra' probabilmente abbandonata per internet. Ma per le classi piu' povere esiste ancora uno spazio enorme per una stampa gratuita e adeguata al ceto.

UN altro fattore e' l'eta'. Se esaminiamo la situazione USA, vediamo una cosa:


ovviamente dai 18 ai 29 l'adozione di internet e' quasi completa. Ma se andiamo dai 50 anni in poi, iniziamo da un bel 30% ad un 47% che non usa internet. Di conseguenza, abbiamo due categorie, spesso coincidenti perche' i pensionati guadagnano poco, che rappresentano una gigantesca area della popolazione cui sara' possibile vendere carta stampata ancora per una trentina di anni.

Come dovra' essere un giornale del genere?

Circa cosi':














ovvero una stampa economica, fatta per anziani che vogliono sapere che diavolo sia successo a Lady Diana (credo che tra i giovani nessuno sappia chia diavolo fosse)  , a Pavarotti o a Padre Pio, scritti malissimo da gente che non ha idea delle cose che sta dicendo. Questo e' piu' o meno cio' che puo' catturare l'attenzione di un pensionato povero, e il giornale gli arrivera' gratis, perche' tanto si paga con le pubblicita'.

Quindi e' ancora presto per dire che "la stampa sia morta", o che "i giornali moriranno negli USA": in realta' la carta stampata deve solo adattarsi al nuovo target di vecchi&poveri.(1)

Ma prima di celebrarne il funerale, ho idea che di tempo ne dovra' passare parecchio. Alla situazione americana aggiungiamo la barriera linguistica, e vediamo subito che:

I quotidiani che Casaleggio e Grillo odiano tanto diventeranno semplicemente la voce di vecchi , poveri e non anglofoni,   ovvero si adatteranno al nuovo target,  il quale target puo' garantire ancora ALMENO una trentina di anni di vita.

Casaleggio se ne faccia una ragione: quando lasciera' questa valle di lacrime, cosa che spero succeda tra 100 anni,  la notizia finira' in prima pagina.






(1) Anche la TV: di fronte all'invecchiamento della popolazione, nessuno si chiede cosa significhi lo strepitoso successo di pubblico di Sanremo?

Information security a-la-snowden, ovvero la paura prima di tutto.

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In questi giorni, tra Karspersky e Snowden, si stanno sovrapponendo le notizie di falle nella sicurezza di qui e di la'. In questa serie di allarmismi, ci sono alcune cose vere ed alcune che sono "voglio unirmi al coro, ci sono anche io". Andiamo a vedere che cosa e' realistico/vero e che cosa non lo sia, ma prima vorrei spiegare come l'arrivo di Snowden abbia riempito il mercato di consulenti alla sicurezza "la paura prima".


Sia chiaro: io non credo che la questione della sicurezza vada sottovalutata. Anzi, semmai c'e' da lavorare per anni solo per poter riparare i danni fatti da decenni di "programmazione allegra", da parte di design di sistemi "tutto nello stesso server", e cosi' via. Non perdero' di certo tempo a commentare una falla di mongodb che si realizza solo se esponete il vostro database direttamente alla rete. Non serve un esperto per questo, Darwin basta e avanza; se non vedete nulla di strano nell'esporre ad internet un database, siete cibo.

D'altro canto, oggi si sta esagerando. Il consulente per lasicurezza che si presenta oggi alla porta arriva e inizia con tanti bei powerpoint stile Snowden. Nei quali, prima vi dice che siete in pericolo perche':

  • TANTENTANZ: il nuovo malware che colpisce il forno a microonde. Che siccome lavora a 2.45 Ghz, puo' a quel punto infettare il cellulare della Zia mentre cucina la torta, e quando poi vi porta la torta a casa, passa alla vostra wifi. 
  • NUDEFIAT: virus inventato dai servizi segreti della Polonia Est, che si diffonde attraverso la centrale elettrica. Vengono messe nella rete elettrica delle armoniche ad alta frequenza. Queste armoniche entrano nel motore elettrico del frigo e trasformano gli elettrodi in carbonio in tanti microchip di grafene. Col grafene, e' noto che si fa il computer quantico, e il computer quantico, si sa, puo' risucchiare vostra sorella in un universo parallelo.
  • DRECKWURST: il software che usa gli infrarossi per entrare nel vostro cellulare attraverso il sensore di temperatura della CPU. Una volta trasmessi infrarossi nel modo corretto, si puo' indurre una serie di bit che costituiscono un virus che poi prende il controllo del telefono. Per fare questo si approfitta del momento in cui telefonate vicino ad un ambulante che vende bratwurst, che e' ovviamente un hacker.

detto che esistono questi cosi, che hanno il "nome che fa impressione®" poi arriva sempre, puntualissimo,  lo "schema inutile che non dice un cazzo®"
,


e se ancora siete molto tecnici, e siete scettici, non puo' mancare un pizzico di "Esadecimale a Cazzo®"


GRATTA LA CHIAVE! GRATTA LA CHIAVE! CI stanno tracciando! Escono dai fottuti muri! Moriremo tutti! GRATTA LA CHIAVE!

 Questi allarmi rasentano il ridicolo, ultimamente, nel caso di Karspersky e degli allarmi che ha lanciato ultimamente. Ora, io non dico che le banche siano invulnerabili. Ma la storiella di Kaspersky e' ridicola. Le banche, per poter essere esaminate dal ministero (e ora dalla BCE) girano sempre piu' o meno gli stessi sistemi transazionali: CICS , TMX, roba che non voglio pensare di BULL, e pochi altri.

Ora, se c'e' una cosa che il nostro attaccante NON ha bisogno di fare ad una banca e' di osservare  per mesi un impiegato con un malware, allo scopo di "capire come lavora": ammesso poi che il computer possa portare fuori i dati, visto che le banche lavorano normalmente su reti fisicamente separate.(1) Dopo aver "osservato" il nostro impiegato, il micidiale software consentirebbe (e non si capisce come, visto che i terminali della banca sono associati ad una logical unit del mainframe e stanno solo sul ring 0 del mainframe)  all'attaccante di "aggiungere uno zero al conto": ora, ma di tutte le cose che puoi fare con un transazionale, proprio l' UNICA che NON puoi fare doveva scegliere Kaspersky?

Dopodiche', sempre a detta di Kaspersky, ci si presenta al bancomat - che diavolo abbia a che fare con il singolo impiegato lo sa solo Kaspersky - e si ritira il maltolto.

Peccato che gli ATM normalmente sono su una rete diversa da quella dei computer della filiale, peccato che le transazioni eseguite allo sportello non sono reali, ma finiscono in un batch che prima di essere eseguito passa ad una scansione antifrode, peccato che fare tutto questo casino per rubare soldi da un ATM sia assurdo, visto che ormai anche gli zingari rompono ggli ATM, e peccato che dieci milioni di euro negli ATM e' una cifra che vedo molto, molto, molto dura. 

Lo stesso per il software che tu lo mandi a dieci milioni di computer, esso contiene si e no il nome del produttore del disco rigido, e prima cambia il firmware del disco (meglio di qualsiasi sistema di device management su scala enterprise) , poi inizia a scrivere i dati sensibili (meglio di qualsiasi agente di backup, che normalmente caccia dentro ogni cosa) in una zona sicura del disco, e poi fa partire un server da cui eseguire una specie di backup massivo distribuito, e senza una riga modificata su nessun firewall aziendale.

Allora, adesso i casi sono due. 

  1. O chi fa device management e' un fesso, perche' basterebbe spedire il firmware per email.
  2. Oppure queste cose le puoi fare in laboratorio con UN solo disco del quale hai il firmware corretto.

cioe', se io mi metto a cambiare il firmware a casaccio, conoscendo solo il produttore del disco, su un milione di hard disk scelti a caso per il mondo, il mio software diventa famoso come " il software che ha funzionato l'1% delle volte, e il resto delle volte ha devastato il disco rigido".

Mi trovero' a che fare con:

  • Ogni porcamadosca di variante del bios del PC.
  • Ogni porcamadosca di variante di EFI.
  • Ogni porcamadosca di software di compressione/criptazione che dopo l'operazione perde la checksum.
  • Ogni porcamadosca di disco refurbished con il firmware a densita' abbassata.
  • Ogni porcamadosca di partizionamento del disco.
  • Ogni porcamadosca di partizione nascosta - e proprietaria - per il freeze della RAM.
  • Ogni porcamadosca di variante dello stesso modello di disco, con firmware apposito.
  • Ogni porcamadosca di computer con il disco aumentato di dimensioni dal negozio all'angolo.
  • Ogni porcamadosca di hard disk messo in mirroring/stripe/array/whatever
  • Ogni porcamadosca di computer che sta venendo spento mentre applico la patch.
  • Ogni porcamadosca di variante locale dell'hardware.
  • Ogni porcamadosca di computer che ha gia' un malware/virus che vuole fare lo stesso.
cioe' , io non capisco perche' per installare uno stupido office sui computer di una rete corporate sparsi per un singolo paese ho bisogno di una infrastruttura coi controcoglioni , e questi se ne escono con un programmino da 2 mega che tu lo installi su un milione di computer a casaccio, e tutti quanti riprogrammano il bios, riformattano/ripartizionano l'hard disk, alzano il server e mandano indietro i dati, in qualsiasi rete siano, senza chiedere ad operations di aprire firewall, qualsiasi proxy usino in rete, e il backup fatto sullo storage nascosto -mentre il PC lavorava - e' sempre integro!

Allora, diciamolo: Kaspersky, scendi dalla pioppa.

Andiamo invece agli allarmi "seri", diciamo almeno "credibili".

Pochi hanno compreso la portata della diceria di Snowden, secondo la quale sarebbero state rubate le credenziali delle SIM di Gemalto. 

Io personalmente lo prendo sul serio, perche':

  1. Esiste davvero una cattiva pratica di mandare tali credenziali usando canali poco protetti.
  2. La sicurezza delle SIM e' sovraestimata, per via del fatto che tutti abbiamo un amico che smanetta sul PC e pochi ne abbiamo uno che smanetta con le SIM.
  3. Pochi conoscono il potenziale di OTA.
  4. Pochi conoscono il potenziale di BIP
  5. Pochi conoscono il potenziale di SIM Application Toolkit. (http://www.3gpp.org/ftp/tsg_t/WG3_USIM/TSGT3_10/docs/t3-99346.doc )
  6. Pochi capiscono cosa possano fare tutte e tre le cose insieme.

Usando OTA e' possibile chiedere ai vostri cellulari di svolgere delle operazioni, anche complesse, ed e' possibile configurare il vostro telefono (cambiando APN, per dire, o cambiando la rete di preferenza), mediante un SMS.

Unitamente a questo, esiste BIP. BIP, Bearer Indipendent Protocol, ( http://www.etsi.org/deliver/etsi_ts/102100_102199/102124/06.01.00_60/ts_102124v060100p.pdf ) consente alla sim di chiedere una connessione dati e scaricare moduli, per poi installarli. E' possibile e viene fatto da molti sistemi di provisioning, inviare un messaggio che causa lo scaricamento di un modulo, il quale si installa nella SIM e a sua volta puo' fare cose.

Ma andiamo avanti, perche' se a questi due aggiungiamo il potere di SIM Application Toolkit come standard, oltre a mandarvi sull' APN che si vuole, oltre ad accendervi il microfono a piacimento, oltre a farvi installare moduli sulla sim, con un OTA e (U)SIM Application Toolkit e' possibile andare oltre e installare applicazioni sul vostro cellulare.

Cosa vi serve? Vi serve che il messaggio OTA sia accettato. E quando viene accettato? Quando e' firmato crittograficamente con le credenziali della SIM. E cosa mi serve per questo? Conoscere le credenziali della SIM, ovviamente.

Ora, se pensiamo che sono state rubate le credenziali crittografiche di milioni di SIM, capite il pericolo: chiunque manda un SMS silenzioso, e il vostro cellulare inizia a fare cose. Non c'e' bisogno di intercettare, si comanda il vostro cellulare, o meglio, la vostra SIM.

Non c'e' bisogno di schemi o di esadecimale per spiegare questa cosa: sono protocolli noti. Sono standard industriali. Non c'e' bisogno di TANTENTANZ e delle microonde quantiche.

Andiamo al secondo allarme: Lenovo.

Lenovo ha installato uno spyware dalle capacita' tipiche dei keylogger, capace di intercettare le chiamate a tastiera, le zone visualizzate del browser e il movimento del mouse. Unitamente a questo, ha piazzato anche un sistema che fa un MIM facendo passare le chiamate https per un server , attraverso il quale si puo' ovviamente sniffare il traffico, cosa che richiede chiavi crittografiche ad hoc ("Superfish"). Come se non bastasse, le chiavi sono facili da rompere. Ma qui siamo gia' all'intercettazione del traffico, mentre il sw di lenovo cattura anche i movimenti del mouse mentre siete sul browser.

Allora fermiamoci alla parte banale, quella che cattura mouse e tastiera.

Voi pensate che serva per spiare , ma il problema e' che quando installate un sistema per le chiavi crittografiche vi viene chiesto di muovere il mouse a casaccio, o di digitare a cavolo sulla tastiera, per "generare entropia".

Eccovi sistemata la vostra entropia.

In pratica, non solo potenzialmente esisteva un keylogger su ogni PC Lenovo: siamo al punto nel quale nemmeno le chiavi crittografiche generate su computer Lenovo forniscono sicurezza. Il vostro PGP/GPG, insomma.

Ora, occorre molto per capire che installando un proxy con chiavi non certificate , e lasciando una pasphrase semplice da rompere alle chiavi , e contemporaneamente osservando il mouse per "mandare pubblicita'" , l'utente non abbia alcuna speranza di crittare la comunicazione, e quindi di proteggersi?

Allora, torniamo al punto di prima: invece di sparare grafici, esadecimale a cazzo , nomi alla Snowden, sarebbe meglio se nel mondo della sicurezza si dotassero di spiegazioni semplici, che spieghino i pericoli in breve, che siano chiari e semplici, e specialmente, REPLICABILI: anche per evitare scene come questa:

  • Uriel: avete trovato una vulnerabilita'?
  • CO: certo. Il nostro software di scansione ci dice che la vostra rete e' fragile a SBRANZBASC citeriore, supercazzola prematurata come se fosse antani. Possono leggere il tatuaggio che hai sulla chiappa.
  • Uriel: mi fai vedere questo attacco? Un friendly hacking?  Io mi faccio un tatuaggio, e tu mi dici cosa c'e' tatuato.
  • CO: beh, no. Noi riconosciamo l'attacco. Ma non sappiamo farlo. Ma sappiamo che Stuxnet e gli israeliani cibernetici mutanti hanno lanciato un hacking anonimoso ardimentoso contro le lavatrici siemens di Teheran. 
  • Uriel: e come farei a sapere se le misure di sicurezza funzionano, quando non posso testare un attacco simulato?
  • CO: perche' noi controlleremo  da remoto e faremo una scansione col nostro software. E il software non sbaglia mai.
  • Uriel: e mio cugino puo' spegnere internet. Friendly hacking or  back off.
  • CO: ma loro sono hacker, noi siamo dall'altra parte della barricata! Noi non possiamo replicare esattamente il loro attacco.Un attacco richiede preparazione, climax, carezze, preliminari! Non e' come nel porno.
  • Uriel: ovvero, gli hacker sanno fare qualcosa che voi non sapete fare?
  • CO: esatto.
  • Uriel: allora non siete voi i consulenti alla sicurezza che cerchiamo. Con me, o FAI, o NON SAI.



e sarebbe ora che tutti i responsabili di infrastrutture iniziassero a fare lo stesso. Ce ne sono piene le palle di consulenti alla sicurezza che si presentano col pauerpoint e poi con l'esadecimale a cazzo, (e se gli chiedi di scrivere una riga di assembler si impappinano) , e ti spiegano che cosa fa il nuovo malware "ALBEROCIOLLA QUATERNIONI".

Che TANTENTANZ fa ridere, ma solo i primi cinque minuti.

Che cosa aspettate, che qualcuno pubblichi il generatore automatico di allarmi di Karspersky?







(1) Ok, coi fisici possiamo discutere se la separazione del colore sui DWD* sia separazione fisica o meno, ma non e' nulla di cui un malware per Windows XP possa trarre vantaggio.

Il potere della Neolingua.

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Ho gia' parlato del potere della Neolingua orwelliana, ovvero della capacita' di cambiare la percezione delle cose utilizzando parole nuove - o inadatte - per descrivere quanto avviene. Il caso dell'"accordo" tra Grecia ed Eurogruppo e' un esempio di come funzioni questo fenomeno. Se andiamo a verificare infatti la differenza tra contenuti e parole, scopriamo una cosa impressionante.


La tabella che segue confronta le dichiarazioni di Tsipras con quanto Tsipras ha ottenuto.



Dichiarazione di TsiprasTrasformazione in neolingua.Significato reale
"Non avremo mai piu' a che fare con la Trojka"
La Trojka viene ribattezzata "Le istituzioni"
Il governo Tsipras sara' giudicato dagli stessi attori di prima: UE, FMI, BCE
"Non avremo piu' da rispettare il memorandum con la Trojka"
Il Memorandum viene ribattezzato "gli impegni presi" e "gli impegni precedenti" e Tsipras deve mostrare entro lunedi' come rientrare nei parametri.
Il governo Tsipras dovra' affrontare le stesse riforme che rifiuta, piu' alcune altre per recuperare il tempo perso.
"Le regole di austerity imposte dalla Merkel saranno cancellate"
Le regole dell
Austerity diventano "la proposta di Tsipras": Entro Lunedi' 23 febbraio Tripras dovra' presentare una lista di misure di austerity capaci di riportare il bilancio greco in linea con "gli impegni presi" e i "parametri predecenti".
Il governo Tsipras dovra' fare le medesime riforme, ma dovra' assumersene la responsabilita' e scriverle su una "proposta" da lui firmata. Non potra' piu' chiamarla "austerity di Berlino" o "austerity della Trojka/Merkel".
"Non accetteremo ultimatum"
L'ultimatum diventa "pproroga", e tempo a sua disposizione si riduce a soli 4 mesi, mentre prima la revisione del programma avveniva ogni sei mesi, e l'ultimo e' stato anche stiracchiato di due mesi.
Tra quattro mesi il governo Tsipras si dovra' presentare a Bruxelles a chiedere una nuova estensione, e ha tempo sino a quel momento per fare tutte le riforme che lui "ha proposto".
"Faremo pagare le tasse ai ricchi."
I poveri sono i nuovi ricchi, perche' i ricchi sono fuggiti: scontro da lui causato ha causato la fuga di quasi 30 miliardi di euro dalle banche greche. Questi soldi non sono piu' tassabili.
Il governo Tsipras ha quattro mesi per far pagare ai greci i soldi della rata delle tasse di Dicembre, che non hanno pagato credendo alle sue promesse, piu' un aumento di tasse dovuto alla diminuzione del capitale imponibile presente nelle banche.
"Non accettiamo i vincoli di bilancio imposti da Bruxelles"
I vincoli di bilancio diventano "impegni presi" e aumentano di peso: Durante la contesa il PIL greco, che si stava rialzando grazie ad investimenti stranieri, si e' nuovamente portato sul segno negativo. 
Il governo Tsipras ha quattro mesi di tempo per recuperare la perdita di PIL, dal momento che ha avuto la stessa flessibilita' di Italia, Spagna e Francia, e quindi non puo' andare sotto il pareggio.
"Non andremo mai piu' a chiedere l'elemosina a Bruxelles o a Berlino"
La "sconfitta" diventa "compromesso": Lunedi' 23 Tsipras deve presentare il suo programma, che deve contenere "gli impegni presi" (cioe' il vecchio memorandum) , piu' la descrizione di cosa fara' per rientrare nei parametri (che ha sforato a Febbraio), se vuole il prolungamento di 4 mesi.
Tra quattro mesi il governo Tsipras si dovra' ripresentare a Bruxelles, a rendere conto delle riforme che LUI ha dovuto "proporre", senza piu' un capro espiatorio (anche se le condizioni sono identiche a quelle di prima) , perche' le stesse riforme che prima erano "della Trojka" diventeranno parte della "proposta Tsipras" e dovra' farlo con gli occhi del mondo puntati addosso, mentre prima si trattava di colloqui tecnici che avvenivano da qualche parte nelle catacombe di Bruxelles.



Come vedete chiaramente, Tsipras ha avuto meno di quanto aveva prima (il programma si rinnovava di sei mesi in sei, non di quattro), ma ha perso due mesi di estensione del vecchio programma senza guadagnarci - quindi a costo zero per i prestatori - e deve ancora fare le stesse riforme di prima.

Le condizioni, cioe' sono peggiori rispetto a prima.

Dovra' presentarsi di fronte al PROPRIO parlamento, per far votare le riforme che prima erano il memorandum della Trojka" e che adesso sono "la Proposta Tsipras". Il fatto che sia LUI a dover proporre, lunedi', le riforme che "mantengano gli impegni presi" e "facciano rientrare la Grecia nei parametri concordati" significa che quello che prima era "il memorandum della Trojka" adesso diventa " la proposta di Tsipras".

Come e' possibile, allora,  che abbiano accettato un inasprimento delle condizioni?



QUESTO E' IL TREMENDO POTERE DELLA NEOLINGUA


L'inaccettabile diventa accettabile perche' ha cambiato nome.

La Trojka (UE, BCE, FMI) e' diventata "le istituzioni". L'"austerity" e' diventata "il programma di Tsipras", il "memorandum" e' diventato "la proposta di Tsipras del 23 febbraio 2015". I contenuti sono i medesimi, come si legge nell'accordo firmato ieri, ma sono cambiati i nomi. E si sono accorciati i tempi dell'accordo: dal rinnovo ogni 6 mesi, al rinnovo ogni 4.

Anche sul piano logico le cose non vanno meglio: Orwell diceva che la neolingua consentiva di usare la parola contro la logica, e le cose stanno proprio cosi'.

Innanzitutto: cosa puo' fare il governo Tsipras in soli 4 mesi? La risposta ovvia e': quasi niente. Anche ammesso che voglia davvero alzare gli stipendi e le pensioni, visto che non gli sono stati dati dei soldi - dovra' prima aspettare che le sue riforme siano fatte e che eventuali ricchezze tornino allo stato. 

Siccome le tasse si pagano ogni anno, almeno la maggior parte, ed e' improbabile che il gettito IVA della Grecia possa dare questi soldi, di fatto non avra' i soldi per fare proprio niente. 

Qual'e' la logica di una proroga di 4 mesi? Nessuna. Peraltro, i quattro mesi scadono prima che le entrate della stagione turistica diventino entrate per lo stato. 

Risposta: con questo "prolungamento" , che non e' un "prestito ponte" ma la continuazione peggiorata degli impegni precedenti, la situazione in Grecia puo' solo peggiorare.

Non esiste, sul piano macroeconomico, una logica di "quattro mesi". In quattro mesi non cambia l'economia di una nazione. Se si fosse deciso "continuiamo come prima" sarebbe stato lo stesso, ma almeno i greci avrebbero ricevuto soldi. Adesso dovranno , se vogliono gli stessi soldi di prima, prima sottoporre il programma di governo alle "istituzioni" lunedi' 23 Febbraio, e poi far vedere l'attuazione tra quattro mesi, poco prima di altre scadenze fondamentali.

Anche andando ai fatti, cioe', dal punto di vista greco la situazione e' addirittura peggiorata: MENO tempo e MENO soldi per fare LE STESSE COSE, e come se non bastasse, un tempo TROPPO BREVE per farle.

Questo e' l'immenso potere della NEOLINGUA:

  1. La capacita' di modificare l'esperienza  delle cose sino a risultati percettivi estremi, per esempio "letame" diventa "miele di bisonte".
  2. La capacita' di usare la parola contro la logica, ovvero di causare azioni molto costose e impegnative senza che la logica suggerisca un guadagno di tali azioni.




Parlando di logica, rimane il nodo del "grexit. L'uscita della Grecia sembra rimandata di quattro mesi, ma rimane scritta sia nel valore attuale dei CDS che nelle prevedibilissime conseguenze degli ultimi due mesi di promesse di Tsipras: i cittadini greci non stanno pagando le tasse, convinti che il governo le abolira'.

Il prossimo "nodo" politico sono le elezioni francesi, che sono pero' dipartimentali e non inficiano tantissimo Hollande, e specialmente quelle spagnole, che avverranno in Dicembre. Usando la logica, chi vuole il Grexit vorra' trarne il massimo vantaggio, e avere il disastro vicino alle elezioni spagnole , o a quelle francesi, potra' forse togliere la voglia di cercare l'uscita dall' Euro. 

La cosa incredibile di Tsipras, cioe', e' di essere riuscito a peggiorare il destino del proprio paese, senza cavare un ragno dal buco o un euro alla controparte europea, e come se non bastasse, si avvicina il momento in cui la triste fine del suo paese verra' usata per "dare l'esempio".

Questa e' la ragione per la quale sono molto, molto, molto cinico riguardo all'uso di termini sintetici, anglismi senza significati definiti con la dovuta precisione, e ai discorsi che sembrano dimostrare la possibilita' di avere una soluzione semplice per un problema complesso.

Tali discorsi faranno quasi sempre uso di "neolingua", ovvero della capacita' di trasformare il letame in purissimo miele di bisonte, prodotto da bovini liberi, in una fattoria biologica.

Ecco il vostro miele di bisonte:

Un autentico prodotto BIO.


Eppure, "miele di bisonte" suona cosi' bene. Cosi' come "estensione del debito".







Libia: chi vuole l'Italia in guerra?

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I giornali italiani stanno facendo a gara nel riportare le minacce dello stato islamico di Libia, che sarebbe "a sud di Roma" (senza specificare quanto) e quindi costituirebbe un tale pericolo per voi che sarebbe necessaria una spedizione militare per debellarlo. Se inizialmente capivo la necessita' di tale sparata politica , oggi sto iniziando a notare una "strana" determinazione nel portare avanti l'idea che gli italiani tutti sarebbero in pericolo per via dell' ISIS (o IS, come preferite), in Libia.


Andiamo a mettere un ordine di magnitudo alla cosa.


La prima domanda che verrebbe da porsi e' perche' mai l' Italia sia piu' preoccupata di, che so io, Malta. Eppure, Malta si trova nel bel mezzo del percorso tra Libia e Italia, e' piccola, ed e' una preda almeno alla portata di IS, sul piano numerico. 

In realta' non e' proprio cosi': per una ragione. I "soli 350 km di distanza da Lampedusa" (1) , quando si tratta di distanze marittime, sono tanti. Tantissimi. In mare uno stupido drone ti affonda con un Hellfire. In mare uno stupido radar ti vede arrivare quando sei ancora a centinaia di km di distanza. Se anche IS potesse procurarsi navi da sbarco e mandare 5000 uomini a Malta, basterebbe UN solo pezzo di artiglieria navale a Malta per affondarlo poco dopo la partenza.

Se parliamo di minacce missilistiche, l'ultimo tentativo risale a Gheddafi, con gli SCUD/B. Che avevano (e hanno) a malapena la portata per rasentare Lampedusa. Ma oggi non siamo piu' negli anni '80, e abbattere uno SCUD/B e' alla portata di quasi tutti i sistemi antimissile. Non vi serve piu' un Patriot, insomma.

La probabilita' che lanciando un missile dalla Libia verso l'italia esso possa colpire sono praticamente nulle. Specialmente se consideriamo un missile di quelli che potrebbe avere IS, cioe' nessuno.

Anche mettendo insieme tutti gli effettivi di IS in Libia, poi, si ottengono qualcosa come 3000 uomini, forse 4000. Ma se anche fossero 10.000, non e' che con 10.000 fanti dall'armamento leggero uno possa organizzare uno sbarco in Italia. 

Rimane il pericolo terroristico, ma esso non aumenta assolutamente rispetto al reclutamento telematico. Visto che l'onnipotente NSA sembra non essere al corrente del reclutamento di persone VIA INTERNET - mica male per gente che ruba le sim europee (1) - , e' molto piu' semplice per IS , volendo attaccare in Italia, reclutare direttamente in Italia usando internet.

Non esiste, cioe', alcun pericolo che gli uomini di IS possano arrivare a Roma. Non siete gli psichiatri di IS, e non dovreste per forza ascoltare ogni cosa quella gente sogni la notte.

Allora torna in auge la medesima domanda: perche' i giornali italiani cercano di convincere la popolazione del fatto che sia necessario, per l'incolumita' dell' Italia, un intervento in Libia?

Beh, per prima cosa, chiediamoci chi e cosa sia "IS". 

Supponiamo che io voglia andare a combattere per IS domani. E che io sia in contatto con un reclutatore di IS, tale Jassem.

Allora io potrei fare diverse cose.

  1. Prendere un aereo per Tel Aviv, ove mi accoglie Jassem, e insieme raggiungiamo il confine con la Siria, da dove ci uniamo agli altri. Peccato che il Mossad mi intercetti gia' in aereo, e Jassem si trovi in un carcere israeliano molto prima del nostro incontro.
  2. Potrei andare in Giordania. Ove Jassem mi aspetterebbe, pronto a varcare il confine orientale, per unirci ad IS. Peccato che il servizio segreto locale mi arresterebbe gia' in aereoporto, e Jassem sarebbe stato fritto nell'olio da qualche tribu' , molto prima di arrivare in aereoporto.
  3. Potrei andare in Libano. Jassem mi aspetterebbe, e poi attraverso il confine siriano, risalendo il percorso dei profughi , ci riuniremmo a IS. Peccato che Hetzbollah ucciderebbe Jassem e anche me.
  4. Potrei andare in Arabia saudita, ove Jassem mi aspetterebbe per varcare il confine nordorientale. Peccato che i sauditi ci ammazzerebbero entrambi pochi minuti dopo aver ritirato i bagagli.
  5. Potrei andare in Iran, e poi cercare di muovermi in occidente, lungo il confine ex iracheno. Peccato che i Pasdaran sarebbero gia' li' ad aspettarci , con la corda e il sapone.
  6. Oppure potrei andare in Turchia. Dove atterrerei, incontrerei Jassem con un bel cartello " PER IS DA QUESTA PARTE" , prenderemmo un'auto con la scritta "oggi martiri" sulla targa, e non avremmo nulla da temere. Passeremmo un confine sorvegliatissimo per evitare che i curdi aiutino i Peshmerga per via della capacita' magica delle nostre barbe.


ora, ho scritto in rosso l'ultima parte, perche' come vedete c'e' una , come dire, "vaga differenza" tra quello che succede in tutti gli altri posti e quello che succede se passate per la Turchia. 

Non vi fa pensare a nulla, il fatto che gli occidentali "reclutati per combattere nell' IS" passino per la Turchia, indisturbati, mentre per tutti gli altri paesi siano "vagamente disturbati" (tipo incarcerati e impiccati quando va bene)?

Adesso proviamo a dare una ratio a questa cosa strana.

Negli ultimi anni in Medio Oriente abbiamo visto crescere una certa influenza sunnita. Cui ha fatto da bilancino una certa aggressivita' iraniana. Le potenze regionali attive erano Iran e Siria, che si espandevano verso il Libano usando Hetzbollah, poi c'erano i Sauditi che attraverso la Giordania (regno imparentato con i sauditi) espandevano la propria influenza e i propri investimenti. In Iraq, i curdi ottenevano sempre piu' indipendenza presso il nuovo regime di Baghdad, mentre a sud si espandevano gli sciiti, e mentre nelle zone sunnite l'influenza saudita era potentissima.  Israele faceva le cose che fa Israele, come al solito.

Ora, la domanda era: e la Turchia che faceva? Si girava i pollici? Lasciava chiunque libero di imperversare nella zona come gli pareva? 

Guarda caso, compare IS. Che scompagina i piani dei curdi, devasta la Siria, massacra gli sciiti dicendo che sono apostati, massacra pure i sunniti filosauditi dicendo che sono troppo poco islamici, massacra Hetzbollah perche' sono troppo laici, e minaccia la Giordania. 

Ma guarda che strana combinazione, eh? Se non ci fosse stato IS, ad Ankara dovevano proprio inventarne uno.

E guarda caso, i turchi sono sempre tiepidi, se non contrari, ad intervenire contro IS. Bloccano i confini per impedire il passaggio di rinforzi curdi , ma non fermano gli arruolandi occidentali : quale occidentale di Londra non e' una volpe nell'attraversare le montagne turche, del resto? Si ritirano di fronte ad un gruppo di scalmanati che per l'esercito turco e' meno problematico di un'esercitazione domenicale, e si oppongono sin da subito all'idea di mandare le proprie truppe. E come se non bastasse, si mettono a comprare il petrolio da IS illegalmente, finanziandolo: mica male, per un paese nel quale se date due euro al PKK vi stanano e vi arrestano.

Ma che strano, eh? Magguarda te. I Turchi non combattono contro la cosa migliore che potesse capitare loro in quella zona. IS.

IS odia qualsiasi islamico sia un pelino meno islamico di loro. Persino i sauditi non sono abbastanza islamici. E dei turchi che ne pensano? Beh, loro vanno benissimo. IS non ha mai minacciato la Turchia, non abbiamo sentito neanche un rimbrotto contro il modo turco di vivere l'islam, non abbiamo sentito di zone di etnia turca colpite da IS. 

Ma che straaaaaano, eh? Eppure, i turchi non sono poi questa culla dell'islam fondamentalista, per quanto non vedano l'ora. Strano anche che non siano stati attaccati occidentali in Turchia, visto che alla fine dei conti, dalla Turchia passano tutti gli arruolandi occidentali di IS ed i loro reclutatori si muovono indisturbati.

Anche con Israele non sono poi cosi' cattivi e incazzosi, e per esempio NON si infiltrano a Gaza, o nei territori occupati. Stranocchio, che abbia a che fare con gli ottimi rapporti commerciali tra Turchia e Israele? Eppure, sono tanto ossessionati dalle crociate, fatte per liberare la terrasanta, che si trova... uhm... in Israele. Strano, eh?

Ricapitolando:

  1. IS scompagina tutti i piani di espansione di sauditi, iraniani , siriani e curdi.
  2. IS attacca tutti i nemici della turchia, accusandoli di essere troppo poco islamici.
  3. IS dimentica i costumi vagamente - poco islamici - della Turchia.
  4. IS non ha questa ossessione anti-israeliana che ci si aspetta dai "buoni musulmani"
  5. IS e' ossessionato dalle crociate, ma dimentica il dettaglio "terrasanta", ovvero "Israele".
  6. IS attacca , in occidente, paesi come la Francia, il Belgio, la Danimarca, ovvero quei paesi che piu' di una volta hanno detto NO alla Turchia nell' unione europea.
  7. Se volete arruolarvi in IS, dovete solo chiedere un visto all'ambasciata turca, e contattare Jassem , che vi attendera' in aereoporto.


ora, che diavolo ci vuole , ancora, per capire quale paese ci sia dietro ad IS? 

Allora, scriviamolo in grande:


IS e' semplicemente la versione TURCA di Hetzbollah. Dietro lo stato islamico c'e' la Turchia. La Turchia arma, spalleggia e finanzia lo stato islamico.

detto questo, ed esiste una tale massa di comportamenti di IS coerenti con questa teoria che la possiamo considerare sperimentalmente dimostrata, arrivano i Sauditi, e il nuovo re saudita inizia ad appoggiare il nuovo regime egiziano. Brutta cosa, perche' nel Mediterraneo l' Egitto e' l'unica nazione a competere con la Turchia, e come se non bastasse, controlla Suez. 

E allora che ti fanno i turchi? Mandano IS a prendersi la Libia, per impedire ai sauditi di espandersi ancora ad occidente, prendendosi la Libia dopo l' Egitto.

Adesso c'e' un problema: che fare la guerra allo stato islamico equivale disturbare la politica egemonica turca in medio oriente e nel mediterraneo orientale. E la Turchia sta nella NATO.

Cosi' per gli USA un intervento pesante e' impensabile.  E lo e' per qualsiasi alleanza capeggiata dall'occidente. In realta' IS e' militarmente inconsistente, sinora ha mostrato di potersi infiltrare nel caos, laddove il governo precedente non esiste piu'. Del resto, persino libanesi e giordani sembrano in grado di tenerli fuori dai confini. Si tratta di fanti raffazzonati, eterogenei e male addestrati, persino il PKK (chissa' perche' si parla di Peshmerga, quando poi e' stato il PKK a raggiungere i risultati piu' importanti, eh? Forse perche' non fa comodo, uhm... ai Turchi? Magguarda te.).

Allora, e siamo al dunque, il problema di combattere IS e' dovuto al fatto che:

  1. Dietro c'e' la Turchia. E si sa nelle cancellerie occidentali. Si sa abbastanza da evitare scontri diretti. 
  2. Si sa benissimo che IS, essendo un ente turco, non colpira' altri che non siano gli ostacoli alla politica turca.
  3. Qualsiasi attacco risolutivo contro IS stroncherebbe il principale strumento di egemonia dei turchi.


detto questo, e' chiaro perche' farebbe comodo un intervento italiano. Farebbe comodo perche' una Libia filoitaliana sarebbe l'unica cosa accettabile per la Turchia, mentre NON sarebbe accettabile un intervento egiziano, ovvero un intervento finanziato dai sauditi.

Una Libia occupata dall' Italia e' l' UNICA soluzione che ai turchi andrebbe bene, in alternativa a cio' che i turchi temono, ovvero una Libia colonizzata da soldi sauditi, e che andrebbe bene anche ai sauditi (alleati degli USA), in alternativa alle milizie filoturche di IS.
Questa e' la ragione per la quale i giornali italiani stanno cercando di parlare di improbabili armi chimiche libiche in mano ad IS, di IS che vuole andare a Roma, di IS che si appresta ad assalire l'Italia, e tutte le altre fregnacce: si cerca una soluzione che piaccia sia ad Ankara che a Riad che a Washington. 

E questo e' un buon motivo per dire di NO a quella guerra: la Libia era stabilmente in mano a Gheddafi, che a parte le sue pagliacciate e le sue divise assurde, la teneva in ordine. E' stata l'incompetenza di francesi ed inglesi a gettarla nel caos, consentendo cosi' ad IS di infettarla.

Adesso, i casi sono due: o ci pensano Francia e Inghilterra, oppure si inizia a dire la verita', si inizia a chiamare IS con il nome che merita di "milizia filoturca", e si inizia a protestare con Ankara quando fanno le solite porcherie.


   



(1) Il fatto che IS possa impunemente reclutare gente in USA per lottare con lo stato islamico, usando Internet, mostra NSA per quel che e': un sistema per lo spionaggio INDUSTRIALE ai danni dell' Europa. Il fatto che la Merkel sia piu' spiata del Califfo doveva gia' parlare chiaro anni fa. E il fatto che Gemalto (azienda olandese leader nelle smartcard) sia stata spiata piu' degli assalitori di Charlie Hebdo dovrebbe far capire come stanno le cose, casomai ce ne fosse bisogno.

HTTP/2, meglio parlarne con cognizione di causa.

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Il fatto che il draft finale di HTTP/2 sia disponibile al pubblico consente ai tecnici di leggerne le specifiche, ( https://tools.ietf.org/html/draft-ietf-httpbis-http2-17 ) e di trarne delle impressioni. Questo pero' contrasta con la descrizione "diversamente competente" che ne sta facendo la stampa, nel senso che si limitano a dire "piu' velocita'"o "piu' sicurezza" cosa che NON e' affatto implicita nel protocollo, senza aver capito bene che cosa abbia animato la definizione del protocollo, ovvero la capacita' di disegnare facilmente servizi migliori usando uno standard unico.

Se dovessi spiegare i principali vantaggi che vedo in HTTP/2, li riassumerei in questo modo:


HTTP/2 rappresenta uno standard UNIFICATO che consente il design di servizi IP/HTTP esistenti,  secondo una serie di specifiche tecniche COMUNI. In sostanza, anziche' richiedere agli sviluppatori (Netflix, Whats'app, Facebook, Youtube, etc) di sviluppare il proprio standard per risolvere i problemi piu' comuni, fornisce una risposta standardizzata.

 I vantaggi di questo standard per l'utente sono INDIRETTI. Il fatto che esista una conoscenza comune attraverso la quale uno sviluppatore di Twitter possa usare le stesse tecniche dentro l'infrastruttura, che so, di Youtube, fa si' che disegnare un servizio e farlo interagire con altri richieda meno lavoro di integrazione, ovvero meno costi.

Per esempio, prendiamo le CDN: fare caching locale dei contenuti di Twitter consisteva nel tenere conto di tutte le soluzioni usate da Twitter per ottimizzare la fruibilita' del proprio servizio, soluzioni che magari non erano le stesse di Facebook.  Adesso HTTP/2 consolida queste soluzioni dicendo: "volete fare chat e videochat? Vi offriamo una tecnologia chiamata stream ed una chiamata frame, e potete farne anche in parallelo". A quel punto, la CDN potra' offrirsi come CDN anche per la chat, dal momento (e nella misura in cui) tutti useranno le features di HTTP/2 per la chat, anziche' dover supportare soluzioni proprietarie.

I vantaggi innanzitutto sono dei grandi OTT, e (si spera o si presume) che l'utente ne benefici ricevendo servizi piu' economici. Il fatto che poi il costo di integrazine dei servizi sia minore significa che, a parita' di budget, sia possibile "mettere piu' carne al fuoco" nel disegnare un servizio. Quindi, l'offerta di servizi sta per arricchirsi sul piano delle features.

COme hanno realizzato queste cose? Che cosa hanno inventato?

In realta' proprio nulla. Hanno semplicemente "migrato" su HTTP alcune caratteristiche di altri protocolli, come SIP, RDP, SMPP , SCTP, ed altri.

Innanzitutto, come avviene la transizione. Siccome il client non puo' sapere che lingua parli il nuovo server, ovvero se il server usi questo protocollo, la prima fase della connessine HTTP e' una vera e propria fase di session initiation, concetto preso da SIP.

Il server lancera' una richiesta in HTTP 1.1, ma essa conterra' una richiesta di upgrade, cui il server dovra' rispondere. Se esso risponde con un OK 101, o un altro 1XX, allora l'upgrade e' accettato e si passa ad HTTP 2.0. Questo trasforma HTTP in un protocollo che definisce la sessione.

Le features prese da SIP non finiscono qui. Successivamente alla definizione del protocollo da usare, vengono introdotti i frames e gli stream.

Chi ha esperienza nel mondo telco, ed in particolare con SIP, sa che ci troviamo di fronte ad un cosiddetto SDP, Session Definition Protocol. Sia il client che il server possono chiedere l'inizio di una sessione di streaming , o di una sessione di scambio di frames. La cosa interessante e' che le sessioni sono possibili anche in parallelo, sulla stessa connessione. 

Non esiste , come succedeva a SIP, la possibilita' di agire come proxy per la connessione, ovvero di agire come registration server e mettere in contatto i due peer,  MA ricordiamo che la cosa non e' necessaria dal momento che HTTP/2 conserva la 301 e la 302: il server potra' sempre redirigere il vostro browser su un altro indirizzo/porta, compreso... quello di un altro client! Poteva farlo anche prima, ma con HTTP/2 il client ha, di fatto , le stesse capacita' del server nel definire frames e streams.

L'introduzione di questi due paradigmi forti, molto simili a quelli di SIP, vanno a modificare la natura di HTTP/2, che puo' oggi diventare piu' vicino di prima ad un protocollo P2P, visto che alla fine ogni capacita' del client (chiedere un nuovo stream, o definire un nuovo frame) e' identica nel server, e viceversa. Di fatto, si tratta di un "ammorbidimento" del paradigma client-server.

Queste cose, sia chiaro, erano fattibili anche prima usando diversi espedienti. Il problema e' che esisteva una grande varieta' di espedienti, e nessuno standard di fatto: la CDN che si occupasse di rendere piu' performante il servizio doveva spendere piu' soldi per supportarli tutti.

Con HTTP/2, tornando all'esempio di prima, nella misura in cui queste tecniche verranno adottate, il lavoro delle grandi CDN e dei grandi cloud e' inferiore, perche' avviene una standardizzazione, ovvero un possibile consolidamento. (1)

Fin qui, tutto cio' che hanno preso da SIP.

Andiamo a vedere cosa abbiano preso da SMPP . SMPP e' un protocollo molto usato per la trasmissione di messaggi SMS, e introduce due cose. Una e' il concetto di "Bind", ovvero una connessione unica numerata la cui persistenza viene verificata tramine un "enquire link", cioe' un finto SMS il cui scopo e' quello di ottenere indietro un ACK per vedere che risponda.

In questo senso, l'enquire link si comporta come una verifica del contratto di servizio: "caro ESME, sei ancora dispobibile a scambiare traffico con me su questo canale?". Se non arriva un ACK entro tot tempo, si deduce che il trasporto sia negato e si stabilisce una nuova "bind". Se la nuova BIND viene negata, evidentemente ci sono problemi, che andrebbero segnalati nello Status. 

Il concetto e' ripreso con la PUSH_PROMISE dal PING. La Push promise e' una tecnica con la quale si invia un apposito frame, richiedendo alla controparte di allocare risorse, in attesa che si faccia il traffico. Si dice alla controparte "Guarda che potrei usare questo canale per inviare contenuti". Se la controparte puo' allocare risorse, ed e' in grado di rispondere, chiaramente mandera' indietro una risposta positiva. Se non puo', chi ha inviato la PUSH_PROMISE e' informato che non potra' usare questa connessione per trasmettere.

Il PING e' l'equivalente quasi esatto della ENQUIRE LINK del protocollo SMPP (nonche' di CIMD2, UCP&co).

HTTP/2 introduce anche alcune tecniche tipiche della segnalazione, da usarsi per il  flow control. Significa che una serie di headers, come GOAWAY o CONTINUATION e la stessa PUSH_PROMISE sono in grado di dare ai frames una vera e propria semantica da segnalazione, indicando alle controparti che il trasporto e' cambiato. Anche questo , ad ovvio vantaggio degli OTT che usano le CDN, cosi' come di quelle aziende che da oggi vorranno usare HTTP/2 per proporre servizi simili a quelli delle telco. 

Del protocollo SMPP notiamo anche la tecnica usata per trasmettere i setting delle connessioni, che richiama molto l' UDHI che si usa nelle PDU nel mondo degli SMS. Lo stesso concetto di "frame" richiama molto il concetto di PDU.

E' importante notare il fatto che tutto questo sia definito a livello di Headers, il che esclude soluzioni simili ai vecchi protocolli come Parlay-X, OneAPI o MM7, basate sul body o in generale sull'idea di SOA. Il fatto di mettere tutto negli headers indica un mindset piu' simile a REST che a SOAP.

Continuiamo, e andiamo a vedere cosa si sia preso da RDP & simili.

La definizione degli stream concorrenti e dei frame per il controllo degli stream e' chiaramente una eredita' dei protocolli di streaming. Le estensioni usate per la segnalazione nel mondo dello streaming sono importate quasi di sana pianta dentro il protocollo.

Abbiamo in particolare frames per la definizione della continuazione di uno stream, della sua prioritizzazione e specialmente della sua RE-prioritizzazione, il che fa pensare che siano state ascoltate le esigenze delle aziende che fanno streaming usando il mondo mobile come media (LTE, in particolare).

Nel capitolo 5.3.3, infatti, si nota un esempio che mostra la soluzione di un problema di provisioning tipico dei flussi video oggi eseguiti in multicast. Il fatto che la priorita' dei flussi possa essere dipendente significa che una connessione HTTP/2 potra' di fatto avere sottostream "dipendenti": per esempio, si potra' dire che tutte le connessioni prioritizzate come VOIP dipendono dalla prima connessione VOIP, e tutte le connessioni usate per i film dipendono dalla priorita' usata da una prima connessione video. Netflix &co , come Spotify, saranno molto felici di questo.

Ancora, l' header "SETTINGS" consente di scambiare, dentro un frame che definisce un dato stream, la lista di costraints. Questo e' simile sia alle tecniche di definizione di sessione di SIP, ma anche alle tecniche usate dai client multimediali per esprimere la lista dei codec supportati, tipiche dei protocolli RDP.

Esistono poi un paio di features che vengono dal mondo SCTP, ovvero il controllo del traffico, e anche il PING e', ancora una volta, una implementazione dell'heartbeat delle associazioni SCTP. Ma da SCTP e' preso anche un sistema di gestione della congestione,  ovvero la possibilita' di negoziare una window_size. Come dice il nome, la WINDOW_SIZE e' genericamente  la quantita' di pacchetti che si possono inviare prima di avere una risposta di conferma. Se la window_size e' uguale ad uno allora ogni messaggio deve ricevere risposta prima che il messaggio successivo venga inviato. Se la settate a 10, potete inviare 10 messaggi in fila, aspettare le risposte. E' un header esplicito che definisce il controllo di traffico, che era mancante nel "Pipelining" del protocollo HTTP 1.1.

 Tale window puo' essere cambiata in qualsiasi momento, con un WINDOW_UPDATE.

Andiamo a come viene venduta la cosa sui giornali, tipo "piu' sicurezza" o "piu' velocita'".

Cominciamo con la velocita'.

Questa cosa vi dara' piu' velocita'? NI. Per esempio, avere molti handshaking in piu' amplifica il terribile peso della latenza. Il fatto che esista il PING consente di misurare il roundtrip e di variare la finestra di trasmissione, volendo, ma questo non e' una garanzia di velocita' piu' alta: al massimo e' garanzia di velocita' ADEGUATA al media. Il vantaggio e' quasi tutto dal lato infrastruttura, visto che l'infrastruttura e' meno impegnata ad allocare risorse per un terminale che magari e' in GPRS e ha pochissimo trasporto a disposizione.

Non avrete piu' velocita', ma avrete una allocazione migliore delle risorse , E2E: nessuna CDN e nessun servizio allocheranno piu' le stesse risorse per tutti, come ora, quando magari la vostra connessione e' da 3 Mb/s in download, mentre oggi una CDN alloca mediamente la stessa quantita' di risorse a chi ha la fibra e ha 100Mb/s e a chi ha una ADSL sgrausa e ne fa al massimo 3.

A questo scopo , nei frame di definizione, e' definito un header dal nome divertente di " ENHANCE_YOUR_CALM " ovvero se il vostro browser si presenta dicendo "dammi il mondo, subito", il server calcola che non ha abbastanza risorse e gli risponde "stai calmino, ciccio".  Brutta notizia per chi tenta il DDOS.

Passiamo alla sicurezza. Per la sicurezza vale ancora il discorso di prima. Vi connettete usando http1.1, e chiedete un upgrade a "h2". A quel punto si passa alla negoziazione di un protocollo criptato, ma ci sono diverse novita'. Anche qui si definiscono dei frame di segnalazione che consentono alle parti di richiedere o meno una determinata sicurezza. Significa che , in teoria, diventa possibile dire al Browser che non accettate connessioni "meno sicure di tot". A questo scopo viene messo in gioco un header (da inserire nel frame) chiamato " INADEQUATE_SECURITY"

Questo header consente di rispondere al peer che la sicurezza non e' ritenuta sufficiente, e chiudere la connessione. Lo stesso dicasi per il server, che puo' decidere di NON servire dei browser incapaci di usare un dato livello di sicurezza.

Questo "aumenta" la sicurezza? In generale no, visto che HTTP/2 non definisce nuove cifrature: aumenta la facilita' con la quale e' possibile garantire contrattualmente la sicurezza.

Supponiamo che la banca X faccia un contratto con l'azienda Y per un sistema di home banking. Allora l'azienda si mettera' a chiedere a tutti di installare il certificato lato client, e fara' test di penetrazone su una serie di browser e di sistemi operativi. ma che succede se io mi connetto con un client scritto da me, o da qualche client tipo Konqueror versione X.y.z, che esiste in una incontrollabile varieta' di versioni? 

Oggi come oggi l'azienda Y per controllare puo' soltanto testare X browsers, verificare lo User-Agent, e poi proibire l'accesso a browser non certificati. La proliferazione del mondo mobile e del numero di piattaforme client rende necessaria una verifica piu' puntuale: agendo solo per "client supportati" si rischia un infinito ciclo di test , mentre oggi si potra' aprire uno stream meno sicuro , per esempio per darvi le icone del sito di home banking, ma poi la parte con la ciccia puo' richiedere uno stream concorrente a sicurezza maggiore. 

Di conseguenza, non parliamo di "piu' sicurezza", ma di una migliore possibilita' di adattare la sicurezza alle esigenze del contenuto. Faccio notare che questo espone ad una maggiore varieta' di errori, nella misura in cui il tale contenuto viene ritenuto "neutrale".

Per esempio, in una chat io potrei decidere di mandare in chiaro il video - per risparmiare risorse - e di criptare solo la voce. Questo puo' essere giusto o meno, o richiesto da una legislazione particolare, e definire il "livello adeguato" : voi potreste difendervi solo definendo un livello aadeguato   di criptazione generale, molto alto, sul vostro browser.  Se siete capaci di farlo.

In generale, se dovessi promettere qualcosa legato a HTTP/2, non prometterei piu' velocita' o piu' sicurezza (anzi, i rischi mi sembrano aumentati in caso di implementazioni povere), ma una nuova varieta' di servizi, piu' ricchi, dal momento che il consolidamento delle funzionalita' consente di ridurre i costi di design e di integrazione.

Avrete quindi servizi piu' ricchi ed economici.

Quanto a sicurezza e velocita', dipende tutto da quanto e' bravo il vostro ISP e da quanto competente e' chi difende il vostro PC.

Come al solito.

In definitiva:

  1. E' sbagliato dire che HTTP/2 introduce nuove possibilita': queste cose venivano gia' fatte, usando semantiche e soluzioni proprietarie. Quello che fa HTTP/2 e' di indicare uno standard comune.
  2. E' sbagliato dire che HTTP/2 faccia cose nuove. Si tratta di cose gia' presenti in altri protocolli di successo, dispersi in un numero enorme di standard: HTTP/2 si limita ad un CONSOLIDAMENTO di queste idee gia' collaudatissime.
  3. E' sbagliato dire che HTTP/2 sia "piu' veloce'" o "piu' sicuro": la velocita' rimane in mano a chi trasmette e a chi trasporta, e la sicurezza e' in gran parte affidata all'implementazione: negoziare o meno una data criptazione non e' il problema di oggi: come abbiamo visto negli ultimi anni, il problema e' quasi sempre di implementazione. Quello che fa HTTP/2 e' offrire una serie di ottimizzazioni, che pero'  offriranno risultati molto dipendenti dall'implementazione. 
  4. E' corretto dire che abbassando i costi di design, implementazione e integrazione, HTTP/2 apre le porte a servizi piu' ricchi di features e di contenuti fruibili, a costi inferiori per il fornitore di servizio , per il fornitore di trasporto, per le CDN.Se i costi si abbasseranno per gli utenti, lo vedremo.





(1) Ovviamente Microsoft fara' il suo standard proprietario non interoperabile, come al solito. Scoprira' poi che tutti usano lo standard aperto, e il mercato si trovera' il solito standard proprietario usato solo da Exchange , da Sharepoint e da Internet Explorer/Spartan. Cosi' muore una grande azienda che non capisce Internet sin dal primo giorno.

NSA e la PsyWAR contro PGP/GPG

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Girando per blog di "IT", tutti o quasi rigorosamente americani, mi trovo a leggere sempre piu' attacchi contro GPG/PGP. Ci sono un paio di cose che non mi tornano in questi attacchi, piu' un paio di cose che stanno iniziando a vedersi con chiarezza, pensieri che mi frullano per la testa e ho voglia di buttare giu'.



Se raddoppia la quantita' di blog che parlano di GPG , mi aspetto che cresca la sua adozione, la sua notorieta' o che sia un prodotto che si diffonde in qualche modo.

Sfortunatamente, le cose non stanno esattamente cosi':


Come potete vedere, la "domanda" di gpg e' in calo. Se anche venisse adottato maggiormente dovrei assistere ad una crescita di query per il suo utilizzo, cosa che pero' non vedo. Dunque, GPG e' un software di nicchia, che viene usato da una nicchia, e peraltro viene usato MENO di prima.

Tuttavia, se cerco per il blog  , sembra che la blgosfera "tecnica" si stia riempiendo di rants contro GPG. Questi rants, peraltro, si basano sempre sulle stesse cose: "la riga di comando di gpg e' complicata" (perche' non attaccare allora openssl?) , "e' difficile da integrare" (poi usano formati chiusi come se piovesse) , e altre minchiatine che mi aspetto da wired, che possono sempre tradursi come "uso un mac e non trovo l'icona di gpg", o se preferite "ma MacOS e' UNIX, guarda, c'e' la shell", oppure "ma sul mio iPhone non c'e', quindi non serve a niente".

Come mai sta crescendo l'accanimento contro un software che, in ultima analisi, viene usato solo da chi ne ha davvero bisogno e soltanto per comunicare con altri che lo usano? 

La risposta va cercata in una semplice domanda: CHI di preciso utilizza GPG?

Ci sono due tipi di utilizzatori:

  • Chi vuole spedire email certificando il mittente o criptando il contenuto.
  • Chi usa reti F2F, Friend to Friend, come RetroShare, che usano chiavi crittografiche per dare una identita'.
E chi lo fa, di preciso?

Se ci riferiamo a RetroShare, e andiamo qui : http://www.google.com/trends/explore#q=retroshare&cmpt=q&tz= 

Come vedete, e' un sistema che desta interesse prevalentemente  in Europa.

Del resto, nella ricerca precedente che usava come chiave GPG, GnuPG &al, scopriamo che oltre al Sudafrica ed al Pakistan , il maggiore interesse e' europeo, precisamente da paesi come Germania, Francia ed Italia. Il volume del regno unito, che ha popolazione paragonabile , e' molto piu' basso.

E' molto interessante quindi notare una cosa: qualsiasi genere di attacco si faccia contro l' uso di GPG/PGP, esso colpira' specialmente utlizzatori europei. E' interessante notare questo, insieme ad un'altra serie di strani fatti.

Andiamo al primo fatto: NSA e Stato Islamico. Sino a quando lo Stato Islamico esibisce la sua superiorita' nello sgozzare giornalisti, dare fuoco a gente chiusa in una gabbia o altro che si fa sul campo, i conti tornano. NSA lavora principalmente su internet, ove - a sentire Snowden - sarebbe in grado di scaricare per intero qualsiasi cosa sia su internet, ma non e' cosi' pervasiva al suolo.

Ma lo Stato Islamico   oggi non lotta solo al suolo. Esso recluta , anche negli USA e in UK, proprio usando internet. Insomma, nel territorio ove NSA avrebbe un predominio totale ed una potenza di fuoco assoluta.

Ora, a giudicare da quel che si dice e si sa di NSA, si direbbe che lo Stato Islamico non abbia alcuna probabilita' di aprire bocca senza essere visto. Invece questo non succede. Non solo: prima dell'attacco a Charlie Hebdo, i servizi segreti Algerini informarono quelli francesi. Dagli americani, che pure sorvegliano l'intera internet, nulla.  E ancora le primavere arabe, organizzate quasi interamente usando twitter e facebook, che COLGONO DI SORPRESA il governo americano. Uhm! Davvero NSA si occupa di queste cose, o si occupa di altro? Una domanda interessante.

Interessante. E' interessante perche' se togliamo il fatto che NON ESISTONO evidenze di NSA che attacca o scofigge terroristi online, tutte le (poche) evidenze che abbiamo di come lavori NSA sono riassumibili in questi termini:

NSA (ed alleati) attaccano principalmente industrie europee.

prendiamo un caso relativamente "antico", come Stuxnet.

Stuxnet e' stato creato dal governo USA ( http://arstechnica.com/tech-policy/2012/06/confirmed-us-israel-created-stuxnet-lost-control-of-it/ ) esso attaccava un software SCADA (controlli industriali) di Siemens. Esso, si diceva , era mirato a colpire le centrali nucleari iraniane.

Adesso riduciamo le cose a tre informazioni:

  1. Stuxnet e' stato creato da NSA. Fatto accertato.
  2. Esso attacca gli SCADA NCS e WINCC di Siemens. Fatto accertato.
  3. Esso era diretto a colpire l' Iran. Diceria non verificabile.

 Ed e' proprio quel "diceria non verificabile" il punto. Che Stuxnet sia ufficialmente un virus americano (e israeliano) lo si sa ed e' stato ammesso. Che attacchi software di Siemens e' noto, e verificabile esaminando il codice.

Che abbia attaccato gli impianti iraniani, o che sia stato fatto con quegli impianti in mente, e' una diceria senza prova alcuna.

Ma se tolgo la 3)  e mi attengo solo a fatti noti e verificabili, che cosa ci rimane?

Rimane che NSA ha concepito un virus per colpire sistemi di Siemens, un'azienda europea.

Anche l'attacco a Belgacom e' abbastaza interessante. Si tratta di un attacco mirato a "spiare il parlamento europeo". Ora, il fatto che l'attacco sia avvenuto e' noto. Rimane il fatto che fosse mirato a colpire il parlamento europeo.

Rifacciamo il facts checking:

  1. Belgacomm e' stata attaccata dal servizio segreto inglese (fatto noto e comprovato con prove materiali, depositate in tribunale).
  2. L'attacco era mirato al parlamento europeo .Diceria non verificabile.

e se adesso vediamo cosa rimane, rimane che i servizi segreti inglesi hanno attaccato un'azienda europea.

Andiamo ancora all'ultimo esempio, quello contro Gemalto. NSA e servizi inglesi hanno rubato le credenziali crittografiche di milioni di SIM, da un'azienda leader nel settore, Gemalto. ( http://en.wikipedia.org/wiki/Gemalto ). Ho gia' spiegato che genere di potere dia il fatto di avere quelle credenziali, ma il problema non e' questo.

Il problema e' che i terroristi usano Thuraya, ovvero un provider satellitare con bridge GSM. Si tratta di una cosa nota, al punto che il governo indiano ha bandito ogni cellulare satellitare dopo i terribili attentati di cui e' stata oggetto ( http://arstechnica.com/tech-policy/2011/09/india-seeks-to-disable-satellite-phones-at-the-border-to-fight-terrorism/ ) . Ma Thuraya non usa sim Gemalto. E specialmente, non esiste l' OTA via satellite che possa beneficiare del possesso del Ki di una SIM.

Ancora una volta, vediamo la stessa cosa: NSA e GCHQ attaccano un'azienda europea, in questo caso olandese.

Potete tranquillamente scorrere l'intera storia delle operazioni note di NSA. Potete dividere cio' che e' un fatto da cio' che e' una diceria non verificabile.

E alla fine, osserverete una semplice cosa:

Tutto cio' che sappiamo per certo di NSA , GCHQ&co, e' che attaccano aziende e industrie europee e asiatiche. Sugli scopi, o presunti scopi, abbiamo SOLO dicerie non verificabili.

Cosa c'entra con GPG?

E' molto interessante come hanno attaccato Gemalto. Si sono focalizzati su un impiegato tailandese che spediva file criptati con GPG/PGP. Hanno dedotto che questo impiegato stesse inviando i file con le credenziali a qualche cliente, tipicamente una telco. Cosi' hanno letto tutte le sue email, la parte in chiaro, osservando le parole che usava. Poi hanno seguito , su gmail , yahoo ed altri, la ricerca di queste chiavi, e leggendo dentro la posta elettronica di impiegati che facevano lavori simili a quelli del thailandese, sono riusciti a venire in possesso di milioni di credenziali, di coloro che non le inviavano criptandole.

Le aziende attaccate sono Nokia, Ericcson, Gemalto, Bluefish, ancora Belgacomm, eccetera. Ma ancora una volta, tutto quello che sappiamo e' che NSA attacca aziende leader in giro per il mondo.

Tutto quello che sappiamo di NSA in generale, e' che attaccano aziende.

  • Non si sa di NSA che attacca terroristi.
  • Non si sa di NSA che attacca governi.
  • Si sa solo di NSA che attacca aziende.
  • Si sa che NSA abbia qualcosa a che vedere con le aziende americane, ma non e' chiaro se siano attaccati o se collaborino attivamente.
  • La legge americana obbliga le aziende americane a collaborare attivamente.

Dunque, sembra che PGP/GPG godano del maggiore interesse degli utenti in Europa. Gli unici FATTI che abbiamo di NSA e' che attacca aziende europee. Sappiamo che almeno una, Gemalto, usava GPG e che per avere le Ki delle SIM hanno dovuto attaccare le controparti del signore Thailandese che usava GPG/PGP.

C'e' da stupirsi che appaiano in giro attacchi, tutti uguali, a GPG/PGP, mentre la diffusione del sistema diminuisce globalmente, tranne un certo interesse europeo, pakistano e sudafricano?




SIAE, Mafia, Massoneria e cattiva politica.

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Chiunque di voi conosce la SIAE. La Siae e' quell"associazione il cui presidente, Gino Paoli, si e' appena dimesso , essendo accusato di evasione fiscale. MA forse non si e' parlato abbastanza di un evento, che e' solo uno tra i tanti, e che appartiene a quella guerra alla felicita' che e' tipica della societa' italiana: il deliberato accanimento contro qualsiasi evento sia fatto al puro scopo di produrre gioia o divertimento. Il che sarebbe un discorso filosofico, se dietro a questo problema non ci fosse un altro problema, detto anche Mafia, o Camorra. 

Andiamo al problema: secondo la SIAE, che da' la colpa all'agenzia delle entrate (ma come vedremo dopo e' SIAE a decidere chi e quando)  quando ballate state usando "di piu'" la musica, e quindi il suo autore, anche se e' morto, ha diritto a ricevere piu' soldi.

Sul diritto dei morti a ricevere soldi se qualcuno li rappresenta avrei qualche dubbio, visto che per esempio non possono continuare a riscuotere la pensione, ma dal momento che esistono morti che riscuotono la pensione, meglio soprassedere. 

Il risultato e' che qualsiasi manifestazione musicale puo' pagare una tassa attorno al ~20% se la gente si limita ad ascoltare la musica, mentre la tassa sale al ~48%  se la gente la musica la balla. Ho usato "~" per una ragione: quando siamo in un locale e c'e' la musica, non e' detto che la stiamo ascoltando. Magari pensiamo ai cazzi nostri, o siamo in bagno, o stiamo telefonando, o parlando , o pomiciando. Quindi in realta' il numero e' abbastanza approssimato: se vogliamo fare la distinzione tra "ballare la musica" e "ascoltare la musica", che e' una differenza fisica riguardo all'uso della musica, allora bisognerebbe davvero misurare cosa facciamo di tale musica. E se non ci interessa?  E un sordo in discoteca paga per ascoltare la musica? E se una persona in carrozzina entra in un locale ove si balla anche, ma rimane seduta, paga per ascoltare o per ballare?

Sembrano domande sceme, ma non e' cosi'. Non e' cosi' perche' a decidere la risposta di una legislazione a dir poco delirante e' un parassita noto come "ispettore della SIAE". Il quale e' chiamato a decidere se mettere la musica in un locale per paraplegici sia "ascolto" o "ballo".

Il risultato di tutto questo assomiglia ad un arbitrio medioevale , per il quale un singolo "ispettore di zona", o come diavolo lo chiamano , decide che genere di spettacolo facciate. Se cantate sul palco ma la gente balla, allora e""musica dal vivo". Se invece si balla , e'"dance Entertainment". Voi direte che a molti concerti si balla e che ormai i dj sono i nuovi musicisti, vedi +Skrillex &co, ma questo non impressiona i borbonici trinariciuti della SIAE

E si arriva a questo:


(In realta', una scena gia' vista con Decadence, e prima ancora con Matis , e ancora...)

Io non voglio discutere degli introiti persi dalla citta' di Bologna , dagli alberghi, dai trasporti, pub, ristoranti e tutto quanto.  Dovrebbe interessarsene il sindaco di Bologna, ma non lo fara' perche' il sindaco di bologna e' mosso da due soli ingranaggi: Alma Mater e massoneria. E nessuno dei due ci ha rimesso molto.

Insomma, succede che un festival di musica elettronica viene "riclassificato" perche' si balla abbastanza da passare dall'ascolto di musica al "dance Entertainment".

Ora, il problema vero e'"come si e' arrivati ad avere il RADDOPPIO del fisco sui locali da ballo"? Ha senso dire che un artista deve ricevere il doppio dei soldi se il culo di chi ascolta si muove piu' di x? (muovere il piede a ritmo e'"ballare"? Occorre muoverli entrambi? E di quanto? E se si va fuori ritmo?)

E' semplice: e' successo quando camorra e mafia volevano (e ci sono riuscite alla perfezione) entrare nel business delle discoteche, specialmente nelle tre grandi riviere del ballo: romagnola, jesolana e ligure. 

Lo strumento per costringere i discotecari a vendere e' quello di rendere impossibile la gestione economica, costringendo i padroni di discoteche a vendere: se non riesci a vivere normalmente, occorre vivere anormalmente.

Perche' le discoteche sono perfette per mafia, camorra &co? Per il riciclaggio di denaro. Dato l'elevato numero di persone che pagano cash, molti dei quali stranieri, per il mafioso conviene investire 100 e avere un ritorno di 70. Sicuramente per una normale attivita' economica questa e' una perdita catastrofica, ma il riciclaggio del denaro sporco accetta questi margini negativi.

Ma per fare questo bisognava cancellare un'intera industria dell'intrattenimento. Cosi' dapprima i signori con la coppola infiltrarono semplicemente la SIAE, e iniziarono a seminare il terrore multando "irregolarita'" un poco ovunque.

Siccome tutte le disco diventarono poi "Club" eludendo la grande massa di tali controlli, allora i signori della coppola hanno mosso la loro lobby a roma, ed improvvisamente la legge ha iniziato a punire al 48% e oltre la danza. 

Perche' il 48% contro la danza mentre solo il 20% per l'ascolto?

I mafiosi avevano un problema: alzando la SIAE su tutta la musica ascoltata si sarebbero colpiti i concerti e quindi i cantanti, che hanno molto seguito. Se un Vasco Rossi si fosse visto recapitare un 48% sugli incassi dei concerti dalla SIAE, non sarebbe stato zitto. 

Quindi occorreva qualcosa che non toccasse molto i cantanti e gli uomini di spettacolo  , in modo da non essere suscettibile di protesta da parte di persone famose. D'altro canto, occorreva uno strumento per mettere in ginocchio le discoteche oneste, e farle cadere in mano alla malavita.

Cosi' si invento' il paradosso massimo: la stessa musica ascoltata dalle stesse persone ha una tassazione diversa se produce un ballonzolare ritmico di parti del corpo. Per la precisione, il doppio.

E qui siamo ad un bel punto: cosi' facendo le discoteche non potevano piu' resistere. Una discoteca con 4000 posti, che in riviera si raggiungevano tranquillamente, rischiava balzelli da 100/200.000 euro a serata, sino a diversi milioni in un mese. 

Siccome le spese di gestione di un mostro da 4000 persone sono alte, il risultato e' che iniziarono ad arrivare tanti nuovi "soci", non molto interessati al profitto, ma molto interessati al cash flow. E scomparvero quasi del tutto gli spacciatori davanti alla discoteca o dentro alla discoteca. La discoteca stessa si occupa di darvi tutto, specialmente cocaina.

In questo modo, la vera industria dell'intrattenimento e' collassata, ed al suo posto sono arrivate mafia e camorra. Non per nulla, una delle piu' rinomate discoteche del sud italia era vicino all'epicentro della SCU.

Dimenticate la storia del racket: in questa fase le discoteche non hanno piu' quel problema, perche' sono proprieta' dei mafiosi stessi, che le usano per lavare il denaro.  E presto le nuove mafie straniere non si fanno aspettare, e iniziano a piazzare graziose cubane/slave/africane sui cubi, eccetera.

Ma le discoteche possedute da mafiosi diventano inevitabilmente dei postacci, col risultato che la moda si trasforma, e iniziano a fiorire disco-pub, music-bar, e tutti quei nomi coi quali si indicano piccoli locali ibridi che hanno anche una pista da ballo, o che tengono la musica nel locale, o che consentono degli show dal vivo.

Gli amanti della dance, che non vogliono rinchiudersi in una gabbia con la peggiore feccia dell'umanita' mafiosa del paese, iniziano ad inventare i rave parties e le manifestazioni come la Love Parade, o il Sensation, Decadence &co. 

Quindi, a questo punto il problema diventa quasi una sottigliezza da concilio teologico: ma se dentro una disco-pub si balla, e' ascolto o ballo? Basta che uno balli e raddoppiano le tasse? Ce ne vogliono due? Il 10%?

Decide, di puro arbitrio, l'"ispettore" del caso. Se decide che si fa molto ballo, pagate il ~48%, se decide che si fa poco ballo pagate ~20%.

Ma questo arbitrio ha effetti ancora piu' devastanti sulle discoteche, che oggi si sono trasformate offrendo anche posti a sedere: siccome un ispettore della SIAE non puo' fare uno sgarro agli amici degli amici, ESISTONO NUMEROSE DISCOTECHE IN RIVIERA OVE , PER LA SIAE, NON SI BALLA ABBASTANZA. Non sto scherzando: se il locale e' del mafioso, la gente non sta ballando, ma ascolta musica agitandosi a ritmo , o qualcosa del genere. 

Al contrario, esistono numerosi bar che si sono trovati a dover far pagare un salasso perche' avevano un palco per far suonare qualche gruppo: un ispettore di troppo ha deciso che le chiappe in movimento sono un numero molto alto.

Rimanevano i rave party. Che diventano un vero e proprio "problema di ordine pubblico". Sebbene i disordini ai rave comincino solo con l'intervento delle forze dell'ordine, testimoniando come la polizia sia un problema per l'ordine pubblico, e sebbene ci siano citta' ove la cocaina si consuma a tonnellate  senza che sia "troppa", nei rave party "si fa troppo rumore e c'e' troppa droga". 

Poi viene il momento in cui anche i rave nelle strade diventano un problema: certo, le stesse citta' vengono devastate ogni domenica dalla furia dei tifosi di calcio, e seguendo la stessa logica dei rave party non ci dovrebbero piu' essere partite di calcio, tantomeno derby, ma improvvisamente una manifestazione musicale fa troppo rumore. SEMPRE. 

Puo' succedere addirittura che una manifestazione annullata faccia troppo rumore, semplicemente perche' il mafioso di turno si e' dimenticato di avvisare tutti gli sgherri pagati per chiamare la polizia e lamentarsi del rumore.

La speranza degli amanti del ballo - almeno di quelli ricchi - stava nelle grandi manifestazioni. Siccome si chiamano 15/20.000 persone in una precisa citta', allora si crede che almeno il sindaco della citta' si preoccupi di quanto accade: 15/20.000 turisti in piu' alla citta' fanno piacere.

Sfortunatamente il Sensation ha scelto la citta' sbagliata, Bologna.

Bologna e' una citta' morta. Se ai tempi in cui facevo l'universita' era una delle citta' piu' vive d'Italia, oggi e' fatta da cremini che vi guarderanno dall'alto al basso se non avete la marca giusta di scarpe , i quali sono noiosi come una messa cantata da sordomuti.

Orari di apertura e un traffico gestito con i piedi trasformano la citta' in uno schizofrenico mortorio a pois, nei quali si alterna la mentalita' mercantile del dane' ad un provincialismo che l' Alma Mater non riesce piu' a vincere: i suoi studenti hanno la stessa voglia di vivere di una luna di Plutone.

Politicamente, poi, la citta' e' in mano a diverse lobbies:

  1. I vecchietti. Bologna e' una citta' vecchia abitata da vecchi e fatta per i vecchi. Che vogliono silenzio, per dormire. Devono allenarsi per quando saranno nella tomba, che diamine. Quindi chiusure di locali, orari assurdi, proteste e petizioni se causi una qualsiasi quantita' di persone sulle strade. 
  2. I negozianti del centro. Miserabili mortadellai avidi e venditori di stracci firmati , che continuano a costringere il traffico ad un tour de force tra negozi ove nessuno ormai entra piu', se non per far sapere di essere stato li' ad altri noiosi zanarini.
  3. L'immobiliare: una zona con locali e discoteche no, perche' si abbassano i valori delle stalle imbiancate che si ostinano a vendere ed affittare come "immobili di pregio".  Bologna deve essere silenziosa, e deve essere una citta' per gli affari, non per viverci o crescerci i figli. Grattacieli si, asili nido no.
  4. L'Alma Mater, che e' molto ecumenica (nel senso che e' sempre d'accordo nel vietare tutto quello che non paga una parcella ad un professionista iscritto all'ordine), e per via dei suoi legami con la massoneria locale, si limita a sorvegliare che gli Ordini (medici, ingegneri, architetti, avvocati) possano mantenere la propria posizione di casta. Nessun business ove non servano "iscritti all'ordine" deve prosperare. Gia' il quartiere fieristico lo si e' costretto a piu' miti ambizioni.
a queste persone, del turismo o dell'economia non frega niente. Perdere 15/20.000 turisti per loro non e' rilevante. Il sindaco di Bologna, che prende ordini da queste lobbies, e' totalmente insensibile al discorso. Si sono perse 18.000 presenze? Saranno annullati migliaia di biglietti, di prenotazioni alberghiere? Chissenefrega. A Bologna si paga la parcella , si compra la casa, si compra la mordadella a 60 euro all'etto, si pagano 700 euro per uno straccio fatto da cinesi alla bolognina,  e la notte si dorme: fine del discorso. Pero' hanno l'alta velocita'. 

In questo contesto, le varie mafie, dopo aver colonizzato il divertimento in riviera, possono tranquillamente vietare ogni altro divertimento , usando i loro burattini alla SIAE, o con qualsiasi altra scusa.

Nel momento in cui il Sensation fosse stato poco desiderato, i mafiosi che gestiscono il divertimento in Emilia Romagna avevano molte scelte per farlo chiudere:

  1. Mandare la solita banda di albani/rumeni/africani a causare la solita rissa per apprezzamenti ad una ragazza, risse standardizzate che inevitabilmente fanno scappare il morto tra i bravi ragazzi della citta', lacrimuccia ai funerali e chiusura della manifestazione.(1) "Mai piu' morti per la musica" in bolognese significa "mai piu' musica".
  2. Accompagnare in loco i soliti drogati marci, con la raccomandazione di farsi prendere dalla polizia, che verra' avvertita opportunamente. E cosi' ci saranno i soliti "malori per droga". Polemiche (ad arte) e successiva chiusura della manifestazione.
  3. Pagare un certo tot di sgherri per scrivere lettere a giornali compiacenti (il Carlino e' compiacente per definizione coi vecchi bigotti, e se non ricevono le lettere se le inventano, ma se le ricevono le mettono in prima pagina (2) ) per protestare contro il terribile rumore. Ovviamente chiamano la polizia e i vigili, lamentandosi del rumore, eccetera. 
  4. Muover amici degli amici in vari settori. Allora si scopre che manca il tale permesso, che manca la tale tassa, che la tale richiesta andava redatta in aramaico e non in italiano, che mancava un timbro, che si sono sforati livelli di rumore mai meglio definiti, eccetera.
in generale, cioe', scegliere l' Emilia Romagna per il divertimento, oggi, non ha senso. A meno che non siate mafiosi, non riuscirete.

Potete avere un servizio d'ordine che spappola gli albani prima che facciano la rissa standard, e allora arrivano i drogati marci. Se il servizio d'ordine fa passare la voglia ai drogati pagati di farsi vedere, con la solita "caduta dalle scale-versamento del midollo spinale" allora iniziano le lettere di protesta e le chiamate della polizia. Se la manifestazione si svolge fuori , in un castello di qualche colle, rivelato solo all'ultimo minuto utile, ed e' impossibile organizzare la protesta per il rumore, allora si muove lo stato in grande stile, e "ci sono problemi".

Almeno dalla fine degli anni '90, con l'arrivo di fiumi di cocaina da sud, 
in Emilia Romagna il divertimento e' in mano a mafiosi e camorristi. 
Se volete organizzare qualcosa oggi, evitate quel posto. 
Altrimenti vi fermeranno.

e questo di EDM, l'annullamento di Sensation,  e' solo UN caso. Cercate su google "Bologna, Parco Nord, Annullato" e vedete cosa succede.

Se se vogliono ballare, i ragazzi possono sempre farlo chiusi in ascensori, magazzini e cantine, e se vogliono stare insieme possono sempre usare youtube: 






Dopotutto li avete sempre odiati, perche' non dirglielo in faccia?


(1) Se state ballando e uno straniero molesta la vostra ragazza, uccidete per primi o datevela a gambe molto in fretta. Il copione e' gia' scritto e si e' gia' deciso che in quel posto DEVE scapparci il morto. E non volete essere voi. O uccidete o scappate. Se andate per la rissa, non lasciate vivi, o i morti sarete voi. 

(2) In realta' la notizia dovrebbe essere "un lettore del Carlino sa fare a scrivere", ma normalmente viene pubblicata la lettera.

Ancora sulla Net Neutrality

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C’e’ tutto un hype riguardo alla storia della net neutrality, e del fatto che Obama abbia usato i suoi poteri presidenziali per fare della rete un “bene pubblico”.

Che l’amministrazione americana avrebbe ascoltato i finanzieri (i quali minacciavano di non finanziare piu’ le startup se si fossero fatte le slow lanes) era abbastanza scontato. Il problema e’ che, come al solito, si sono fatte le cose senza cercare una mediazione, con il solito sfoggio di muscoli tipico di chi deve far capire che comanda, piu’ che comandare nel modo giusto.

Il problema delle leggi e’ molto semplice: esse non dovrebbero rappresentare una vittoria di una delle parti sull’altra, ma il compromesso che soddisfa tutte le parti. Per una ragione: far stravincere i contenuti sull’infrastruttura sembra sensato solo in termini politici, ovvero nella misura in cui siamo tutti degli ammiratori di Obama, e ci piace quando fa il negro.
Ma questo non implica che mettere in difficolta’ gli ISP sia una cosa saggia.
Il punto e’ che , mentre i piu' identificano la internet americana con la Silicon VAlley dove tutti hanno 1 Gb/s anche nel bagno, la realta’ odierna e’ un pelo diversa:

Lo so che per voi USA significa "super internet", ma questo e' vero solo in alcune realta' privilegiate. Nella media, gli USA sono molto arretrati, sia nel mondo telco che nel mondo ISP.
Sorpresa, eh?
In realta’ c’e’ anche un problema serio di oligopolio, ma il punto e’ che gli americani, escluse alcune zone privilegiate, tutta questa buona connettivita’ non ce l’hanno.
Oltre al monopolio esistono diverse ragioni per le quali questo succede, per esempio il fatto che gli USA sono molto grandi e i costi crescono molto con il quadrato delle distanze, e come se non bastasse la densita’ media della popolazione (ho detto media) e’ molto inferiore a quella europea. Questo fa si’ che le grandi citta’ siano economicamente convenienti da coprire, mentre i paesi piu’ piccoli spesso si fermano a 640 Kb/s di una ADSL di prima generazione.
Ora, il problema di questo e’ che gli USA procedono col progresso e quindi Netflix e Spotify, e con loro le varie Apple TV , Google Film e tutto quanto, cercheranno di raggiungere tutto il territorio.
Il guaio e’ che, usciti dalle citta’ che ormai sono mercati maturi, si troveranno ad avere a che fare con un tipo particolare di “slow lane”, che non e’ dovuta ad un settaggio del QoS, ma ad una infrastruttura obsoleta.
A quel punto si parlera’ di investimenti, e qui viene il dramma: i due monopolisti americani hanno gia’ detto che 10Mbs sono troppi, e che 4 Mb come “broadband” bastano ed avanzano:
E stiamo parlando proprio di USA, proprio quel paese che tutti credono essere quello informaticamente piu’ avanzato, e che invece passa il tempo ad invidiare gli europei, italiani compresi, con la sola eccezione dei templi della Silicon Valley.
Adesso immaginate che improvvisamente arrivi NetFlix e dica “ma io ho bisogno di piu’ di 4 Mb per andare bene”. Qui non si tratta piu’ di fast lane o slow lane.
Qui si tratta di una situazione nella quale gli ISP dicono “io non ci guadagno, quindi non investo”.
Ed e’ qui il punto: sinche’ il traffico non viene pagato, gli iSP non guadagnano. E sinche’ non guadagnano, non investono.
Possiamo fare l’esempio italiano per capire: supponiamo che Telecom Italia si trovi a dover investire 4 miliardi di euro per portare chi non ne gode a , diciamo , una connessione in fibra ottica.
Diciamo che intenda portare tutti i suoi utenti DSL alla fibra, diciamo 5 milioni di utenti. Se dividiamo la cifra, otteniamo circa 1000 euro ad utente. Se supponiamo di ammortizzarlo in 42 mesi, otteniamo che il passaggio costera’ 23 euro aggiuntivi agli utenti. Dico aggiuntivi perche’ quei soldi vengono spesi in una NUOVA infrastruttura, e quindi devono rientrare , a meno di non poter demolire la vecchia, che pero” NON costa 23 euro ad utente, quindi ci sara’ comunque un delta.
Se la vecchia infrastruttura costava, diciamo di manutenzione, 5 euro ad utente al mese in media, e li passiamo alla fibra, otteniamo che rimangono 18 euro di costi aggiuntivi, almeno per i primi 3 anni e mezzo.
E la domanda e’: chi paga?
Se usciamo dalla rete di accesso e andiamo nel mondo carrier, il problema e’ sempre quello, anche se e’ mitigato dalle CDN: occorrono altri investimenti se vogliamo che NetFlix arrivi in HD ovunque.
La verita’ e’ che i provider agiranno in questo modo:




  • Smetteranno di investire nella rete di accesso.

  • La quantita' di banda sara' troppo bassa per i nuovi servizi streaming.

  • Ciononostante, sara' impossibile accusare gli ISP di usare "slow lanes"

  • Ad un certo punto, i provider dovranno pagare in qualche modo.




Il fatto che per legge non ci possano essere delle slow lines contrattuali non implica che non ci possano essere slow lines. Le telco gestiscono normalmente QoS e subscriber policy, per cui ci sono sempre delle delle priorita’.
Quello che succedera’ e’ che i vari Netflix , Sporify, Apple TV &co andranno dalle telco e diranno “dividiamo le revenues: ti pago 0.5$ per ogni film che mando”. A questo punto la telco non firma un contratto per fare una slow line: firma un contratto per dividere le revenues sui film che fa arrivare a casa, tipo una specie di “pacchetto film” da aggiungere alla propria offerta di banda.
Poiche’ viene pagata da Netflix e non dal blog di tuo cugino, la Telco (che pure non ha firmato un contratto per una fast lane ) avra’ molta piu’ cura del traffico di NetFlix che del traffico di tuo cugino: il risultato di tutto questo e’ che in ogni caso si trovera’ a fare QoS.
Ma non lo fara’ per via di un contratto: lo fara’ come “soluzione tecnologica” all’interno della propria rete.
In questo modo avranno aggirato la legge, ma quel che e’ peggio e’ che avranno aggirato la legge senza che sia possibile alcuna trasparenza.
LA cosa migliore sarebbe stata quella di fare un compromesso tra le parti, ovvero di discutere su un quid pro quo: ti lascio fare le fast line, se tu porti la banda minima obbligatoria a 25Mb. A quel punto, anche facendo QoS, ovvero dando la precedenza ai pacchetti streaming, resta ancora abbastanza banda per vedere il blog di vostro cugino.
Obama invece ha agito su una pura posizione di principio, che non tiene conto dei bisogni di una delle parti, e che quindi constringera’ le telco a giocare molto sporco, semplicemente sospendendo gli investimenti al di fuori delle grandi metropoli, sino a quando , per prendere altro mercato, i content provider dovranno offrirsi di finanziare l’aggiornamento delle infrastrutture.
Chi festeggia, quindi, non ha ben capito quale fosse la situazione sul campo, e specialmente, che genere di comportamento avranno adesso le telco americane.

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